Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Notizie Varie

Notizie Varie

«Oltre la strada», 229 le persone assistite in un anno

Oltre la strada prostituzione

Campeggia su una delle facciate della sede comunale di piazza Cavalli, lo striscione che riporta lo slogan “Piacenza non tratta”, esposto in questi giorni fuori dal Municipio per sottolineare l’adesione dell’Amministrazione alla Giornata europea contro la tratta degli esseri umani, che ricorre il 18 ottobre. La campagna di sensibilizzazione, promossa in Italia dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, è occasione anche per ricordare il numero verde nazionale anti-tratta 800-290290, cui le persone che hanno bisogno di aiuto possono rivolgersi gratuitamente 24 ore su 24, contando su un servizio multilingue. In ambito locale è attivo da oltre 25 anni il progetto “Oltre la strada”, facente capo alla Regione Emilia Romagna e coordinato, sul nostro territorio, da due psicologhe dell’Unità operativa Promozione dell’Integrazione Sociale del Comune di Piacenza.

Alcuni dati

Nel 2023, questa rete di interventi sociosanitari volti all’assistenza e alla tutela delle persone vittime di grave sfruttamento lavorativo e sessuale ha permesso di intercettare in città 229 persone, di cui 143 (98 donne, 44 transessuali e una persona di genere non identificato) tramite approccio diretto dell’Unità di strada e 54 – di cui 41 donne di nazionalità nigeriana, 3 italiane, 2 rumene e una albanese, oltre a 3 transessuali – che, pur risultando non più prostituirsi in strada, hanno mantenuto i contatti con il servizio tramite il numero 334-1124627 dell’Unità affidata alla cooperativa “Lotta contro l’emarginazione Onlus” , che ha il proprio sportello presso la sede comunale di via Taverna 39, al piano terra, aperto dal lunedì al giovedì dalle 9 alle 15. Altre 32 persone si sono rivolte al servizio tramite canali diversi: 13 donne ne sono venute a conoscenza tramite passaparola, 12 uomini tra clienti e partner delle donne che si prostituiscono in strada e 7 minori del loro nucleo familiare, oltre a 5 persone costrette a praticare l’accattonaggio.

Occorrono percorsi individualizzati

“Il progetto – spiega l’assessora Nicoletta Corvi – costruisce percorsi di supporto individualizzati, orientati ai bisogni e alle necessità di sicurezza della vittima, che viene incontrata singolarmente con l’ausilio di mediatori linguistici e culturali. La presa in carico può comportare l’accoglienza in strutture protette, l’assistenza sanitaria e il sostegno psicologico, nonché attività mirate all’ottenimento del permesso di soggiorno, orientamento lavorativo e alla formazione professionale, iniziative di integrazione sociale. Una struttura ad ampio raggio d’azione, resa possibile dalla collaborazione tra servizi ed enti territoriali che coinvolge anche l’ambulatorio di Medicina delle Migrazioni, le Commissioni territoriali per la protezione territoriale e tutte le realtà istituzionali che possono contribuire ad aiutare le vittime ad affrancarsi e riemergere dal baratro dello sfruttamento”.

Il progetto Common Ground

Il Comune di Piacenza, attraverso un’apposita convenzione con il Consorzio Sol.co, è parte anche del progetto interregionale “Common Ground” di cui è capofila il Piemonte, mirato ad assistere le persone – vittime o potenzialmente tali – di situazione di sfruttamento occupazionale, lavoro sommerso e caporalato, cui vengono offerti colloqui individuali e supporto legale. L’équipe multidisciplinare è composta da un coordinatore, due operatori-educatori e un esperto legale. Le principali attività sono quelle di informazione e sensibilizzazione sul diritto del lavoro (contratto da dipendente, lettura busta paga, diritti quali ferie, malattia, permessi, riconoscimento e gestione infortuni), ma anche l’inserimento lavorativo grazie ai percorsi di orientamento e alla possibilità di attivare tirocini – nove quelli già avviati – con Winner Mestieri, nonché corsi di formazione, tra cui quelli di lingua italiana, con Aeca.

