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Notizie Varie

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Neopatentati del Mattei a lezione di sicurezza stradale: «Ci si può divertire anche da lucidi»

Neo patentati


 
I ragazzi, i professori, la dirigente dell’istituto di istruzione secondaria superiore Mattei, Rotary e Rotaract Club di Fiorenzuola hanno dato vita ad un incontro intitolato “Drive smart-guida sicura”.
Il progetto, il primo di una serie di incontri già programmati che vede la stretta collaborazione tra scuola e professionisti volontari ha raggiunto circa 120 studenti neo patentati, che oggigiorno, sono vittime di falsi modelli comportamentali visibili sui più noti social. La campagna di informazione sulla sicurezza stradale ha incentivato le ospiti Giulia Campagnoli, membro Rotary, e Clara Alfano Zeppi, presidente in carica del Rotaract, a trattare l’argomento menzionando cenni di giurisprudenza e letteratura scientifica, ma soprattutto coinvolgendo emotivamente i ragazzi. Lo scopo del lavoro è stato, quindi, abbattere i falsi miti che aleggiano tra i neo autisti e far capire che scienza e innovazione tecnologica del settore tossicologico sono infallibili. Inoltre, spiegare la doppia sfaccettatura d’utilizzo di alcuni principi attivi, ad uso terapeutico o a uso ludico, è stato fondamentale per far comprendere ai ragazzi che è possibile divertirsi, fare volontariato, sport e seguire le proprie passioni mantenendo la mente lucida.
Le relatrici hanno concluso il loro intervento mostrando le modalità d’uso di un alcol test ed invitando i giovani ad utilizzarlo sempre, prima di mettersi alla guida, al fine di salvaguardare la propria vita e quella delle persone che si potrebbero incontrare sul proprio cammino.

Pubblicato il 21 ottobre 2023

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La proposta di riformare il sistema di emergenza a confronto

Convegno sanita


La riorganizzazione del sistema di emergenza-urgenza della Regione Emilia-Romagna fa scuola in Italia. Lo ha dimostrato il confronto che la Regione ha voluto con Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), numerose società scientifiche e altre Regioni italiane (Lombardia, Puglia e Toscana), organizzando il convegno “Rispondere ad un problema emergente tra cure primarie e sistema di emergenza-urgenza”, che a Bologna, all’Opificio Golinelli, ha riunito martedì scorso, 10 ottobre, 250 amministratori, professionisti e rappresentanti delle associazioni. Un’occasione di dialogo costruttivo fra le istituzioni, le società scientifiche maggiormente rappresentative dell’emergenza-urgenza e i professionisti che ogni giorno lavorano nella sanità; un altro tassello nel percorso partecipato voluto dalla Regione, che si integra e si aggiunge ai numerosi incontri svolti dall’assessorato alle Politiche per la salute su tutto il suo territorio con un preciso obiettivo: condividere con gli operatori sanitari e i loro rappresentanti i contenuti della riorganizzazione della Rete dell’emergenza-urgenza. A dare il via alla discussione un’analisi della situazione generale della sanità italiana, seguita dalle proposte di cambiamento che provengono dalle Regioni, prima fra tutte quella che sta prendendo forma in Emilia-Romagna, ma che interessa anche Lombardia, Puglia e Toscana, che hanno partecipato al convegno con propri rappresentanti. Si è passati poi a raccogliere il punto di vista e i suggerimenti delle società scientifiche sui prossimi passi da intraprendere per progettare insieme il cambiamento. “La nostra proposta di riorganizzazione dell’emergenza-urgenza esce profondamente incoraggiata e sostenuta dal convegno - afferma l’assessore alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini -. Gli obiettivi che la riforma si pone sono quelli che oggi appartengono a tutta la comunità scientifica e ci consentiranno di rispondere in maniera più efficace alla gestione delle emergenze e delle urgenze, alleggerendo e riorganizzando al contempo il carico del lavoro ospedaliero, con un sempre maggiore coinvolgimento delle strutture sanitarie del territorio. Questo confronto - aggiunge Donini - ci infonde ulteriore fiducia a proseguire con il nostro impegno. Se non si interviene, il rischio per i Pronto soccorso è duplice: o la desertificazione o la loro privatizzazione. La nostra proposta di riorganizzazione punta a scongiurare entrambe queste prospettive ed è ciò su cui stiamo mettendo tutte le nostre energie”. “Quello che stiamo affinando- chiude l’assessore- è un lavoro di squadra che prosegue il confronto con le altre Regioni, come quelle intervenute all’incontro ovvero Toscana, Lombardia e Puglia, da cui sono emerse alcune comuni visioni e forti evidenze. Dallo stesso convegno emerge che la composizione delle complessità e dei bisogni dei cittadini tra emergenza tempo-dipendente e urgenze a minore complessità appare infatti omogenea in tutte le realtà regionali, con un dato di codici bianchi e verdi che rappresentano oggi il 70% dei bisogni complessi”.

