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Notizie Varie

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Iniziano i Venerdì piacentini. E' la dodicesima edizione

Venerdi 1

Piacenza, una città che trasuda storia, cultura e tradizione, è pronta a dare il via a uno degli eventi più attesi dell’anno: i Venerdì Piacentini. Questo straordinario festival, che si tiene ogni estate nel cuore pulsante della città, cattura l’immaginazione di visitatori provenienti da ogni parte d’Italia.
Venerdì 21 e 28 giugno, 5, 12 e 19 luglio, Piacenza si trasformerà in un vivace teatro a cielo aperto, dove arte, musica e gastronomia si intrecciano per offrire un’esperienza indimenticabile.

Non solo i Venerdì Piacentini offrono una miriade di spettacoli e intrattenimento, ma rappresentano anche una spinta significativa per l’economia locale. Le strade del centro storico si riempiono di suoni e colori, creando un’atmosfera unica che mescola tutti i generi musicali con performance di danza, eventi sportivi, installazioni artistiche e molto altro. La musica è protagonista, ma il festival è una celebrazione della cultura in tutte le sue forme, con artisti di ogni genere che si esibiscono e offrono esperienze che soddisfano ogni gusto, con i musei che restano aperti la sera (come la Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi, la pinacoteca di Palazzo Farnese o la Galleria d’Arte Contemporanea XNL), con incontri letterari e molto altro. Nel ricco programma della manifestazione trova spazio anche lo sport con incontri di Wrestling (della federazione ICW), il tradizionale Gran Galà del pattinaggio artistico a rotelle, la Boxe sotto le stelle e una serata interamente dedicata alla nobile disciplina della scherma.

Ma i Venerdì Piacentini non sono solo arte e spettacolo. Sono anche un vero e proprio paradiso per i buongustai. Piacenza è famosa per la sua cucina tradizionale e, durante il festival, le strade si animano con stazioni gastronomiche che offrono specialità locali come i prelibati salumi piacentini (tra cui le classiche DOP Coppa, Pancetta e Salame, ma con le prelibatezze che hanno conquistato il mondo come il Prosciutto e la Pancetta Cotta) accompagnati da gnocco fritto,bortellina o tigelle, i tortelli con le code ripieni di ricotta e spinaci, i mitici pisarei e fasö, gli anolini in brodo che si gustano anche d’estate e i tanti dolci tipici come la sbrisolona, la torta di Vigolo, la Spisigona. Un’occasione imperdibile per immergersi nei sapori autentici della tradizione locale.

Dal 2011, l’agenzia di comunicazione Blacklemon organizza questo evento che coinvolge l’intera comunità di Piacenza, insieme alle Associazioni locali (come Vita in Centro, Confesercenti e Unione Commercianti), grazie alla collaborazione del Comune di Piacenza, coinvolgendo scuole, artisti emergenti e commercianti che collaborano attivamente al programma, creando un forte senso di appartenenza e una sinergia che rende il festival un’esperienza autentica e trascinante. È questo spirito di collaborazione che fa sì che i Venerdì Piacentini di Blacklemon siano molto più di un semplice festival: sono un vero e proprio simbolo dell’identità vibrante di Piacenza. Il festival non è solo un punto di riferimento culturale, ma anche un motore economico di rilievo. Si stima che l’indotto generato dai Venerdì Piacentini si avvicini ai 10 milioni di euro, una cifra che potrebbe triplicare se i turisti decidessero di prolungare il loro soggiorno nel weekend. Questo afflusso di visitatori non solo arricchisce la scena culturale locale, ma sostiene anche ristoranti, bar, negozi e strutture ricettive, creando un circolo virtuoso che beneficia tutta la comunità.

Ogni edizione del festival vede un incremento di visibilità mediatica, attirando l’attenzione di giornali, radio e televisioni locali e nazionali. Questa copertura mediatica mette in luce Piacenza e le sue eccellenze culturali, promuovendo il turismo e attirando nuovi visitatori. La sfida futura è coinvolgere sempre di più le strutture ricettive locali, affinché l’evento possa generare ancora maggiori benefici economici per la città e la provincia. Durante il festival verrà distribuita una rivista speciale, realizzata per i 25 anni della testata “Piacenza Night”. Questo numero da collezione racconta tutto ciò che di bello Piacenza offrirà durante l’estate, con l’auspicio di invogliare i tantissimi turisti ad organizzare una gita nel capoluogo e in provincia, incrementando l’indotto per le aziende locali.

