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Notizie Varie

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Giuliano Ferrara in Fondazione per discutere di giornalismo e società dello spettacolo

ferrara

Doveva partecipare nei mesi scorsi per discutere di ’68, poi un problema di salute lo ha costretto a rimandare l’appuntamento con il pubblico della Fondazione di Piacenza-Vigevano. Così Giuliano Ferrara, già politico e direttore del “Foglio”, oggi opinionista, ha rimediato facendo tappa a Piacenza per discutere di un altro argomento: giornalismo e società dello spettacolo.
Dopo i saluti del presidente della Fondazione Massimo Toscani, sollecitato da Eugenio Gazzola e dalle domande del pubblico, Ferrara ha messo in luce i cambiamenti che sta affrontando la professione giornalistica, profondamente modificata dall’informazione immediata – e non mediata – dei social network, di internet e dei leader politici che sfruttano i nuovi media per oltrepassare il dibattito e il confronto. Un giornalismo che sta andando sempre più incontro agli istinti del pubblico e dei leader che fanno demagogia, e si allontana dalla ricerca del dibattito costruttivo. Ferrara ha citato l’esempio di Donald Trump, il presidente degli Usa.
“Invece che sbandierare i suoi successi in campo economico, ha preferito fare campagna elettorale per le elezioni al congresso (le «midterm election») sfruttando il tema dei latinos che vogliono varcare i confini dal Messico: si tratta di 5-6mila persone che vogliono entrare negli Usa, in un Paese che ha costruito la sua fortuna grazie all’immigrazione di centinaia di milioni di uomini e donne. Parlando di economia, Trump si esporrebbe al dibattito, alle osservazioni critiche, al confronto. Meglio far leva su una carovana di latinos che fuggono dal Centro America. Questa vicenda ci dice che non ha più potere e prestigio un dibattito, argomentato a turno, intorno alle questioni pubbliche. I leader preferiscono fare a gare a chi la spara più grossa, come Bolsonaro in Brasile”. Il mondo dell’informazione è stato distorto, secondo Ferrara, dall’avvento della rete. “La rete è fatta per soddisfare una esigenza senza confini di informazione, mescolata a consigli per l’acquisto, e anche a insulti e sbuffi d’odio. Grazie alla rete potresti avere una informazione vasta, avere la Treccani con un click, ma intanto la rete ti sequestra molto tempo della tua giornata. Il giornalismo così si fonde con la società dello spettacolo, e diventa privo di criteri di organizzazione della realtà, e si arriva alle fake news”.
E, inoltre, il giornalismo si sta spostando sempre di più verso i contenuti che vuole il lettore. “Il giornalismo però dovrebbe essere altro, dovrebbe avere il compito di moderare gli istinti e portare avanti un dibattito critico”.

Pubblicato il 7 novembre 2018

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Pomeriggio alla Passerini Landi

biblioteca passerini landi 00

"Maschere del tragico radici, metamorfosi, modernità" è il tema di un seminario di formazione in programma giovedì 8 novembre alla Biblioteca Comunale Passerini-Landi - Sala Augusto Balsamo con inizio alle  ore 16.30.
Il lavoro e la sua narrazione: una forma tragica contemporanea ne parla Nicola Catelli docente di Letteratura Italiana - Università di Parma.
Dopo una premessa sul lavoro come forma moderna del tragico, la conferenza si concentrerà sulla narrazione della violenza lavorativa, in cui si può cogliere una vera e propria rivisitazione
contemporanea di  temi e strutture della tragedia classica, facendo riferimento a opere degli ultimi venti anni circa.

