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Di Noto: non si raccontano più le storie della propria famiglia, si sta solo sugli smartphone

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In un mondo sempre più interconnesso, la sicurezza online dei minori è diventata una priorità assoluta per genitori, educatori e istituzioni. Questo è stato il fulcro di un incontro che si è tenuto, il 4 febbraio, nel salone dell’oratorio della parrocchia di San Vittore alla Besurica a Piacenza, dove Carlo Di Noto, direttore di Meter, associazione leader nella lotta contro la pedofilia e la pedopornografia online, ha dialogato con genitori e ragazzi sull'uso e l'abuso del web.
L'evento, promosso dal Centro culturale “Incontriamoci” della parrocchia in collaborazione con il Servizio Tutela Minori della diocesi e il settimanale "Il Nuovo Giornale", ha aperto una finestra sulle sfide e i pericoli che il mondo digitale presenta ai nostri giovani.

Dipendenza dagli smartphone

Di Noto, con la sua esperienza pluriennale, ha messo in luce il cambiamento nelle dinamiche sociali. “Quando ero giovane - ha affermato - ci si incontrava, ci si riuniva. Ora non si raccontano più le storie della propria famiglia: si sta sempre sugli smartphone e al massimo si parla dei post visti in rete”. Il relatore ha sottolineato la crescente dipendenza da questi dispositivi, che può portare a conseguenze negative quali ansia, depressione e altri disturbi comportamentali.
Il centro dell’intervento ha riguardato come navigare in modo sicuro nella rete, affrontando temi come la prevenzione, l'educazione digitale dei giovani e il momento giusto per introdurre l'uso dello smartphone, tenendo conto del contesto sociale e dell'età dei minori. La questione dell'età minima per l'uso dei social network e la consapevolezza dei genitori sulle attività online dei propri figli sono stati punti chiave dell'incontro. “Diamo nelle mani dei nostri figli - ha aggiunto Di Noto - un oggetto che costa molti soldi e spesso siamo inconsapevoli dell’uso che ne fanno. Qualcuno si è mai fermato a leggere i contratti che ogni social, ogni chat fa approvare con un click sull’icona di accettazione? Accettando - ha sottolineato il relatore - si mettono a disposizione delle grandi multinazionali della Rete i nostri dati, le nostre foto, i nostri video…”.

Pornografia free

Carlo Di Noto ha inoltre aperto un dibattito sulla natura e gli effetti della pornografia online, evidenziando come la sua facile accessibilità e la normalizzazione nei media abbiano creato una "cyber era porno" con impatti significativi sullo sviluppo psicosociale dei giovani. Ha sottolineato l'importanza di affrontare queste tematiche con i minori, promuovendo un dialogo aperto e costruttivo che possa guidarli in un ambiente digitale sempre più complesso. “Siamo di fronte - ha affermato Di Noto - ad una pornografia sdoganata. Ma la scienza ci dice che può creare dipendenza e disordini psichiatrici”.

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Videogiochi online

L'incontro ha anche toccato la regolamentazione dei contenuti online, come i sistemi di valutazione PEGI per i videogiochi e le normative relative alla condivisione di immagini e video. Di Noto ha evidenziato l'importanza di una vigilanza attiva da parte dei genitori e di una regolamentazione più stringente per proteggere i minori da contenuti inappropriati. “Certi giochi online - ha evidenziato Di Noto - manipolano i ragazzi per aumentare la fruizione nelle loro piattaforme, chiedono informazioni ai minori, dicendo di non dire niente ai genitori e agli insegnanti”.

Linguaggio cifrato

Di Noto ha sottolineato come tutto ciò che si mette in rete rimane per sempre e questo potrà compromettere la reputazione, la vita professionale, le amicizie. Inoltre - per il relatore - non è chiaro che cosa esattamente si raccontino i ragazzi sui Social e quale linguaggio usino. Al di là di «scialla» (stai tranquillo, rilassati) e di tutte le altre formidabili idee linguistiche dello slang giovanile. “Per esempio, quando devono dirsi qualcosa senza farsi capire dagli adulti, che parole, che codici usano? Per i genitori inglesi – ha affermato Di Noto - non è più un mistero: la polizia ha diffuso un vero e proprio «dizionario del sexting», 112 acronimi che i bambini e gli adolescenti usano per scambiarsi messaggi e immagini esplicite”.
Molte altre poi sono state le sollecitazioni e gli avvertimenti proposte da Di Noto ai genitori e, nel complesso, l’incontro alla Besurica è stato un momento importante di riflessione sulla responsabilità condivisa di proteggere i minori nell'era digitale.

Riccardo Tonna

Nelle foto, l'incontro alla Besurica con Carlo Di Noto.

Pubblicato il 5 febbraio 2024

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