La dodicesima edizione dei Venerdì Piacentini, organizzata da Blacklemon, vede la conferma di IREN come partner principale, consolidando un sodalizio che dura dal 2011. Quest’anno, anche Banca di Piacenza ha confermato il suo supporto come unico “Platinum Sponsor”, garantendo così un sostegno prezioso per la realizzazione di questo evento straordinario.Tra i partner dell’iniziativa ci sono altre importanti realtà del territorio, come TRS Ecology, Cementirossi, SAIB, Impresa Cogni e Terrepadane. 

Nella foto, la presentazione in Municipio a Piacenza dei Venerdì piacentini.

Pubblicato il 19 giugno 2024

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Monica Patelli ha incontrato il nuovo presidente di Confindustria Piacenza Nicola Parenti

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La presidente della Provincia, Monica Patelli, ha ricevuto la visita del nuovo presidente di Confindustria Piacenza, Nicola Parenti.
L’appuntamento, al quale il presidente Parenti è stato accompagnato dal direttore di Confindustria Piacenza Luca Groppi, è stato l’occasione per un ulteriore momento di saluto e di confronto dopo la recente 79esima assemblea di Confindustria Piacenza e per un aggiornamento rispetto alle principali questioni di attualità per il territorio. Una panoramica sui temi rispetto ai quali, nell’ambito delle rispettive competenze, continueranno ad essere preziosi il costante e reciproco ascolto e la consapevolezza dell’importanza del gioco di squadra per il bene di un territorio sano ed operoso sono state il focus dell’incontro, concluso dai reciproci e sentiti auguri di buon lavoro.

Nella foto, Monica Patelli e Nicola Parenti.

Pubblicato il 18 giugno 2024

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Università Cattolica del Sacro Cuore, tutte le Summer School 2024

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Trentaquattro corsi che spaziano dall’agrifood agli studi umanistici, dall’ambiente e sostenibilità all’economia, dal management sanitario alle relazioni internazionali dalla psicologia all’intelligenza artificiale. È la ricca offerta 2024 delle Summer School dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, brevi corsi di approfondimento su molteplici aree disciplinari, fruibili per il 50% sia live – in luoghi e città d’arte, come Ravenna, Verona, Alghero, Desenzano del Garda, Treviso – sia online, secondo la formula del self paced learning, ognuno apprende stabilendo la velocità del proprio passo.

Le Summer School – che coinvolgono tutte le sedi dell’Università Cattolica, Milano, Brescia, Piacenza-Cremona, Roma – si rivolgono a un ampio pubblico: studenti e laureati, dottorandi e ricercatori, insegnanti e professionisti, manager e imprenditori, studiosi e appassionati e a tutti coloro che desiderino approfondire le proprie conoscenze e scoprirne di nuove. 

«Da molti anni il nostro Ateneo offre a tutti l’opportunità di vivere, nel periodo estivo, una learning experience che coniuga la passione per la conoscenza a quella della scoperta di luoghi, di persone e di un tempo dedicato alla crescita di sé», osserva Roberto Brambilla, direttore della Formazione Postlaurea dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Oltre agli ormai storici percorsi in studi letterari sulle orme dei più grandi autori, come Dante e Manzoni, alle esperienze residenziali in luoghi esclusivi in ambito management, finanza e relazioni internazionali, tra le novità di quest’anno, spiccano le scuole estive dedicate all’ambiente, alla sostenibilità e al turismo, in territori che rappresentano mete ambite da visitatori di tutto il mondo, come lo sono le città dei nostri campus.  

Anche quest’anno, le proposte di Summer School saranno ampliate con nuovi programmi di corsi online, per consentire a ciascuno di decidere dove e quando seguire il percorso scelto, per continuare ad arricchire il proprio bagaglio culturale e professionale on demand anche in estate.

Al termine di ogni corso estivo, ai partecipanti sarà conferito un attestato, in alcuni casi dei crediti formativi (CFU) e un “Open badge” digitale, uno strumento che consente di valorizzare le competenze acquisite, adottato a livello internazionale da migliaia di organizzazioni e che può essere veicolato attraverso il proprio curriculum vitae su piattaforme digitali, tra cui Linkedin.

Le proposte Summer School 2024 sono disponibili sul sito della Formazione continua dell’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Pubblicato il 17 giugno 2024

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Buone pratiche di sostenibilità dalle scuole al territorio: Legambiente e Energetica raccolgono le proposte

lega ambiente

Dai ragazzi una serie di “buone pratiche” per la sostenibilità. Le associazioni si rivolgono ai dirigenti e agli insegnanti delle scuole piacentine di ogni ordine e grado per raccogliere esperienze positive di transizione ecologica e sociale. È il progetto “Iess – Innovazione ecologica e sociale a scuola – contributi delle scuole piacentine ad Agenda 2030”, promosso dal circolo di Piacenza di Legambiente con la collaborazione degli esperti di Energetica aps e sostenuto dal comitato territoriale Iren e dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. All’iniziativa prendono parte anche enti del terzo settore come Csv Emilia, Arci, Mondo Aperto, Fabbrica&Nuvole e la cooperativa sociale Des Tacum. Hanno aderito già numerose scuole oltre al Comune di Piacenza, tramite il Ceas Infoambiente.

Diffondere le buone pratiche sul territorio

Nella realizzazione dei progetti, fondamentale sarà il lavoro di rete «per dare risalto a tutte le buone pratiche delle scuole e per far diventare i progetti scolastici un elemento fondante per il territorio», spiega la presidente di Legambiente Piacenza Laura Chiappa. Il progetto Iess mira, infatti, a diffondere le buone pratiche scolastiche sul territorio, per essere tutti insieme parte attiva del cambiamento, a cominciare proprio dalla scuola. Per farlo, spiega Chiappa insieme a Rosita Folli di Energetica aps, responsabile del progetto, verranno “portate fuori” dalle aule scolastiche innovazioni ecologiche e sociali «anche piccole ma significative, che meritano di essere conosciute e diffuse sia all’interno delle singole scuole sia tra istituti diversi». Il gruppo Iren dichiara di aver «creduto nel progetto fin da subito, decidendo di sostenerlo per l’attenzione che rivolge alle tematiche di sostenibilità ambientale e sociale, il coinvolgimento e la collaborazione tra vari attori del territorio e, non da ultimo, la partecipazione attiva delle scuole e dei giovani», spiega Selina Xerra. Elementi che, come sottolinea la direttrice Corporate social responsibility del gruppo, «fanno di questo progetto un esempio virtuoso di valorizzazione e diffusione di buone pratiche di transizione ecologica e sociale, particolarmente coerente con gli obiettivi e le azioni che il Comitato territoriale Iren porta avanti ormai da 10 anni».

Fare il punto sulle buone pratiche

La Fondazione di Piacenza e Vigevano, che peraltro ha ospitato la conferenza stampa di presentazione a Palazzo Rota Pisaroni, sostiene il progetto sottolineando l’innovazione sociale ed ecologica promossa dall’Agenda 2030 dell’Onu per lo sviluppo sostenibile che «riguarda tutti noi come cittadini e ancor di più le nuove generazioni», afferma la consigliera Elena Uber. «È fondamentale – prosegue – che un nuovo modello di sviluppo si diffonda nelle scuole e contribuisca a far crescere una maggior consapevolezza tra i bambini e i ragazzi. Come Fondazione, siamo attenti al ruolo preziosissimo che possono avere le comunità scolastiche, sia nella diffusione delle buone pratiche sia come strumento per coinvolgere le famiglie su questi temi». Anche l’assessora comunale all’ambiente Serena Groppelli si è soffermata sui diciassette obiettivi posti dalle Nazioni Unite. «Il tema della sostenibilità è spesso declinato in chiave ambientale, ma in realtà ha sfaccettature più complesse di ordine sociale, etico, lavorativo ed economico; quindi, più si riesce a tenere insieme questi concetti e più il termine “sostenibilità” acquisisce un senso reale e mostra i suoi effetti sul territorio». Per Groppelli è necessario «fare il punto sulle buone pratiche» e la scuola è un ottimo luogo per farlo. Il Comune, spiega l’assessora, «sta lavorando a una sorta di catalogo delle proposte didattiche che provengono dalle tante realtà associative del territorio per vagliarle e creare una sorta di “bollino di qualità” delle iniziative che meglio raccolgono e portano nelle scuole anche l’essenza dei concetti dell’Agenda 2030, traducendoli in azioni concrete, come ad esempio il progetto Iess”.