Pubblicato il 6 novembre 2018

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Ziano-Kabul unite nell'arte

AnnunciazioneBattesimo

Una storia piacentina, che lega Ziano e la lontana Kabul, capitale del tormentato Afghanistan. Questa straordinaria avventura ha inizio grazie a Romano Torselli, allora sindaco di Ziano e socio del Rotary Club San Siro, di cui era stato presidente nel 1996-97. 
Fra la fine del 2002 e l’inizio del 2003, Romano Torselli lesse un reportage da Kabul. “Scoprii che l’unica chiesa cristiana di tutto l’Afghanistan si trova all’interno dell’area dell’ambasciata italiana a Kabul, e che proprio in quei giorni vi si era celebrato il primo matrimonio cattolico della storia del Paese”, racconta Torselli. Dopo la breve ma violenta guerra del 2001 e dopo sopratutto i lunghi anni di dominio talebano, iniziava una nuova era per i cristiani afghani. “Mi colpì però la descrizione di quella chiesa, rimasta spoglia anche dell’essenziale, disadorna dopo i saccheggi e i disordini. Le suore e il parroco italiano erano sopravvissuti nascondendosi nel sotterraneo, ma l’arredo del luogo sacro era andato quasi interamente perduto”.
Da sindaco, però, Torselli aveva avuto modo di conoscere un illustre figlio di Ziano, il pittore Ulisse Sartini, artista di fama internazionale e ritrattista ufficiale dei Papi.
“Sartini è nato a Ziano ma vive a Milano, ma io volli naturalmente conoscerlo e fra noi nacque una forte amicizia”. Fu durante una chiacchierata fra amici che Torselli raccontò di quella piccola chiesa in difficoltà. “Gli chiesi se potesse realizzare un’immagine da inviare a Kabul e lui, saputo che tutto quel che restava su quell’altare era un crocefisso, mi disse che posizionare un’immagine sola sarebbe diventato un problema, e che avrebbe quindi donato due opere”.
La generosità di Sartini si tradusse in due stupende pale d’altare in olio su tela, ciascuna di 190 x 170 centimetri: “Il Battesimo di Gesù” e “L’Annunciazione”. A quel punto il problema era come farle giungere a Kabul. “In quel periodo un servizio aereo civile era inesistente, ma l’ambasciatore italiano era un piacentino, Domenico Giorgi, e con un paziente lavoro di telefono arrivai a parlargli”. Ovviamente, a guerra appena “finita” – come sappiamo le violenze sarebbero riprese presto, sotto nuove forme, che ancora persistono – le difficoltà erano enormi e servì tanta tenacia e tanta competenza per destreggiarsi fra uffici, enti, persone e rappresentanze varie. Torselli aveva un primo contatto: un parente, volontario in azione in progetti assistenziali ONU a Kabul. Da lì e dalla sua rete di conoscenze si mosse per arrivare alle persone giuste. “Con l’aiuto dell’ambasciatore organizzammo il trasporto: l’aeronautica militare riservò spazio su uno dei suoi cargo diretti in Afghanistan”.
Le pale d’altare, che erano state esposte a Milano, presso il museo Bagatti Valsecchi, vennero imballate con ogni cura riservata alle opere d’arte: “Ricordo che l’imballaggio protettivo è stato progettato per galleggiare nel malaugurato caso di caduta in mare del velivolo”, racconta Torselli.
Le opere oggi sono nella chiesa, accompagnate da una targa che informa di come, dipinte e donate da Sartini, siano giunte in Afghanistan grazie al Rotary Club Milano San Siro e al Comune di Ziano Piacentino.
“L’Ambasciata avrebbe voluto ospitarci per l’inaugurazione, ma una serie di difficoltà lo rese impossibile. Subentrarono poi anche considerazioni di sicurezza: con il terrorismo più che mai attivo, c’erano evidenti rischi e ci fu consigliato di tenere un basso profilo. La stampa all’epoca non fu informata dell’evento, e per tutti questi anni non se ne è parlato”.
Dopo questo lungo periodo di prudente silenzio è giusto raccontare questa storia di generosità, fede e impegno. La grande soddisfazione interna al Rotary e alla ristretta cerchia di persone che presero parte all’impresa merita di essere conosciuta. “Possiamo giustamente essere fieri di quanto abbiamo realizzato. Ricordo quei giorni con piacere perché conobbi persone veramente preziose, di grande disponibilità e sensibilità. Leggere di quella chiesa così spoglia mi aveva fortemente commosso, e aver fatto qualcosa per aiutarla mi dà grande gioia”.

Pubblicato il 30 ottobre

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Il sottosegretario alla Giustizia Morrone in visita al carcere e in tribunale

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Il sottosegretario alla Giustizia Jacopo Morrone ha fatto visita a Piacenza alla Casa circondariale delle Novate, al Tribunale, per poi recarsi in Prefettura e in Comune a conoscere il prefetto Maurizio Falco e il sindaco Patrizia Barbieri, oltre al questore Pietro Ostuni e al comandante dei carabinieri Michele Piras.
Dagli incontri con il presidente del Tribunale, Stefano Brusati e il procuratore capo Salvatore Cappelleri, è emerso che la giustizia piacentina è ben organizzata, con magistrati che fanno rete con altre procure per inchieste importanti, anche se si avverte la carenza di personale amministrativo. Così anche durante l’incontro sulla sicurezza, è emerso che la collaborazione tra tutte le forze dell’ordine è buona. Il sottosegretario ha sottolineato come “la sicurezza sia una delle priorità di questo Governo, ne è prova il «pacchetto sicurezza/giustizia» che sta procedendo a tempi di record”. “Un incontro molto cordiale e interessante – ha commentato poi l’on. Morrone – su diversi temi riguardanti il ruolo strategico di Piacenza al confine tra Emilia-Romagna e Lombardia, con la nascita di nuove aziende in particolare nel settore della logistica.
L’obiettivo è quello di facilitare l’insediamento di nuove attività nell’ottica occupazionale, ma anche di rilancio del territorio, in particolare delle aree montane e dei piccoli comuni lì ubicati che devono essere visti come una risorsa, anche a vantaggio della pianura”. In carcere Morrone si è confrontato con i sindacati, che hanno evidenziato le problematiche della struttura delle Novate, in particolare il timore di vedere aumentare la popolazione carceraria di molte unità, con conseguenze negative per tutta l’organizzazione interna.

Pubblicato il 6 novembre 2018

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Emergenza maltempo: strade chiuse in provincia

vento

La Provincia comunica che, a seguito delle raffiche di vento delle ultime 24 ore, è stata resa necessaria la chiusura al transito di alcune strade provinciali fino al ripristino delle condizioni di sicurezza, per tutte le categorie di veicoli. L'interruzione della circolazione, dovuta alla caduta di alberi sulla sede stradale, ha riguardato:

  • Strade Provinciale n. 461R del Penice dall’intersezione con la S.P. 412R al confine provinciale;
  • Strada provinciale n. 34 di Pecorara, nei pressi di Praticchia;
  • Strada provinciale n. 14 di Valchero nel tratto tra San Michele e Passo dei Guselli;
  • Strada provinciale n. 23 del parco provinciale, intero tratto;

La Provincia segnala che i tecnici stanno lavorando per garantire, entro sera, il ripristino della circolazione stradale almeno a senso unico alternato in tutte le provinciali interrotte. Al momento le criticità principali riguardano la Strada del Penice, la parte alta della Valchero e la strada del Parco Provinciale.

Pubblicato il 30 ottobre 2018

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