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Notizie Varie

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Ucid, si presenta il libro «Il metro della felicità» di Luciano Canova

LucianoCanova

La sezione Ucid di Piacenza è l'organizzatrice della presentazione del volume "Il metro della felicità" di Luciano Canova, docente di Economia comportamentale alla scuola "Enrico Mattei".
L'incontro è fissato per venerdì 28 giugno alle ore 18  presso la Mondadori Bookstore in Corso Vittorio Emanuele 39/A a Piacenza.
Luciano Canova  si occupa di economia sperimentale, di qualità della vita e felicità. Collabora con diverse testate di divulgazione scientifica come "lavoce.info", Gli Stati Generali, Infodatablog, IlSole24Ore; ha una passione per la comunicazione scientifica in ambito economico.
Responsabile scientifico del progetto AppyMeteo insieme ad Andrea Biancini, insegna economia sperimentale alla Scuola Enrico Mattei e collabora con diverse università.
È il Prof. di Economia della Felicità sulla piattaforma Oilproject.org.

Pubblicato il 6 giugno 2019

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Ai Teatini il Gran Galà lirico

teatini

Domenica 9 giugno alle ore 17 nella Sala dei Teatini di Piacenza con il Gran Galà lirico dal titolo “Ricordando Madama   Butterfly” si chude la stagione degli Amici della Lirica.
Si esibiranno Renata Campanella (Soprano); Alessandro  Fantoni (Tenore); Davide Mura (Basso); Im Suntae (tenore); Hwang Sangyong (Baritono).
Un anno di impegno, iniziato con “Madama Butterfly” nel cortile di Palazzo Farnese per “Lirica sotto le Stelle”, nell’ambito dell’estate culturale proposta dal Comune di Piacenza, che termina con le stesse suggestioni. L'evento è gratuito ed aperto alla cittadinanza.
Prossimo appuntamento della rassegna "Lirica sotto le stelle" a Palazzo Farnese il 7 settembre prossimo "Rigoletto" di Giuseppe Verdi. È   possibile   iscriversi   all’Associazione   Amici   della   Lirica   ad   ogni   evento; l’iscrizione all’Associazione da diritto allo sconto per l’acquisto di biglietti e abbonamenti per le stagioni di Lirica e Concertistica al Teatro Municipale di Piacenza. 

Pubblicato il 5 giugno 2019

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A Palazzo Galli presentato il libro di Stefano Zurlo

zurlo

Forse pochi sanno che l’Italia, a soli tre anni dalla fine del secondo conflitto mondiale, ha rischiato la guerra civile. Quattordici luglio 1948: uno studente in giurisprudenza fuori corso, venticinquenne, da Catania arriva a Roma e fuori da Montecitorio, nella laterale via della Missione, spara a Palmiro Togliatti, segretario del maggior Partito Comunista dell’Occidente, convinto che la sua eliminazione cancelli il “pericolo rosso”, che voleva rifiutare il Piano Marshall, tenerci fuori dal Patto Atlantico e farci diventare un satellite del blocco sovietico. La drammaticità di quei giorni viene fatta rivivere da Stefano Zurlo nel suo ultimo libro “Quattro colpi per Togliatti. Antonio Pallante e l’attentato che sconvolse l’Italia” (Baldini+Castoldi editore), presentato in Sala Panini dall’autore in dialogo con Emanuele Galba, nell’ambito della Primavera culturale a Palazzo Galli organizzata dalla Banca di Piacenza.
L’inviato de “il Giornale” ha spiegato come non sia stato semplice convincere Antonio Pallante a parlare di quei fatti dopo 40 anni di silenzio: «La prima dritta me l’ha data il direttore Sallusti, che aveva saputo che era ancora vivo, novantacinquenne. Parte la ricerca, mi rivolgo a un avvocato che abita nel suo stesso palazzo, a Catania, che mi può solo promettere che mi farà contattare dal figlio Carmine. La telefonata si fa attendere ma poi finalmente arriva. Il tono è gelido, devo inventarmi qualcosa: gli dico allora che quando ero piccolo mio padre, che ora non c’è più, mi raccontava quella storia ed è come se suo padre fosse per me una specie di nonno. Esagero, e aggiungo che quell’intervista è una delle tre cose più importanti che voglio realizzare nella mia vita. Silenzio. Pensavo avesse interrotto la comunicazione. “Sto pensando”, mi dice. Attimi interminabili. “Vieni a casa nostra a Catania, ma niente registratore, nessun taccuino e nessuna foto”. Stessa richiesta che avevo ricevuto quando andai a intervistare Tano Badalamenti nel carcere di Fenton, negli Stati Uniti».
Antonio Pallante, nonostante l’età, è lucidissimo e ricostruisce con precisione maniacale quanto accaduto 70 anni fa. Il suo racconto si intreccia con gli approfondimenti dell’autore su situazioni e personaggi citati da Pallante e questo rende avvincente la lettura del libro, perché in ogni pagina quello che era già stato consegnato alla storia torna attualità, cronaca.
«Il 14 luglio 1948 faceva molto caldo - ha raccontato Zurlo - e Togliatti decise di smarcarsi da una seduta un po’ noiosa (un giovane Andreotti stava parlando della crisi della stampa, tema attualissimo anche oggi) e uscì da Montecitorio con Nilde Iotti per andare a mangiare un gelato. Ad attenderlo c’era Pallante che, come un automa, sparò quattro colpi al Migliore, di cui tre andati a segno. Ma la qualità dei proiettili era pessima e questo salvò la vita a Togliatti, che se la cavò con un intervento chirurgico. Botteghe Oscure, però, mise in moto l’apparato, avviò indagini parallele e cercò di dimostrare che i mandanti dell’attentato erano i democristiani e i socialdemocratici, l’America e chi più ne ha più ne metta. Pallante ha sempre sostenuto di aver agito da solo e, anche dopo averlo incontrato, sono convinto che abbia detto la verità».
Comunque, dopo il tentativo di uccidere Togliatti nel Paese scoppiò il caos: disordini a Livorno, Pisa, La Spezia, Genova, Torino (dove gli operai occuparono la Fiat) e altre località. Ci furono morti e feriti e si assistette a scene da Piazzale Loreto. Chi salvò l’Italia dalla guerra civile? Alcune fortunate circostanze, ha spiegato l’autore. «Le pallottole scadenti, innanzitutto, e tre banane. Già, proprio quelle che consentirono a Bartali di superare una crisi di fame e vincere il tappone alpino del Tour de France (che gli aprì la strada per la vittoria finale della corsa), in un drammatico 15 luglio ’48: il successo del campione toscano allentò le tensioni nel Paese, che si unì nel festeggiare la memorabile vittoria di Bartali, che il giorno prima aveva ricevuto la telefonata del presidente del Consiglio De Gasperi: gli chiedeva un aiuto per risolvere “la gran confusione” che regnava nel Paese. Gino gli promise che al 90 per cento avrebbe vinto la tappa. E fu di parola. Ma ad evitare la guerra civile non fu naturalmente solo quello: la fermezza del ministro dell’Interno Scelba con la sua Celere e lo stesso Togliatti, che dal letto di ospedale raccomandò ai suoi di stare calmi e mandò un biglietto ad Andreotti nel quale c’era scritto: “Tranquilli, non succederà niente”, fecero il resto».
Stefano Zurlo
- al quale è stata donata la pubblicazione “Capolavori della Galleria Ricci Oddi di Piacenza” in ricordo della serata - al termine dell’incontro ha visitato, accompagnato dai vertici della Banca, il museo dello Spazio Arisi.