Le persone non sono merce

Al 31 agosto di quest’anno, già 243 persone hanno beneficiato del progetto, soprattutto con riferimento all’acquisizione di consapevolezza e nozioni utili a prevenire o contrastare situazioni di sfruttamento. Di queste, 52 hanno effettuato colloqui di orientamento e accompagnamento, portando alla formalizzazione di 5 querele nei confronti del datore di lavoro. E’ stato attivato uno sportello dedicato (contattatabile alla mail infocommonground [AT] gmail [DOT] com e al numero di tel 329-7058399) e sono stati organizzati momenti di incontro con la presenza di mediatori linguistici presso i centri di accoglienza, nonché con i diversi servizi – Unità di strada, strutture di accoglienza notturna maschili e femmili, Caritas, Unità operativa di Medicina delle Migrazioni – che posssono costituire un osservatorio privilegiato su potenziali casi di sfruttamento. Perché, come recita uno degli slogan sullo striscione esposto dalle finestre del Municipio, “People are good, not goods”: le persone sono buone, non sono merce.

Pubblicato il 18 ottobre 2024

Ascolta l'audio

Siete genitori elicottero o spazzaneve? Parola di Alberto Pellai

PELLAI1

Il professor Alberto Pellai è stato protagonista a inizio ottobre di un incontro con i giovani e genitori alla parrocchia di San Vittore alla Besurica a Piacenza. Ci ha coinvolti e conquistati, regalandoci un momento di grande intensità. Ci ha catturati ponendosi tra noi con la genuinità e la spontaneità di un padre preoccupato, e ansioso, proprio come noi, ma allo stesso tempo con l'autorevolezza del suo ruolo di medico ed esperto di età evolutiva. La sua capacità di condividere candidamente e apertamente le sue ansie, le sue fatiche, la sua fermezza e il suo coraggio, ci ha lasciato con una sensazione profonda di serenità e speranza.

Il vero senso della parola “sacrificio”
Ci ha invitato a riflettere sul nostro ruolo, che spesso viviamo con fatica, come un sacrificio che ci priva di qualcosa di cui sentiamo di avere diritto. Tuttavia, ci ha spiegato che l’etimologia della parola “sacrificio” significa “rendere sacro”, ossia superare i nostri limiti e innalzare lo sguardo verso un orizzonte più ampio. Dovremmo quindi vedere il nostro compito di genitori sotto questa luce: non dobbiamo arrenderci, possiamo farcela, e dobbiamo continuare a guardare in alto, insieme. Ne vale la pena!

I diversi tipi di genitori
Ci ha anche messo in guardia dai pericoli dell'ansia genitoriale, che spesso si manifesta in un eccesso di controllo - i cosiddetti “genitori elicottero” - o nella rimozione di ogni ostacolo dal cammino dei figli - i “genitori spazzaneve”. Proprio come un allenatore, che non esita a far fare ai suoi atleti sforzi e sacrifici per farli migliorare, anche noi genitori non dobbiamo avere paura di lasciare che i nostri figli affrontino le loro sfide. La fiducia che siamo disposti a concedere loro e i rischi che accetteremo di correre, permetteranno ai nostri figli di scoprire risorse interiori che non sapevano di avere. E anche noi, di conseguenza, rimarremo sorpresi e ammirati dalla loro capacità di diventare autonomi.

Affrontare difficoltà e frustrazioni
Affrontare difficoltà, frustrazioni, il dolore e la consapevolezza della morte e della perdita, è un passaggio fondamentale per i preadolescenti e adolescenti. Non è evitando la sofferenza che i nostri figli saranno felici. Piuttosto, sarà nel riconoscere la propria fragilità e nel saper convivere con essa che troveranno la strada verso una vita adulta consapevole e piena. Il professor Pellai ci ha anche esortati a riflettere sui fatti di cronaca recenti, che ci turbano e spaventano. Ha spiegato che esistono due codici di comportamento: uno basato sul principio di stimolo e reazione immediata, e l’altro che introduce uno spazio di riflessione tra lo stimolo e l'azione, permettendo di trasformare l'impulso in una risposta meditata e funzionale. Questa capacità di elaborazione richiede allenamento, e noi genitori possiamo e dobbiamo aiutare i nostri figli a svilupparla.

