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Notizie Varie

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Stefano Fugazzi nominato direttore dei Servizi per l'accesso e relazioni con l'Usl

Fugazzi Bardasi

Il direttore generale dell'Azienda Usl di Piacenza Paola Bardasi ha nominato Stefano Fugazzi direttore dei Servizi per l'accesso e relazioni con l'utenza dell’Azienda Usl di Piacenza.
“I servizi per l’accesso e le relazioni con l’utenza – evidenzia Bardasi – rappresentano una colonna portante del nostro sistema sanitario, poiché garantiscono ai cittadini un contatto diretto, equo e moderno con le prestazioni sanitarie. L'esperienza, la visione innovativa e la profonda conoscenza delle necessità del territorio permetteranno al dottor Fugazzi di continuare a svolgere la sua attività, così strategica per l'Azienda, con competenza e affidabilità. A lui va il mio più sentito augurio di buon lavoro in questo incarico importante per la nostra comunità”.

“L’area di cui mi occupo, in estrema sintesi, è quella dell’accesso alle prestazioni sanitarie. Un’area che ho visto cambiare nel tempo”, afferma Fugazzi. “Da anni, ma ancora oggi, l’obiettivo principale è quello di un accesso più equo e facile per tutti i cittadini. Un obiettivo che la tragica esperienza della pandemia – ribaltando tutti i paradigmi classici di accesso; la gente non poteva muoversi ma aveva bisogno di usufruire comunque di determinati servizi – ha reso più raggiungibile. La filosofia che sta dietro a tutti i processi di innovazione dell’accesso è quella di decentrare il più possibile quelle operazioni che un utente può fare da solo (grazie alle nuove tecnologie digitali) o appoggiandosi alle farmacie. Sebbene le fasce più deboli siano sempre al centro della nostra attenzione, va sottolineato che oggi la popolazione ha innumerevoli modi per accedere alle prestazioni. Ciò che intendiamo continuare a portare avanti è il decentramento di tutte le attività a bassa complessità (il pagamento di un ticket, per esempio), la specializzazione degli operatori per quanto riguarda le attività più complesse e il rafforzamento della multi-canalità degli accessi”.

Innovazione nell’ottica di un’utenza sempre più varia, insomma. “Il grande lavoro – in parte già fatto dai miei predecessori – è quello di omogeneizzare le procedure sull’intero territorio, in modo che il cittadino di Lugagnano abbia le stesse agevolazioni e lo stesso trattamento di quello di Piacenza”, ha sottolineato Fugazzi.
“La sfida definitiva, poi, resta quella legata alle fasce più deboli. Come il Covid ha dimostrato, quando l’esigenza è reale e urgente la gente trova il modo di fare un accesso a un servizio senza per forza presentarsi allo sportello. Gli anziani dei prossimi vent’anni avranno una capacità digitale maggiore rispetto a quelli di oggi e questo sarà anche il frutto di tutti questi processi di innovazione, tuttora in atto, che non sono solo più veloci, ma anche più sicuri (pensiamo, ad esempio, a quanto possa semplificare la nostra vita di cittadini, in modo peraltro più che sicuro, il Fascicolo sanitario elettronico)”.   

Il dottor Fugazzi è arrivato all’Azienda Usl di Piacenza nel 2008, dopo un master in Management sanitario all’università Bocconi di Milano. Dopo poco è andato all’Azienda Usl di Bologna, dove si è fermato per otto anni, nei quali ha ricoperto diversi ruoli: dal supporto alla Direzione generale per la pianificazione strategica al controllo di gestione. Per due anni è stato anche responsabile amministrativo del distretto di Pianura est, il secondo per popolazione della provincia. Quindi, è rientrato nella Direzione generale per occuparsi dell’Area vasta Emilia centro (integrazione metropolitana dei servizi, processi di unificazione dei procedimenti amministrativi).
L’ultima esperienza bolognese è stata la direzione amministrativa del Centro regionale sangue, la banca del sangue della regione Emilia-Romagna. Nel capoluogo emiliano ha conseguito anche un secondo master in Politiche sanitarie.

Pubblicato il 2 dicembre 2024

Nella foto, Stefano Fugazzi con Paola Bardasi.

