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Notizie Varie

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Riparte il piano di distribuzione gratuita degli alberi

Mettiamo radici

Riparte dopo la parentesi estiva, la campagna “Mettiamo radici per il futuro”, il grande piano green promosso dalla Regione per fare dell’Emilia-Romagna il “corridoio verde” d’Italia con la piantumazione entro il 2024 di 4 milioni e mezzo di alberi in più, uno per ogni residente. Intanto sono saliti a 22 in tutta la regione, da Piacenza a Rimini, i vivai accreditati pronti a distribuire gratuitamente piante ad enti locali, scuole, associazioni e singoli cittadini nell’ambito della nuova tappa dell’iniziativa che proseguirà fino alla prossima primavera. La nuova fase della campagna di forestazione è finanziata con 1 milione 100 mila euro. Molto ampio è il ventaglio di alberi tra cui è possibile scegliere: per la maggior parte si tratta di specie autoctone, cioè adatte alle caratteristiche ecologiche del sito dove saranno piantumati, a seconda che sia in pianura, collina o montagna. Non mancano comunque esemplari ed arbusti alloctoni, cioè originari di altri ambienti. Per quantitativi richiesti superiori alle 100 unità sarà necessario fornire i dati catastali dei terreni interessati alla messa a dimora; in caso contrario saranno richiesti solo i dati anagrafici del beneficiario. Tutte le informazioni sul sito: https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/radiciperilfuturoer

Pubblicato il 30 settembre 2021

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Aumentano i vigneti, nuove autorizzazioni dalla Regione

Aumentano i vigneti 

Cresce il vigneto Emilia-Romagna e, in particolare, guadagna terreno la viticoltura bio. È l’esito del bando nazionale per l’assegnazione gratuita per il 2021 di appezzamenti aggiuntivi per gli impianti viticoli, in applicazione del regime europeo che ha introdotto il meccanismo delle autorizzazioni - con un limite dell’1% di superficie vitata in più rispetto all’anno prima. La Regione ha rilasciato oggi le autorizzazioni per nuovi vigneti da impiantare nei prossimi 3 anni, per 523 ettari complessivi, a 2.823 aziende vitivinicole che hanno fatto domanda. Tra i criteri di priorità l’Emilia-Romagna ha scelto di introdurre quello della produzione biologica. La superficie vitata richiesta complessivamente dai viticoltori emiliano-romagnoli era di 2.493 ettari e la media concessa a ogni viticoltore è stata di poco superiore ai 1.800 metri quadrati. Ai viticoltori che avevano richiesto la massima superficie vitata assegnabile (1 ettaro) sono stati riconosciuti 1.949 metri quadrati; ai quattro viticoltori biologici e ai 195 viticoltori che hanno richiesto meno di 1.500 metri quadrati, è invece stata assegnata l’intera superficie richiesta.

I viticoltori che hanno ottenuto meno del 50% della superficie richiesta possono, entro il 28 ottobre, rinunciare all'autorizzazione oggi rilasciata, senza incorrere in sanzioni, accedendo direttamente alla piattaforma online del Sistema informativo agricolo nazionale (Sian), sulla quale avevano presentato la domanda. Tutti gli altri viticoltori avranno tempo fino al 28 settembre 2024 per piantare le barbatelle di vite e, nei 60 giorni successivi, presentare al Servizio territoriale competente la comunicazione di fine lavori per impianto. I nuovi vigneti autorizzati dovranno essere mantenuti almeno per cinque anni, fatti salvi i casi di forza maggiore e per motivi fitosanitari. La mancata utilizzazione delle autorizzazioni oggi assegnate, comporta l’applicazione di sanzioni che possono arrivare all’esclusione fino a tre anni dalle Misure dell’OCM Vino (come quelle di ristrutturazione e riconversione vigneti o di investimenti nelle cantine) unitamente a sanzioni finanziarie. Per maggiori informazioni è possibile consultare il sito www.agricoltura.regione-romagna.it o scrivere ad agriviti [AT] regione [DOT] emilia-romagna [DOT] it

