Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

A Bettola il monologo teatrale «Amaldi l'Italiano»

Locandina Amaldi lItaliano

Continua a Bettola il Festival “Radici e Identità: Cristoforo Colombo un viaggio attraverso le culture" in collaborazione con l'Associazione Muselunghe APS, l'Assessorato alla Cultura del Comune di Bettola e la Regione Emilia Romagna, sotto la direzione artistica di Giusy Cafari Panico.
Si chiude il mese di luglio con un evento collaterale realizzato grazie al prezioso contributo della Banca di Piacenza. 
Il 29 luglio ore 21.30 in Piazza Sant'Ambrogio ci sarà il monologo teatrale “Amaldi L'Italiano” : lo spettacolo è nato grazie all'interesse dello scienziato piacentino Lucio Rossi, il testo ha la supervisione della dott.ssa Adele La Rana e del prof. Gianni Battimelli (Università La Sapienza di Roma) nonché del prof. Ugo Amaldi (figlio di Edoardo) ed è stato tenuto "a battesimo" da Fabiola Gianotti al CERN di Ginevra dove è stato rappresentato nel settembre del 2018.
Le tante repliche sono state fatte: a Piacenza Teatro Gioco Vita, a Carpaneto Piacentino dove è nato Edoardo Amaldi, Gran Sasso Science Institute dell'Aquila, Università La Sapienza di Roma, Università Federico II di Napoli, Festival della Scienza di Genova (Teatro della Tosse), Festival della Scienza di Cagliari,  ed è stato in stagione in diversi teatri italiani.
Il monologo teatrale parte dalla fine dell'epopea dei "Ragazzi di via Panisperna" e riassume quarant'anni di storia della scienza e della cultura italiana in un lungo carteggio tra il piacentino Edoardo Amaldi e il suo professore e amico Enrico Fermi (di origini piacentine).
Il Festival  "Radici e Identità: Cristoforo Colombo un viaggio attraverso le culture" riprenderà subito dopo ferragosto.

Pubblicato il 28 luglio 2023

Ascolta l'audio

Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    5

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente