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Notizie Varie

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L’industriale culturale a Piacenza produce un valore di 400 milioni di euro

Industria della cultura

Il sistema produttivo culturale e creativo piacentino ha sviluppato, nel 2022, attività il cui valore ha raggiunto i 397,8 milioni di euro, ovvero il 4,2% della ricchezza complessivamente prodotta in provincia di Piacenza. Il valore dato è risultato in crescita del 4,8% rispetto al 2021, con un contemporaneo lieve aumento degli occupati, che passano dai 6.600 del 2021 ai 6.629 nel 2022.          
Sono questi i dati principali che emergono dalle analisi dell’Ufficio studi della Camera di Commercio dell’Emilia sui dati resi noti dalla Fondazione Symbola-Unioncamere con il XIII rapporto “Io sono cultura”, che inquadrano l’importante incidenza della filiera creativa e culturale anche a livello locale. Analizzando nelle sue componenti la somma del valore aggiunto raggiunta nel 2022, vediamo che la parte del leone la fa la componente cosiddetta core, composta da industrie creative e culturali, come architettura e design, dalle attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, dalle performing arts e arti visive, oltre che da attività come editoria e stampa, audiovisive, musicali o di comunicazione; una pluralità di attività che nel 2022 hanno sviluppato un valore pari a 202,7 milioni di euro (+5% rispetto al 2021) con oltre 3.731 addetti, quota in linea con quella dell’anno precedente. Alla ricchezza prodotta dai settori che sono il cuore della cultura, si deve aggiungere quella proveniente dalle attività creative driven, ovvero tutte le attività economiche non strettamente riconducibili alla dimensione culturale, ma caratterizzate da strette sinergie: una componente di rilievo che, a livello provinciale, rappresenta un valore aggiunto di 195,1 milioni di euro (+ 4,6% rispetto al 2021) e 2.898 addetti, quota analoga a quella dell’anno precedente. Analizzando i settori core del sistema produttivo culturale e creativo emerge che il comparto editoria-stampa ha generato ricchezza per 63,1 milioni di euro nel 2022, con un incremento del 5,7% rispetto all’anno precedente e un’occupazione stabile a oltre 1.170 addetti.

A seguire, le 174 imprese inerenti la produzione di software e videogames, che hanno generato ricchezza per 46,5 milioni di euro nel 2022 (+5,4 % sul 2021), occupando 702 addetti (+3% rispetto al 2021). Vengono poi le attività di architettura e design, capaci di produrre 38,2 milioni di euro di valore aggiunto, in linea con la quota raggiunta nel 2021, con 398 imprese che occupano 752 addetti. Un contributo importante è esercitato poi, in provincia di Piacenza, dalle performing arts e arti visive, che mostrano un valore aggiunto di 19,4 milioni di euro alla fine del 2022 (+ 9% rispetto al 2021). A seguire, i comparti comunicazione (13 milioni di euro), le attività di conservazione e valorizzazione del patrimonio storico e artistico, che si attestano nel 2022 a 12,2 milioni di euro, e audiovisivi e musica (10,2 milioni di euro).

Pubblicato il 2 settembre 2023

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Aumentano i turisti a Piacenza e provincia

aumentano i turisti

Tiene il turismo a luglio in Emilia-Romagna, grazie soprattutto al grande ritorno degli stranieri che scelgono tutte le mete turistiche regionali – mare, montagna, terme e città d’arte – facendo registrare un +10,3% per gli arrivi e un +9,2% per le presenze sul 2022. E un aumento dei turisti tedeschi pari al +7% per quanto riguarda gli arrivi e al +6,9% per i pernottamenti. Unica flessione interessa invece i turisti italiani alle prese con gli effetti della difficile congiuntura economica: -5,8% arrivi e -5,6% presenze. Questa, in sintesi, la fotografia dell’andamento turistico in Emilia-Romagna, secondo i dati provvisori Istat elaborati dall’Ufficio statistica regionale. “La lettura dei dati di luglio conferma sostanzialmente quanto osservato nei primi mesi della stagione estiva”, commenta l’assessore regionale a Turismo, Commercio e Infrastrutture, Andrea Corsini. “Da una parte l’ottimo risultato dei turisti stranieri trainato anche dalla promozione realizzata da Regione, attraverso Apt Servizi, ed Enit dopo l’alluvione e indirizzata in particolare al mercato tedesco. Dall’altra parte la grande difficoltà delle famiglie italiane a concedersi un periodo di vacanza strette tra gli effetti dell’inflazione e il rialzo dei prezzi”. “Il turismo quest’anno ha sofferto molto per l’alluvione e le sue conseguenze - prosegue Corsini -, ma sono senza dubbio le minori possibilità degli italiani che hanno pesato soprattutto sui numeri di giugno e luglio. E un’altra considerazione che possiamo trarre- sottolinea l’assessore- è che il sistema turistico regionale è ben strutturato e gode ancora di buona salute. Per questo abbiamo bisogno di rafforzarlo restituendo innanzitutto ai territori colpiti dall’alluvione le infrastrutture lesionate e agli imprenditori, ai lavoratori e alle loro famiglie i giusti indennizzi, così come promesso dal Governo”. “Aspettiamo quindi la fine dell’estate per trarre le conclusioni - conclude Corsini - anche se le prospettive al momento sono buone”.