Pubblicato il 30 settembre 2021

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Gragnano: don Bonzanini, un esempio di umiltà e di forza

artemio

Intensa e ricca di emozioni è stata la cerimonia di consegna della benemerenza civica "Gragnano bene comune" voluta cinque anni fa dall'Amministrazione comunale. Quest'anno è stata assegnata a don Artemio Bonzanini, da 33 anni parroco di Casaliggio, frazione di Gragnano.
Alla cerimonia erano presenti il vescovo Adriano Cevolotto, il sindaco di Gragnano Patrizia Calza, il vice sindaco Marco Caviati e don Andrea Campisi.
Il sindaco ha ricordato le motivazioni che hanno portato l'Amministrazione a istituire la benemerenza "Gragnano bene comune" ispirata alle parole del sindaco La Pira, un riconoscimento che vuole essere un ringraziamento per chi si è speso per la comunità.Tutto ciò si accomuna con l'opera che don Artemio ha portato avanti in questi anni con i suoi valori per la comunità di Casaliggio.

Il vice sindaco Caviati e parrocchiano del premiato ha raccontato di quando ha comunicato al sacerdote dell'onorificenza: don Artemio ha detto: "non me lo merito, questo premio va ad  altri".
"Don Artemio si è speso per la nostra comunità, ha detto Caviati,  è riuscito nonostante i momenti difficili tenere in piedi l'asilo, il campeggio di Carisolo e sostenere le attività economiche locali mettendo a disposizione gli spazi parrocchiali".
Una maestra ha letto poi un  affettuoso  messaggio dei bambini dell'asilo: "per noi sei speciale, da te abbiamo imparato che bisogna accettare tutti".
Ha preso poi la parola don Artemio, visibilmente emozionato, dichiarandosi anche un po' confuso: "in questo premio vedo il nome, il volto e il cuore di tutti voi; Dio conosce i miei limiti e sa che sono tanti e mi ha messo vicino a  uomini dal grande cuore, dalla grandissima umanità e disponibilità che hanno sempre avuto verso di me compassione nel senso autentico della parola. Ringrazio il nostro Vescovo che è venuto qui da un «prete che vale due soldi»" .
Don Andrea Campisi ha aggiunto "come la forza della comunità ci dà forza e speranza nel cammino di Comunità pastorale".
Mons. Cevolotto ha concluso: "Vi ringrazio di avermi invitato perchè mi avete dato la possibilità di conoscere un mio prete, la sua umiltà e la sua capacità di essere un elemento di unione. Non è facile per noi sacerdoti, spesso può prevalere la volontà di comandare. L'esempio di don Artemio invece è  motivo di gioia per un vescovo"; mons. Cevolotto ha elogiato "la testimonianza delle cose ordinarie e la semplicità. La grandezza sta qui: nell'esserci".
In chiusura il coro di Casaliggio ha eseguito alcuni brani in onore del festeggiato.

Pubblicato il 30 settembre 2021

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Vuoi diventare un «Ciber Angel»?

ciber angel La forma del cuore Piacenza

Un po’ per rendere omaggio alle radici, che affondano nella parrocchia dei Santi Angeli Custodi a Borgotrebbia. Un po’ per il ruolo di “compagni di viaggio” che affiancano e guidano chi gli viene affidato. L’associazione “La forma del cuore Aps” - che da poco ha trovato casa al centro di aggregazione giovanile Spazio 2 - ha un nuovo progetto in cantiere: formare dei “Ciber Angeli”, ovvero, spiega il presidente Paolo Rossetti, “un gruppo di appassionati di tecnologie al servizio della comunità in cui viviamo”.
Da sette anni Rossetti, ingegnere, consulente per l’innovazione e docente universitario, promuove laboratori che utilizzano la robotica educativa, oltre alla ormai tradizionale “Vacanza scientifica” a Verdeto. Il nuovo progetto dei “Ciber angeli” vuole coinvolgere innanzitutto i giovani, sollecitandoli a mettere a disposizione le loro capacità in iniziative rivolte ai bambini, ai ragazzi, agli adulti e perfino agli anziani.

