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A Gragnano ricordato Giuseppe Nespi e tutti coloro che persero la vita nella Liberazione

 nespi

Il viaggio nella memoria della Resistenza gragnanese si è svolto in anticipo rispetto alla Festa della Liberazione.
Partendo dal municipio dove sono ricordati i morti gragnanesi delle due grandi guerre, un folto gruppo formato dalla sindaca Patrizia Calza e da altri rappresentanti dell’Amministrazione, da Filippo Cigalini, sindaco del Consiglio comunale dei Ragazzi e da numerosi studenti delle scuole locali nonché rappresentanti di associazioni, tra i quali molti alpini, si è recato ad omaggiare i caduti della Resistenza presso i cippi che si trovano nel territorio.
Di fronte alla ex Gragnanese, a Castelbosco e nel cimitero di Gragnano, si sono richiamati alla memoria i giovani che fecero la scelta della lotta alla Liberazione. Diversi tra loro, quanto a estrazione culturale e sociale ma uniti dalla volontà di restituire l’Italia alla libertà e alla democrazia, optarono per una scelta coraggiosa che li portò alla morte.

Paraboschi, Nespi, Barattieri, Fontanella, Pozzi, Rossi, Corini, don Giuseppe Beotti, sono simboli di valori ancora oggi fondanti la nostra democrazia. A Giuseppe Nespi, che dà il nome a una via del paese oggetto di un importante intervento di riqualificazione, l'Amministrazione comunale ha dedicato una targa. Questa riporta l'immagine del giovane partigiano, ucciso il 26 luglio del 1944 a 21 anni a Castelbosco insieme ad altri due compagni, e la frase di Pietro Calamandrei, Padre della Costituzione rivolta dal famoso giurista partigiano agli studenti dell'Università di Milano nel 1955: «Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità andate lì, o giovani, con il pensiero perché lì è nata la Costituzione». Davvero ammirevoli le considerazioni svolte dai ragazzi del Consiglio Comunale che hanno riproposto, tra l'altro, un parallelo tra la guerra di Liberazione e la guerra che stanno portando avanti i cittadini ucraini aggrediti. Un segnale dell'attenzione e della preoccupazione con cui anche i più giovani stanno seguendo l'evolversi della situazione in Europa.

Pubblicato il 26 aprile 2022

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