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Notizie Varie

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Green economy, online una sfida per le scuole superiori

 concorso scuole

Un gioco on line per le scuole, per far conoscere ai ragazzi come la Regione Emilia-Romagna sostenga la green economy e quali siano le opportunità di lavoro in questo settore, sempre più importante per un futuro sostenibile. Parte il torneo P.E.R. Gioco, rivolto alle scuole secondarie di secondo grado dell’Emilia-Romagna, promosso dall’Assessorato Scuola, università, ricerca, agenda digitale e da quello allo Sviluppo economico e green economy, lavoro, formazione, in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna e finanziato con Fondi europei Por Fesr. Obiettivo del torneo è quello di sensibilizzare i giovani sui temi dello sviluppo sostenibile e dell’economia circolare, far loro acquisire familiarità con le strategie e gli interventi messi in atto dalla Regione ed essere informati sui percorsi di formazione superiore a carattere tecnico-scientifico organizzati sul territorio. Azioni che la Regione promuove attraverso i Fondi europei: dal sostegno ai progetti di ricerca innovativi ai percorsi di formazione per lavorare nella green economy, dagli incentivi per la nascita di nuove imprese sostenibili alle startup innovative, in attuazione del Piano energetico regionale.
“Sappiamo che i ragazzi sono molto attenti al futuro del pianeta e tocca a noi adulti impegnarci per consegnare loro un mondo migliore- commenta Vincenzo Colla, assessore regionale allo Sviluppo economico e Green economy-. La nostra Regione, attraverso il Patto per il lavoro e per il clima, ha confermato di voler investire sulle nuove conoscenze per sostenere uno sviluppo che sia in grado di preservare l’ambiente creando lavoro. Attraverso questa piccola competizione vogliamo dire ai giovani che in Emilia-Romagna si aprono nuove opportunità ‘green’ e dare loro tutte le informazioni utili per appropriarsi del loro futuro, ambientalmente e socialmente sostenibile”.
“Le studentesse e gli studenti sono potenti agenti di cambiamento per la forte capacità di influenzare positivamente il mondo degli adulti attraverso la loro creatività, passione e capacità di innovazione tecnologica- afferma l’assessore regionale alla Scuola, Paola Salomoni-. Questa competizione, anche se a distanza, speriamo possa essere per loro fonte di insegnamento e di divertimento per imparare le azioni che la Regione, attraverso i Fondi europei, mette in campo: dal sostegno ai progetti di ricerca innovativi ai percorsi di formazione per lavorare nella Green economy, dagli incentivi per la nascita di nuove imprese sostenibili alle startup innovative”.

Una sfida online a squadre
“Il gioco è strumento di relazione, comunicazione, apprendimento senza tempo- dichiara Stefano Versari, direttore generale per l’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia-Romagna -. Nell’attuale difficile contesto, in cui la realtà può risultare faticosa da affrontare, il gioco può realizzare occasioni intelligenti di apprendimento in relazione”.
Sarà una sfida on line, a squadre, a livello regionale, che permetterà di individuare la classe vincitrice tramite una serie di prove, attività e quiz in diverse manche e a difficoltà crescente. Per partecipare al torneo, in modalità on line, le scuole devono compilare il modulo di iscrizione, disponibile sulla pagina dedicata del sito Por Fesr, entro il 30 novembre 2020. La sfida tra le classi iscritte partirà a dicembre e la finalissima, con premiazione, si terrà entro il 19 dicembre 2020. Alla scuola della classe vincitrice verrà assegnato un buono di 1000 euro, da spendere per l’acquisto di materiale didattico; gli alunni delle classi seconda, terza e quarta classificata riceveranno in premio zainetti realizzati all’interno del carcere di Bologna. Le classi iscritte potranno anche partecipare a un concorso di idee che prevede un’attività creativa, con la realizzazione di un elaborato (video, infografica, presentazione multimediale, ecc.) dedicato a uno o più progetti realizzati nel proprio territorio grazie ai Fondi europei Por Fesr.
Per questo è previsto un ulteriore premio di 500 euro, sempre per l’acquisto di materiale didattico per la scuola di appartenenza. Il torneo è realizzato nell’ambito del Festival della cultura tecnica 2020, promosso dalla Città metropolitana di Bologna e si realizza all’interno delle “Operazioni orientative per il successo formativo” promosse dalla Regione Emilia-Romagna e cofinanziate dal Fondo sociale europeo PO 2014-2020. Focus tematico dell’edizione del festival, in programma fino al 19 dicembre 2020 e progettata sulla base delle più attuali risorse tecnologiche e secondo un approccio ancor più innovativo, sarà “Sviluppo sostenibile e Resilienza”.