In particolare, a luglio – aggiunge la Regione - si registra una diminuzione degli arrivi del -1,1% e delle presenze del -1,6% rispetto allo stesso mese del 2022. Un calo molto minore rispetto a quanto osservato a giugno (rispettivamente del -5% e -4,6%) e maggio (-11,9% e -6,1%), mesi che hanno risentito ovviamente degli effetti dell’alluvione e delle sue conseguenze sul territorio. La flessione di luglio, come detto, ha riguardato esclusivamente i turisti italiani, i cui arrivi sono scesi del -5,8% e le presenze del -5,6% (rispetto allo stesso mese del 2022), mentre gli stranieri con rispettivamente +10,3% e +9,2%, hanno segnato in modo positivo l’andamento del mese. Per quanto riguarda la Riviera, a fronte di un calo complessivo del -3,8% (arrivi e presenze), svetta positivamente il dato degli stranieri (+7,2% gli arrivi e +6,2% le presenze), mentre gli italiani scendono rispettivamente del -7,3% per ciò che riguarda gli arrivi e del -7,1% per le presenze.

Pubblicato il 2 settembre 2023

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Pigiama Run a Gossolengo, il 15 settembre in marcia per la Lilt

lilt



Pigiama Run è una marcia non competitiva che si tiene venerdì 15 settembre alle 18.00 per aiutare i bambini malati di tumore. Il progetto nasce nel 2019 grazie alla Lilt di Milano e quest’anno l’iniziativa coinvolge contemporaneamente 23 città italiane, dove sono presenti sedi Lilt, tra cui Piacenza.

La decisione di marciare in pigiama è per manifestare vicinanza e affetto ai piccoli degenti che sono costretti a stare in pigiama tutto il giorno e per raccogliere fondi destinati al miglioramento delle terapie e dell’assistenza nei reparti pediatrici oncologici.
Dress code è, appunto, il pigiama, per divertirsi ma soprattutto per solidarietà; ogni sede Lilt nelle varie città italiane devolve i proventi della marcia a favore dei bambini malati di tumore.

Partenza e arrivo a Gossolengo

A sostenere l’edizione piacentina innanzitutto il Comune di Gossolengo, da cui sono previsti partenza e arrivo della marcia; dalla piazza del paese si può scegliere di percorrere l’itinerario più breve, di 4,5 Km, oppure il percorso più impegnativo di 7,5 km che arriva sino a Vallera (nel Comune di Piacenza) dove verrà allestito un punto ristoro.  All’arrivo i marciatori troveranno a loro disposizione stand gastronomici e la possibilità di godere del concerto rock gratuito della band “The dark side” che propone le migliori cover di sempre.
Anche il Comune di Piacenza patrocina l’evento, insieme all’Ausl e allo Csen di Piacenza.

Come partecipare

Per iscriversi alla marcia la quota è di € 15,00 che dà diritto a ricevere il pacco gara contenente la sacca e vari gadget messi a disposizione dagli sponsor nazionali. L’iscrizione può essere fatta sia online (www.pigiamarun.it/piacenza) sia in alcune giornate prestabilite presso il comune di Gossolengo, o il giorno dell’evento. A livello locale sostengono l’iniziativa BFT Burzoni e PhaseRem.

