Sono 35 le borse di studio, del valore di 4mila euro ciascuna e rinnovabili per un anno accademico, ancora a disposizione degli studenti immatricolati al primo anno di uno dei corsi di laurea magistrale della Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali, nella Sede di Piacenza-Cremona dell’Università Cattolica, istituite con il sostegno della Fondazione Romeo ed Enrica Invernizzi. Per partecipare al bando occorre inviare la domanda di ammissione al concorso all’indirizzo entro venerdì 14 luglio, insieme all’autocertificazione degli esami sostenuti nel corso della laurea triennale e alla copia dell’ISEE 2023 del nucleo familiare di appartenenza. «La Facoltà di Scienze agrarie, alimentari e ambientali ha rinnovato costantemente i contenuti della propria attività scientifica e didattica, dando vita anche a una azienda agraria sperimentale, un laboratorio di analisi sensoriale, una cantina, un mini-caseificio e un noccioleto sperimentale», sottolinea il preside Marco Trevisan. «La nostra attività ci vede partecipare a numerosi progetti di ricerca competitivi finanziati da istituzioni pubbliche e da privati».
Quest’anno, nel 70esimo anniversario della Facoltà, «insieme al generoso contributo della Fondazione Invernizzi lanciamo per il prossimo triennio un piano di borse di studio per tutti i nove corsi di studio della Facoltà, di cui 4 completamente erogati in lingua inglese», conclude Trevisan. «Intendiamo con questo piano festeggiare i 70 anni ma anche lanciare un segnale di attenzione per le famiglie dei nostri studenti, in questo particolare momento di congiuntura economica sfavorevole».
Il borgo di Romagnese ha registrato la presenza di una grande folla il 17 giugno scorso, radunata per fare festa al parroco don Cesare Marenzi per i suoi 65 anni di sacerdozio. Insieme al vescovo diocesano Adriano Cevolotto, numerose autorità, sacerdoti e il popolo di Dio che si è unito al rendimento di grazie del suo pastore per la sua presenza prolungata, viva e feconda a Romagnese in tanti anni di vita sacerdotale.
Il gruppo canoro tutto al femminile ha reso solenne la celebrazione cui hanno partecipato oltre al sindaco di Romagnese Manuel Achille e al vicesindaco di Zavattarello Mauro Colombini, diverse associazioni che operano nel territorio coralmente unite attorno al loro parroco. Diversi sacerdoti hanno concelebrato la solenne eucarestia fra cui padre Piero Zambarbieri e padre Mareschi del Pime, cugino di don Cesare. Il Vescovo ha commentato i testi biblici della domenica evidenziando il ministero del presbitero chiamato a continuare l’opera degli apostoli nell’annuncio-testimonianza della Parola, nella celebrazione dei sacramenti, nella cura e vicinanza alle persone anziane e fragili. Al termine della celebrazione Ennio Poggi ha ringraziato don Cesare a nome delle comunità di Gabbione e Casamatti che hanno potuto sperimentare in tanti anni la sua presenza e guida solerte e attiva. La lettura del telegramma di papa Francesco ha suggellato la celebrazione intercalata da scroscianti e calorosi applausi. Un ricco rinfresco nel salone parrocchiale organizzato dalla Pro Loco ha prolungato la festa offrendo a tutti la possibilità di avvicinare e salutare l’arciprete visibilmente commosso per una dimostrazione grata e calorosa.
Nella foto, don Cesare Marenzi, il vescovo mons. Adriano Cevolotto, il vicesindaco di Zavattarello e il sindaco di Romagnese.
Da mercoledì 5 luglio cambiano le modalità di accesso all’Ufficio relazioni con il pubblico di Piacenza: gli utenti potranno accedere al servizio su appuntamento il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 12.30, mentre sarà possibile accedere liberamente senza appuntamento nelle giornate di martedì dalle 8.30 alle 12.30 e di giovedì dalle 8.30 alle 17 con orario continuato.
Gli operatori dello sportello di Piacenza sono disponibili anche telefonicamente su due linee dedicate chiamando i numeri 0523-303123 o 331 135 8745 dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30.