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Suor Adalgisa ha compiuto 99 anni. E' la più longeva delle suore del Buon Pastore

adal

Suor Adalgisa ha compiuto 99 anni.
Insieme alle consorelle  del Buon Pastore anche gli abitanti di San Polo hanno desiderato festeggiarla con messaggi e
22 vasetti di ciclamini, tanti quante sono attualmente le suore in casa Madre in via Mazzini.
La riconoscenza del paese è sempre viva per queste sorelle che hanno dato la vita per la Chiesa… al nostro servizio per cento anni!
Suor Adalgisa è nata ad Agrate Brianza il 24 dicembre del 1925.
Oggi è la più longeva dell’Istituto e l’unica della lunga schiera di suore venute da Agrate.
E’ entrata al Buon Pastore il 24 settembre del 1948.  Da lì è partita la sua avventura di donazione di cui 27 anni a San Polo, poi a Vigolzone, Travo, Santa Margherita Ligure, Cremona, Torino, Vercelli, ed ora a Piacenza.

Nella foto, suor Adalgisa con le consorelle del Buon Pastore.

Pubblicato il 31 dicembre 2024

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La comunità di Fabbiano ha celebrato il patrono Santo Stefano

bergomi

Lo scorso 26 dicembre la piccola comunità di Fabbiano, in Comune di Borgonovo ha celebrato il patrono Santo Stefano con una messa solenne celebrata dall'Amministratore Parrocchiale Don Gianni Bergomi.
"Festeggiare il Patrono è l'occasione per chiederci come mai i nostri padri scelsero proprio questo Santo come loro protettore - ha detto il Sacerdote nell'omelia - quella di Stefano non è certo una scelta facile: dopo la gioia e la festa del Natale si celebra una morte, ma in realtà questa morte è una nascita al cielo, per questo la sua memoria è stata associata al Natale."
"La morte di Stefano - ha proseguito - è una testimonianza data a chi gli era di fronte, tra cui il futuro San Paolo, per contraccambiare l'amore che Cristo aveva avuto verso di lui accogliendolo nella sua misericordia. Oggi dimenticandoci di esser figli di Dio cadiamo nel nulla, nel vuoto e nella violenza: Stefano, invece, risponde alla violenza col perdono dei suoi persecutori, come Gesù sulla Croce."
"Stefano - ha concluso - ci insegna che dobbiamo volerci bene anche nel nostro paese, perchè la pace si costruisce partendo dalla soluzione dei nostri conflitti interni, nelle famiglie e coi vicini."
La cerimonia, a cui hanno partecipato numerosi residenti ed ex residenti, è stata impreziosita dalla presenza di Stefano Meggiolaro, tenore del Coro del Teatro "La fenice" di Venezia, che ha eseguito, accompagnato all'organo da Ettore Sergi, il Panis Angelicus ed il tradizionale "Oh holy night".

Pubblicato il 29 dicembre 2024

In Emilia-Romagna finanziate 29mila borse di studio

Borse di studio regionali

Un investimento record per garantire, anche per l’anno accademico 2024/2025, la borsa di studio a tutti gli oltre 29mila studentesse e studenti iscritti agli atenei dell’Emilia-Romagna che ne hanno diritto. Lo ha deciso la Regione che, per raggiungere l’obiettivo, ha messo a disposizione, oltre 160 milioni di euro, la somma più alta di sempre, non solo per dare la borsa di studio al 100% degli studenti, ma anche per aumentare l’importo del contributo che ognuno di loro riceverà. Sono precisamente 29.283 le studentesse e gli studenti che, per l’anno accademico 2024/2025, riceveranno le borse di studio da Er.Go., l’Azienda regionale per il diritto agli studi superiori, il 5% in più rispetto allo scorso anno accademico, quando i beneficiari erano stati 27.876. Aumenta anche, sempre rispetto allo scorso anno, l‘importo unitario delle borse di studio, +5%, con un impegno della Regione che sale di oltre 11 milioni di euro: da circa 150 milioni a 160 milioni e 818mila euro, con un incremento del 7,4%. “Un investimento senza precedenti per assicurare al maggior numero possibile di studentesse e studenti la possibilità di accedere ai più alti gradi di istruzione, indipendentemente dalle condizioni economiche di partenza- commentano il vicepresidente con delega all’Università, Vincenzo Colla, e l’assessore regionale alle Politiche per il diritto allo studio universitario, Giovanni Paglia-. Anche così difendiamo e garantiamo a tutte e tutti il diritto allo studio, valorizzando le competenze e il talento di ognuno, anche attraverso la possibilità offerta dai nostri Atenei di sviluppare relazioni multiculturali e internazionali, fondamentali oggi per una formazione di qualità”. “Un risultato raggiunto anche grazie alla collaborazione degli Atenei dell’Emilia-Romagna- concludono Colla e Paglia- con l’obiettivo condiviso di rendere il sistema universitario ancora più inclusivo, attrattivo, accogliente. Luoghi capaci di creare condizioni favorevoli per studenti e ricercatori, veri incubatori per lo sviluppo di nuove idee e progetti dove tutti possono esprimersi e portare il loro contributo senza distinzioni di genere o economiche”.

