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«L'Idea», il periodico di Fiorenzuola, compie 100 anni

L Idea 1a pagina del 13 10 1923 Testata

Il periodico parrocchiale di Fiorenzuola “L’Idea” ha avuto la sua prima edizione per volontà del parroco di allora mons. Luigi Ferrari e di un gruppo di fedeli laici collaboratori nel mese di ottobre del 1923, cento anni fa. Iniziò come settimanale, distribuito per abbonamento postale con titolo “L’Idea” e sottotitolo “Lux in tenebris”, quasi profezia di luce a contrastare le oscurità di pensiero e di eventi che si stavano avvicinando.
Fu una scelta coraggiosa a un anno dalla marcia su Roma e nel tempo in cui imperversavano le violenze squadriste.
Il direttore del settimanale diocesano don Francesco Gregori era stato bastonato e costretto a ritirarsi, a Fiorenzuola c’era stato l’incendio della Cooperativa, l’uccisione di Carlo Molinari, l’assalto alla Processione Eucaristica e seguiranno l’eliminazione omicida di Giacomo Matteotti e l’agguato omicida del parroco di Bacedasco Basso don Francesco Spagnoli. In questo clima e proprio per questo clima di mortificazione della libertà la nostra parrocchia guidata da un grande pastore volle testimoniare munendosi di uno strumento di libera espressione e di libera educazione. E con non poca fatica e determinazione ci riuscì per alcuni anni fino a quando il regime abolisce la libertà di stampa e di educazione.
Soppressa “L’Idea”, nacque come espediente sostitutivo, la sporadica e più umile pubblicazione di un nuovo il bollettino parrocchiale La Squilla. Solo con la conclusione della lotta di liberazione L’idea potrà riprendere le sue pubblicazioni e ripartì subito nel mese di maggio del 1945 puntualizzando nel frontespizio Numero uno dalla rinascita. Usciva il primo e terzo sabato del mese e si ritirava alla porta della chiesa o per abbonamento postale. La singola copia costava.


I sacerdoti de «L’Idea»

Pur essendo frutto di un lavoro di squadra di volontari, per lo più laici, trattandosi di una pubblicazione parrocchiale il parroco ha sempre avuto un ruolo preminente nella stesura degli articoli, nella promozione e nel coordinamento dei contributi, nel mantenimento del livello culturale. Il parroco fondatore fu mons. Luigi Ferrari che la volle come strumento pastorale, cioè di evangelizzazione, sempre più convinto della necessità di far circolare il pensiero cristiano a sostegno dell’etica cristiana e sociale, della dignità della persona e della fraternità, valori fondati sulla filiale appartenenza divina che impedisce la riduzione a sudditi di uno stato poliziesco e dittatoriale. A mons. Ferrari subentrerà mons. Luigi Bergamaschi e “L’Idea” diventerà periodico mensile e prenderà sempre più la forma di una lettera inviata dal parroco alla cara parrocchia. Non mancheranno le altre notizie, ma lo spazio maggiore sarà occupato da questa ampia lettera di attualizzazione del Vangelo, caratteristica che renderà interessante, attesa e ricercata “L’Idea”, anche fuori parrocchia. Come è noto, la maggior parte di queste lettere sono state raccolte e pubblicate in un imponente volume come una “summa” di teologia pastorale a disposizione dei ministri dell’evangelizzazione, sacerdoti e laici.
A don Luigi subentra come parroco don Gianni Vincini che rende “L’Idea” più partecipata dai laici, più ordinata nei contributi, più puntuale e regolare nella periodicità. Inoltre, ridimensiona l’editoriale portandolo a mezza pagina e redatto a turno dai sacerdoti addetti alla parrocchia.

Ogni mese viene convocato il comitato di redazione per la programmazione mensile di articoli e notizie.
L’Idea viene stampata in 5.500 copie e distribuita con il sistema “porta a porta”. Novità rilevante è l’abbinamento con il settimanale diocesano Il Nuovo Giornale che allarga L’Idea a tutta la diocesi. A don Vincini subentra come nuovo parroco mons. Giuseppe Illica che conferma e incoraggia l’equipe redazionale e arricchisce “L’Idea” dei suoi perspicaci apporti e della sua firma di prestigio per l’editoriale.