Il mondo virtuale
Viviamo in un mondo virtuale che stimola scelte impulsive e inconsapevoli, dove il cervello emotivo spesso sovrasta quello cognitivo. Noi genitori possiamo aiutare i nostri figli a rallentare, insegnando loro a gestire gli strumenti digitali e gli ambienti virtuali prima di immergersi completamente in essi, quando ancora non possiedono le risorse necessarie per fermarsi, riflettere e rielaborare prima di agire. È per questo che limiti e divieti sono importanti. Ci ha anche parlato dei motori di ricerca, che rispondono a qualunque tipo di domanda, rendendo accessibili contenuti che, secondo un comune senso etico, dovrebbero destare allarme e riflessione. Tuttavia, poiché queste risposte sono messe sullo stesso piano delle altre, vengono percepite come normali e accettabili, vengono validate. È un meccanismo che può legittimare comportamenti e pensieri pericolosi, ed è importante che i nostri figli siano consapevoli di come gestire le informazioni che trovano online e che imparino a parlare tra loro e con gli adulti che hanno intorno.

PELLAI4
Nella foto, il pubblico all'incontro con Pellai in parrocchia alla Besurica.


I figli e il “grillo parlante”
Ha concluso il suo splendido intervento richiamando la celebre fiaba di Pinocchio, che tutti conosciamo. Pinocchio parte da casa per andare a scuola, seguendo le indicazioni di Geppetto, che vuole essere per lui un buon educatore, proprio come noi genitori. Tuttavia, lungo il cammino, incontra Lucignolo e, in un attimo, cambia direzione, scegliendo il Paese dei Balocchi. “Ha il diritto di scegliere il Paese dei Balocchi”, ha detto Pellai. E nel suo viaggio incontrerà più volte anche il Gatto e la Volpe. Non possiamo impedirglielo, perché altrimenti rimarrebbe solo un burattino. Ciò che possiamo fare è “nutrire” il suo “grillo parlante”, aiutandolo a sviluppare quel giudizio morale ed etico che lo guiderà nelle sfide della vita, quella coscienza che gli permetterà di distinguere il bene dal male. Possiamo farlo insieme, creando comunità educanti e valorizzando tutte le esperienze di vita e di condivisione che ci si presentano.

 Silvia Salini

Pellai il 22 è di nuovo a Piacenza
Il medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva sarà di nuovo a Piacenza martedì 22 ottobre alle 20.30, all’Auditorium Santa Margherita della Fondazione di Piacenza e Vigevano di Via Sant’Eufemia 12, a Piacenza. L’incontro è organizzato da Cooperativa sociale L’Arco e sostenuto da Emil Banca Credito Cooperativo, nell’ambito del progetto Liberi dalla Rete, il progetto per la promozione dell’uso consapevole della tecnologia e la prevenzione della dipendenza da internet, social, videogiochi e gioco d’azzardo rivolto alla cittadinanza, alle scuole e alle associazioni sportive del territorio.

Nella foto, il prof. Pellai durante l’incontro.