Pubblicato il 5 giugno 2019

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Animatori di grest: incontro a Lugagnano

arco

Animatori di grest non si nasce ma si diventa. E' quello che avviene per i giovani che frequentano centri educativi ed aggregativi gestiti dalla Cooperativa L'Arco sparsi in tutta la diocesi. A fine maggio 110 giovani dai 14 ai 20 anni si sono ritrovati a vivere una giornata formativa a Lugagnano, ospiti dell'Oratorio don Bosco. Un pomeriggio organizzato dalla cooperativa sociale- guidata da Paola Bersani - e dalle suore Figlie di Maria Ausiliatrice, dedicato ai ragazzi che nei mesi estivi si metteranno al servizio dei bambini frequentanti grest a fianco di educatori professionali. "Un pomeriggio di incontro e approfondimento che ha riunito i giovani di Lugagnano, Carpaneto, Morfasso, Gropparello e Roveleto - sottolinea la presidente Bersani -. Con questo evento abbiamo voluto condividere coi ragazzi preziosi strumenti educativi da spendere nella loro avventura estiva al grest".

Carosio, "aiutiamo i giovani ad esplicitare i loro desideri". A guidare i giovani, tra giochi e lavori di gruppo, Enrico Carosio, formatore e docente dell'Università Cattolica di Piacenza e dell'Università degli Studi di Perugia. "Incontrando i giovani ci sono cose manifeste, come la voglia di stare insieme tra coetanei in una situazione di non giudizio da parte dell'adulto - spiega Carosio -. Altre invece non vengono esplicitate dai nostri ragazzi , come la ricerca di qualcosa di più profondo. In loro c’è sensibilità, capacità di pensiero pur non sapendola esercitare. Occorre aiutarli ad esplicitare il loro desiderio. Ricordiamoci che la loro motivazione a vivere esperienza del grest coi bambini va oltre la ricerca dello stare bene tra amici".

Suor Fiorella, animatori nel segno del servizio. "L'animazione è sudore, lavoro, una salita lunga e ripida - racconta Abbie Hess, 15 anni e animatrice del centro estivo di Carpaneto -. E' una sfida che punta alla felicità e al sorriso di ogni bambino". Una sfida da vivere per questa estate accompagnati dall'augurio della superiora delle suore Figlie di Maria Ausiliatrice, suor Fiorella Mioda: "Siate animatori dalle mani bucate!".

Pubblicato il 5 giugno 2016

Erika Negroni

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E...state in museo, il centro estivo del Museo Kronos

estateMuseo

Apre le porte dal 17 giugno il centro estivo di Kronos, Museo della Cattedrale di Piacenza.
Due le proposte settimanali, rivolte a bambini tra i 6 e gli 11 anni: "L'arte, un gioco da ragazzi" e "Le meraviglie della materia".
Le attività si svolgono al Museo di via Prevostura dalle ore 8.30 alle 12.30 e prevedono giochi nel giardino, laboratori, spazi ludici e visite al Museo, alla Cattedrale e alla chiesa di San Savino.
I bambini saranno seguiti da personale qualificato con pluriennale esperienza in didattica museale e il materiale didattico è compreso nella quota di iscrizione.

Per info e prenotazioni: Cooltour, 331.4606435 -

Pubblicato il 4 giugno 2019

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