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Notizie Varie

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Learning by caring. Quando il diritto passa dai libri alla vita

Sportello giuridico presentazione

Learning by doing. Anzi, di più: learning by caring. Si concretizza in questo passare «dal diritto dei libri alla vita reale, ai problemi delle persone» lo sportello giuridico che sarà attivato nella Casa Circondariale di Piacenza, grazie alla collaborazione con la facoltà di Giurisprudenza ed Economia del campus di Piacenza e il Centro di ricerca interuniversitario su carcere, devianza, marginalità e governo delle migrazioni.
Presentato durante la tavola rotonda che ha visto, dopo i saluti della preside della facoltà di Economia e Giurisprudenza Anna Maria Fellegara, di Marco Allena, Presidente del Consiglio di corso di laurea magistrale in Giurisprudenza, Doppia Laurea Diritto e Economia, gli interventi della Direttrice della Casa Circondariale di Piacenza Maria Gabriella Lusi, di Emilio Santoro, Direttore de L'altro diritto. Centro di ricerca interuniversitario su carcere, devianza, marginalità e governo delle migrazioni, del Comandante di Reparto presso la Casa Circondariale di Piacenza Maria Teresa Filippone e di Mariarosa Ponginebbi, Garante dei Detenuti presso la Casa Circondariale di Piacenza, oltre che dei docenti sostenitori del progetto Roberta Casiraghi e Francesco Centonze.

«Lo sportello consta di due fasi strettamente collegate. In prima battuta, dopo un periodo di formazione in aula, in cui interverranno anche professionisti esterni e magistrati, gli studenti, sempre accompagnati dai docenti, si recheranno nell'istituto penitenziario per raccogliere le richieste dei detenuti» ha spiegato la Docente di Procedura penale professoressa Roberta Casiraghi. «Successivamente ci si confronterà sulle questioni sollevate, per discutere le buone pratiche che possono essere adottate. Ovviamente in questa seconda fase è necessario fare delle ricerche normative e giurisprudenziali, per arrivare a preparare le istanze e per rispondere nel modo più appropriato possibile alle richieste dei detenuti».

«A trarne vantaggio saranno i detenuti, che potranno usufruire dei consigli e dei suggerimenti dei nostri studenti, guidati ovviamente dai loro professori. Però, forse, l'utilità maggiore sarà proprio per noi, per i nostri studenti» ha sottolineato il professor Marco Allena, convinto che «l'esperienza dell'ingresso in carcere e della relazione con chi vive quella realtà, il prendersi cura concretamente e l’agire per migliorare le condizioni di vita degli altri sarà un valore aggiunto per i nostri studenti che siamo davvero orgogliosi di poter offrire»."
«È importante - ha precisato il professor Francesco Centonze - che l'Università Cattolica dia un messaggio di natura culturale e sociale: la realtà carceraria, che sembra così lontana e per taluno anche ‘fastidiosa’, deve essere vista e conosciuta. Costituiremo un ‘ponte’ rispetto a esigenze che saranno manifestate da alcuni detenuti, in particolare da coloro che non hanno la possibilità di avere frequenti incontri con gli avvocati».
Il progetto nasce nella cornice di quanto promosso dal Centro di ricerca interuniversitario su carcere, devianza, marginalità e governo delle migrazioni che, come ha ricordato il suo direttore Emilio Santoro, sostiene le cliniche legali come strumento per passare dal diritto dei libri al diritto in azione. «In carcere ci sono i socialmente abbandonati. Questa era l'etichetta che usava Sandro Margara, uno dei grandi magistrati di sorveglianza di questo Paese. Beh, se prendete questa etichetta la differenza tra doing e caring è evidente. Learning by caring vuol dire imparare dai bisogni delle persone – ha detto Santoro ai ragazzi -. E allora scoprirete che il diritto è un modo di fare le cose con le parole. Scoprirete che la vostra abilità giuridica serve per rendere reali le possibilità di essere persone in carcere e per rendere reali i diritti dei detenuti».
La centralità della persona è un tema su cui si è soffermata anche la direttrice del carcere di Piacenza «attiviamo tutti gli sforzi possibili affinché la persona riscopra in sé delle risorse su cui investire nel dopo pena» ha detto Maria Gabriella Lusi. E se è vero che «il carcere, come diciamo in gergo, lo fanno i detenuti, è vero anche che il carcere lo fa il territorio su cui ricade. Io credo che con questo progetto si dia un esempio importante di collaborazione interistituzionale, concretamente orientata al benessere del nostro territorio e della nostra società, attraverso un fil rouge che è l'attenzione alla persona».

