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Crescere in salute a Kalongo: il 27 incontro online

Invito 27 maggio 2021

"Crescere in salute a Kalongo: il lavoro nell'ospedale di padre Giuseppe Ambrosoli raccontato da due medici italiani" è il tema di un incontro, gratuito e aperto a tutti,  programmato il 27 maggio alle ore 20.30 su piattaforma Zoom.


Il medico della carità

La Fondazione Ambrosoli nasce nel 1998 per garantire un futuro all’ospedale di Kalongo, il Dr. Ambrosoli Memorial Hospital, e alla scuola specialistica per ostetriche St. Mary’s Midwifery Training School, fondati in Nord Uganda oltre 60 anni fa dal chirurgo e comboniano Padre Giuseppe Ambrosoli. Un medico, un missionario, un uomo coraggioso e tenace ma anche mite e generoso. Sostenuto da una fede incrollabile, ricordato da tutti come il “medico della carità”. Il 29 novembre 2019 la Santa Sede ha comunicato il riconoscimento, da parte di Papa Francesco, del miracolo avvenuto per intercessione di padre Giuseppe Ambrosoli, e la sua prossima beatificazione.
La sua storia di amore e dedizione al prossimo inizia nel 1956 in un piccolo dispensario medico per la maternità di un villaggio sperduto nella savana ugandese. Nel giro di pochi anni, la perseveranza, le capacità chirurgiche e lo spirito imprenditoriale di padre Ambrosoli trasformano quel piccolo dispensario in un efficiente ospedale da 300 posti letto, che accoglie 50.000 persone ogni anno. Dal sogno di formare le giovani generazioni femminili, combattere la mortalità di mamme e bambini e contribuire al progresso del Paese, subito dopo l’ospedale nasce la scuola di ostetricia St. Mary’s.
Nel 1987 la guerra civile che imperversa nei distretti settentrionali dell’Uganda porta all’evacuazione forzata dell’Ospedale da parte dei militari: padre Giuseppe è costretto a lasciare in 24 ore l’ospedale che non rivedrà più. Riuscirà a salvare la scuola di ostetricia e a garantirne il futuro. Provato dalla fatica e dalla sofferenza, muore a Lira il 27 marzo 1987 e oggi riposa nel piccolo cimitero di Kalongo, accanto all’ospedale che porta il suo nome. 

La fondazione porta avanti il suo sogno

La Fondazione ha raccolto l’eredità spirituale e materiale di Padre Giuseppe e porta avanti il suo sogno: garantire il diritto alla cura e alla salute ai più fragili vulnerabili, mamme e bambini innanzitutto, attraverso il sostegno finanziario e manageriale dell’ospedale e della scuola. Fedele allo stile di padre Giuseppe, la Fondazione cammina con le comunità locali, promuovendo la formazione medica e manageriale locale, per accompagnare l‘ospedale verso l’autonomia e sostenere lo sviluppo economico e sociale del Paese. L’opera di padre Giuseppe continua anche oggi grazie alla dedizione di medici, infermieri e ostetriche locali e dei medici italiani che scelgono di dedicare il loro tempo e le loro competenze a questo angolo di mondo.

I relatori

Il 27 maggio si avrà l’occasione di ascoltare le storie dell’ospedale attraverso due voci direttamente da Kalongo: Carmen Orlotti, medico chirurgo al Dr. Ambrosoli Memorial Hospital da quasi tre anni, e il pediatra Tito Squillaci. Due medici che con coraggio e dedizione affrontano le sfide quotidiane, mediche e umane, che Kalongo vive anche in questo momento di pandemia che coinvolge tutti noi. Le loro voci sono una preziosa testimonianza che è possibile credere in un futuro migliore per tutti e che ognuno può fare la sua parte, perché, come diceva Padre Giuseppe dall’Uganda: “Dobbiamo andare avanti. C’è ancora così tanto da fare!”.

Per ricevere il link scrivere a eventi [AT] fondazioneambrosoli [DOT] it o chiamare il numero 02.36558852

Pubblicato il 18 maggio 2021

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  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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