Creare competenze trasversali tra gli operatori
Dai partecipanti al convegno è giunto con forza il sostegno all’impegno e allo sforzo che la Regione sta compiendo nel disegnare un modello che ad oggi non è ancora presente nel Paese e che, come tale, potrebbe fare scuola. Sono emerse, al tempo stesso, anche alcune criticità, che pure sono conosciute, ma che è necessario e imprescindibile continuare a discutere con tutti i soggetti coinvolti per trarne la migliore soluzione possibile. Un’intera sessione dei lavori ha dato voce agli specialisti e specializzandi e corsisti della medicina generale, nonché a infermieri e volontari, i quali hanno concordato sull’importanza, condivisa dalla Regione, di percorsi di formazione specifici, in parte già attivati, finalizzati a preparare il personale sanitario a rispondere al meglio alle nuove esigenze che emergeranno e che saranno mirati, in particolare, a creare competenze trasversali e condivise tra gli operatori. Altra priorità condivisa, l’esigenza di informare e affiancare i cittadini lungo tutto il percorso di cambiamento, obiettivo a cui guarda anche la campagna di comunicazione a cui la Regione sta lavorando e che sarà presentata nelle prossime settimane. “L’obiettivo di questa rimodulazione del sistema - sottolinea il direttore generale Cura della Persona, Salute e Welfare della Regione, Luca Baldino - è creare strutture che vengano riconosciute con fiducia dai cittadini. Questo sarà possibile non solo separando i flussi di emergenza tempo-dipendente e complessa da quelli a bassa complessità e creando reti interconnesse, ma anche diffondendo una cultura di questa riorganizzazione tra la popolazione che di questi servizi dovrà usufruire”.

Pubblicato il 21 ottobre 2023

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«Bambini e adolescenti digitali», incontro con Giuseppe Lavenia

Giuseppe Lavenia Dite 003

L'Associazione La Ricerca e la Cooperativa Sociale L'Arco in collaborazione con il Comune di Piacenza  promuovono venerdì 10 novembre  dalle ore 20.30 alle 22.30 un incontro formativo sul tema “Bambini e adolescenti digitali” condotto da Giuseppe Lavenia. Si svolgerà nella sede dell'Auditorium Santa Margherita della Fondazione di Piacenza e Vigevano in Via Sant’Eufemia 12, a Piacenza.
L'incontro rientra nel Progetto EXIT, promosso dal Comune  per contrastare il fenomeno del ritiro sociale dei giovani nel proporre iniziative formative gratuite.
L’incontro è aperto a tutti e rivolto nello specifico a insegnanti, educatori, operatori sociali e sanitari, psicologi e genitori che desiderano approfondire le tematiche relative all'uso delle tecnologie dei bambini e dei giovani, con un'attenzione particolare ai rischi e alle tutele da mettere in campo.
Il relatore, come detto, sarà  Giuseppe Lavenia; psicologo e psicoterapeuta, è docente di Psicologia all'Università degli Studi di Ancona e di diversi insegnamenti presso l’Università degli Studi di Chieti e Urbino; ricopre anche l'incarico di presidente nazionale di Associazione Di.Te. (Dipendenze Tecnologiche, GAP e Cyberbullismo). È autore di libri, tra cui il recente “Mio figlio non riesce a stare senza smartphone”, edito da GiuntiEdu, e scrive per La Repubblica, L’Espresso, Huffington Post, radio e tv.
Per partecipare è necessario inviare una mail a specificando nome, cognome ed eventuale ente o scuola di appartenenza.

