I bambini rielaborano il capolavoro di Franco Scepi. 150 sfumature di pace
È stata inaugurata nella giornata di giovedì 29 la mostra “Piccoli grandi artisti”. 150 disegni, su carta e su tela, tra i portici di Palazzo Gotico, prima sede comunale della nostra città. Città che, da quasi 30 anni, è sede del Segretariato mondiale dei Premi Nobel per la Pace e della Fondazione Gorbachev. Ma chi sono questi piccoli grandi artisti? I bambini di oltre 20 classi appartenenti a sette istituti scolastici piacentini: Scuola libera Giovanni Paolo II – la promotrice dell’iniziativa - Don Minzoni, Giordani, Due Giugno, Sant’Eufemia, Carella e Besurica. Bambini che hanno accompagnato l’inaugurazione cantando “Per un amico” e “Preferisco il Paradiso”, entusiasti di poter esporre al pubblico ciò che hanno preparato negli ultimi mesi di scuola. Di cosa si tratta? Di rifacimenti personali dell’opera d’arte “Uomo per la Pace” dell’artista di fama internazionale Franco Scepi. Una scultura realizzata 48 anni fa in segno di auspicio per la fine della Guerra fredda e oggi attuale più che mai.
Qualcosa di possibile
Il tema dell’iniziativa – la pace – l’ha chiamato in causa per primo l’assessore alla cultura Christian Fiazza. “La pace – ha esordito – è la cosa che ci manca di più ma è una possibilità che può sempre diventare realtà”. In che modo? Credendoci con la forza della speranza. Il compito principale di ogni educatore è per lui questo; non perdere mai la speranza nei semi sparsi.
Comunicare coi pennelli
Ad aver creduto, attraverso la pittura, in un mondo più armonioso sono stati questi bambini che, come ha sottolineato il presidente della Fondazione Gorbachev di Piacenza Marzio Dallagiovanna, mescolando creatività e entusiasmo, hanno trovato il punto di incontro tra arte e desiderio. Il risultato? Un simbolo che si è trasformato in messaggio. Un atto che da artistico è dunque divenuto comunicativo. Testimonianza di quanto l’arte sappia parlare a tutti, grandi e piccini.
Insieme per lo stesso fine
Punto di forza del progetto – spiega il dirigente scolastico della Giovanni Paolo II Carlo Dionedi - è stata la sinergia tra scuole, da subito felici di partecipare, ma anche e soprattutto tra arte e scuola. Due mondi che si sono incontrati anche grazie alla professoressa di arte Annalisa Bernardoni. “I bambini – racconta Dionedi – ci hanno messo il cuore e noi, che crediamo profondamente nella forza della pace e della preghiera, non siamo stati da meno”. Un legame, quello tra la Scuola libera e la Fondazione Gorbachev, che è già insito nel nome dell’istituto scolastico. “Giovanni Paolo II e Gorbachev nel 1989 hanno contribuito insieme alla caduta del muro di Berlino, un evento unico nella storia per la mancanza di spargimento di sangue” conclude il dirigente scolastico. Insomma, una collaborazione a dir poco storica.
Basta con le tinte scure
E dagli spargimenti di sangue l’artista Franco Scepi ha voluto prendere le distanze. Se il Guernica è guerra e buio, il suo Uomo per la Pace è oro e luce. “Che la guerra sia insita nell’animo umano – dice Scepi – lo prova il fatto che da bambini giochiamo coi soldatini e da grandi ci mettiamo sul divano a guardare litigi in tv”. Lo scontro fa audience ma la pace, che è poesia, no. “Bisogna dunque allevare i bambini alla pace” esclama citando Michelangelo Pistoletto, candidato al Nobel per la Pace 2025. Un artista la cui opera “Terzo Paradiso” parla di “pace preventiva”. Concetto ormai purtroppo superato dalla realtà odierna ma, per Scepi, concetto al quale si può però sempre guardare. Insomma, nulla è mai perduto. La pace – come si evince dall’Uomo per la Pace - si costruisce un mattone alla volta.
Elena Iervoglini
Nella foto, in alto, da sinistra Christian Fiazza, Marzio Dallagiovanna, Franco Scepi e Carlo Dionedi
Pubblicato il 1°giugno 2025
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