I contenuti

Trattandosi dell’unico periodico di Fiorenzuola, oltre la vita parrocchiale - non sempre facilmente separabile e distinguibile da quella della vita cittadina - “L’Idea” è di fatto un fertile terreno di conoscenza diretta e indiretta della storia di questi ultimi cento anni di Fiorenzuola. Lo scopo principale di questo organo parrocchiale rimane quello di essere appunto uno strumento formativo e informativo della parrocchia di San Fiorenzo, ma non esclusivo. Le iniziative parrocchiali vengono preannunciate e poi relazionate da scrittori incaricati e munite di fotografie. Attraverso le relazioni passano le motivazioni e l’attualizzazione del Vangelo sia sul piano spirituale sia sul piano morale, ovvero la dottrina e l’etica cristiana. Collateralmente, però, non manca la cronaca e il commento dei principali fatti locali e dei problemi di valenza universale. In virtù dell’accordo con il Nuovo Giornale, “L’Idea” arriva mensilmente anche a tutti i sacerdoti ed ai principali operatori pastorali della diocesi, situazione che permette la circolazione cognitiva della molteplice esperienza della nostra Comunità Pastorale, della nostra modalità di traduzione delle direttive diocesane e dei nostri commenti alle varie problematiche pastorali.

“L'Idea” raggiunge tutte le case

Il prevalente intento pastorale ha sempre, da quando è nata, messo in secondo piano l’endemico passivo di bilancio. Da quando è rinata dopo la soppressione della libertà di stampa, cioè dal 1945, L’Idea era ed è consegnata indistintamente a tutti i parrocchiani o meglio a tutti i cittadini di Fiorenzuola, frazioni comprese, gratuitamente confidando in una offerta libera annuale, che viene proposta anche con un modulo di versamento postale. La spesa complessiva per i 10 numeri dell’anno si aggira attorno ai 10.000 euro. Le entrate da offerte circa 2.300 euro e da pubblicità 250 euro. Il passivo annuale è dunque di circa 7.450 euro. Vorremmo che la ricorrenza del centenario fosse anche un risveglio di corresponsabilità sia nella partecipazione redazionale sia nella condivisione dei costi.
“L’Idea” raggiunge tutte le case. Pur dovendo ammettere che forse un migliaio di copie vadano perse nella distribuzione e un migliaio di copie non vengano lette, rimangono statisticamente ancora circa tremila copie che raggiungono lo scopo. Un piccolo contatto che però numericamente supera quello domenicale, inferiore al migliaio. Se infatti con la liturgia domenicale raggiungiamo il 10 per cento degli abitanti, con la distribuzione dell’Idea si realizza una forma, pur d’altro tipo, di accostamento parrocchiale che raggiunge il 50 per cento degli abitanti di Fiorenzuola.

Quale futuro

Siamo alla fine del cartaceo? La carta stampata è ormai superata da internet? La nuova e più veloce via di comunicazione è quella on line? Già “L’Idea” la si può trovare anche sul sito internet della parrocchia alla piattaforma Comunità Pastorale Fiorenzuola e la messa quotidiana e festiva della Collegiata viene trasmessa in Streaming su YouTube Oratorio san Fiorenzo. Gli abbonati all’edizione digitale de “il Nuovo Giornale” possono sfogliare L’Idea su smartphone, tablet e computer tramite l’app e il sito del settimanale diocesano.
Questi sono stati cento anni di straordinari e ultrarapidi progressi tecnologici che hanno rivoluzionato anche gli strumenti di comunicazione. Si pensi a quel magico e incredibile “giocattolo”, che ormai tutti hanno, lo Smartphone, che permette di avere il mondo in tasca, che annulla distanze e tempi e rende immediatamente possibile ogni informazione e foto, anche per la vita parrocchiale.

Don Gianni Vincini

Nella foto, il primo numero de “L'Idea” dell'ottobre 1923.

Pubblicato il 15 ottobre 2023

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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