Pubblicato il 18 ottobre 2024

Ascolta l'audio

Donato un nuovo mezzo alla Casa del Fanciullo

casafanciullo

La Casa del Fanciullo, storica realtà del territorio piacentino attiva da oltre 70 anni a favore dei minori, ha presentato, nella sede principale dei I Vaccari, a tutti i donatori che, con la loro generosità, hanno permesso di acquistare una nuova Fiat Panda Ibrida a 5 posti. Questo mezzo rappresenta non solo unimportante risorsa logistica per le attività quotidiane rivolte ai ragazzi, soprattutto della Comunità Residenziale e non solo, ma anche un simbolo di solidarietà e supporto alla missione della Casa del fanciullo di assistenza e protezione per i minori che vivono in situazioni di difficoltà.
Grazie alla generosità di individui, aziende e associazioni locali, sono stati raccolti i fondi necessari per coprire interamente l
acquisto della vettura. La nuova Fiat Panda permetterà di migliorare lorganizzazione dei trasporti, facilitando gli spostamenti per le attività educative, incontri e visite mediche.

Questo risultato è stato raggiunto grazie all’impegno dei titolari e dei clienti del negozio “Lord Brummel” di Piacenza, ProgrammaAuto, nella figura in particolare dell’amministratore delegato Zambelli Piergiorgio, Generali Assicurazione, Confapi e le aziende aderenti Delta R.E.M., Air Fluid Center s.r.l., Blu Srl, D.M. Idrosanitaria Srl e Molinari S.r.l.
“L’esigenza di acquistare una nuova auto nasce dalla necessità di sostituire il vecchio mezzo poco green, con un kilometraggio imbarazzante e una carrozzeria malmessa. La nuova auto servirà agli educatori per accompagnare i nostri ragazzi in tutti gli spostamenti necessari per la loro vita quotidiana senza restrizioni” afferma Maria Scagnelli, presidente della Cooperativa Casa del Fanciullo. "Ogni gesto di generosità ha un impatto diretto nella vita dei ragazzi che assistiamo. Questo veicolo non è solo una macchina; è un simbolo di cura, attenzione e speranza, che ci aiuterà a proseguire il nostro lavoro con ancora più determinazione per offrire un futuro migliore a tutti i minori in difficoltà”.

Pubblicato il 17 ottobre 2024

Ascolta l'audio

L’attualità degli insegnamenti di Luigi Einaudi per la nuova edizione del Premio Battaglia

 3a. LOCANDINA per diffusione


Archiviata la 38ª  edizione del Premio Battaglia – tema, il ruolo delle banche locali come antidoto alla desertificazione bancaria dei piccoli comuni – con la premiazione del vincitore Antonio Battaglia (stesso cognome, ma nessun rapporto di parentela), è già tempo – per la Banca di Piacenza – di pensare all’edizione 2024-2025 (la 39esima ).
È infatti uscito il nuovo bando del Premio dedicato alla memoria dell’avv. Francesco Battaglia, indimenticato presidente dell’Istituto di credito di via Mazzini e tra i fondatori dello stesso. Argomento sul quale dovranno cimentarsi gli studenti universitari per aggiudicarsi i 3mila euro messi in palio,
A 150 anni dalla nascita, l’attualità degli insegnamenti di Luigi Einaudi che con la sua politica monetaria pose le basi per la ricostruzione e per la prolungata fase di sviluppo del secondo dopoguerra.

Il Consiglio di amministrazione della Banca, oltre al primo premio può decidere di attribuire un riconoscimento di partecipazione a titolo di rimborso delle spese sostenute per documentarsi in materia, motivato dalla qualità dell’elaborato e dall’impegno dimostrato nella sua stesura. Si ricorda che possono partecipare gli studenti iscritti presso una delle sedi universitarie dell’Emilia Romagna, della Liguria e della Lombardia (i territori d’insediamento della Banca) che dovranno far pervenire l’elaborato entro il 30 maggio del 2025. Per maggiori particolari si consiglia di consultare il sito della Banca (www.bancadipiacenza.it).