Pubblicato il 31 agosto 2023

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Riapre il Mercato Coperto di Campagna Amica

cibo

Sta per avere inizio un fine settimana ricco di eventi per Coldiretti Piacenza. A partire da venerdì 1° settembre, riapre il Mercato Coperto di Campagna Amica dopo la pausa del mese di agosto. Gli amanti della qualità dell’agri-spesa e degli agri-aperitivi potranno tornare così a incontrare direttamente i produttori delle aziende agricole che li guideranno nella scelta delle tipicità di stagione, con consigli per valorizzarle a tavola o gustarle direttamente al Mercato Coperto. Tra le iniziative del week-end, nelle mattinate di sabato e domenica verranno esposte conserve e confetture delle aziende “Gusto Puro” e “Oro Nero” nell’ambito della festa a tema di Campagna Amica dedicata.

DA VENERDI’ 8 SETTEMBRE LA NUOVA GASTRONOMIA E I NUOVI MENU’

I nuovi agri-menù della cena del venerdì e del sabato e della domenica a pranzo saranno disponibili dal week-end che avrà inizio venerdì 8 settembre, con una nuova area Gastronomia che verrà inaugurata per l’occasione. In definizione (aggiornamenti on line sulle pagine social del Mercato Agricolo) anche il nuovo calendario degli eventi e dei corsi di cucina per adulti e bambini che da sempre distinguono l’offerta del Mercato Coperto, promosso da Coldiretti in via Farnesiana,17 a Piacenza. Si ricordano gli orari del Mercato Coperto: venerdì 16-21; sabato e domenica 8.30-14. Ampio parcheggio gratuito riservato di fronte al Mercato Coperto.

COLDIRETTI PROTAGONISTA ANCHE A BORGONOVO E CARPANETO

Domenica 3 settembre Coldiretti sarà protagonista anche all’appuntamento della rassegna “Ortugo&Chisöla”a Borgonovo con le aziende vitivinicole e con la collaborazione al premio “Miglior Ortrugo” mentre a Carpaneto in occasione della Festa della Coppa, sarà presente con il Mercato Contadino.

Pubblicato il 31 agosto 2023

Ecomafie, Fontana (Legambiente): a Piacenza scoperti di recente due traffici illeciti di rifiuti

LIOTTI FONTANA CHIAPPA

A Piacenza crescono a dismisura i reati contro l’ambiente. Nel 2022, secondo le rilevazioni delle forze dell’ordine raccolte dal rapporto Ecomafia di Legambiente, nel piacentino sono stati commessi 82 reati ambientali, contro i 33 dell’anno precedente, con un aumento del 148,5%. L’attività di controllo nell’ultimo anno ha permesso di denunciare 50 persone ed effettuare 37 sequestri. Uno degli autori del report, Enrico Fontana, responsabile dell’osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente, ha presentato i dati raccolti nella serata di martedì 29 agosto al capannone Rita Atria di Calendasco, durante un incontro organizzato dal circolo di Piacenza di Legambiente e da Libera Piacenza. Lo stesso Fontana aveva illustrato per la prima volta il rapporto nella Sala della Regina della Camera dei deputati lo scorso 11 luglio.

Nella foto, la presentazione a Piacenza: da sinistraAntonella Liotti (referente Libera Piacenza), Enrico Fontana (responsabile osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente), Laura Chiappa (presidente circolo di Piacenza di Legambiente).

Il traffico di animali

Il rapporto, che Legambiente redige dal 1994, evidenzia anche gli ambiti in cui sono stati commessi i reati e gli illeciti amministrativi. A Piacenza le vittime più colpite sono gli animali, con 23 irregolarità che riguardano traffici illeciti o crimini come lo sfruttamento della fauna selvatica e domestica. Dieci persone sono state denunciate nel 2022, con quattro sequestri. “Piacenza, data la sua posizione strategica, è un hub per il traffico illegale di specie protette e animali domestici”, ha spiegato Fontana.

