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Sale l’attesa per tre eventi di fine giugno d’anteprima del Fol in Fest

Fol in Festa programma 25 bis

“Con questi tre eventi – commentano gli amministratori del 4 Comuni – entriamo pienamente nel clima del festival e nel suo spirito che unisce arte e pensiero, dialogo, cultura e riflessione. Abbiamo inoltre voluto, grazie al sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano che li ospita che alcune di queste anteprime si svolgessero a Piacenza sancendo il legame indissolubile tra la città e la sua montagna, in un clima di reciproca attenzione e collaborazione”.
Si parte però dalla montagna e da un tuffo nel paesaggio, quello incontaminato dell’alta Val d’Arda. In occasione del solstizio d’estate, il 21 giugno si terrà infatti una camminata archeologica lungo l’anello della Val Tolla, attorno all’antico Monastero. Il ritrovo è in località Rabbini, alle ore 18.00, da dove partirà l’escursione, accompagnati da una guida turistica e da un archeologo che avrà modo di spiegare i dettagli della campagna di scavi sull’area archeologica. Accanto alla cultura e al più profondo contatto con la natura, si potrà godere anche delle prelibatezze dei prodotti agroalimentari che verranno offerti in una ricca merenda al termine del percorso. La camminata, della durata di poco più di un’ora, sarà a numero chiuso per motivi di sicurezza. Alla sera (ore 21), inoltre, si potrà assistere al concerto di musica classica del baritono Valentino Salvini e della pianista Romina Vavassori sulle musiche di Verdi, Giordano e Puccini.

Il giorno successivo, domenica 22 giugno, alle ore 21, presso l’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano (via Sant’Eufemia 12 – ingresso libero), sarà la volta del teatro grazie all’attore piacentino Mino Manni che porterà in scena un intenso omaggio teatrale a Pasolini. Manni ripercorrerà la poetica, la visione e la critica al consumismo dell’intellettuale italiano nello spettacolo “Pier Paolo Pasolini…tutto il mio folle amore”.
Sabato 28 giugno si entrerà ancora più nel tema della nuova edizione del Fol in Fest con l’incontro dal titolo “L’anima e gli idoli di oggi – Tra tradizione e progresso”, ospitato sempre nell’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Dopo i saluti del Presidente dell’ente di Via Sant’Eufemia e con l’introduzione di Massimo Polledri, direttore artistico del Fol in Fest, si confronteranno sul tema della serata Pietrangelo Buttafuoco, scrittore, giornalista, opinionista oltre che Presidente della Biennale di Venezia e Davide Rondoni, poeta, scrittore e drammaturgo, oltre che Presidente del Comitato nazionale per l’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi.

“Siamo molto lieti ed orgogliosi di essere riusciti a organizzare un pre festival dal così alto valore culturale – sottolinea Massimo Polledri – e ringrazio di cuore i sindaci per il loro costante ed inesauribile sostegno e tutti i sostenitori, sponsor e collaboratori grazie ai quali sono certo che la quarta edizione del Fol in Fest, che celebreremo nei comuni promotori dal 23 al 27 luglio prossimi, possa essere ricordata come un ulteriore step di crescita e un fondamentale momento di approfondimento su tematiche di stretta attualità e di prospettiva per il nostro futuro, non solo della montagna”.

Pubblicato il 9 giugno 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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