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Notizie Varie

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La lente d’ingrandimento della Provincia sulla logistica

Indagine logistica Provincia

È stata presentata in Provincia l’importante indagine conoscitiva che verrà condotta dall’Amministrazione Provinciale sulla logistica del territorio, settore fondamentale per l’economia locale. Obiettivo dell'indagine è fornire una lettura aggiornata e interdisciplinare del fenomeno, consentendo un bilancio dettagliato della realtà attuale e delle sue prospettive future. Inoltre, l'indagine mira a fornire strumenti per attuare le indicazioni contenute nella strategia del Ptav, il piano territoriale di area vasta recentemente approvato, sia per il miglioramento degli insediamenti logistici esistenti, sia per eventuali nuovi insediamenti. La ricerca, dal titolo ‘Progetto di indagine sulla logistica nella realtà piacentina: rapporti con l’economia, la società, l’ambiente e il territorio e indicazioni di policy per gli Enti Locali’ sarà realizzata in collaborazione con soggetti esterni molto qualificati, tra cui Itl (l’Istituto per i Trasporti e la Logistica) di Bologna, l'Università Cattolica di Piacenza, il Politecnico di Milano e Nomisma, e prevede il coinvolgimento degli stakeholder durante le diverse fasi di attività oltre che nella fase di presentazione e valutazione dei risultati.

Sono in particolare 5 le fasi progettuali presentate questa mattina ai Comuni di Castel San Giovanni, Fiorenzuola e Piacenza, oltre che a Confindustria, Confapi e ai sindacati: costruzione di un quadro conoscitivo; valutazione delle esternalità; delineazione degli scenari evolutivi; definizione di una strategia; comunicazione dei risultati. "È di fondamentale importanza approfondire tutte le tematiche legate alla logistica per dare un contributo al miglioramento di un settore cruciale per la nostra economia: l'impatto delle politiche aziendali, le esportazioni, la demografia e le politiche aziendali sull'organizzazione del lavoro" ha commentato Monica Patelli.

Pubblicato il 29 aprile 2025

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«Incontriamo la pace»: tre incontri formativi all'auditorium della Fondazione

incontro pace 29 aprile


Al via gli incontri di formazione “
Incontriamo la Pace”. Si tratta di 3 incontri formativi e informativi che si terranno nell’Auditorium della Fondazione Piacenza e Vigevano il 29 aprile, il 13 e il 23 maggio dalle ore 17 alle ore 19.30. 
L’iniziativa è organizzata dal Movimento di Cooperazione educativa in collaborazione con  Europe for peace, con l’intento di far conoscere l’impegno della società civile nel contrasto alla violenza e alle guerre.
La nostra società necessita di cittadini e cittadine formati a risolvere i conflitti, spiegano gli organizzatori, senza il ricorso alla violenza e alle guerre. Nonostante tutte le tragedie dell’ultima guerra mondiale, che avevano portato alla nascita dell’Onu e dell’Europa, per cercare di scongiurare altre guerre, è diffusa ancora l’opinione del ”Si vis Pacem para bellum (Se vuoi la Pace prepare la guerra)”. Tale convinzione ha ripercussioni in tutta la società e anche nelle scuole, dove purtroppo i fenomeni di violenza stanno aumentando. Pensiamo quindi sia giunto il momento di preparare la pace a partire dai nostri giovani. Come diceva Don Oreste Benzi
“Da quando l’uomo esiste ha sempre organizzato la guerra, è venuto il momento di organizzare la Pace”! 
La proposta formativa/informativa è rivolta in particolare a tutte le cittadine e i cittadine interessati, a docenti, studenti, educatori delle parrocchie e dei centri educativi, attivisti di gruppi solidali, sociali, ecc ...

Il programma

Martedì 29 aprile
"Ministero della pace. Una scelta di Governo”; relatrice Laila Simoncelli, avvocata della Comunità Giovanni XXIII-Ministero della Pace

Martedì 13 maggio
"Corpi civili di pace. Esperienze realizzate e prospettive per il futuro”: relatrice Laura Milani, presidente CNESC

Venerdì 23 maggio
“Riconvertire dal militare al civile si può: storie e prospettive”; relatore Gianni Alioti già responsabile dell Fim-Cisl, attivista di Weapon Watch.

Per informazioni: contattare via e-mail i referenti: Roberto Lovattini, Adriana Gatti, Daniela Fanelli, Paolo Toscani e Bruno Sozzi.

