Cattolica, donati al campus tre dipinti di Claudio Benghi
Nella foto, la professoressa Vanna Iori, Claudio Benghi, la professoressa Elisabetta Musi e il direttore di sede Angelo Manfredini.
Tre dipinti sono stati donati al campus di Piacenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore dall’artista Claudio Benghi. Si intitolano “La direzione giusta”, “Musicisti al seguito” e “Verso nuove battaglie”.
Olio su tela, di dimensione compresa tra 80x100 cm e 100x120 cm, arricchiranno d’ora in poi lo spazio che dall’atrio d’onore porta alla Facoltà di Scienze della Formazione.
«La bellezza salverà il mondo, dice Dostoevskij nel suo romanzo L’idiota - racconta Claudio Benghi -. Molto più modestamente, ho portato il mio piccolo contributo artistico in un magnifico luogo di cultura, frequentato da tanti giovani studenti. L’ho fatto nella speranza che questo piccolo contributo possa essere condiviso e, soprattutto, possa aiutarli nella loro ricerca della "direzione giusta" verso il bello e di un senso più profondo».
Proprio in questo quadro notiamo un cavaliere mentre cerca con il suo cannocchiale “La direzione giusta” da prendere. La sta cercando con curiosità. «Forse si sta solo facendo delle domande, a cui non trova risposta» spiega l’artista. «Poiché la direzione è come il destino, non sarà mai uguale per tutti, e soprattutto non lo sono i sogni».
Anche l'educazione è un'arte
Claudio Benghi, classe 1947, è nato a Castel Maggiore, in Provincia di Bologna. Ha collaborato con innumerevoli e prestigiose gallerie d’arte italiane e straniere, e ha realizzato mostre in Italia e in Europa. Dal 2000 tiene corsi di disegno e di pittura. Sue sono le immagini di copertina della collana “Vita emotiva e formazione”, diretta da Vanna Iori, Daniele Bruzzone e Elisabetta Musi, edita da FrancoAngeli. Nel 2015 pubblica una raccolta di poesie d’amore dal titolo “Con una rosa in mano” a cui fa seguito, nel 2020, “Illusioni”. Nel 2021 presenta il suo primo libro autobiografico, “Alla ricerca del giardino” a cui segue, nel 2022, il romanzo “Mentre immaginavo”.
La cerimonia di donazione è stata introdotta da una riflessione di Vanna Iori, già ordinaria della Facoltà di Scienze della Formazione presso il campus di Piacenza, che ha sottolineato come «la sfida per un rinnovamento educativo che tocchi tutti i piani dell'esistenza» non può prescindere «dall’incontro tra l’educazione e le arti espressive», che si rivela sempre fecondo. «Anche l’educazione è un’arte». Per questo, spiega la professoressa Iori, occorrono «il coraggio e la volontà di progettare il futuro, investendo sull’educare, perché è da lì che si ricomincia», stimolando «la crescita della persona nella pluralità delle sue dimensioni esistenziali».
A concludere la cerimonia le parole di Elisabetta Musi, docente di Pedagogia generale e sociale all’Università Cattolica: «Ho accolto con sorpresa e gratitudine la proposta di Claudio, caro amico da quasi trent'anni, di donare al campus di Piacenza tre sue opere d'arte scelte in sintonia con i temi che caratterizzano il nostro lavoro di ricerca pedagogica» racconta la professoressa Musi. «Nei suoi quadri ritroviamo lo sguardo che guida l'agire educativo, la capacità di prefigurare orizzonti possibili tra fantasia e realtà, e la ricerca di senso che avvalora il cammino».
La dimensione pedagogica delle opere
Grazie a questa donazione, quindi, il campus di Piacenza interpreta sempre più l’arte come momento di bellezza e di crescita personale e formativa. «Mi fa piacere pensare che queste opere contengano un’esortazione a non perdersi d'animo nel cercare la strada che dà senso alla vita» conclude la professoressa Musi. «In esse possiamo leggere l'invito a lasciarsi interrogare dalle contraddizioni. E ci ricordano un sodalizio fertile e generativo, alimentato da stima, affetto e felici condivisioni».
Anche gli studenti e le studentesse dei corsi di Scienze dell'educazione e della formazione, di Scienze della formazione primaria e di Progettazione pedagogica e coordinamento dei servizi per l'infanzia e l'adolescenza sono stati protagonisti dell’evento di celebrazione di questa donazione. Guidati dall’artista, hanno interpretato le opere valorizzandone la dimensione pedagogica, sollecitati a dare forma alla propria creatività attraverso il linguaggio iconico. L’inaugurazione dell’allestimento permanente, infine, si è chiusa con la lettura di alcuni testi poetici a cura di Benghi e di Natale Borasi, alumnus di Scienze della formazione.
Pubblicato il 29 maggio 2025
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