Candidature spontanee

Le scuole possono proporsi spontaneamente, candidando i propri progetti già realizzati o in corso d’opera che perseguano uno o più obiettivi di Agenda 2030. È possibile inviare le proposte all’indirizzo e-mail iess [DOT] legambiente [AT] gmail [DOT] com. Un gruppo di esperti da tutta Italia sceglierà dieci progetti particolarmente interessanti e replicabili che verranno documentati, diffusi e condivisi tra le scuole e sul territorio, con il protagonismo di bambini, ragazzi e insegnanti, ai quali verranno offerti laboratori attivi per accrescere e aggiornare le loro abilità comunicative. «Gemellaggi fra le classi – spiegano Chiappe e Folli – faciliteranno lo scambio di esperienze che avverrà in modo originale e divertente. Iess sarà l’occasione per trovarsi, conoscersi, scambiarsi esperienze per stare meglio, lasciando spazio alla sperimentazione, alla creatività, aperti all'innovazione che fa crescere la comunità». Per informazioni, è possibile contattare Rosita Folli (responsabile di progetto) al numero 339 3910186 o all’indirizzo e-mail rosita [DOT] folli [AT] energetica [DOT] it oppure Chiara Depaoli (responsabile organizzativa) al numero 338 2044004 o all’indirizzo e-mail chidep75 [AT] gmail [DOT] com.

Francesco Petronzio

Nella foto, da sinistra Rosita Folli (Energetica aps), Laura Chiappa (Legambiente), Elena Uber (Fondazione di Piacenza e Vigevano), Serena Groppelli (Comune di Piacenza), Selina Xerra (Iren), Silvia Balordi (Csv Emilia)

Pubblicato il 18 giugno 2024

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Anche i detenuti delle Novate fra i «progettisti sociali», 9 progetti finanziati dalla Fondazione con YouthBank

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Sono nove i progetti vincitori del bando della prima YouthBank di Piacenza. La Fondazione di Piacenza e Vigevano finanzia ogni proposta – dal valore complessivo di 8mila euro – con un contributo di 7mila e 200 euro. Più che raddoppiato dunque il budget fissato all’inizio: da 30mila euro, l’ente di via Sant’Eufemia investe 64mila e 800 euro per le nove proposte, presentate alla città durante l’evento Joy – Journey of youth che si è tenuto sabato sera, 15 giugno, all’ex caserma Cantore a Piacenza. Il progetto YouthBank, promosso dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano per promuovere il protagonismo giovanile, taglia dunque un nuovo traguardo e si prepara a dare vita agli interventi che un gruppo di under 25 ha ideato (gli youthplanner) e altri coetanei hanno selezionato (gli youthbanker).

Nove gruppi affiancati da organizzazioni no profit

“Grazie all’impegno degli youthbanker nel far conoscere il bando presso scuole, associazioni, persino all’interno della casa circondariale – sottolinea Edoardo Favari, consigliere generale della Fondazione – dal territorio è arrivata un’adesione molto superiore alle aspettative, ripagandoci degli sforzi compiuti lungo il percorso. Tanto che abbiamo deciso di celebrare il momento con una festa, il Joy Piacenza Party. Un ringraziamento particolare, per la fase di presentazione formale dei progetti, che si è appena conclusa, voglio rivolgerlo alle associazioni e agli uffici della Fondazione, che hanno supportato gli youthplanner nell’assolvere agli aspetti formali della richiesta di contributo”. Annunciati dagli youthbanker – ovvero i “banchieri” under 25 che hanno scritto il bando – i giovani progettisti sociali (youthplanner) hanno presentato le proprie proposte, che si concretizzeranno grazie all’affiancamento di una organizzazione no-profit del territorio, come previsto dal regolamento. Ecco i nove progetti.

