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Mons. Cevolotto, Rondoni e Buttafuoco indagano anima e idoli di oggi

 Evento Fol in Fest con vescovo

“Un confronto alto tra illustri pensatori, un incontro di quelli da non perdere se si vuole capire un po' di più di sé e del mondo che ci circonda”; questo si prefigge di essere il terzo appuntamento di anteprima del Fol in Fest che si terrà sabato 28 giugno alle ore 21 presso l’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Al tavolo dei relatori dell’incontro “L’anima e gli idoli di oggi – Tra tradizione e progresso”, moderati dal direttore artistico del Fol in Fest Massimo Polledri, saranno il vescovo di Piacenza, mons. Adriano Cevolotto, il poeta Davide Rondoni e lo scrittore Pietrangelo Buttafuoco. “Uno dei poeti viventi più grande in Europa, il Vescovo di Piacenza e il Presidente della massima espressione dell’arte in Italia sono un mix ghiotto per esplorare quello che è un mistero ma che è però avvertito da tutti – sottolinea Massimo Polledri -. Da una parte il nostro desiderio e anche la nostra certezza di essere unici, di volere durare e di avere un senso che va anche oltre la morte. Dall’altra la certezza di poter cadere nella trappola della schiavitù: del denaro, della ricerca della fama, del delirio della tecnologia o dell’ossessione dell’ambiente e del salutismo”.

Accanto all’illuminato punto di osservazione sulla realtà, sul tessuto sociale della moderna comunità tra valori e disvalori di monsignor Cevolotto, saranno appunto Davide Rondoni e Pietrangelo Buttafuoco, due intellettuali italiani al più alto livello ma tra loro diversi, il primo poeta, scrittore, drammaturgo, presidente del comitato nazionale per le celebrazioni dell’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi, mentre Buttafuoco è attualmente presidente della Fondazione della Biennale di Venezia uno dei principali enti culturali italiani. Tra loro sarà senza dubbio l’occasione di un dialogo e confronto su cosa vale la pena oggi fondare la propria identità, su quali sono i valori profondi da seguire e quali le schiavitù che affliggono il nostro tempo. L’appuntamento di sabato, in Via Sant’Eufemia 12, è a ingresso libero.

Pubblicato il 26 giugno 2025

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

    uslam


    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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