Cambiano le modalità di accesso anche all’Ufficio relazioni con il pubblico di Fiorenzuola: da martedì 4 luglio gli utenti potranno accedere al servizio ogni martedì e venerdì dalle 8.30 alle 13 con accesso libero. Nelle medesime giornate e orari gli operatori risponderanno al numero 0523.989616
Restano invariati gli orari di accesso dello sportello Urp di Castelsangiovanni: ogni lunedì e giovedì dalle 8,30 alle 13 con accesso libero.
“La riorganizzazione delle modalità di accesso al servizio – sottolinea Stefano Fugazzi, direttore Servizi per l'accesso e relazioni con l'utenza – è funzionale alla volontà aziendale di assicurare un servizio di accoglienza di qualità. La gestione su appuntamento garantisce agli utenti di evitare lunghe attese, potendo fissare un incontro nel giorno e negli orari più consoni alle proprie esigenze”.
Ad attraversare oggi l’area verde che circoscrive il Seminario vescovile di Bedonia viene difficile immaginare che un tempo, neanche troppo lontano, tutto intorno si srotolava fitto un bosco di castagni. Di quelle secolari fronde, sotto le quali don Giovanni Agazzi, il “padre” del seminario, era solito riunire nelle belle giornate “la gioventù studiosa della montagna”, oggi rimane solo qualche sparuto relitto. Testimonianza del passaggio di due devastanti malattie - cancro della corteccia e male dell’inchiostro - che decimarono i castagni di colle san Marco dopo la prima guerra mondiale. Al loro posto, tra gli anni ’30 e ’40 del ‘900, l’economo mons. Silvio Ferrari, con l’aiuto degli studenti dell’istituto, piantò nuove specie, soprattutto conifere di alto fusto. Una storia raccontata nel volume di recente pubblicazione “Gli alberi del parco. Seminario vescovile di Bedonia”, curato da Giannino Agazzi e Giuseppina Villy Sciaratta. Tra cenni storici, memorie personali e brevi ed accurate descrizioni, alternate da immagini e integrate da una mappa numerata ottenuta da foto aerea, il libro rappresenta “un agile strumento di conoscenza e di fruizione del parco - le parole nella prefazione di Corrado Truffelli -, un supporto per governarlo e conservarlo in modo da tutelare il suo ricco patrimonio vegetale”.
Trenta specie e quasi 430 alberi Delle 30 specie, per 427 alberi totali, attualmente presenti nel parco del seminario - tutte censite nella mappa realizzata da Silvia Agazzi, figlia di Giannino - il libro mette in mostra una selezione delle più significative, con descrizioni che spaziano tra botanica e storia, tra dettagli naturalistici e racconti mitologici. A partire proprio dal Castagno, di cui si contano una trentina di esemplari tra recenti piantumazioni e “reperti” secolari: “emblemi di antiche glorie” da proteggere contro le pericolose infestazioni del nuovo millennio, come quella della vespa cinese. Il Castagno è anche pianta che accende i ricordi. “Per molte famiglie bedoniesi - scrive Giannino Agazzi attingendo alla propria personale memoria-, soprattutto le più modeste, le castagne lessate o arrostite, affogate nel latte, costituivano la cena”. Sapevate, invece, che tendendo le orecchie sotto uno dei Pioppi Bianchi di colle san Marco, in un pomeriggio di lieve brezza, è possibile sentire stormire le foglie “con rumore di leggera pioggia”? E che il legno della Tuja Gigante, di cui nel parco si conta un solo esemplare, era per le tribù indiane dell’America Settentrionale la materia prima per costruire “agili canoe e totem per i loro accampamenti”? E se la vista del solitario Pino Marittimo, il Pinastro, non vi ha mai colpito particolarmente, dopo la lettura del libro non potrete evitare di avvicinarvici con curiosità per ammirare la corteccia bruna e rossastra, segnata da “fori in cui ghiandaie, picchi, gazze infilano i semi robusti per tenerli fermi mentre con il becco battono per aprirli”. E ancora, si potrà scoprire la caratteristica unica della corteccia del Platano: “si stacca a grosse placche” eliminando così agenti patogeni dal fusto. Non è probabilmente un caso, allora, che l’ultima sezione del libro sia dedicata ad alcune malattie che in futuro potrebbero interessare gli alberi del seminario. L’amore dell’autore per la natura del parco e di quelle montagne, di cui è stato custode fino agli ultimi giorni di vita (il libro è uscito postumo), si riflette nella preoccupazione per ciò che potrebbe, un domani, metterne a repentaglio l’esistenza.
