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Lo Stabat Mater di Scarlatti a Bobbio il 12 e a Piacenza il 15 settembre


Bobbio santuario della madonna dellaiuto1


Un capolavoro senza tempo, un dialogo tra musica e spiritualità, due luoghi simbolo del territorio. Lo Stabat Mater di Alessandro Scarlatti (1660-1725) verrà eseguito dall’Orchestra di archi del Conservatorio Giuseppe Nicolini di Piacenza sotto la direzione di Giuseppe Camerlingo, con le voci del soprano Anna Chierichetti e del contralto Elisa De Toffol.
Il primo concerto si tiene venerdì 12 settembre alle ore 20.30 nel santuario della Madonna dell’Aiuto di Bobbio, mentre il secondo avrà luogo lunedì 15 settembre 2025 alle ore 21.15 nella Cripta della Cattedrale a Piacenza.

Composto nel 1724
Composto nel 1724 per l’Arciconfraternita dei Cavalieri di San Luigi di Napoli, lo Stabat Mater rappresenta uno dei vertici della musica sacra barocca. Scarlatti, maestro della scuola napoletana e figura centrale nella storia dell’opera e dell’oratorio, dà voce alla struggente poesia medievale che medita sul dolore di Maria ai piedi della croce. La sua scrittura, intima ed espressiva, alterna momenti di intensa drammaticità a passaggi di contemplazione luminosa, fondendo devozione e raffinatezza musicale. L’iniziativa, promossa dal Conservatorio Nicolini e dall’Ufficio beni culturali della diocesi, intende valorizzare il patrimonio artistico e spirituale del territorio, offrendo al pubblico l’occasione di vivere un incontro tra arte, fede e bellezza in luoghi di culto di grande suggestione.

Studenti al lavoro
“Questo progetto nasce dalla volontà di offrire ai nostri studenti l’opportunità di confrontarsi con un capolavoro della musica sacra e al tempo stesso di portare la loro arte in luoghi che custodiscono la storia e l’identità della nostra comunità - commenta il presidente del Conservatorio Massimo Trespidi -. Lo Stabat Mater di Scarlatti non è soltanto musica: è un’esperienza di bellezza e meditazione che unisce pubblico, artisti e territorio”.

Un’opera di straordinaria intensità
“Lo Stabat Mater di Scarlatti è un’opera di straordinaria intensità, capace di fondere rigore formale e profonda emozione - sottolinea il direttore del Conservatorio Roberto Solci -. Per i nostri giovani musicisti affrontare una partitura come questa significa crescere non solo sul piano tecnico, ma anche sul piano umano, perché la musica sacra insegna ad ascoltare e a condividere. È un privilegio poterla eseguire in due luoghi così significativi come la Cripta della Cattedrale di Piacenza e il Santuario della Madonna dell’Aiuto di Bobbio”.

Una serata che unisce fede, arte e bellezza
“La collaborazione tra il Conservatorio e la diocesi nasce dal desiderio comune di valorizzare la musica sacra e di offrirla come occasione di crescita artistica e spirituale - aggiunge Manuel Ferrari responsabile dell’Ufficio dei beni culturali della diocesi -. Il concerto Stabat Mater diventa così un momento di incontro tra giovani musicisti e comunità, riportando nelle chiese una tradizione musicale che unisce fede, arte e bellezza”. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

Nella foto, il santuario della Madonna dell'Aiuto a Bobbio.

Pubblicato l'8 settembre 2025

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Sottocategorie

  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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