Pubblicato il 17 novembre 2020

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Impariamo a tendere la mano

maniaperte

San Paolo ci aiuta a rendere grazie soprattutto per la nostra povertà, nel punto in cui mai avremmo immaginato di trovarci ma dove si sperimenta la viva presenza di Dio e dei fratelli.
C’è un Paolo nuovo e molto umile in questa Lettura, cambiato rispetto ai tempi della gioventù in cui si mostrava fiero di veder massacrare i cristiani; ora riconosce di essere stato soccorso e sa di non bastare a se stesso.
Il nuovo Paolo ha imparato a ricevere bontà dai fratelli e ne gioisce, non si considera più un superuomo.
Così capita anche noi quando impariamo a tendere la mano e a riconoscerci bisognosi, mentre la società ci vorrebbe maestri e giudici di noi stessi.
Non ci chiediamo dove ci pone la grazia di Dio in un certo momento oppure dove ci chiederebbe di restare, ma pretendiamo di esaudirci da soli, anche nella vita spirituale.
Invece noi possiamo incidere sulla vita dell’altro, con una parola buona anche in una situazione di povertà. 

 

Paolo ha imparato a riprendere e riconsiderare daccapo vecchie situazioni e per questo ci vuole umiltà.
Paolo come Pietro rappresenta figure della gratitudine, che sanno consegnarsi al volere di Dio.
Il messaggio è imparare ad accogliere l’altro e vedere che il Signore è in tutte le cose e in tutti noi.
Quando noi realmente opponiamo resistenza all’aiuto fraterno?
In quali circostanze rifiutiamo una mano tesa verso di noi?
Permettere a qualcuno di aiutarci è questione di umiltà. Chiedere aiuto nelle varie situazioni della vita vuol dire sopportare di manifestare il proprio limite, la propria mancanza.
Dio ci dà la forza anche di chiedere.
Siamo nelle mani di Dio e così acconsentiamo che quelle mani si manifestino anche nei fratelli.
È la storia che decide la nostra santità nella misura in cui sappiamo pacificarci e riconciliarci con Dio, grazie al nostro prossimo.
Il Signore ci riconosce la forza di accettare le nostre debolezze e far sì che diventino un tramite per la comunione con gli altri.
Quante volte i nostri rapporti s’intensificano proprio nelle situazioni di fatica o di malattia, diventando solidi e profondi se ci lasciamo penetrare dall’aiuto di un altro. Nasce così una vera vicinanza profonda, solo se siamo capaci di spogliarci e di donarci.
Dio si consegna a noi in ogni Eucaristia.
Chi c’è di più debole del Signore, chi più di lui mendica il nostro amore?
Infatti, chi più di lui è umile?
Sosteniamoci un esame di coscienza per ogni volta che abbiamo avuto la possibilità di chinare il capo e invece con il nostro orgoglio abbiamo allontanato chi ci cercava.
Infinite volte abbiamo respinto gli altri perché abbiamo voluto fare da soli.
Proviamo a vedere se abbiamo saputo vivere la debolezza come una grazia e non come un impedimento al nostro vivere.
Il Signore ci chiede di vivere per lui, tutto il resto sarà dato in aggiunta.

Estratto dalla Lectio mattutina
di madre Maria Emmanuel Corradini,
abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo,
del 7 novembre 2020, Lettera di san Paolo ap. ai Filippesi 4,10-19

Pubblicato il 17 novembre 2020

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Avis Rottofreno, ricordati i soci defunti

Avis defunti SanNicolo

Domenica 15 novembre, nella chiesa di San Nicolò, decine di avisini si sono riuniti in preghiera per rendere omaggio ai soci Avis defunti a Piacenza e Provincia nel 2020 e ai loro famigliari. 
L’iniziativa, condizionata dalle misure di distanziamento sociale, è stata promossa, come ogni anno, dalla Sezione Avis di San Nicolò-Rottofreno-Calendasco.

Quarantaquattro i volontari ricordati, la metà dei quali deceduti per Covid, in una cerimonia religiosa molto partecipata a livello emotivo.  A celebrare la messa, don Fabio Galli; all’interno della chiesa era stato posto il labaro di Avis Provinciale Piacenza, in rappresentanza delle 40 sedi comunali presenti nel nostro territorio.  
Quest’anno la commemorazione si è limitata alla funzione ecclesiastica e a brevi quanto sentite allocuzioni da parte del Presidente dell’Avis Comunale di San Nicolò-Rottofreno-Calendasco, Pierluigi Zanotti, e dei sindaci di Rottofreno e Calendasco, Raffaele Veneziani e Filippo Zangrandi. Presenti anche il Maresciallo della Stazione dei Carabinieri di San Nicolò, Vincenzo Russo e il Comandante della Polizia locale, Paolo Costa.
“In epoca pre-Covid, erano centinaia le persone a partecipare e ogni Comunale portava il proprio emblema”, nota Pierluigi Zanotti.  Cancellato anche il corteo dopo la messa verso il cimitero dove venivano solitamente poste corone di fiori intorno al monumento dell’Avis.  Quest’anno solo il presidente dell’Avis locale, i sindaci e i rappresentanti delle Forze dell’Ordine hanno portato il cesto di fiori, offerto dalla Comunale di Piacenza città, ai piedi della stele dell’Avis.
Dopo le preghiere, a prendere la parola per primo è stato Pierluigi Zanotti.
“Non potevamo rinunciare ad un momento così importante, che celebriamo da quasi 60 anni, per ricordare i nostri fratelli della provincia che ci hanno lasciato.  Quest’anno la nostra comunità è stata duramente colpita, abbiamo perso degli ex donatori, molti familiari di donatori e tanti collaboratori.  Per noi erano amici, padri, madri, marito e moglie.  Erano un pezzo importante della nostra vita, parte del nostro cuore e se ne sono andati in silenzio e nella solitudine”.

Il Sindaco di Rottofreno, Raffaele Veneziani ha invece sottolineato il significato profondo della cerimonia, considerando le circostanze attuali.  “Oggi ci stringiamo alle famiglie dei defunti.  La pandemia ci ha messo di fronte all’evidenza di quanto siamo interdipendenti come comunità.  Di come è necessario rinunciare a certe abitudini, limitare certi comportamenti per il bene comune”. 
Filippo Zangrandi, Sindaco di Calendasco, ha chiuso gli interventi con un messaggio di speranza.  “E’ una giornata dolorosa che però rafforza i legami comunitari.  Non dobbiamo fermarci al ricordo di chi ha dedicato la sua vita al dono.  E’ nostro dovere cercare di prenderci cura di noi stessi, di costruire un futuro migliore, di ripartire da questo lutto per riflettere sulla società che vogliamo: più giusta, generosa e altruista”.  
La commemorazione si è chiusa con la lettura dei nomi dei 44 volontari Avis defunti nel 2020.  Un gruppo ristretto ha infine deposto i fiori sulla lapide del cimitero dedicata ai defunti Avis.

Pubblicato il 16 novembre 2020

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Le imprese femminili resistono ancora all’effetto Covid

 imprese femminili

A fine settembre erano 84.456. Si conferma il ritmo della flessione rispetto a un anno prima (-0,6 per cento), ma le imprese femminili tengono meglio delle altre (-0,7 per cento). Il calo del commercio al dettaglio (-2,7 per cento) e della ristorazione (-1,6 per cento) determinano la flessione delle imprese dei servizi (-0,4 per cento), nonostante la crescita delle attività immobiliari e di quelle professionali, scientifiche e tecniche. Contrazione in agricoltura e calo nella manifattura. Al 30 settembre scorso in Emilia-Romagna, le imprese attive femminili erano 84.456, pari al 21,2 per cento del totale delle imprese regionali, con una leggera flessione rispetto alla stessa data del 2019 (-510 unità, pari a un -0,6 per cento). È quanto risulta dai dati del Registro delle imprese delle Camere di commercio elaborati da Unioncamere Emilia-Romagna. In Italia, le imprese femminili sono aumentate in cinque regioni (Trentino-Alto Adige, Campania, Sicilia, Lazio e Puglia) e nel complesso sono lievemente diminuite (-0,2 per cento).
L’incremento è stato più rapido in. Nelle regioni con le quali l’Emilia-Romagna più spesso si confronta, le imprese femminili risultano in lieve diminuzione in Lombardia (-0,3 per cento) e Veneto (-0,6 per cento), mentre subiscono una flessione in Piemonte (-0,7 per cento) e in Toscana (-0,8 per cento). La dinamica delle imprese femminili dipende, tra l’altro, dall’incidenza delle esigenze di auto-impiego, quindi dal livello del tasso di occupazione femminile, e dalla composizione settoriale dell’imprenditoria. In merito al primo fattore, l’esercizio dell’attività imprenditoriale come forma di auto-impiego tende a essere più consistente nelle aree dove il mercato del lavoro stenta ad assorbire l’offerta di manodopera. Sotto questo profilo, l’Emilia-Romagna si caratterizza per avere uno dei più elevati tassi di occupazione del Paese. Riguardo alla seconda causa, in un sistema economico particolarmente sviluppato come quello regionale, alcuni ambiti in cui è tradizionalmente presente una quota elevata di imprese femminili hanno un ruolo meno importante rispetto a quello che assumono per l’imprenditoria nazionale.
Si tratta di alcuni settori di attività, quali il piccolo commercio al dettaglio e i servizi tradizionali, e tra le forme giuridiche delle imprese, delle ditte individuali.
La flessione delle imprese femminili deriva dalla composizione di tendenze divergenti. Da un lato, quella leggermente positiva dell’insieme degli altri servizi escluso il commercio (+158 unità, +0,4 per cento) e delle costruzioni (+61 unità, +2,0 per cento), dall’altro, quella negativa derivante soprattutto dalla riduzione della base imprenditoriale nel commercio al dettaglio (-440 unità, -2,7 per cento), nell’agricoltura (-228 unità, -1,9 per cento) e, in misura decisamente minore, nell’industria (-1,1 per cento, -85 unità). Oltre che sul commercio, lo scotto della pandemia si riflette in particolare sulla ristorazione e sull’industria della moda, quindi sulle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento e sui servizi alla persona. Nonostante la leggera flessione delle imprese femminili, le società di capitale sono di nuovo notevolmente aumentate (+402 unità, pari a un +2,6 per cento), anche per effetto dell’attrattività della normativa delle società a responsabilità limitata semplificata. A fare da contraltare sono state una altrettanto rapida riduzione delle società di persone (-313 unità, -2,6 per cento) e una più lenta, ma più ampia, flessione delle ditte individuali (-1,1 per cento, -590 unità). Le cooperative e i consorzi fanno registrare una leggera contrazione (-0,7 per cento).

Pubblicato il 17 novembre 2020

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Festival della Cultura Tecnica, partecipazione record per le web conference

  collegamenti web cultura tecnologia

Un viaggio istruttivo e divertente nel mondo della tecnica e della scienza, realizzato via streaming, che   da lunedì 16 novembre a venerdì 20 novembre coinvolgerà complessivamente 92 classi e oltre 1800 studenti delle scuole piacentine.
Consistono in questo i cinque appuntamenti che compongono il ciclo di web conference intitolato “Tecnica: sviluppo sostenibile e resilienza”: l’evento, organizzato dalla Provincia di Piacenza con la collaborazione di Enaip, è inserito nell’ambito dell’edizione 2020 del Festival della Cultura Tecnica, dedicata a “Sviluppo sostenibile e Resilienza”, che sta coinvolgendo anche il nostro territorio. 
Al primo dei cinque appuntamenti, che si è svolto questa mattina in videoconferenza, hanno preso parte una ventina di classi, per circa 400 dei 1800 studenti coinvolti in totale: studentesse e studenti delle scuole secondarie di secondo grado hanno proposto ad alunne e alunni delle scuole secondarie di primo grado diversi video, che hanno mostrato una vivace serie di progetti, applicazioni, invenzioni e attività realizzate nei diversi cicli di studi.
Ad ogni filmato è seguito il dibattito dal vivo tra i giovanissimi di diverse età e i loro docenti, reso possibile attraverso i collegamenti - a cura di Enaip - realizzati tramite la regia ospitata dalla sede della Provincia di Piacenza.
Dimostrazioni, giochi ed esperimenti hanno offerto l’occasione per capire come tecnica, tecnologia e scienza possano contribuire a fornire risposte concrete, anche in tempo di pandemia, alle esigenze della collettività e dello sviluppo sostenibile delineato dalla “Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile” delle Nazioni Unite.
Il ciclo di web conference coinvolge Liceo Gioia, Liceo Respighi, Liceo Colombini, ISII Marconi, IS Romagnosi, IS Marcora, Omnicomprensivo di Bobbio, Polo Volta, Polo Mattei, IC Gandhi e Tutor, Endofap, Ecipar, Tadini e IAL.

Pubblicato il 16 novembre 2020

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