LE RISORSE

Degli oltre 160 milioni - compresa la spesa per i servizi -, 34,6 milioni di euro sono risorse regionali, di cui 12 milioni del Fondo sociale europeo plus e 3,5 milioni di euro del Fondo regionale per l'occupazione delle persone con disabilità; 27,5 milioni di tassa regionale per il diritto allo studio; 66,2 milioni del Fondo integrativo statale; 31,5 milioni di risorse Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza) e 1 milione dalle Università emiliano-romagnole.

LE BORSE DI STUDIO

L’importo unitario della borsa di studio cresce di oltre il 5% rispetto all’anno precedente e raggiunge 7.015,97 euro per i fuori sede, 4.100,05 euro per i pendolari e 2.827,64 euro per gli studenti in sede. Ulteriori incrementi del valore della borsa sono destinati a coloro che si trovano in maggiori difficoltà economiche (sono 12.589, pari a circa il 43% degli studenti assegnatari) e alle studentesse iscritte alle lauree Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Per queste ultime la maggiorazione dell’importo della borsa è del 20%, e ne beneficeranno in Emilia-Romagna 3.345 studentesse. La prima rata della borsa di studio è già stata pagata a oltre 4mila matricole.

L’ATTRATTIVITÀ DEGLI ATENEI DELL’EMILIA-ROMAGNA

Il Rapporto 2023 dell’Anvur (Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca) conferma l’attrattività degli Atenei dell’Emilia-Romagna, evidenziando come la nostra regione sia la prima nel rapporto fra ingressi e uscite di immatricolazioni nelle diverse Università, che è al 4,3, seguita dal Lazio (3,1), Lombardia (2,2) e Toscana (1,75). Ciò significa che per ogni studente residente in Emilia-Romagna che va a studiare fuori regione, vi sono 4,3 studenti di altre regioni che si immatricolano nei nostri Atenei.

Pubblicato il 29 dicembre 2024

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Risale a dicembre il numero di nuovi contratti di lavoro

Contratti lavoro dicembre

Dopo alcuni mesi di flessione, torna ad aumentare il numero dei nuovi contratti previsti dalle imprese piacentine. Il mese corrente, infatti, si dovrebbe chiudere con l’attivazione di 1.590 nuovi rapporti di lavoro, vale a dire lo 0,6% in più rispetto al dicembre 2023, mentre nel trimestre dicembre 2024/febbraio 2025 ne sono previsti 6.910, con una crescita del 3% rispetto agli stessi mesi invernali 2023/2024. L’andamento dei nuovi contratti, in base alla analisi dei dati forniti da Unioncamere-Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sistema Informativo Excelsior, mostrerà comunque segni di criticità per l’industria e le costruzioni. Le attivazioni previste a dicembre si concentreranno per il 73,6% nel settore dei servizi con 1.170 unità (+12,5% rispetto allo stesso mese del 2023) ed in particolare nei servizi alle imprese (430 unità, un 25,9% in meno rispetto al dicembre 2023), alle persone (150 unità, con un +7,1%), nei servizi turistici, di alloggio e ristorazione (130 nuovi contratti, con un +8,3%) e nel commercio (460 unità, più che raddoppiate se confrontati con i dati di dicembre 2023).

Nell’industria manifatturiera e nelle public utilities, come si è detto, è invece previsto un calo del 20,5 con 350 nuovi contratti nell’ultimo mese dell’anno in corso, e così pure per il comparto delle costruzioni (70 unità e -36,4%). Le imprese che prevedono assunzioni sono pari al 14% del totale e continua ad aumentare la quota di candidati introvabili nei processi di selezione di personale da parte delle imprese della nostra provincia, che dichiarano di avere difficoltà a reperire i profili ricercati nel 53% dei casi. Tra i profili più difficili da reperire emergono, nell’ambito dirigenziale e con elevata specializzazione tecnica, di difficile reperimento sono i tecnici dell’organizzazione e dell’amministrazione delle attività produttive (nel 89,3% dei casi), i tecnici della salute (nel 79,2%) ed i tecnici dei rapporti con i mercati (nel 63,4% dei casi). Riguardo l’ambito degli impiegati e delle professioni commerciali e nei servizi, di difficile reperimento sono i professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali (nel 73,3% dei casi), gli operatori della cura estetica (65,5% dei casi) ed esercenti ad addetti nelle attività di ristorazione (nel 62,2%). Nel segmento degli operai, le difficoltà si scontano soprattutto nella ricerca di operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione di edifici (90,6%), di fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (nell’ 83,8% dei casi) e di conduttori di veicoli a motore e a trazione animale (nel 79,8% dei casi).

Pubblicato il 28 dicembre 2024

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