Il Progetto “Exit-Push the button”

"Exit - Push the button!" è il progetto di contrasto al fenomeno del ritiro sociale dei giovani del Comune di Piacenza: affidato a Associazione La Ricerca e Cooperativa sociale L’Arco, ha l’obiettivo di coinvolgere e sensibilizzare la comunità e strutturare attività specifiche - integrate con la rete dei servizi - per ragazze e ragazzi a rischio o già in situazione di ritiro sociale e le loro famiglie. Exit si rivolge alle ragazze e ai ragazzi dagli 11 ai 18 anni, a rischio di ritiro sociale, o che hanno già interrotto le occasioni di socialità e le relazioni con l'esterno, ma anche alle famiglie, agli insegnanti, agli educatori, agli operatori sociali e sanitari, a cui vengono rivolti incontri formativi, colloqui di sostegno genitoriale, gruppi di genitori. Le scuole secondarie di primo e secondo grado del territorio, il Servizio Sociale del Comune di Piacenza e il servizio sanitario di Neuropsichiatria e psicologia Infanzia e Adolescenza dell’Ausl sono invece coinvolti nella condivisione di un protocollo comune di contrasto al ritiro sociale.

Nella foto, Giuseppe Lavenia.

Pubblicato il 19 ottobre 2023

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A Luigi Cavanna la cittadinanza onoraria di Piacenza

A Luigi Cavanna la cittadinanza onoraria di Piacenza. La cerimonia di consegna, nella cornice di Palazzo Gotico, si è tenuta nel pomeriggio del 16 ottobre. 
"Per il lavoro costante a tutela della comunità e della salute pubblica, svolto con profonda umanità e spirito di servizio, onorando i valori fondanti della professione medica e valorizzando la sanità territoriale come polo di ricerca scientifica": questa la motivazione sulla targa che gli è stata consegnata durante la cerimonia, alla quale - insieme alle autorità cittadine, colleghi e rappresentanti dell'azienda sanitaria - ha preso parte anche l'assessore regionale alla Salute Raffaele Donini.
"Il conferimento della cittadinanza onoraria al professor Luigi Cavanna - le parole del sindaco di Piacenza Katia Tarasconi - è l'espressione della stima incondizionata e della profonda gratitudine con cui il nostro territorio guarda alle doti umane e professionali - riconosciute ai massimi livelli dalla comunità scientifica italiana e internazionale - di un medico che abbiamo avuto l'orgoglio e l'onore di poter considerare da sempre una figura di eccellenza e un imprescindibile punto di riferimento nel sistema sanitario locale. E' l'abbraccio di una comunità intera, che con consapevolezza ricambia la dedizione, la generosità e lo spirito di servizio con cui lei ha saputo prendersi cura non solo dei pazienti che ha incontrato lungo il suo cammino, ma della persona che quelle cartelle cliniche raccontavano. E di tutte le famiglie che, insieme ai loro cari, hanno affrontato il dolore della malattia".
"Sono molto felice e grato a Piacenza, è un riconoscimento che non mi aspettavo - ha detto Cavanna -. Ognuno di noi cerca di fare il meglio che può nel proprio lavoro e ricevere una attestazione di stima così importante da un lato mi fa molto piacere, dall’altro mi fa capire che bisogna impegnarsi e cercare di fare il proprio meglio, anche per far capire ai più giovani che l’impegno paga. Dedico questo riconoscimento a tante persone, a tanti malati, ai loro parenti, alla mia famiglia, ai colleghi, a tutti coloro che mi hanno aiutato nel corso degli anni e sono stati di insegnamento per me, segnatamente i malati, da loro ho imparato tantissimo”.