Pubblicato il 28 aprile 2025

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Suor Adalgisa Ratti, madre di generazioni di bambini

ratti

La Congregazione delle Figlie di Gesù Buon Pastore ha salutato suor Adalgisa Ratti - al secolo Giuseppina -, morta il 22 aprile. Nata ad Agrate Brianza il 24 dicembre 1925 da Attilio e da Luigia Missaglia, terza dei sette figli, è vissuta nella famiglia con il suo carattere vivace, amante del gioco con le compagne di casa e dell’oratorio, dove ha scoperto la vocazione alla vita consacrata.

Come tante ragazze della Brianza lavorava da tessitrice, divideva il tempo con il lavoro, la famiglia e la chiesa. Segue la chiamata del Signore scegliendo, come tante altre giovani di Agrate la Congregazione delle Figlie di Gesù Buon Pastore, per vivere la missione che il Signore le stava preparando.

Subito dopo la guerra diventa suora

Entra nella Congregazione il 24 settembre 1948, veste l’abito religioso il 26 marzo 1949, emette i primi voti il 28 marzo 1951 e fa la professione perpetua il 13 aprile 1954. Durante la sua lunga vita, ovunque si è trovata ha sempre lasciato un segno di dedizione, dai bambini agli anziani, con i malati e i sacerdoti.

Dalle nostre cronache si legge che suor Adalgisa ha svolto la sua missione in tredici comunità, in altrettante scuole materne: San Damiano al Colle, San Polo, Vigolzone, Gossolengo, Travo, nelle nostre comunità a Piacenza, Cremona, Vercelli, Santa Margherita, in Seminario a Piacenza al servizio dei seminaristi e dei sacerdoti che ha sempre portato nel cuore e nella sua preghiera.

Il ricordo di don Mimmo Maghenzani

Non si può tralasciare il ricordo che ancora oggi le persone di San Polo hanno avuto per lei, iniziando da don Mimmo Maghenzani. Cresciuto all’asilo e considerata da lui come una mamma, ricevuto la notizia ci scrive: “la morte di suor Adalgisa è dispiacere e preghiera, stelle e lacrime, dolore e amore, distacco e Paradiso, riconoscenza e fede nel Risorto. Ringraziamento per la sua vita fedele, perché andata fino in fondo con la pace e il sorriso. Avrà avuto la sorpresa di tanti che ha «tirato su» che le saranno andati incontro festeggiandola”.

Ed ora in questo luogo di pace e di luce infinita la vogliamo ricordare nella gioia della Risurrezione insieme a papa Francesco. Grazie suor Adalgisa per la tua testimonianza di fedeltà al Signore, del servizio alla nostra Congregazione e alla Chiesa, grazie anche ai suoi parenti che sempre sono stati vicini alla zia, con tanto affetto.

Suor Franca Barbieri,

Madre generale delle Figlie di Gesù Buon Pastore

Nella foto, suor Adalgina Ratti (la prima a destra) insieme ad alcune consorelle, a don Mimmo Maghenzani, e a suor Franca Barbieri (la seconda da sinistra), madre generale della congregazione.

Pubblicato il 25 aprile 2025

80esimo della Liberazione, nel ricordo di papa Francesco. «Ci ha lasciato evocando fratellanza e pace»

Piazza

“I resistenti giurarono: mai più guerre, mai più persecuzioni razziali, vogliamo costruire un altro mondo, solidale e sicuro. Oggi nel mondo è in corso un terremoto politico e sociale con l’intreccio di tante crisi, noi dobbiamo assolutamente fermare l’uso delle armi”. È un monito di pace quello lanciato da Carlo Ghezzi, vicepresidente dell’Associazione nazionale partigiani italiani, dal palco del 25 aprile in piazza Cavalli a Piacenza. A lui è stata affidata l’orazione ufficiale della cerimonia per l’80esimo anniversario della Liberazione. Una ricorrenza celebrata “tutti insieme”: i rappresentanti dei Comuni della provincia, associazioni partigiane e autorità, si sono ritrovati tutti in piazza Cavalli con tre cortei partiti da Barriera Genova, San Sepolcro e Giardini Merluzzo.

Il palco del 25 aprile in piazza Cavalli
La commemorazione ha accolto l’invito alla “sobrietà” arrivato dal Governo, nel rispetto del lutto nazionale proclamato dopo la scomparsa di papa Francesco. Il pontefice è stato ricordato in tutti i discorsi, quelli della sindaca di Piacenza Katia Tarasconi, del prefetto Paolo Ponta e della presidente della Provincia Monica Patelli, e nell’orazione ufficiale di Carlo Ghezzi, mentre a Genova il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricordava le parole del Santo Padre nell’enciclica Fratelli tutti, quando affermava che “ogni generazione deve fare proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più”. Sul palco di Piacenza sono saliti anche la deputata del Paola De Micheli (Pd), i consiglieri regionali Luca Quintavalla e Lodovico Albasi (Pd), la procuratrice capo Grazia Pradella, il presidente del Tribunale Stefano Brusati, il consigliere comunale Massimo Trespidi (Liberi) e le massime cariche militari della provincia. Seduti in prima fila, due testimoni diretti della Resistenza: Luigi Leviti, 101 anni, e Pietro Satta, 97, partigiani combattenti della Divisione Piacenza di Giustizia e Libertà.

Il ricordo di papa Francesco
“Nei giorni scorsi è venuta a turbarci nel profondo la notizia della scomparsa di papa Francesco – ha detto il vicepresidente Anpi – un gigante di umanità, di unità e di speranza. Il pontefice ci ha lasciato evocando la fratellanza e la pace, non si è mai stancato di generare un mondo di promozione del dono e del bene comune, ha denunciato costantemente la tragica assurdità della guerra e la precipitazione del mondo verso l’abisso di un conflitto mondiale a pezzi. La sua scomparsa è una tragedia pesantissima per tutta l’umanità. Lo ricordiamo e lo salutiamo con riconoscenza, con affetto, con grande rimpianto e con profonda tristezza. E quest’oggi, con la nostra tradizionale sobrietà e col nostro usuale rigore, ricordiamo convintamente, in modo solenne, quanto accadde ottant’anni fa”.

Il Papa alle Fosse Ardeatine
Katia Tarasconi ha ricordato il pellegrinaggio di papa Francesco al Sacrario delle Fosse Ardeatine del novembre 2017. “Condividiamo il lutto che ha colpito l’umanità intera per la scomparsa di papa Francesco, voce degli ultimi e dei deboli, levatasi così spesso contro le guerre che colpiscono sempre gli innocenti e gli inermi, primi tra tutti i bambini. E poi c’era il raccoglimento silenzioso, il capo chino come quando il Santo Padre andò in pellegrinaggio al Sacrario delle Fosse Ardeatine, le rose bianche deposte su alcune tra le 335 lapidi delle vittime dell’eccidio nazifascista e le semplici, significative parole di preghiera: «In questo luogo consacrato alla memoria dei Caduti per la libertà e la giustizia, ci togliamo i calzari dell’egoismo e dell’indifferenza»”. In un passaggio del suo discorso, Monica Patelli ha sottolineato che quella di quest’anno è “una cerimonia che si svolge nel lutto che ci accomuna per la morte del nostro amato papa Francesco”. E il prefetto Paolo Ponta ha ribadito la necessità di commemorare, seppur con sobrietà, l’80esimo della Liberazione, senza ignorare “le bandiere a mezz’asta”.

Palco

Tarasconi ricorda Renato Cravedi: “Quando non ci saranno più i partigiani chi andrà in piazza il 25 aprile?”
Sempre a papa Francesco si collega l’immagine rievocata dalla sindaca Tarasconi, che ne ha ricordato “il volto sorridente accanto a quello del partigiano Abele, Renato Cravedi, ultimo superstite della battaglia di Monticello sotto l’egida del comandante Muro, che nella primavera del 2022 ha donato al pontefice il proprio libro di memorie. Vorrei rispondere oggi, da questo palco, a una domanda che Renato pose in un’intervista di qualche anno fa, idealmente rivolta a ciascuno di noi: «Quando non ci saranno più i partigiani – si chiedeva – chi andrà in piazza a ricordare il 25 aprile?». (Dalla piazza si alza il grudo: “Noi!”, nda) Guardiamoci intorno, guardiamo dentro noi stessi, alla nostra identità di cittadini liberi in un Paese democratico. Fino a quando sapremo da dove nasce la nostra libertà, a chi ne dobbiamo il valore, avrà un senso ritrovarsi in questa piazza, nel nome di «Abele», di «Giorgio» (Giacomo Scaramuzza, nda), di Medina (Barbattini, nda) e di tutti i partigiani che ci hanno permesso di essere qui oggi. Viva la Resistenza sempre!”.