La grafica delle sigarette negli anni

Daniele Sciaudone, affiancato da Associazione Fase Luce, ha proposto Paradiso Artificiale – Una Comunicazione Efficace: una mostra sull’evoluzione delle pubblicità dei pacchetti di sigarette durante il XX secolo, esposizione di poster/grafiche e analisi delle strategie di marketing. «Analizziamo l’aspetto grafico e comunicativo dei pacchetti in tre periodi principali – spiegano i progettisti –: fino agli anni ’50, quando si pensava che le sigarette facessero addirittura bene e quindi venivano usati testimonial medici, dagli anni ’50 agli anni ’80, con i primi divieti, e infine dagli anni ’80 ad oggi».

Una comunità scientifica a Piacenza

Maria Diletta Neri, Azzurra Lagomarsini, Anastasia Grendene e Giulio Fontanella sono gli ideatori di Piacenza Scientific Talks, che con l’affiancamento di Amop Piacenza proporrà conferenze in lingua inglese su clinical innovation e medical sciences tenute da ospiti internazionali e laboratori a tema (ad esempio, sulle tecniche di sutura, il massaggio cardiaco, come leggere un elettrocardiogramma, eccetera). «L’obiettivo è creare una comunità scientifica a Piacenza e raggruppare scienziati da tutta Europa per parlare delle loro ricerche in ambito medico. Il nostro interesse è condividere più competenze pratiche su manovre di primo soccorso come il defibrillatore», spiegano le progettiste.

Il carcere parla attraverso la musica

Da Dentro a Fuori – Musica per includere progetto proposto da un gruppo di ragazzi ristretti, in collaborazione con Verso Itaca APS. Eventi musicali con i detenuti della Casa Circondariale “Le Novate”, studenti delle scuole piacentine, ospiti e artisti esterni. A presentare il progetto, e a rappresentare i quattro planners detenuti, la direttrice del carcere Maria Gabriella Lusi e Alberto Gromi di “Verso Itaca”. «È un progetto che nasce dal desiderio dei giovani detenuti di stare insieme attraverso la musica. Credo che la luce negli occhi dei ragazzi, che si sono impegnati in questo progetto scrivendo musica insieme a Michele Serra, col coordinamento del professor Gromi e di un educatore che oggi non c’è, è già un grande risultato. È quella luce che determina speranza, sia nei ragazzi sia in noi e in tutta la cittadinanza», afferma Lusi. «L’evento zero sarà il 20 giugno, poi ci saranno altri tre concerti in autunno, aperti a tutti», spiega Gromi.

Un festival della salute mentale

Estella Dallagiovanna e Bianca Catalano con Associazione Fuori Serie hanno pensato a JOMO – festival della salute mentale che prevede l’attivazione di uno sportello d’ascolto, laboratori e talk con esperti, spazio graffiti, esposizioni di artisti locali e concerto finale del rapper Moder. «Lo sportello, per tutte le fasce d’età e soprattutto per gli adolescenti – spiegano – sarà aperto con un festival di tre giorni, in contemporanea con il Festival del pensare contemporaneo, e andrà avanti per alcuni mesi. Jomo si sviluppa sia sulla salute mentale che sull’ascolto e sulla cultura, sull’arte e sulla musica. Perciò abbiamo deciso di aprire gli stand sui laboratori artistici, con musicisti, dj, artisti piacentini oltre a talk con esperti come ginecologi e volontari dei centri antiviolenza. Vogliamo creare un ambiente di collettività che possa essere un posto sicuro per tutti gli adolescenti e giovani adulti che vogliono farci conoscere i propri problemi».

Aiutare gli studenti internazionali

Aysenur Ozbek e Muhammed Kayra Kilickan affiancati da Rathaus hanno messo a punto Piacenza Student Society (PSS), per favorire e supportare l’integrazione degli studenti internazionali a Piacenza. «Lo scopo è aiutare gli studenti internazionali con le procedure legali e migliorare la loro vita sociale a Piacenza», spiegano.

