La comunità di Breno ha ricordato Sant'Ilario, alla cui protezione si è affidata la parrocchia valtidonese. Durante la messa l'Amministratore parrocchiale padre Alberto Quagliaroli ha tratteggiato i caratteri del Vescovo che visse in Francia, a Poitiers, nel IV secolo: “Nei primi secoli – ha detto - la dottrina non era ben definita ma, nel corso del tempo, venne a delinearsi in modo chiaro, e tutto ciò che non era conforme ad essa divenne eresia. Ilario si prodigò per combattere l'eresia ariana, affermando la duplice natura, umana e divina, di Gesù, rispondendo, con la sua sapienza, a chi contestava questo dogma.” È stata, poi, impartita la benedizione con le reliquie agli abitanti di Breno e della vicina Bilegno, ed agli ex residenti, giunti per mantenere viva questa tradizione. Dopo la funzione i presenti si sono trovati per un momento di condivisione e, poi, ancora per il pranzo comunitario.
Nella foto, la messa a Breno in occasione della festa del parono Sant'Ilario.
Il Motoclub Lampeggianti Blu di Piacenza, continuando una tradizione consolidata, ha deciso di donare in beneficenza tutto quanto raccolto nei numerosi eventi organizzati nell'anno appena trascorso. Nell'ottica, quindi, di “fare del bene divertendoci” si è ancora una volta rafforzato l'attaccamento dei nostri motociclisti alle realtà cittadine che operano nel sociale e che hanno necessità di sostegno e di supporto. L'aiuto alle persone più deboli, ai bambini, alle associazioni del nostro territorio, costituiscono la “mission” del nostro motoclub, ed è per questo che sono state immediatamente realizzate una serie di iniziative per concretizzare sin da subito gli scopi sociali, con la collaborazione di altri gruppi motociclistici e la vicinanza delle Istituzioni locali. Tutti gli eventi organizzati hanno dato modo di dimostrare la grande generosità dei soci e degli amici del Motoclub Lampeggianti Blu, e la cosa più importante è stata la raccolta della ragguardevole somma di 2000€ da donare in beneficenza, oltre ai quasi 700€ già versati durante l'anno. È stata quindi recentemente effettuata la donazione dell'intero ricavato di quest'anno alla comunità cittadina Luna Stellata dell'Associazione La Ricerca, per aiutare le giovani mamme in difficoltà. Nei giorni scorsi una delegazione del Motoclub Lampeggianti Blu si è recata presso la struttura dove è stato donato l'intero importo, simboleggiato da un maxi assegno, nelle mani di Enrico Corti, Presidente dell’Associazione La Ricerca e delle educatrici Beatrice Carini (responsabile della comunità) ed Elisa Quinzani. Tante le parole di ringraziamento da parte dell’Associazione per tutto il Motoclub e l’impegno reciproco a mantenere questa bella amicizia. Il Motoclub Lampeggianti Blu, che è presente anche con una pagina sui social networks Facebook ed Instagram, ripartirà a breve con la nuova programmazione degli eventi 2024, sempre finalizzata all'aiuto delle persone in difficoltà; l’iscrizione al club è libera per tutti coloro che lo desiderano e che condividono i nostri ideali.
Nella foto, da sinistra: Simone Baucia (team Motoclub lampeggianti blu), il presidente La Ricerca Enrico Corti, le educatrici Beatrice Carini (responsabile della comunità Luna Stellata) ed Elisa Quinzani, il presidente del Motoclub lampeggianti blu Michele Mauro.
Sono stati installati a Vigolzone quattro nuovi defibrillatori semiautomatici. L’iniziativa del Comune, in collaborazione con l’associazione Progetto Vita, punta a prevenire la morte cardiaca improvvisa, una delle prime cause di mortalità, dotando le aree pubbliche del capoluogo e delle frazioni dei dispositivi, disponibili in spazi all’aperto 24 ore su 24. I nuovi defibrillatori sono stati installati nel parco di via Montanelli, in via della Libertà (all'inizio della pista ciclopedonale che conduce a Villò), nella frazione di Justiano (presso l’istituto “Le Vele”), e a Chiulano (presso il ristorante). I defibrillatori, del costo di circa 4mila euro l’uno, sono dotati di allarme (ed inseriti in teche termoregolanti), adattabili alla defibrillazione pediatrica sono collegati ad un sistema di controllo a distanza che ne verifica costantemente il funzionamento e sono messi in rete con il servizio regionale del 118, così da consentire l’immediata individuazione del luogo dove è in atto il soccorso. Il sindaco Gianluca Argellati ha sottolineato l’importanza della tempestività nell’arresto cardiaco al fine di ridurre la letalità ed ha spiegato che il Comune ha eseguito una mappatura del territorio, così da individuare le aree scoperte e capire dove installare i nuovi dispositivi.