Il ciclo illegale dei rifiuti

Altra importante piaga è il ciclo illegale dei rifiuti, che nel 2022 a Piacenza ha fatto registrare 22 reati, con 28 persone denunciate e 20 sequestri. Enrico Fontana ha riportato alla luce due importanti indagini condotte negli ultimi due anni, in cui era coinvolta anche Piacenza: la prima, resa pubblica a luglio 2021, condotta dalla Direzione distrettuale antimafia di Bologna, si riferisce a un traffico di rifiuti elettronici (ritrovati frigoriferi, congelatori, televisori a tubo catodico, forni elettrici, parti di personal computer e pneumatici, veicoli fuori uso e pezzi di essi) che partiva dalle isole ecologiche di Cadeo, Pontenure e Fiorenzuola e, tramite il porto di Genova, arrivava fino in Togo; la seconda, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Brescia e resa nota a gennaio 2023, è riferita a un traffico illecito di batterie al piombo. Legambiente, ha riferito Fontana, “ha chiesto al Parlamento di inasprire le pene per il traffico di rifiuti che, per difficoltà amministrative, rischiano di cadere in prescrizione o di non arrivare a sentenza definitiva”. Altra richiesta dell’associazione è “una riforma del codice penale che riguardi i reati nel settore agroalimentare”.

Roghi dolosi e reati contro l’arte

Seguono gli incendi dolosi: 21 situazioni di illegalità rilevate nel 2022, con una persona denunciata. Da ultimi, i reati nel ciclo del cemento, che riguardano tutte le attività – cave fuorilegge, movimentazione terra, calcestruzzo e imprese dei clan – che contribuiscono all’abusivismo edilizio: 15 le irregolarità riscontrate nel piacentino, con 10 denunciati e quattro sequestri. A completare il quadro piacentino, anche un reato di “archeomafia” (scavi clandestini, razzie nei siti archeologici o furti d’arte) rilevato nel rapporto.

La Regione con più reati è la Campania

A livello nazionale i reati contro il patrimonio ambientale sono stati 30.686 (+0,3% rispetto al 2021), 67.030 gli illeciti amministrativi (+13,1% rispetto al 2021). In totale, le violazioni delle norme poste a tutela dell’ambiente sono state 97.716. La regione italiana con più irregolarità rilevate è la Campania (4.020), seconda la Puglia (3.054), terza la Sicilia (2.905). Fanalino di coda la Valle d’Aosta con 58 reati. Quanto alle province, è Roma quella con più violazioni (1.315), poi Napoli (1.159) e Bari (1.128). L’ultima è quella dell’Ogliastra con zero reati. Piacenza occupa l’80esima posizione su 109 province.

Abusivismo edilizio e Codice degli appalti

L'ambito che registra più reati ambientali in Italia è quello del ciclo illegale del cemento, che rappresenta il 39,8% del totale ed è in crescita del 28,7% rispetto al 2021. Riguarda tutta la “filiera” che sta dietro all'abusivismo edilizio (un business da due miliardi di euro), punto d'arrivo di una serie di “reati economici, ambientali e criminali che partono dalle estrazioni abusive”. Nell'edilizia si concentra una parte importante dei contratti pubblici. Perciò, anche le modifiche del “Codice degli appalti” sono nel mirino di Legambiente. "In Italia viviamo una situazione di contraddizione perenne - afferma Fontana - da una parte c'è l'esigenza di semplificare, specialmente per riuscire a rispettare le scadenze ferree imposte dal Pnrr, dall'altra si commette l'errore, pur di semplificare, di diminuire i controlli, aumentare la soggettività e alzare la soglia sopra cui si possono fare appalti senza gare, attualmente fissata a 5 milioni di euro. Così - dice Fontana - si facilita la vita a chi vuole agire illegalmente, e di riflesso si complica a chi opera nella legalità. È un circolo vizioso che l'Italia non può permettersi. Non possiamo diminuire i controlli per semplificare la normativa".

Dove si colloca la nostra Regione?

L’Emilia Romagna è l’ottava regione in Italia per numero di illeciti ambientali rilevati dalle forze dell’ordine e dalle capitanerie di porto: nel 2022 sono stati 1.468, il 4,8% del totale, con una crescita del 35% rispetto al 2021. La maglia nera è Ravenna (324 reati), poi Rimini (159), Reggio Emilia (99), Forlì-Cesena (98), Bologna (97), Parma (93), Piacenza (82), Modena (73) e Ferrara (59). A crescere di più sono stati gli illeciti nel ciclo del cemento (553), il 128% in più rispetto al 2021.

Francesco Petronzio

Pubblicato il 30 agosto 2023

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