Pubblicato il 31 ottobre 2023

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Cooperativa San Martino: premiati i figli dei soci lavoratori per meriti scolastici

Comunicato Cooperativa San Martino I premiati

La Cooperativa San Martino mette al primo posto il valore delle persone e della comunità. Lo ha dimostrato ancora una volta con la premiazione di quattro studenti, figli di soci lavoratori della Cooperativa. Un momento dedicato all’eccellenza: i quattro allievi, una ragazza e tre ragazzi, hanno ricevuto 500 euro per i loro studi e una lavagna speciale con il proprio nome grazie agli ottimi risultati didattici conseguiti nello scorso anno scolastico.

Gli studenti sono:

• Fatima Lecini, diplomata a pieni voti all’Istituto di Istruzione Superiore Alessandro Volta e oggi iscritta alla facoltà di Economia a Parma

• Filippo Sgorbati, anch’egli oggi matricola alla facoltà di Economia a Parma, diplomato brillantemente all’Istituto di Istruzione Superiore Romagnosi

• Nikita Macreniuc ha raggiunto brillantemente il diploma di informatica all’Istituto di Istruzione Superiore Marconi Da Vinci

• Abdoulaye Ndiaye, il più giovane del gruppo, che a giugno ha portato a casa la licenza media della Scuola Secondaria di Primo Grado Italo Calvino con il massimo dei voti.

A premiare i ragazzi e ad accogliere le famiglie sono stati il Presidente di San Martino, Mario Spezia, il Direttore Generale Paolo Rebecchi e il Responsabile dell’Ufficio Soci Salvatore Scafuto.
«L’auspicio – ha concluso il Presidente Mario Spezia – è che questi ragazzi continuino questo bel percorso nella loro carriera di studi, imparando tanto e diventando una risorsa importante nel luogo di lavoro che sceglieranno. E speriamo anche che questo luogo, seguendo le orme dei propri genitori, possa essere la nostra Cooperativa San Martino: noi li stiamo già aspettando a braccia aperte».

Nella foto, i ragazzi premiati con il presidente della cooperativa San Martino Mario Spezia, Paolo Rebecchi e e Salvatore Scafuto.

Pubblicato il 31 ottobre 2023

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Convegno nazionale «impollinatori»: come salvaguardare le api

bettoniapi 


Promosso dall’Associazione Provinciale Apicoltori Piacentini e moderato da Gaetano Rizzuto, il Convegno ha visto, oltre ad un gremito pubblico,  la partecipazione di una quindicina fra assessori e sindaci della Provincia, fra i quali la sindaca di Piacenza, Katia Tarasconi, e il vicesindaco del Comune di Castelvetro, dr.ssa Barbara Rossi, che ha aderito alla Rete “Comuni amici delle Api” a fine 2022.

Piacenza, Comune  "amico delle api”

La sindaca Tarasconi ha ribadito che il Comune di Piacenza  può essere  già considerato “amico delle api” anche se formalmente la delibera in merito non è stata ancora adottata.