La prima opportunità, ad ottobre, viene dal percorso per animatori di laboratori di robotica inclusiva che partirà a Spazio 2 in via XXIV Maggio a Piacenza. Grazie al contributo di ASP Città di Piacenza, “La forma del cuore ” organizza un corso di dieci incontri settimanali di due ore ciascuno, tenuti dall’ng. Rossetti Paolo e dal prof. Dimitris Argiropoulos, docente di Pedagogia Speciale all’Università di Parma.

Diversamente dalla robotica - in cui l’enfasi e l’oggetto di studio è la programmazione di robot e gli elementi di meccatronica necessari per la progettazione - quando si parla di “robotica educativa” diviene essenziale il ruolo svolto dal docente di una materia scolastica curricolare o di un animatore che utilizza dei robot come strumento nel processo di istruzione e come metodo per includere tutta la classe nelle attività di apprendimento, comprese le persone con disabilità motorie o mentali lievi.
Per iscriversi e per informazioni, si può compilare il form sul sito www.laformadelcuore.org oppure telefonare a Spazio 2 nei pomeriggi dal lunedì al venerdì ai numeri 0523.493611 - 0523.493687.

Puoi leggere il servizio completo sull'edizione di questa settimana.

Qui puoi acquistare la tua copia digitale:  pulsanti acquista

Pubblicato il 30 settembre 2021

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Un nuovo spot della Banca di Piacenza

spot banca


Quante volte tra di noi, abitanti di Piacenza, ci reputiamo chiusi e poco aperti gli altri? Sicuramente troppe. “Siamo timidi, ma di quella timidezza che è rispetto della riservatezza altrui. Non diamo la mano al primo che capita ma, basta un po’ e diamo direttamente il cuore”. Ha ammesso questo, con fierezza, l’avvocato Corrado Sforza Fogliani, presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza, nel corso della conferenza stampa, tenutasi mercoledì 29 settembre nella Sala Ricchetti della Sede centrale dell’Istituto di credito, indetta per presentare il nuovo spot della banca piacentina.

Una sessantina di secondi, sotto la direzione creativa dello sceneggiatore Paolo Guglielmoni e con la maestria sonora di Marco Finotello, in cui alcuni imprenditori piacentini, rappresentanti ciascuno un diverso ambito lavorativo (dall’Information Technology, alla ristorazione, viticoltura e esthetic design) si dicono soddisfatti di poter contare sul sostegno offerto dalla banca. Una realtà piccola di dimensioni in quanto locale ma grande per la stima di cui gode, conquistata anche grazie alla predilezione per rapporti umani faccia a faccia, empatia, fiducia e capacità di comprensione.
Cosa centra questo con la necessità di smettere di denigrarci? Centra eccome, dal momento che la nostra città ha bisogno di valorizzarsi. Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale - come ha ricordato Sforza Fogliani - Piacenza ha visto fuoriuscire, più del dovuto, le proprie risorse, finendo per impoverirsi. Talenti lasciati fuggire e utili direttamente sulla strada dell’estero.
Pertanto, se vogliamo valorizzare il nostro territorio, dobbiamo in primis valorizzare noi stessi come persone, darci fiducia reciproca, sostenerci l’un l’altro credendo maggiormente nelle nostre possibilità e progettualità.
Una parte della logica bancaria non sta forse anche nel riuscire a dare vita ad un funzionante circolo virtuoso? Una richiesta di fiducia muove a un prestito di fiducia che a sua volta muove a una restituzione della fiducia data, e così via all’infinito. Questi i messaggi dello spot presentato, già visibile online, e che oserei definire “motivazionale” per Piacenza. Un invito a ristrutturare prima di vendere e trasferirsi altrove, a provare prima di arrendersi. Troppo spesso andiamo lontano a cercare il tesoro e non ci accorgiamo che il più delle volte lo abbiamo a portata di mano.

Elena Iervoglini

Pubblicato il 30 settembre 2021

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