Dipendenze, un progetto nelle scuole

Shantal Fummi con Tice cooperativa sociale onlus realizzerà AttraversaMENTI, un ciclo di interventi negli istituti superiori sulla salute mentale, le dipendenze, l’affettività e l’età adolescenziale, rivolto sia agli studenti che ai genitori. «È un progetto di educazione, formazione e informazione sui temi della dipendenza da sostanze e affettiva da realizzare negli istituti superiori del territorio. Crediamo sia importante che gli agenti di socializzazione primaria, come famiglia e scuola, possano fare la differenza all’interno delle traiettorie evolutive che i ragazzi potrebbero prendere».

Festival “della sostenibilità”

Elena Brianzi, Nausicaa Fermi, Anna Vullo e Rossana Gazzola coadiuvate da Kult APS hanno pensato ad Alter Fest, un festival poliedrico e partecipato sulla tematica della responsabilità dei giovani in merito alla sostenibilità ambientale, sociale e culturale (talk, proiezioni, laboratori, musica, arte, attività outdoor, mercatino handmade). «Il festival è giunto alla seconda edizione, che riusciamo a realizzare grazie a YouthBank e alla Fondazione. Si svolgerà a ottobre e durerà due giorni».

Tutti possono creare cultura

Anna Ferrari e Matteo Piva con il progetto Ciak! hanno pensato a un laboratorio inclusivo di formazione sulle tecniche audiovisive e produzione di un cortometraggio; saranno affiancati da Associazione Coming out. «Sono poche le iniziative culturali a cui possono avere accesso ragazzi con poca disponibilità economica – spiegano – quindi, abbiamo deciso di dare un’opportunità a questi ragazzi, che selezioneremo entro la fine di giugno, di esprimere la propria voce attraverso il linguaggio cinematografico e la produzione di un breve documentario. Il tema sarà scelto da loro. La prima fase sarà di formazione con professionisti del settore, poi verranno affiancati da un tutor per concretizzare le loro idee per poi restituirle alla comunità in una proiezione che presenterà tutto il percorso svolto».

Un musical per parlare di sé

Ludovica Fissolo, Erica Pittoni, David Remondini, Jacopo Farsetti e Ginevra Barani hanno presentato il progetto A scuola di musical, e con la Compagnia teatrale Erranti Aps hanno pensato a un laboratorio teatrale finalizzato alla realizzazione e messa in scena di un musical con il coinvolgimento degli studenti del Liceo artistico per le scenografie. David Remondini, vicepresidente di Erranti Aps, ha illustrato i dettagli del progetto: «Ci ha colpito molto la trasversalità pensata dai ragazzi, che significa empatia. Ragazzi del Cassinari hanno pensato di creare un musical, un “pretesto” per arrivare a raccontare qualcosa di sé. Il musical è il massimo dell’espressione dell’essere umano su un palco, perché laddove non bastano le parole del testo, il personaggio deve cantare. Laddove non basta il canto, bisogna muoversi, ballare. E così si arriva a mettere insieme tre discipline artistiche fortissime. Trasversalità perché i ragazzi che parteciperanno saranno non solo interpreti ma anche scenografi, costumisti, creatori di un video che racconti l’esperienza a chi non potrà esserci».

Premio extra a “Piacenza Student Society”

L’evento Joy Piacenza Party è andato avanti dalle 18 fino alla mezzanotte di sabato 15 giugno con musica live, premiazioni e dj set. Durante la serata si sono esibite dal vivo diverse giovani band della new wave piacentina: dagli Amine all’indie rock/pop degli Sbraisers, dai Fields of petrichor a Beatrice Tommasi, per proseguire con gli Aeufenic e concludere con l’alternative rock dei Lunaris Causa. Dopo la premiazione dei progetti, il pubblico ha votato il “preferito”, Piacenza Student Society di Aysenur Ozbek e Muhammed Kayra Kilickan affiancati da Rathaus, che si è aggiudicato la speciale “borsa Joy”, ossia un fondo extra di 500 euro per la realizzazione dell’attività.

Francesco Petronzio

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