La dr.ssa Lucia Maddoli, rappresentante della Rete “Comuni Amici delle Api” ha illustrato l’evoluzione della Rete, passata da 17 Comuni del 2016 agli attuali 218, di cui 11 in Emilia Romagna e  due  in Provincia di Piacenza, Fiorenzuola e Castelvetro. I Comuni aderenti si impegnano ad operare azioni a salvaguardia delle api, come piantumazioni di specie arboree gradite alle api ed evitare trattamenti chimici in periodi di fioritura o quando le api sono in volo.
L’entomologo Alberto Contessi ha, tra l’altro, sottolineato la cattiva pratica di  utilizzare dei nebulizzatori di  insetticidi contro le zanzare, nocivi non solo per le api, ma anche per la salute umana.
Infine la dr.ssa Laura Bortolotti, ricercatrice CREA, ha fatto il punto sulla diffusione della Vespa Velutina (calabrone asiatico  che dalla Francia è arrivato anche sulle nostre colline) e della Vespa Orientalis, altro calabrone, sin qui presente solo nel sud Italia ma che si sta rapidamente diffondendo anche nell’Italia Centrale, soprattutto in Toscana, ove è presente anche la Vespa Velutina.
Tra i vari metodi di contrasto, viene spesso utilizzato il cosiddetto ‘Metodo Z’ che consiste nel catturare alcuni esemplari davanti agli alveari per  poi rilasciarli dopo aver loro messo del gel insetticida sul torace in modo che questo venga poi diffuso al loro ritorno nel nido.

A. B.

Pubblicato il 29 ottobre 2023

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Attrarre i giovani talenti, Piacenza investe 176mila euro per accoglierli

Bando talenti 

Al via servizi informativi ad hoc, necessari ai talenti che vogliano arrivare o restare in Emilia-Romagna. Luoghi dove si potranno trovare informazioni qualificate e soluzioni di accompagnamento per alloggi e residenzialità, trasporto pubblico locale, welfare familiare (servizi educativi, formativi e per il lavoro), offerta culturale, partecipazione all’associazionismo regionale e alle attività del Terzo settore nonché, se stranieri, ciò che serve a ottenere una sufficiente conoscenza della lingua italiana. La Giunta regionale ha approvato progetti per la sperimentazione nei contesti locali di servizi di accoglienza e attrazione di talenti a elevata specializzazione, rivolti anche ai loro familiari. Proposte presentate dai Comuni con sedi universitarie e dalla Città metropolitana di Bologna e per le quali la Regione ha stanziato un contributo di 1 milione e 785mila euro. Nel dettaglio, Cesena 176mila, Città Metropolitana di Bologna 216mila, Ferrara 170mila, Forlì 176mila euro, Modena 176mila, Parma 175.208, Piacenza 176mila, Ravenna 170mila, Rimini 176mila e a Reggio Emilia sono andati 174.534 euro.

“Puntare decisamente sui talenti e sull’alta specializzazione delle competenze è un elemento decisivo per costruire una crescita socioeconomica solida e duratura -ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo economico, lavoro, formazione e relazioni internazionali Vincenzo Colla e l’assessore all’Università e Ricerca Paola Salomoni-. In una regione come l’Emilia-Romagna, che offre già una buona qualità di vita ed esprime eccellenze uniche al mondo, scommettiamo sull’attrazione e la valorizzazione di persone altamente specializzate, così da supportare i nostri settori di punta, dall’automotive all’agroalimentare, dalla Data Valley ai settori culturali e creativi. Siamo stati la prima Regione in Italia ad approvare una legge per attrarre e trattenere talenti. E questi progetti presentati dalle città emiliano-romagnole rappresentano una misura concreta coerente anche con il Patto per il Lavoro e il Clima, per coniugare crescita sostenibile, innovazione e ricerca, nuova e buona occupazione”. La misura rappresenta la prima attuazione della legge regionale su “Attrazione, permanenza e valorizzazione dei talenti ad elevata specializzazione in Emilia-Romagna” e si inserisce nell’Anno europeo delle competenze, promosso dall’Unione europea, che si concluderà a maggio 2024 e punta a rilanciare l'importanza della formazione quale elemento decisivo per cogliere le opportunità offerte dalla transizione verde e digitale nonché dalla ripresa economica.