Luigi Leviti e Pietro Satta

Nelle foto, la celebrazione del 25 aprile a Piacenza; sopra Luigi Leviti e Pietro Satta. (foto Pagani)



Patelli: “Le nuove generazioni siano ispirate dalla Resistenza”

“È davvero una grande emozione vivere tutti insieme l’80esimo anniversario in città, con la partecipazione di tutti i Comuni qui riuniti in Piazza Cavalli, suddivisi per vallata”, ha detto la presidente della Provincia di Piacenza, Monica Patelli. “Anche riconoscendo la complessità delle vicende storiche, è fondamentale, al di là delle posizioni individuali, rendere omaggio a coloro che hanno combattuto e spesso sacrificato la propria vita per permettere all’Italia di risollevarsi dagli anni bui del fascismo, ritrovando così la speranza e la forza per costruire un futuro migliore. La libertà e la democrazia non sono conquiste scontate: richiedono impegno costante per essere tutelate e rafforzate. È nostro dovere difendere i diritti umani, favorire la partecipazione attiva dei cittadini e contrastare ogni forma di discriminazione e ingiustizia”. “Fare memoria è importante per ognuno di noi – ha proseguito – ma lo è soprattutto per le nuove generazioni, che saranno le cittadine e i cittadini di domani, affinché possano trarre ispirazione dalla storia della Resistenza e comprendere l’importanza di essere cittadini consapevoli e responsabili. Il futuro della nostra democrazia dipende dalla loro capacità di mantenere vivi i valori per cui tanti hanno lottato e sacrificato”.


Francesco Petronzio

Pubblicato il 25 aprile 2025

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La visita del Console Elmer G. Cato alla Comunità filippina di Piacenza

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La domenica di Pasqua, 20 aprile, è stata un'occasione speciale per la comunità filippina di Piacenza, che ha avuto l'onore di ricevere la visita del Console Generale delle Filippine a Milano, Elmer G. Cato. La visita si è svolta presso la Casa Madre degli Scalabriniani, in via Torta, dove il console ha salutato i connazionali presenti nella città.

I saluti al vescovo e alla sindaca

Il Console ha avuto la possibilità di portare i saluti anche al vescovo mons. Adriano Cevolotto che ha dato il benvenuto al console, sottolineando la grande laboriosità e l'impegno della comunità filippina in Italia. Il Vescovo ha elogiato il contributo significativo che i filippini, attraverso il loro spirito di solidarietà e collaborazione, offrono alla comunità diocesana di Piacenza-Bobbio ed anche al tessuto sociale ed economico della città.

Presenti, in via Torta, anche le autorità locali, tra cui Katia Tarasconi, sindaco di Piacenza che ha riconosciuto l’importanza della piccola comunità filippina, sottolineando come essa rappresenti una parte vitale del tessuto sociale della città. Tarasconi ha espresso apprezzamento per il lavoro e l’impegno dei filippini, sottolineando che la loro presenza arricchisce la diversità culturale e sociale di Piacenza.
Padre Mario Toffari, direttore dell'ufficio migranti della diocesi, ha condiviso la sua visione sulla comunità filippina, definendola un esempio luminoso di espressione della fede cattolica. Ha evidenziato come la comunità viva la propria religiosità, mantenendo vive le tradizioni culturali e linguistiche, arricchendo così la vita ecclesiale locale con gioia e calore.

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Le sfide e le opportunità dei filippini

Durante la visita, il Console Cato ha avuto modo di conoscere più da vicino le dinamiche della comunità, discutendo le sfide e le opportunità che affrontano i filippini residenti a Piacenza. Ha incoraggiato i membri della comunità a continuare a mantenere vive le loro tradizioni, ma anche a integrarsi attivamente nella società italiana, contribuendo alla crescita e al dialogo interculturale.

La comunità filippina di Piacenza ha vissuto dunque con entusiasmo la visita del Console Generale e delle autorità locali, dimostrando una forte coesione e un profondo senso di appartenenza. Questa celebrazione pasquale, quindi, è stata, oltre che un momento spirituale, una espressione di rinnovato legame tra i filippini e le istituzioni locali.

Riccardo Tonna

Nelle foto, l'incontro del console G. Cato con la comunità filippina di Piacenza.

Pubblicato il 24 aprile 2025

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