Nella foto, il dottor Luigi Cavanna con i vari rappresentanti delle istituzioni. (Foto Del Papa)

Pubblicato il 19 ottobre 2023

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«Piacenza non tratta», è lo slogan contro il traffico di esseri umani

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In occasione della Giornata europea contro la tratta di essere umani di cui ricorre oggi, 18 ottobre, la 17° edizione, anche il Comune di Piacenza espone sulla facciata del Municipio lo striscione che segnala l’adesione alla campagna internazionale promossa dalla Commissione UE per sensibilizzare e far riflettere l’opinione pubblica sulle gravissime violazioni dei diritti umani di cui questo fenomeno, complesso e in costante evoluzione, è causa.
“Piacenza non tratta” è lo slogan che campeggia sul banner, omologo a quelli affissi in tantissime città italiane per l'occasione, non a caso affiancato alla frase #liberailtuosogno, per sottolineare come l'impegno congiunto di istituzioni e forze dell'ordine, per la prevenzione e il contrasto di questo crimine, si accompagni sempre alla protezione delle vittime. In Italia, attraverso il sistema nazionale anti-tratta che si articola nei progetti territoriali finanziati dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio, centinaia di persone vengono prese in carico e affidate a un percorso di liberazione, verso l'acquisizione dell'autonomia. Punto di riferimento fondamentale è il numero verde nazionale, disponibile in più lingue: 800-290290.

Il progetto “Oltre la strada”

A livello locale, si può contattare anche il 334-1124627 dell'Unità di strada affidata alla cooperativa “Lotta contro l'emarginazione” Onlus, che ha il proprio sportello presso la sede comunale di via Taverna 39, al piano terra, aperto dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 15. Grazie al progetto “Oltre la strada” - i cui primi dieci anni di attività, in Regione, saranno raccontati in una pubblicazione che dedicherà un capitolo anche all'esperienza sul nostro territorio – nel 2022 sono state intercettate a Piacenza 251 persone, tramite tutti i canali attivi: 152 nel corso delle uscite notturne e diurne a contatto diretto con il mondo della prostituzione; 31 utenti che, pur avendo abbandonato la vita di strada, hanno mantenuto un rapporto con il servizio mediante contatti telefonici o accessi allo sportello di via Taverna; 12 donne che, pur estranee allo sfruttamento sessuale, hanno chiesto aiuto mediante passaparola, 15 uomini tra partner e clienti, 7 minori appartenenti ai nuclei familiari di prostitute e 34 persone per le quali l'accattonaggio rappresenta un mezzo di sussistenza.
I dati delle Nazioni Unite attestano che il 50% delle vittime di tratta è soggetto a sfruttamento sessuale: una quota che sale al 92% nei Paesi dell'Unione Europea, dove donne e bambine costituiscono il 72% delle vittime.
“Il progetto “Oltre la strada” è molto importante – sottolinea l'assessora Nicoletta Corvi – perché rappresenta un primo, fondamentale presidio socio-sanitario anche per la diffusione di informazioni essenziali in termini di prevenzione, tutela della salute e consapevolezza anche sull'abuso di alcol e sostanze stupefacenti; oltre la metà delle persone contattate dall'Unità di strada durante le uscite, ad esempio, ha aderito alla possibilità di sottoporsi a visite mediche e screening grazie alla collaborazione con l'Ausl. Altrettanto significativi sono stati gli interventi per risolvere situazioni di emergenza abitativa nel caso di donne sole con figli, grazie alla disponibilità e generosità delle comunità religiose del territorio che hanno permesso all'équipe del progetto di trovare sistemazioni temporanee, ma accoglienti e dignitose, per questi nuclei in condizioni di estrema difficoltà. Ricorrenze come quella odierna – aggiunge Nicoletta Corvi – hanno un valore simbolico essenziale per far conoscere realtà che nella maggior parte dei casi sono nascoste agli occhi della nostra società, ma rappresentano un fenomeno cui non si può restare indifferenti. Colgo l'occasione per ringraziare la Regione, tutti gli operatori e i soggetti che, in sinergia con il Comune, portano avanti questo percorso: Forze dell'ordine sotto l'egida di Prefettura e Questura, Azienda Usl e associazioni di volontariato”.

Pubblicato il 18 ottobre 2023

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