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Al cardinal Matteo Maria Zuppi il Vincastro d'argento

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Etica e sostenibilità sono stati i due temi portati a confronto, nella giornata di sabato 5 febbraio al teatro Goldoni di Bagnacavallo, nella tornata dell’Accademia degli Incamminati che nell’occasione ha consegnato al card. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna, il Vincastro d’argento, premio a una vita. A una vita costellata di attenzione e cura nei confronti del prossimo, di Bologna e anche della Romagna. Inoltre, come richiamato nel suo breve saluto, dalla sindaca di Bagnacavallo Eleonora Proni, una vita che ben risponde ai termini di responsabilità e testimonianza, come enunciati ai grandi elettori dal presidente Mattarella al suo nuovo insediamento.
Termini essenziali per un passaggio che questa società deve fare dall’io al noi, come sottolineato da Alessandro Rondoni, giornalista e direttore dell’Ufficio regionale Comunicazioni Sociali. Un noi, premessa al riuscire “ad abitare la casa comune, avendo cura delle relazioni e sentendoci sempre più, fratelli tutti”.
Un incontro, quello bagnacavallese, che ha richiamato uomini delle istituzioni a partire dal prefetto di Ravenna, politici e uomini dell’economia, imprenditori privati e della cooperazione. Il presidente dell’Accademia, dottor Venerino Poletti, ha sottolineato come il mondo medico da sempre debba fare i conti con etica e sostenibilità. E debba sempre considerare di esprimere una solida preparazione scientifica, accompagnandola con una solida preparazione sul campo. E parimenti il mondo dell’economia, gli ha fatto eco il presidente Abi Antonio Patuelli, presidente onorario dell’Accademia, oggi deve fare scelte etiche sostenibili. A garanzia della salute delle persone come dell’ambiente.

Camminare insieme

Il card. Zuppi nel ringraziare delle attenzioni ricevute, è partito dal titolo dell’Accademia. “Un bellissimo titolo: Incamminati”. Proprio come ora la Chiesa Cattolica si è messa “in cammino sinodale”. La sostenibilità delle nostre scelte è un’esigenza da cui non si può prescindere “per evitare di togliere futuro a qualcun altro”. Cosa che dobbiamo sentire come responsabilità, poiché l’etica non può essere come un freno all’agire, ma un’attenzione alle persone. Come richiama l’Evangelii Gaudium di papa Francesco. In sostanza, serve un’etica non ideologizzata, che favorisca la condivisione dei beni. “E ci sarebbe anche tanto bisogno di essere buoni, avendo cura che nessuno deve rimanere indietro”. Non si può pensare sempre solo a se stessi, ma come ci invita la Dottrina sociale della Chiesa, “la persona viene prima di tutto”.
Dunque l’attenzione alla sostenibilità deve essere un impegno per tutti. Solo così garantiamo il futuro, come messo in evidenza, ha concluso mons. Zuppi, dall’ultimo documento di papa Francesco: Fratelli tutti. Per questo, si può camminare insieme e cominciare da un compito che ciascuno può affrontare, quello di rivedere i propri stili di vita.

 Giulio Donati

Pubblicato il 7 febbraio 2022

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