Federico Tanzi
Nelle foto: in alto, il parco attorno al Seminario vescovile di Bedonia; sopra, Silvia Agazzi alla presentazione del libro e la copertina della pubblicazione.
Le vendite a prezzi correnti degli esercizi al dettaglio in sede fissa dell’Emilia-Romagna sono aumentate rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e lo hanno fatto con un ritmo leggermente più sostenuto (+3,1%) rispetto a quello del trimestre precedente, certo però non corrispondente al passo dell’inflazione dei prezzi al consumo. In particolare, l’indice generale dei prezzi al consumo esclusi i beni energetici nel trimestre ha avuto un aumento del 6,1% in Emilia-Romagna. È quanto emerge dall’indagine congiunturale realizzata in collaborazione tra Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna relativa al primo trimestre 2023. La diffusione della tendenza positiva in atto è testimoniata dal fatto che la quota delle imprese con vendite in aumento rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente sia salita di quasi cinque punti percentuali raggiungendo il 54,2%, un livello eccezionalmente elevato, senza precedenti. Al contrario, il peso delle imprese che hanno segnalato di avere avuto vendite inferiori a quelle dello stesso trimestre dello scorso anno si è ridotto e anche in misura ancora più ampia scendendo al 20,9%. Quindi, il saldo tra le quote delle imprese che hanno rilevato un aumento o quelle che hanno registrato una diminuzione tendenziale delle vendite è migliorato (di quasi undici punti) salendo a +33,2 punti, un valore assolutamente senza precedenti. Viceversa, il saldo dei giudizi relativi alle giacenze è peggiorato ridiscendendo a quota -9,9 al di sotto dei livelli prevalenti a fine 2019.
Complice anche l’effetto della stagionalità, le aspettative paiono essersi orientate in senso positivo. Da un lato, si è ridotta decisamente la quota percentuale delle imprese che si attendevano un peggioramento del fatturato nel corso del successivo trimestre (dal 30,2 al 14%); dall’altro, è aumentata rapidamente la quota delle imprese che prospettavano un miglioramento delle vendite (al 28,4 dall’11%). Si è quindi avuto un consistente recupero di quasi 34 punti del saldo risalito a +14,5 da -19,2 punti. La pandemia e la ripresa inflazionistica hanno accentuato i processi di cambiamento che da anni caratterizzano il settore del commercio e i comportamenti dei consumatori. L’accelerazione del passo della crescita delle vendite nel corso del trimestre è stata sostenuta dallo specializzato non alimentare, ma soprattutto è stata trainata dal boom delle vendite di iper, supermercati e grandi magazzini, che hanno preso il volo spinte anche dalla ricerca di convenienza a fronte della discesa del potere d’acquisto determinata dall’inflazione. Le vendite del dettaglio specializzato alimentare sono aumentate solo dello 0,7% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, questo mentre i prezzi al consumo dei soli beni alimentari hanno fatto segnare un incremento tendenziale del 12,3% nei primi tre mesi 2023. Invece per lo specializzato non alimentare l’incremento è stato del 2,3%.
Tra le tipologie del dettaglio non alimentare prese in esame, le vendite di abbigliamento e accessori hanno nettamente invertito la recente tendenza negativa e sono decisamente aumentate rispetto allo stesso trimestre del 2022 (+6,9%). Al contrario, le vendite di prodotti per la casa ed elettrodomestici hanno subito una lieve flessione a inizio anno (-0,3%) rispetto allo stesso trimestre del 2022. Nell’insieme anche la ripresa tendenziale delle vendite di altri prodotti non alimentari è proseguita anche se con un passo leggermente più contenuto del trimestre precedente (+1%). Lasciando il dettaglio specializzato, sono stati Iper, super e grandi magazzini che hanno trainato la complessiva ripresa dei consumi nel primo trimestre 2023: ancora più decisamente che in passato hanno tratto vantaggio dalla maggiore attenzione dei consumatori verso la convenienza a fronte dell’accelerazione dell’inflazione e hanno fatto segnare una forte ripresa tendenziale delle vendite (+7,5%).
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