Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

La statua di San Michele a Piacenza: un segno di speranza e di fede

michele


 
Il decennale della presenza dei Figli di Sant’Anna nel santuario di Santa Rita a Piacenza, si è arricchito di un momento di grande intensità spirituale: l’accoglienza della statua di San Michele Arcangelo (nella foto), proveniente dal celebre santuario di Monte Sant’Angelo al Gargano. Accompagnata da padre Marco Arciszewski dei Micheliti (Congregazione di San Michele Arcangelo), la sacra effigie rimarrà a Piacenza fino al 19 ottobre, portando con sé un forte messaggio di fede  e protezione.
La celebrazione di accoglienza, svoltasi nella serata del 17 ottobre, è stata presieduta da monsignor Gianni Ambrosio, vescovo emerito di Piacenza-Bobbio, e introdotta da padre Jarbson Batista, Superiore dei Figli di Sant’Anna e rettore del santuario.

La protezione di San Michele
Nel suo discorso iniziale, padre Jarbson ha espresso un sentito ringraziamento a mons. Ambrosio, la cui presenza – ha sottolineato – “ simboleggia la conferma dell’autorità della Chiesa”.
Il sacerdote ha ricordato come San Michele Arcangelo, nelle sue apparizioni, abbia sempre scelto rappresentanti della Chiesa – papi e vescovi – per riaffermare la sua missione di difensore della fede e garante dell’autorità divina.
Padre Jarbson ha poi rivolto parole di gratitudine ai fedeli, ai confratelli e alla comunità, sottolineando il significato profondo della presenza dell’Arcangelo che, insieme a Santa Rita, rappresenta la perfezione dell’amore di Dio. Nel suo intervento, il rettore ha affidato le famiglie, i malati alla protezione di San Michele, invocandolo come guida e difensore contro il male. Citando San Francesco d’Assisi, ha invitato i fedeli ad onorare l’Arcangelo “che sempre soccorre e guida verso l’amore”.

Michele sconfigge il male
Nella sua omelia, monsignor Ambrosio ha offerto una riflessione sul significato spirituale della visita di San Michele e sul valore della speranza cristiana.
“La speranza non è semplice ottimismo – ha detto – ma una professione di fede in Cristo, unica salvezza. È la virtù che ci permette di affrontare le prove con fiducia, certi che il Signore non ci abbandona mai”.
Il vescovo ha invitato i presenti a rinnovare la fiducia nella presenza costante di Dio, che parla al cuore attraverso la preghiera e l’incontro con i fratelli, in particolare con chi è più bisognoso. Ha ricordato che San Michele è il segno di questa presenza divina: il combattente celeste che sconfigge il male e difende il popolo di Dio. L’omelia ha poi toccato temi di grande attualità spirituale: la vita come progetto divino, la responsabilità etica e spirituale di ogni uomo e la necessità di un impegno concreto nella costruzione della pace e della giustizia.
“La storia umana – ha affermato Ambrosio – non è nelle sole mani dei potenti della terra. È Dio che guida la storia, e ci invita a cooperare al suo disegno di amore e salvezza”.

Un segno che unisce
La celebrazione si è conclusa con la solenne benedizione davanti alla statua di San Michele Arcangelo.
L’arrivo della statua di San Michele a Piacenza, dopo il gemellaggio con Cascia, rappresenta dunque un nuovo capitolo nel cammino di fede dei Figli di Sant’Anna e della comunità di Santa Rita. Un segno che unisce luoghi, storie e persone sotto lo sguardo benevolo dell’Arcangelo, ricordando a tutti che la speranza cristiana continua a illuminare il cammino degli uomini, anche nei tempi più difficili.

Riccardo Tonna

Pubblicato il 18 ottobre 2025

Altri articoli...

  1. Nuovi incarichi per don Giuseppe Frazzani e don Piero Lezoli
  2. Oggi è la Giornata dei senza fissa dimora
  3. Nuovi passaggi nella fraternità diaconale della diocesi
  4. «Quasi (d)alla fine del mondo»: ripartono gli incontri in Camoteca
  5. La bellezza che rigenera: la testimonianza de La Paranza
  6. Settimana del Dono: le matricole «mettono radici»
  7. La giustizia come casa comune: Gherardo Colombo alla Settimana del Dono
  8. L'11 ottobre si prega per la pace sul sagrato della Cattedrale
  9. La credibilità dell’educatore in cammino
  10. Madre Emmanuel: «La preghiera che salva»
  11. Consegnare e accompagnare: il senso dell’azione educativa
  12. L’ora di religione a scuola: perché ne vale la pena
  13. «Un pasto al giorno», i banchetti in diocesi
  14. Costruire educatori credibili: un viaggio tra formazione teologica e pedagogica
  15. È morto don Pierluigi Boracco
  16. Radio Maria, il 25 rosario per la Pace dalle Scalabriniane
  17. Il 10 e 11 ottobre il Convegno ecclesiale d’inizio anno
  18. Scuola Giordani in lutto. «Ciao Rita, amica più che collega»
  19. Nel Duomo di Milano le Comunità neocatecumenali in festa
  20. Festa al monastero di San Raimondo: quattro nuovi oblati benedettini
  21. Don Daniele Neri è il nuovo parroco di Farini
  22. Il 24 settembre in San Pietro la messa per il Creato
  23. In memoria di suor Leonella. La sua testimonianza fa ancora luce
  24. Sae, il 20 visita alla chiesa del Santo Sepolcro
  25. Cena per la Cattedrale: un successo di solidarietà e comunità
  26. È morto don Primo Ruggeri, da 25 anni parroco di Borgotaro
  27. Un corso sull’ecologia integrale pensato per le parrocchie
  28. Celebrazioni mariane in diocesi. Messa a Sarturano e a Santa Maria di Ponte dell'Olio
  29. L'AC a Veano. Vivere il Vangelo come il motore della propria coscienza
  30. Paramenti sacri in mostra all'Istituto Orsoline fino al 22 settembre
  31. Ottant'anni fa Maria Teresa Tosi faceva il suo ingresso al Carmelo di Bologna
  32. Gli insegnanti di religione a convegno: educare è responsabilità e speranza
  33. L'oratorio della B.V. del Suffragio, vent'anni di rinascita
  34. Università Cattolica, l'11 dialogo Beccalli-Repole a Piacenza
  35. Carpaneto, il 5 si prega per la pace
  36. Il fiorenzuolano Zerbini tra i relatori alle «Giornate di don Oreste»
  37. È morto don Renato Repetti. I funerali il 2 settembre ad Alpicella
  38. Il 29 Veglia per la pace a Gossolengo
  39. I primi interventi di Leone XIV in un libro
  40. È morto il diacono Romano Felloni

Sottocategorie

  • In Cattedrale è stato ricordato il beato Secondo Pollo

    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

    Ascolta l'audio

    Conteggio articoli:
    16

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente

Il nostro Sito utilizza esclusivamente cookies tecnici e non di tracciamento dell'IP di chi accede. Per saperne di più, clicca qui: Utilizzo Cookies