Pubblicato il 17 ottobre 2024

Ascolta l'audio

Cordoglio per la morte di Carlo Emanuele Manfredi. I funerali il 18 in Cattedrale

Conte Manfredi

Il 15 ottobre è venuto a mancare, a 84 anni, il conte Carlo Emanuele Manfredi, eminente studioso e gentiluomo, tra i promotori della cultura contro-rivoluzionaria cattolica in Italia.
Carlo Emanuele dei conti Manfredi era nato a Piacenza nel 1940 da una distinta famiglia piacentina, che è stata illustrata, tra gli altri, dal conte Giuseppe Manfredi (1828-1918), senatore e poi presidente del Senato del Regno fino alla morte. Nel 1960, in occasione del centenario dell’unità d’Italia, curò assieme all’amico piacentino Giovani Cantoni, alcuni scritti anti-risorgimentali del padre gesuita Luigi Taparelli d’Azeglio, dal titolo La libertà tirannia. Saggi sul liberalismo risorgimentale presso le Edizioni di Restaurazione Spirituale.
Appartenne al gruppo di giovani che affiancarono Cantoni quando, con Agostino Sanfratello, fondò Alleanza Cattolica e fu uno dei primi collaboratori della rivista Cristianità, sulle cui pagine rievocò, nel 1974, Un episodio di contro-rivoluzione nel ducato di Piacenza. Studioso di araldica e di storia locale, Manfredi fu presidente onorario della Deputazione di storia patria per le province parmensi e può essere considerato il continuatore di un altro illustre studioso cattolico della sua città, il conte Emilio Nasalli Rocca (1901-1972), al quale successe come direttore della Biblioteca Comunale Passerini-Landi di Piacenza. 
Nel 1997 fu tra i soci fondatori di Noblesse et Tradition, l’associazione nobiliare sorta per iniziativa della principessa Elvina Pallavicini e del marchese Luigi Coda Nunziante per opporre al processo rivoluzionario la tradizione monarchica e aristocratica dell’Europa Cristiana. Partecipò ai convegni di Noblesse et Tradition, tra i quali quello svoltosi il 24-25 novembre 2000 a Palazzo Pallavicini, con un intervento dedicato alle Famiglie Reali che, nel corso dei secoli, hanno regnato in Italia prima dell’unificazione politica ad opera di Casa di Savoia.
La famiglia Manfredi era sabauda, ma egli si sentì soprattutto legato alla Reale e ducale casa di Parma e Piacenza.

Il conte Carlo Emanuele Manfredi, gentiluomo di Sua Santità e Cavaliere dell’Ordine Piano, era anche una delle ultime Guardie Nobili pontificie ancora viventi e si onorava di aver servito in armi tre Papi, prima della dissoluzione del glorioso corpo pontificio.

Priore della Congregazione della B. V. del Suffragio in San Giorgino

Fu priore della Congregazione della Beata Vergine del Suffragio, nella chiesa di San Giorgino, dove assisteva regolarmente alla messa secondo il Rito romano antico, proprio di fronte al suo Palazzo, in via Sopramuro.
Le esequie verranno celebrate venerdì 18 ottobre alle 11.15 in Cattedrale. Lascia la moglie, la contessa Clara Monti, tre figlie e cinque nipoti. Il conte Manfredi sostenne attivamente la Fondazione Lepanto e Corrispondenza Romana.


Il cordoglio dell’Amministrazione comunale 

LAmministrazione comunale di Piacenza si unisce al vasto cordoglio suscitato dalla scomparsa del conte Carlo Emanuele Manfredi, ricordandone in particolare ilruolo fondamentalesvoltoper trent’annialla guida della Biblioteca Passerini Landi, alla cui direzione “ha saputo dare l’impronta – sottolineano la sindaca Katia Tarasconi e l’assessore Christian Fiazza – della sua grande cultura,dell’amore per la conoscenza, la ricerca e la divulgazione. Tratti che hanno caratterizzato anche il suo costante,preziosoe appassionato impegno in seno alle associazioni che tutelano e promuovono il patrimonio artistico, architettonico e storico del territorio, cui ha dato un contributo determinante. Anche a nome dei colleghi di Giunta e del Consiglio comunale, porgiamo le più sentite condoglianze ai familiari tutti”.

Pubblicato il 17 ottobre 2024

Ascolta l'audio

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente