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Notizie Varie

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Oltre 200 partecipanti alla camminata per l’hospice di Borgonovo

Camminata hospice Valtidone


Una "prima" nel segno dei tantissimi partecipanti e di una commossa partecipazione nel ricordo di Elena e Nerina Scarabelli, quella che ha visto il debutto dell’associazione sportiva Marciatori dell’Alta Val Tidone, che la scorsa domenica ha chiamato a raccolta centinaia di camminatori nella camminata di preghiera alla Madonna del Monte, il cui ricavato sarà donato al l'hospice di Borgonovo per l'acquisto di lettini speciali. Oltre 200 gli atleti che si sono ritrovati a Tassara per poi salire tutti insieme fino al Santuario della Madonna del Monte. Dopo la messa, un piccolo rinfresco ha salutato i partecipanti. “Un’adesione molto superiore alle aspettative che premia il grande e prezioso lavoro della neonata Asd Marciatori dell’Alta Val Tidone, dei tanti volontari e del gruppo di amiche di Elena e Nerina che hanno voluto in questo modo tributare alle due sorelle un ulteriore doveroso e caloroso abbraccio”, sottolinea il sindaco Franco Albertini, che ha voluto unirsi al commosso ricordo per le due sorelle prematuramente strappate alla vita a pochi giorni l’una dall’altra.

Pubblicato il 1°giugno 2024

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Campus Agroalimentare Raineri-Marcora di Piacenza: una nuova era tecnologica per l'Istruzione

vescocoraineri

 

Il Campus agroalimentare Raineri-Marcora di Piacenza, il 31 maggio, ha celebrato un significativo passo avanti verso il futuro con l'inaugurazione delle nuove attrezzature tecnologiche alla presenza del sottosegretario all’Istruzione, Paola Frassinetti. L'evento, coordinato dalla dirigente scolastica Teresa Andena e dal suo vice Stefano Vantadori, ha visto la partecipazione di numerose autorità: il prefetto Paolo Ponta, il vescovo mons. Adriano Cevolotto, il capogruppo di Fd’I alla Camera Tommaso Foti, l’assessore alle politiche giovanili del Comune di Piacenza Francesco Brianzi e il responsabile dell’Ufficio scolastico provinciale Maurizio Bocedi.

Le nuove attrezzature includono serre idroponiche, un robot di mungitura Lely per la stalla, un nuovo trattore per l’azienda agraria, la cablatura delle palazzine che ospitano i diversi indirizzi della scuola, computer e monitor nelle aule, ed un ‘bar smart’ per l’Alberghiero, dotato di telecamere per riprendere l’attività dei barman e di una sala degustazione per i futuri sommelier che lavoreranno nelle strutture ricettive.
Questo importante aggiornamento delle infrastrutture è stato reso possibile grazie alla realizzazione dei progetti “Laboratori Green” e “Next Generation Class-Labs”, finanziati rispettivamente con il fondo Pon e Pnrr per un importo complessivo di 1,3 milioni di euro, di cui un milione investito nel corrente anno scolastico.
Nel suo intervento, il sottosegretario Frassinetti ha espresso grande soddisfazione per le innovazioni introdotte, dicendo: “Questi laboratori sono tecnologicamente avanzati. Sono sempre più numerosi gli istituti agrari che adottano procedure completamente innovative, interessandosi a tutto campo dell’ambiente. Inoltre, qui a Piacenza, è presente anche un Alberghiero: se si riesce ad unire e completare la filiera, tutto questo sarà molto positivo per la formazione dei ragazzi”.

Il Campus agroalimentare Raineri-Marcora rappresenta ora un esempio all’avanguardia di come l’istruzione può integrarsi con la tecnologia per preparare gli studenti alle sfide future. Le nuove serre idroponiche e il robot di mungitura non solo modernizzano le tecniche agricole insegnate, ma offrono anche una formazione pratica su tecnologie che stanno diventando standard nel settore. Il nuovo trattore e la cablatura delle palazzine garantiscono che le infrastrutture siano al passo con i tempi, mentre i computer e i monitor nelle aule permettono un approccio didattico più interattivo e coinvolgente. Particolarmente innovativo è il ‘bar smart’ dell'Alberghiero, che con le sue telecamere consente di registrare e analizzare le performance dei futuri barman, offrendo un feedback immediato e migliorando la qualità della formazione pratica. La sala degustazione, invece, offre agli studenti sommelier un ambiente professionale in cui affinare le proprie competenze, preparando al meglio i ragazzi per il mondo del lavoro.

L'inaugurazione, con la benedizione del Vescovo e il taglio del nastro, ha segnato un momento significativo per l'intera comunità scolastica e per il territorio di Piacenza. Con queste nuove attrezzature, il Campus Raineri-Marcora migliora la qualità dell'istruzione offerta, e si pone anche come un punto di riferimento per l'innovazione nel campo dell'agroalimentare.

Riccardo Tonna

Nella foto, l'inaugurazione delle nuove attrezzature al Campus Raineri-Marcora.

Pubblicato il 1°giugno 2024

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Il 31 maggio è la Giornata mondiale senza tabacco

Tabacco copia

Un adulto su quattro fuma con regolarità

Fumare in maniera costante e prolungata può incidere sulla durata media e sulla qualità della propria vita. Secondo i dati del ministero della Salute, 20 sigarette al giorno riducono di circa 4,6 anni la vita media di chi inizia a fumare all’età di 25 anni, e dunque, per ogni settimana di fumo si perde un giorno di vita. Per sensibilizzare le persone, a partire dai più giovani, sui danni alla salute causati dal consumo di sigarette, la Regione Emilia-Romagna e le Aziende sanitarie mettono in campo, anche quest’anno, in occasione del 31 maggio, Giornata mondiale senza tabacco, numerose iniziative su tutto il territorio, volte a tenere alta l’attenzione su quello che rappresenta uno dei principali fattori di rischio per l’insorgenza di patologie cronico-degenerative e il primo, tra quelli evitabili, di morte precoce. Secondo l’indagine “Passi” (Progressi delle Aziende sanitarie per la salute in Italia) coordinata dall’Istituto superiore di sanità, relativa al biennio 2022-2023, in Emilia-Romagna fuma regolarmente 1 adulto su 4, ovvero il 24% della popolazione tra i 18 e i 69 anni, per un totale di oltre 710mila persone. Una percentuale in linea con la media nazionale, che rimane costante rispetto al biennio 2021-2022, nel quale invece si era registrato un calo del 3% tra i fumatori rispetto al periodo 2017-2020 (27%). In generale si consolida sul territorio la tendenza a cominciare precocemente: l’indagine GYTS (Global Youth Tobacco Survey) nel 2022 ha rilevato che il 17% degli adolescenti dai 13 ai 15 anni ha fumato almeno una sigaretta, o ha usato altri tipi di prodotti del tabacco nei 30 giorni precedenti lo studio; percentuale più alta, per la prima volta, tra le ragazze (21%) rispetto ai coetanei maschi (12%). Il punto sulla situazione relativa al tabagismo in Emilia-Romagna sarà fatto domani, giovedì 30 maggio, in occasione del seminario organizzato dalla Regione Emilia-Romagna dal titolo “Percorsi di dipendenza… percorsi di libertà” (Aula Magna di Viale Aldo Moro 30, dalle 9 alle 17.30), per affrontare gli aspetti culturali, epidemiologici, neurobiologici e comportamentali legati al fumo.

I DATI SUL CONSUMO DI TABACCO IN EMILIA-ROMAGNA

Quasi 1 adulto su 2 in Emilia-Romagna è stato un fumatore: il 24% della popolazione tra i 18 e i 69 anni fuma abitualmente, il 23% ha smesso; il 53% non si è mai acceso una sigaretta. A fotografare la situazione è il sistema di sorveglianza “PASSI” che dal 2006 svolge con regolarità rilevazioni statistiche tra la popolazione adulta italiana (18-69 anni) sugli stili di vita e i fattori di rischio per la salute. Nel periodo 2008-2023 la prevalenza di fumatori è in diminuzione fino al 2019, tendenza che si è interrotta nel 2020, anno della pandemia, in cui ha registrato un aumento. Successivamente la percentuale di fumatori ha ripreso a scendere riportandosi su valori prepandemici, anche se in modo non uniforme rispetto alle condizioni demografiche e socioeconomiche: il ritorno a valori prepandemici è più lento tra le persone con bassa istruzione e quelle con difficoltà economiche. Ancora, la percentuale di fumatori è più alta negli uomini (27% rispetto al 21% nelle donne), nei 18-24enni (29%), nelle persone con difficoltà economiche (41%) e in quelle con un basso livello di scolarizzazione (30%). Negli anni è incrementato l’uso dei dispositivi contenenti tabacco o nicotina, utilizzati anche in modo esclusivo: in Emilia-Romagna tra i 18-69enni si passa dal 1,8% del 2014 al 8% del 2023. In particolare, secondo i dati 2023, il 20% degli emiliano-romagnoli fuma esclusivamente sigarette tradizionali, il 4% fuma sigarette tradizionali assieme ad altri dispositivi e il 4% fuma esclusivamente sigarette a tabacco riscaldato o sigarette elettroniche. Circa un quarto (22%) dei fumatori 18-69enni accende più di 20 sigarette al giorno, mentre il 5% è un consumatore occasionale e fuma meno di una sigaretta al giorno. Sono oltre 1.300, inoltre, le persone che nel 2023 si sono rivolte ad uno dei 35 Centri Antifumo dell’Emilia-Romagna, anche se non tutti gli utenti hanno intrapreso un percorso per smettere di fumare. Nel biennio 2021-2022, in Emilia-Romagna, il 42% dei fumatori ha dichiarato di aver provato a smettere di fumare nell’ultimo anno, pari ad una stima di circa 308mila persone; tra questi la maggior parte (l’82%) ha tuttavia ripreso a farlo. La prevalenza di fumatori diminuisce invece con l’invecchiamento della popolazione: scende al 15% tra i 70-79enni e al 5% dopo gli 80 anni.

Pubblicato il 31 maggio 2024

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L’ultimo saluto a Franco Anelli. «Ha interpretato nel migliore dei modi l’appellativo “Magnifico”»

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“Non penso di esagerare, e ritengo di avere il vostro più ampio assenso, se dico che il professor Anelli è stato un Rettore che l’appellativo ‘Magnifico’ lo ha meritato davvero e lo ha interpretato nel migliore e più alto dei modi. Un titolo non solo onorifico dovuto al ruolo e alla tradizione accademica, ma una qualifica che il professor Anelli ha davvero onorato e tradotto in una gestione dell’Ateneo dei cattolici italiani intelligente, dinamica, competente e lungimirante”. Così, dal pulpito del Duomo di Piacenza, mons. Claudio Giuliodori, assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, che nel pomeriggio di venerdì 31 maggio ha presieduto le esequie di Franco Anelli, rettore dell’Ateneo, scomparso tragicamente nella tarda serata di giovedì 23 maggio nella sua abitazione milanese all’età di sessant’anni.

Le autorità presenti

Sull’altare, a concelebrare, anche il vescovo di Piacenza mons. Adriano Cevolotto, il vescovo emerito mons. Gianni Ambrosio, già assistente ecclesiastico generale dell’Ateneo, il segretario della sezione per l’educazione del Dicastero per la cultura e l’educazione della Santa Sede mons. Cesare Pagazzi e il vicepresidente della Cei e arcivescovo di Modena mons. Erio Castellucci. Sul feretro di Anelli sono stati posti il tocco da rettore e l’ermellino, insieme a un cuscino di rose rosse. In prima fila le autorità: presenti la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, la sindaca di Piacenza Katia Tarasconi, l’assessore Francesco Brianzi, la presidente della Provincia Monica Patelli, il prefetto Paolo Ponta, il questore Ivo Morelli, i comandanti dei Carabinieri e della Guardia di Finanza colonnelli Pierantonio Breda e Corrado Loero e la senatrice Elena Murelli. Immancabile il mondo accademico, di cui Franco Anelli faceva parte: nelle prime file il prorettore vicario Pier Sandro Cocconcelli, il direttore della sede di Piacenza Angelo Manfredini e i presidi delle tre facoltà Anna Maria Fellegara, Domenico Simeone e Marco Trevisan; l’Università di Parma rappresentata dal rettore Paolo Martelli e dall’ex rettore Paolo Andrei, il Politecnico di Milano dal prorettore Dario Zaninelli.

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Il ricordo della ministra Bernini

“Come ho detto poco fa alla sua mamma – il ricordo personale della ministra Bernini – Franco Anelli non è stato solo un Magnifico Rettore, è stato una persona splendida, molto amato - avete visto quante persone sono venute a salutarlo qui oggi e a Milano –. Era molto amato perché ha molto amato l'università, l'insegnamento e gli studenti. Questo lo so per esperienza, avendo lavorato con lui per due anni. Tutti noi lo salutiamo con affetto e con amore e siamo certi che quello che lui ha portato, come è stato detto nell'omelia, è stato tanto, e quindi lo ringraziamo anche per questo. Lui è stato qui per un motivo, ha fatto tante cose che noi non dimenticheremo”.

L’omelia di mons. Claudio Giuliodori

Una settimana fa siamo rimasti tutti attoniti e sconvolti nell’apprendere la notizia della morte improvvisa e tragica di Franco Anelli, figura insigne dal punto di vista accademico e stimato Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. In questi giorni il nostro animo è stato affranto dal dolore e tante domande hanno agitato il nostro cuore e la nostra mente. Non possiamo nascondere il turbamento per una vita che si è spezzata in modo così drammatico, ma siamo consapevoli che ci sono soglie che non sono valicabili e di fronte alle quali dobbiamo assumere l’atteggiamento più consono e appropriato. Il silenzio e il rispetto innanzi tutto per una vicenda umana che ci ha posto di fronte ad una situazione inaspettata e imponderabile. Ci siamo trovati improvvisamente davanti al mistero più profondo e insondabile dell’esistenza umana. Abbiamo toccato con mano, come insegna la Scrittura, che «un bàratro è l'uomo e il suo cuore un abisso» (Sl 64,7). Forse, per un attimo fatale, è stato attraversato da quel pensiero funesto che era così familiare a Giacomo Leopardi: «la morte non è male poiché libera l'uomo da tutti i mali, e insieme coi beni gli toglie i desideri».

 Smarrimento e sconcerto

Di fronte a tutto questo potremmo essere umanamente sopraffatti dallo smarrimento e dallo sconcerto, ma siamo qui perché ci è data la grazia di poter vedere e considerare le cose da un altro punto di vista che non cancella il dramma umano ma lo inserisce in un orizzonte infinitamente più grande che è quello spalancato dalla fede in colui che ci ha detto: «Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; chiunque vive e crede in me, non morirà in eterno» (Gv 11,25-26). Ed è nell’incontro con il Risorto che anche noi vogliamo leggere questa vicenda e accomiatarci, per quanto possibile, con cuore sereno e animo fiducioso dal carissimo Franco sapendo che è nelle mani di Dio e che nulla potrà più allontanarlo dall’abbraccio della sua infinita misericordia.

Dio asciugherà ogni lacrima

Un segno eloquente di questa luce che ci consente di leggere con fede quanto stiamo vivendo ci viene offerto dall’odierna liturgia dedicata alla visita che Maria fa ad Elisabetta sua parente. Come le aveva detto l’angelo Gabriele, il concepimento nella vecchiaia da parte di Elisabetta costituiva il contrassegno che «nulla è impossibile a Dio» (Lc 1,37), riferito in modo particolare al mistero dell’incarnazione di Dio che si compiva per opera dello Spirito Santo nel grembo di Maria. Quello tra Maria ed Elisabetta è pertanto un incontro carico di gioia e di speranza per tutta l’umanità, soprattutto quella ferita e sofferente. Il loro abbraccio oggi, grazie a questa liturgia che unisce il Cielo alla terra, si estende al nostro caro Franco Anelli e a tutti noi per ricordarci che Dio si è fatto uomo ed è venuto a condividere i drammi dell’umanità e a spalancare per tutti la via della salvezza. Il Signore Gesù non solo è venuto in mezzo a noi per darci la vita vera e in abbondanza, ma per renderci partecipi della vita eterna. Per questo, il Libro dell’Apocalisse ci ricorda che Lui è la «tenda di Dio con gli uomini! […] E asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non vi sarà più la morte né lutto né lamento né affanno, perché le cose di prima sono passate» (Ap 21,3-4).

 Ha gestito l'Ateneo con intelligenza e saggezza

È con questa certezza di fede, sostenuta dalla Parola ascoltata, che affrontiamo il momento doloroso del distacco ma soprattutto guardiamo al tanto bene che il Rettore Anelli ha fatto. Come ci ha ricordato il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l'Educazione, sia nella celebrazione di suffragio lunedì a Roma sia nella visita fatta ieri nella camera ardente a Milano, non dobbiamo domandarci perché se n’è andato quanto piuttosto che cosa è venuto a fare e che cosa ci lascia. In questa prospettiva, non credo sia fuori luogo cogliere la singolare assonanza tra il canto del Magnificat, che esprime la lode di Maria a Dio per le meraviglie da lui compiute in lei e nella storia dell’umanità, e il saluto che ora facciamo al Magnifico Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Non penso di esagerare, infatti, e ritengo di avere il vostro più ampio assenso, se dico che il professor Anelli è stato un Rettore che l’appellativo “Magnifico” lo ha meritato davvero e lo ha interpretato nel migliore e più alto dei modi. Un titolo non solo onorifico dovuto al ruolo e alla tradizione accademica, ma una qualifica che il professor Anelli ha davvero onorato e tradotto in una gestione dell’Ateneo dei cattolici italiani intelligente, dinamica, competente e lungimirante.
Anche se lui stesso si sarebbe schernito con la sua pungente autoironia, non possiamo non rendergli l’omaggio che merita per tutto ciò che ha fatto con grande generosità e saggezza a servizio di un Ateneo di cui si considerava figlio grato e di fronte al quale aveva assunto, in momenti non facili, la piena e gravosa responsabilità. Davvero grandi sono i suoi meriti: dalle vicende del Policlinico A. Gemelli, risanato e rilanciato ai vertici della sanità e della ricerca a livello nazionale e internazionale, ai momenti difficili della pandemia affrontati con grande determinazione ed efficacia; dal rinnovamento e rilancio di tutte le sedi, con progetti innovativi e ambiziosi, alla crescente internazionalizzazione; dalla sua personale statura scientifica in ambito giuridico alle molteplici iniziative culturali che hanno dato sempre più prestigio al nostro Ateneo, dalle significative celebrazioni per il centenario al sapiente contributo dato alla missione educativa dell’Ateneo, come rilevato in questi giorni nelle espressioni di cordoglio del Santo Padre Francesco e di tante personalità del mondo ecclesiale, della realtà accademica e della società civile che ringraziamo ancora una volta per la vicinanza, l’affetto e la preghiera.

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 Il suo lascito prezioso e impegnativo

Vogliamo ringraziare Dio leggendo in filigrana tra le righe del Magnificat anche le tante magnifiche opere compiute dal Rettore Anelli. In questa luce desideriamo ricordare la sua illuminata attività, non separabile dal suo tratto umano, fatto di simpatia, rispetto e brillante interazione con tutti. Ci sarà modo di esprimere a tempo debito e nelle modalità più appropriate tutta la nostra stima e riconoscenza per il suo straordinario contributo dato all’Ateneo e, in diversi ambiti, alla vita del Paese. La scomparsa improvvisa ci rattrista profondamente ma non scalfisce la sua statura e la sua opera. Anzi rende il suo lascito ancora più prezioso e più impegnativo per tutti noi.
Ogni passaggio decisivo dell’esistenza che, come cristiani, siamo chiamati a vivere nell’orizzonte pasquale, ci consegna un di più di impegno e di responsabilità secondo quelle coordinate che abbiamo ascoltato nella prima lettura e che ora diventano per il nostro Ateneo orientamento per il cammino futuro: «amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nel fare il bene; siate invece ferventi nello spirito; servite il Signore. Siate lieti nella speranza, costanti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera» (Rm 12,10-12). Su queste basi, che richiamano l’opera dei fondatori, e che abbiamo riconosciute ben presenti anche nel Rettore Anelli, l’Ateneo proseguirà come e più di prima la sua missione educativa e culturale. Il commiato che abbiamo vissuto nei due luoghi più significativi dell’Ateneo, la Cappella del Sacro Cuore e l’Aula Magna, ci ricordano ancora una volta che camminiamo in compagnia di giganti della fede e testimoni di santità - Toniolo, Ferrini, Barelli, Salvadori, Necchi, Lazzati - e con insigni figure di scienza e cultura, da P. Agostino Gemelli a tutti i rettori, professori e studenti, che hanno fatto grande l’Ateneo fino ai nostri giorni. Anche alla loro vicinanza e amicizia affidiamo l’amato rettore perché possa continuare il suo percorso nella pienezza della vita in Dio.

Il Sacro Cuore, che tanto ha fatto nella vita e nella storia di questo Ateneo per realizzare cose che sembravano impossibili, possa ora accogliere e ricolmare di pace l’anima del nostro fratello Franco e possa dare a tutti noi - come scriveva Pio XI a P. Agostino Gemelli agli albori di questo Ateneo - il coraggio di impegnarci «con tutte le forze ad un assiduo lavoro, disposti anche a sempre nuovi sacrifici per rendere l’Università capace di svolgere il suo nobilissimo programma e la sua importante e delicata missione» al fine di mantenere «alto ed onorato il suo vessillo, nel quale campeggia il motto: “In scientia religio et in religione scientia”» (Pio XI, “Con vivo compiacimento”, Lettera a P. Agostino Gemelli, 22 aprile 1922). Per tutto questo, ancora una volta, ispirati dalla beata Armida Barelli, diciamo con fede: «Sacro Cuore mi fido di Te». Amen.

Francesco Petronzio

Nelle foto, i funerali del professor Franco Anelli in Cattedrale a Piacenza.

Pubblicato il 31 maggio 2024

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Progetto educativo Fata alla Ricci Oddi laboratori artistici, giochi teatrali, merenda e visita guidata

FATA Evento finale

Basato sull’approccio e sulle esperienze di scuola diffusa di Reggio Emilia, ha preso il via quest’anno il progetto educativo Fata, avviato dal Comune di Piacenza e finalizzato a garantire il diritto dei bambini e dei ragazzi di abitare i luoghi culturali, storici e naturali della città. L’iniziativa nell’anno in corso ha consentito ad alcune classi quarte e quinte della scuola primaria e altre della scuola secondaria di primo grado di vivere alcuni spazi della città come luoghi educativi e di apprendimento. In particolare, ad accogliere i bambini per un’intera settimana, accompagnati dai docenti e da un team di educatori e atelieristi, sono state la Galleria d’arte moderna Ricci Oddi e il Centro d’arte contemporanea Xnl. L’intento del progetto è quello di permettere ai giovani cittadini di vivere i luoghi pubblici con tempi dilatati, riappropriarsi degli spazi urbani comuni e di vivere esperienze di crescita e di ricerca in modo altro, facendo scuola in maniera nomade e diffusa. Per gli insegnanti il progetto offre la possibilità di frequentare i propri alunni in contesti extrascolastici, potendoli osservare con tempi più distesi, supportati dalla presenza dei mediatori dei linguaggi specifici. Oltre alle attività frontali, il percorso prevede momenti di condivisione e confronto con l’equipe educativa stabilmente impiegata nel progetto e con l’organizzazione che ne supervisiona l’andamento, Officine Educative della Città di Reggio Emilia, a sostegno nel progetto del Comune di Piacenza.

Incontro il 31 maggio

Venerdì 31 maggio, a partire dalle ore 15, la Galleria Ricci Oddi ospiterà l'evento conclusivo del progetto Fata, con la partecipazione degli studenti di alcune delle classi coinvolte, accompagnati da docenti e genitori. Sarà un momento di condivisione dell'esperienza che i bambini hanno potuto vivere nel corso dell'anno scolastico, attraverso le immagini e le parole dei protagonisti. Nel corso dell'evento saranno attivati laboratori artistici e giochi teatrali. Inoltre bambini e genitori potranno accedere liberamente alle sale della Ricci Oddi per rivedere insieme le opere che hanno suscitato l'interesse e rivivere le emozioni provate nel corso della settimana di scuola diffusa. L'evento si svolgerà secondo il seguente programma: ore 15 arrivo e accoglienza delle classi, visita alla mostra di foto e disegni, coinvolgimento dei bambini nei giochi e nelle attività; ore 15.30 saluti della sindaca Katia Tarasconi, dell'assessore Mario Dadati, della direttrice della Ricci Oddi Lucia Pini e del vice presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Mario Magnelli; ore 16 interventi dei dirigenti scolastici Giovanna Solari (secondo Circolo didattico) e Romeo Nicola Manno (terzo Circolo didattico) e di alcune docenti delle scuole partecipanti; ore 16.15 interventi delle operatrici (educatrici, atelieriste) del progetto Fata e delle Officine Educative di Reggio Emilia; ore 16.30 merenda offerta dalla Cioccolateria Bardini, visita alla Galleria, giochi per bambini; ore 18 conclusione. Nel corso dell'evento si terranno alcuni laboratori per i bambini a cura delle esperte della Galleria Ricci Oddi Enrica Carini ed Elisabetta Nicoli. Verranno anche realizzati giochi teatrali a cura di Manicomics Teatro.

Pubblicato il 30 maggio 2024

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