Il progetto del Comune di Piacenza

Per il Comune di Piacenza il progetto s’intitola “Stay Jude” e prevede interventi finalizzati alla promozione del contesto locale, alla migliore conoscenza delle esigenze del mondo imprenditoriale e azioni di comunicazione; più in particolare si intende: promuovere una ricerca sul lavoro a Piacenza, con particolare riferimento alle aree di maggior attrattività per i giovani ad alta specializzazione; istituire borse di studio presso gli Atenei cittadini dedicate a talenti nazionali e internazionali; realizzare eventi per la promozione di imprese e start-up innovative dal potenziale attrattivo e per il networking tra talenti; strutturare un servizio di accompagnamento con tutor per svolgere le pratiche utili alla permanenza in città; attivare corsi d’italiano e azioni di volontariato che coinvolgano direttamente i nuovi arrivati nella realtà sociale cittadina; realizzare rassegne culturali e scientifiche in lingua; creare un sito web dedicato per orientare ai servizi e alle opportunità offerte dal territorio. Il progetto rivolge una specifica attenzione ai giovani stranieri che frequentano le sedi universitarie locali, data la loro sempre più numerosa presenza e le potenzialità per la crescita culturale e l’innovazione del tessuto sociale piacentino, in un contesto che ad oggi non vede ancora la strutturazione di servizi specifici per l’accoglienza di “talenti”.

Pubblicato il 30 ottobre 2023

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In visita a Piacenza il Corpo Musicale Brenno Useria

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Pacifica “invasione” in centro storico a Piacenza del Corpo Musicale “Brenno Useria”, storica formazione bandistica di Arcisate, in provincia di Varese, che ha portato alla scoperta del patrimonio artistico e culturale della città oltre 200 persone. Ad accompagnare il gruppo, le guide turistiche che hanno illustrato suggestioni e dettagli di Palazzo Farnese e del Duomo, di piazza Cavalli, Palazzo Gotico, piazza Sant'Antonino e della basilica patronale. Anche l'assessore al Marketing Territoriale Simone Fornasari ha seguito la marcia festosa che ha visto i musicisti, con l'iconica divisa rossa, lo stemma del Corpo Musicale e gli immancabili strumenti, attraversare il cuore del centro.

“Ho colto l'occasione – sottolinea Fornasari – per incontrare gli amministratori della cittadina lombarda, il vice sindaco Mariangela Gariboldi e l'assessore Paolo Demo, ringraziando la collettività di Arcisate non solo per aver scelto la nostra città come meta, ma anche per aver portato, con sé, la ricchezza e l'emozione delle proprie radici e di una tradizione fortemente identitaria. La valorizzazione del territorio e della sua offerta, dai monumenti alle collezioni museali, dalle tipicità enogastronomiche al senso della più autentica accoglienza, passa anche attraverso la conoscenza reciproca e lo scambio con altre realtà. E' stato molto bello ricevere una delegazione così numerosa e rendersi conto di quanto il Corpo Musicale Brenno Useria sia parte integrante della loro comunità, che accompagna da sempre come ha fatto anche tra le vie di Piacenza”.

Passato indenne tra due guerre mondiali, rifondato negli anni '70 grazie a un Maestro illuminato e tanti giovani innamorati della musica, l'ensemble nacque nel 1909 e ha portato avanti, nel tempo, un impegno culturale e artistico profondamente legato anche alla divulgazione e alla passione per le sette note. Dopo la mattinata trascorsa in centro storico a Piacenza, il gruppo ha concluso il proprio tour piacentino in un ristorante della provincia, rendendo omaggio, anche a tavola, alle eccellenze locali.

Nella foto, il corpo musicale Brenno Useria.

Pubblicato il 28 ottobre 2023

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