Il vescovo mons. Adriano Cevolotto ha visitato la sede della Pubblica Assistenza Valtrebbia a Travo. Il presidente della Pubblica Assistenza Fiorenzo Bonetti, nell’accoglierlo, ha sottolineato che era la prima volta che il vescovo incontrava i volontari della Pubblica travese e ha voluto ricordare i numeri dell’associazione. Ha così precisato che la Pubblica Valtrebbia ha superato a dicembre i 100 volontari iscritti e i 400 sostenitori, effettuando nel 2023 oltre 230.000 km con le 4 ambulanze e i 4 mezzi trasporto disabili. La Pubblica di Travo non ha mai smesso infatti i servizi non in convenzione con l’Ausl a favore di anziani, disabili, persone con fragilità socio-assistenziali, spesso isolate e bisognose di accompagnamenti presso strutture sanitarie e studi medici. Bonetti ha quindi invitato il vescovo a benedire i locali, i mezzi e inaugurare con una speciale benedizione la nuova ambulanza appena acquistata. Un’ambulanza infatti sta raggiungendo il proprio limite di utilizzo e la Pubblica Assistenza ha subito provveduto alla sua sostituzione. Il vescovo mons. Cevolotto ha lodato l’impegno del volontariato e dopo aver benedetto i mezzi ha acceso la sirena della nuova ambulanza. Hanno presenziato alla cerimonia oltre ai volontari e alla cittadinanza il sindaco di Travo Lodovico Albasi, il consigliere di Coli Marco Bertarelli, il luogotenente Roberto Guasco, Marco Grazioli, direttore sanitario dell’associazione e il coordinatore provinciale di Anpas Paolo Rebecchi.
“I giusti sono operatori di pace. Per i ragazzi inaugurare questo spazio significa fare memoria. Ogni volta che lo abiteranno faranno memoria delle persone che hanno fatto del bene. Ecco come si può cambiare la società e rendere più bella la nostra vita. Diciamo grazie alle persone che hanno donato la loro vita”. Con queste parole don Claudio Carbeni ha impartito la benedizione al “giardino dei giusti” di Podenzano, un’area verde del giardino della scuola “Parini”, sull’esempio del giardino dei giusti tra le nazioni di Gerusalemme, dedicato alle persone che si sono impegnate, a loro rischio e pericolo, per cercare di aiutare e salvare gli ebrei dai campi di sterminio. Nel “giardino dei giusti” di Podenzano sono entrati i nomi di cinque carabinieri (Carlo Ravera, Giacomo Avenia, Giuseppe Ippoliti, Enrico Sibona e Osman Carugno), scritti su alcune pietre realizzate dagli studenti della seconda elementare di San Polo, consegnate a quelli delle terze medie del capoluogo. Il maresciallo Carlo Ravera dei carabinieri di Alba (Cuneo), insieme alla moglie Maria, svolse un ruolo fondamentale per salvare dodici famiglie di ebrei profughi dalla Jugoslavia. Il maresciallo Osman Carugno, comandante della Stazione dei Carabinieri di Bellaria (Rimini), durante la guerra affiancò un albergatore per portare in salvo trenta ebrei. Il maresciallo Enrico Sibona era in servizio a Maccagno (Varese) e favorì la fuga dalla deportazione di alcuni ebrei che risiedevano nel paese e, tradito da un delatore, fu internato in un campo di concentramento tedesco, da dove fortunatamente uscì vivo. Il maresciallo Giacomo Avenia a Calestano (Parma) prese parte al salvataggio della famiglia Mattei, ebrei profughi che arrivavano da Fiume. Il brigadiere Giuseppe Ippoliti nell’inverno del 1943, insieme alla moglie Teresa Zani, mise al riparo dai nazisti le due sorelle ebree Fischhof, spacciandole per proprie nipoti. Erano presenti alla cerimonia anche il sindaco Alessandro Piva, il comandante provinciale dell’Arma, il colonnello Pierantonio Breda, la preside del “Parini”, Giorgia Antaldi e Alon Aroher in rappresentanza della comunità ebraica.
Nella foo, la cerimonia nel "giardino dei giusti” dell'area verde della scuola di Podenzano.
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