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«Aperti per voi», visita alla Sala dei Teatini con i volontari del Touring

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Da sabato 20 dicembre i volontari del Touring Club Italiano curano l’accoglienza dei visitatori presso la Sala dei Teatini con un appuntamento a cadenza mensile dalle 9.30 alle 13.

Dopo la collaborazione con la Cattedrale di Santa Maria Assunta, la Chiesa di Santa Maria in Cortina, la Chiesa di Sant’Eufemia, il Palazzo Gotico e la Basilica di San Francesco d’Assisi, la Sala dei Teatini ex chiesa di San Vincenzo è il sesto luogo Aperti per Voi a Piacenza e l’undicesimo in Emilia Romagna.

La chiesa di San Vincenzo, costruita dai Teatini alla fine del XVI sec., su un luogo già popolato da edifici legati alla trecentesca parrocchiale di San Vincenzo è opera di Pietro Caracciolo che riprese il modello delle chiese piacentine del tempo. I Padri Teatini vissero nel convento fino 1810 quando Napoleone ordinò la soppressione delle corporazioni religiose. Se la facciata del complesso si presenta in mattoni a vista, ripartita in due ordini architettonici, movimentata da lesene, fregio e un finestrone centrale in asse con un timpano spezzato e il portale di accesso in pietra e granito l’interno presenta una pianta longitudinale con transetto, cappelle laterali e una cupola con alto tiburio. L’apparato decorativo settecento si fregia dei lavori, tra gli altri, di Felice Biella, Andrea e Giovan Battista Galluzzi, Roberto De Longe e Giovanni Evangelista Draghi. I recenti lavori di restauro, finanziati dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano prima e grazie a fondi comunali e statali poi, hanno permesso il recupero della struttura e la rivitalizzazione e consolidamento dell’apparato decorativo. Dal connubio fra una sapiente opera di restauro e il ricorso alle più avanzate soluzioni tecnologiche nasce l’auditorium dei Teatini.

Alla scoperta dell'ex chiesa di via Scalabrini

La collaborazione tra il Comune di Piacenza, la Fondazione Teatri di Piacenza e il Touring Club Italiano per l’attività di accoglienza dei visitatori presso la Sala dei Teatini, è frutto della ventennale esperienza dell’iniziativa Aperti per Voi che, grazie all’impegno dei Volontari del Touring Club Italiano, consente di accogliere i visitatori in siti d’arte e cultura altrimenti inaccessibili al pubblico o di ampliarne gli orari di visita. Nato nel 2005, Aperti per Voi conta oltre 1600 i volontari attivi oggi in tutta Italia, 89 i luoghi aperti in 33 città italiane in 13 regioni e più di 25 milioni i visitatori accolti.

Cristina Ferrari, Direttrice della Fondazione Teatri di Piacenza afferma: “Siamo davvero entusiasti di questa collaborazione con il Touring Club Italiano. L’iniziativa Aperti per Voi offre un’opportunità preziosa per la nostra città e per i suoi cittadini, permettendo di vivere la Sala dei Teatini in un modo nuovo, ampliando l’accesso a questo straordinario luogo che in questi anni è stato valorizzato principalmente come auditorium destinato a concerti, spettacoli e iniziative della Fondazione Teatri di Piacenza, spesso in collaborazione con istituzioni culturali del territorio. Grazie al supporto dei volontari del Touring Club, saremo in grado di ampliare ulteriormente l’offerta di fruizione della Sala, che si arricchirà di momenti di apertura al pubblico, permettendo a tutti di scoprire questo gioiello della nostra storia in modo più accessibile e coinvolgente”.

Come sottolinea l’assessore alla Cultura Christian Fiazza, “il Touring Club conferma la propria attenzione al territorio e alla valorizzazione di un patrimonio storico e artistico che, grazie alla presenza competente e appassionata dei volontari, viene reso sempre più accessibile e può essere riscoperto in tutta la loro meraviglia sia dai residenti, sia da visitatori e turisti. In questi anni, grazie alla preziosa collaborazione con il TCI sono stati aperti a un pubblico ampio e diversificato luoghi iconici come Palazzo Gotico ed edifici religiosi, come la chiesa di Santa Maria in Cortina, custodi di storia e suggestioni profonde; ora, questa importante opportunità culturale si estende anche alla sala dei Teatini, grazie alla sinergia con Fondazione Teatri. Ringrazio sin d’ora tutti coloro che, mettendo a disposizione il proprio tempo e il proprio amore per l’arte e la bellezza, rendono ancora una volta possibile questa iniziativa”.

Aperti per voi: il Touring al servizio della città

“Dal 1894 il Touring Club Italiano – afferma Luisa Precivale, Console del TCI a Piacenza - si prende cura dell’Italia come bene comune perché sia più conosciuta, attrattiva, competitiva e accogliente, contribuendo a produrre conoscenza, a tutelare e valorizzare il paesaggio, il patrimonio artistico e culturale e le eccellenze economico-produttive dei territori, attraverso il volontariato diffuso e una pratica del viaggio etica, responsabile e sostenibile. Fin dalla sua nascita il Touring Club Italiano ha fatto del volontariato il fulcro della sua azione. Un’appassionata rete di volontari, aggregata oggi nei Club di Territorio e impegnata costantemente nel progetto Aperti per Voi, opera a livello locale contribuendo alla promozione e alla realizzazione dell’attività della Fondazione. Dal 2019, anno di esordio del progetto Aperti per Voi a Piacenza, sono più di 54.500 i cittadini e turisti accolti in luoghi di grande interesse artistico e culturale del territorio. La nostra attività di volontariato culturale – conclude Precivale - è un segno tangibile del nostro forte legame con il territorio e i beni culturali che ne fanno parte, preziosa tessera del nostro mosaico culturale, ma anche simbolo di identità.”

Per partecipare ad Aperti per Voi e fare esperienza di volontariato culturale in uno dei luoghi simbolicamente adottati dal Touring Club Italiano, si può compilare il form all’indirizzo: www.touringclub.it/apertipervoi. Per informazioni è possibile contattare i volontari Touring del Club di Territorio di Emilia Nord scrivendo a .

Il Touring Club Italiano si prende cura dell’Italia come bene comune perché sia più conosciuta, attrattiva, competitiva e accogliente, contribuendo a produrre conoscenza, a tutelare e valorizzare il paesaggio, il patrimonio artistico e culturale e le eccellenze economico-produttive dei territori, attraverso il volontariato diffuso e una pratica del viaggio etica, responsabile e sostenibile.

Nella foto, la  presentazione dell'iniziativa "Aperti per voi", che si è svolta al Ridotto del Teatro Municipale, alla presenza dell'assessore alla Cultura del Comune di Piacenza Christian Fiazza, insieme alla direttrice della Fondazione Teatri Cristina Ferrari e a Luisa Precivale Console del Touring Club Italiano a Piacenza.

Pubblicato il 10 dicembre 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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