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Mese del Creato. Occorre avere cura della terra e delle relazioni fraterne

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Che scorrano la giustizia e la pace” è il tema del mese del Creato e nel suo messaggio papa Francesco ha invitato ad ascoltare “l’appello a stare a fianco delle vittime dell’ingiustizia ambientale e climatica, e a porre fine a questa insensata guerra al creato”.
La diocesi di Piacenza - Bobbio, in collaborazione con il Comune di Piacenza, ha celebrato questo evento, il 2 ottobre all’auditorium Sant’Ilario in via Garibaldi, nell’incontro con la teologa e pastora battista Lidia Maggi.

La casa di Lidia e Angelo

L’illustre relatrice è stata presentata dalla giornalista Barbara Sartori. Lidia Maggi è una pastora battista, una confessione cristiana di tradizione riformata, che vive a Dumenza, in provincia di Varese, con il marito Angelo Reginato, anch’egli pastore, in una casa del Settecento che la coppia ha restaurato e riportato in vita. Impegnata nel dialogo ecumenico e fra le religioni, Lidia Maggi da qualche anno svolge un ministero itinerante che la porta in giro per l’Italia per far conoscere le Sacre Scritture. È ospite di molti eventi culturali fra cui il Festival biblico, viene invitata a parlare nelle parrocchie cattoliche e in comunità riformate, ma anche nelle biblioteche e in spazi laici. La casa di Lidia e Angelo è una casa accogliente dove arrivano, per restare qualche giorno, soprattutto coppie in crisi, sia cattoliche che protestanti, spesso anche sacerdoti o suore che hanno bisogno di un confronto sincero.

Il rispetto della terra

La pastora Lidia Maggi ha portato a Piacenza un messaggio carico di passione e consapevolezza sulla necessità del rispetto per la terra. Con parole intense e profonde, la pastora ha affrontato il tema del rapporto tra l'uomo e la natura, evidenziando l'importanza di custodire il nostro pianeta come espressione del divino. "Non possiamo credere nel Dio della vita se abbiamo pratiche di morte", ha affermato con fermezza la pastora Maggi. Queste parole hanno risuonato come un monito e un richiamo alla fraternità fra gli uomini. Il disagio ecologico che affligge una parte del mondo, ha sottolineato, coinvolge l'intera terra. Questo messaggio ha messo in luce l'interconnessione profonda tra uomo e creato.

L'uomo come parte integrante del pianeta

La Maggi ha citato il secondo racconto della creazione presente nel libro della Genesi (Gen 2,5-24) per sottolineare il legame innato tra l'umanità e la terra. Secondo questo racconto, l'uomo ('adam) è tratto dalla terra ('adamà) e condivide una connessione biologica con gli altri esseri viventi. Questa prospettiva indica che la nostra esistenza è intrecciata con la natura e con tutte le creature terrestri. Quando dimentichiamo questo legame, la terra soffre.

Il benessere della terra riflette il benessere umano

La pastora ha enfatizzato che il nostro benessere come esseri umani è strettamente legato al benessere della terra. Il modo in cui trattiamo il nostro pianeta è un indicatore fondamentale delle nostre relazioni umane. Quando la terra non è custodita con cura, diventa un deserto, un campo di battaglia, rappresentando il fallimento delle relazioni umane e dell'armonia con l'ambiente.

Un appello all'azione e alla custodia del creato

Il messaggio incisivo della teologa è stato un appello alla riflessione e all'azione. Ha invitato a riconsiderare il nostro rapporto con la terra e ad impegnarci attivamente nella sua custodia. Ogni gesto di rispetto verso la natura è un passo verso una maggiore consapevolezza e amore per il creato. La Maggi ha incoraggiato i presenti a preservare il pianeta per le generazioni future, affinché possano anch'esse godere della bellezza e della ricchezza della terra che chiamiamo casa. Infatti la terra appare così prima di tutto il grande dono di Dio, rispetto al quale gli esseri umani non sono i proprietari, ma piuttosto gli ospiti, assieme a tutti gli altri viventi.

Ristabilire giustizia e pace

Ribadendo il concetto di interconnessione, per cui un disastro nella foresta amazzonica riguarda anche noi, la pastora ha ripreso le parole del profeta Amos, al centro del mese del Creato, che ricordano di ristabilire la giustizia e la pace. Ha ricordato che Amos era un pastore, legato alla natura e agli animali, che usava parole graffianti: una voce di autocritica nei confronti delle istituzioni di Israele.
“Dio, il Signore del cielo e della terra - ha affermato la teologa - ci rammenta che siamo tutti tratti dalla terra. Una terra che purtroppo abbiamo saccheggiato, stuprato, ucciso e dilaniato anche attraverso le nostre relazioni. La Bibbia quindi - ha concluso - ci invita ad avere cura del pianeta e delle nostre relazioni fraterne.

Riccardo Tonna

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Nelle foto, la teologa e pastora battista Lidia Maggi e il pubblico presente all'incontro: in prima fila il vescovo mons. Adriano Cevolotto e il vicario generale don Giuseppe Basini.

Pubblicato il 3 ottobre 2023

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    pollo

    Lunedì 26 dicembre il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha presieduto la messa in Cattedrale a Piacenza nella memoria del beato Secondo Pollo, cappellano militare degli alpini. Vi hanno partecipato i rappresentanti delle sezioni degli Alpini di Piacenza e provincia e i sacerdoti mons. Pierluigi Dallavalle, mons. Pietro Campominosi, cappellano militare del II Reggimento Genio Pontieri, don Stefano Garilli, cappellano dell'Associazione Nazionale degli Alpini di Piacenza, don Federico Tagliaferri ex alpino e il diacono Emidio Boledi, alpino dell'anno nel 2019.
    Durante la Seconda guerra mondale, il sacerdote parte per la zona di guerra del Montenegro (Albania), dove trova la morte il 26 dicembre dello stesso anno, colpito da fuoco nemico mentre soccorreva un soldato ferito. 
    Originaio di Vercelli, fu beatificato il 24 maggio 1998 da papa Giovanni Paolo II. 

    Nella foto, il gruppo degli Alpini presenti in Cattedrale con il vescovo mons. Adriano Cevolotto.

    Pubblicato il 27 dicembre 2022

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