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Notizie Varie

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Franco Anelli confermato rettore dell'Università Cattolica

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Franco Anelli sarà il Rettore dell'Università Cattolica per il prossimo quadriennio.
57 anni, ordinario di Istituzioni di Diritto privato presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, è l’ottavo Rettore nella storia dell’Ateneo. Prima di lui hanno ricoperto l’incarico il fondatore Padre Agostino Gemelli (1921-1959), Francesco Vito (1959-1965), Ezio Franceschini(1965-1968), Giuseppe Lazzati (1968-1983), Adriano Bausola (1983-1998), Sergio Zaninelli (1998-2002), Lorenzo Ornaghi (2002 -2012).Già Prorettore vicario dal 2010 al 2012, Franco Anelli è Rettore dell’Università Cattolica del Sacro Cuore dal 1° gennaio 2013. Laureatosi in Giurisprudenza nello stesso Ateneo (1986), dopo il dottorato di ricerca, è divenuto nel 1993 professore associato di Istituzioni di Diritto privato nella facoltà di Economia e Commercio. Dal 1996 professore straordinario. Nel 1997 si è trasferito alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica, dove è ordinario di Istituzioni di Diritto privato. 


Le congratulazioni del sindaco Patrizia Barbieri e del vice sindaco Elena Baio
Il sindaco Patrizia Barbieri e il vice sindaco Elena Baio hanno espresso le congratulazioni al professor Franco Anelli per la riconferma al vertice dell’Università Cattolica del Sacro Cuore quale Rettore dell’Ateneo per il quadriennio 2020/24, proprio alla vigilia del Centenario della sua fondazione avvenuta nel 1921.

“Una conferma prestigiosa – sottolineano il primo cittadino e l’assessore con delega all’Università e Ricerca – che rappresenta il riconoscimento del prezioso lavoro svolto in questi anni alla guida dell’Università Cattolica e alla sensibilità e all’attenzione che da sempre caratterizzano l’impegno del professor Anelli per dare voce alle istanze di crescita e sviluppo del tessuto economico locale, dell’innovazione e della ricerca. Siamo certe che la collaborazione tra Università Cattolica e Amministrazione Comunale proseguirà in modo sempre più attivo e proficuo. Al professor Franco Anelli le più vive felicitazioni e il più sincero augurio di buon lavoro”.

Pubblicato il 18 luglio 2020

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Pronto Soccorso, risposte sicure ai bisogni dei cittadini

pronto soccorso piacenza

“Risposte efficienti, sicure e competenti ai bisogni dei cittadini”. Lo spiega Andrea Vercelli, responsabile del Pronto soccorso dell’ospedale di Piacenza: “Tutti gli indicatori di riferimento sono positivi: i codici bianchi e verdi hanno attese più brevi, i dati di accesso sono inferiori rispetto allo scorso anno e i percorsi sono strutturati in modo da assicurare alle persone che hanno bisogno di un ricovero in ospedale ogni controllo utile a identificare l’eventuale presenza del virus”.

Percorsi differenziati per pazienti a ricschio covid
“In queste ultime settimane – spiega – abbiamo realizzato e progressivamente messo a punto un sistema di accesso che garantisce al massimo la sicurezza delle persone che si rivolgono a noi e dei professionisti”. La logica è quella di diversificare il livello di rischio e di lavorare in due aree distinte: una “pulita” e un’altra dedicata al pazienti che, per sintomi o per indicazioni cliniche, potrebbero essere contagiosi.
Il sistema non è al momento riproducibile negli ospedali periferici perché comporta un notevole aumento di presenze di medici e infermieri: ogni equipe, infatti, gestisce in modo autonomo un gruppo di pazienti, con i dispositivi di protezione adeguati al livello di rischio che deve affrontare.

Doppio tampone per ogni ricoverato
Per ogni persona che deve essere ricoverata, anche se asintomatica, è prevista una sequenza di controlli e di misure di sicurezza progressive. Se un primo tampone, eseguito in poche ore dall’accesso in Pronto soccorso, è negativo, il paziente viene ricoverato in isolamento funzionale, fino a quando non è stato eseguito un secondo tampone di controllo. Solo a quel punto viene effettivamente posto a contatto con altri degenti.

Minori accessi, tempi di visita e di permanenza più brevi
Il confronto tra i dati di accesso registrati tra giugno e luglio di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2019, mostrano un netto calo: si è passati da 15700 ingressi complessivi in tutta l’Azienda a 10mila (a Piacenza la media giornaliera è scesa da 190 a 170). “L’emergenza coronavirus ha contribuito a rendere più appropriate gli accessi al Pronto soccorso”.
Grazie alla diversificazione dei percorsi e delle equipe, anche il tempo di attesa della visita è diminuito: per esempio, un codice giallo nel 2019 attendeva mediamente 24 minuti, quest’anno 20.
“Per quanto riguarda i tempi di permanenza, i codici meno gravi rimangono meno in Pronto soccorso: in media 128 minuti (invece che 144) i bianchi e 229 minuti invece di 266 i verdi. Per i codici rossi e gialli (che normalmente devono essere poi ricoverati), il tempo di permanenza è aumentato di circa 20 minuti per permettere lo svolgimento del tampone prima dell’accesso a un reparto di degenza”.

Sale d'attesa per i parenti
Nelle scorse settimane, rendendoci conto del disagio ambientale dei parenti che decidevano di attendere fuori dal Pronto soccorso l'esito degli accertamenti dei propri congiunti, ci si è attivati per creare una zona interna dove accogliere gli accompagnatori dei pazienti, che è entrata in uso dal 14 luglio.

Pubblicato il 18 luglio 2020

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Borgotaro, sbloccati 730mila euro per interventi idraulici

 Borgotaro

Un intervento da 730mila euro nel parmense per realizzare una cassa di espansione, e impedire al materiale solido di scendere a valle, eliminando i rischi di esondazione del torrente Tarodine, che attraversa la zona artigianale di Borgo Val di Taro, mettendo così al sicuro tutto il centro urbano.
È quanto prevede l’intesa siglata tra l’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione Civile e il Comune di Borgo Val di Taro, che dà il via libera all’apertura dei cantieri. Lo schema di intesa definisce inoltre il ruolo dei soggetti coinvolti e regola la realizzazione di queste opere completamente finanziate con le risorse statali previste dal Piano degli interventi urgenti - causati dagli episodi di maltempo che hanno colpito l’Emilia-Romagna tra il 2017 e il 2018 - e inseriti nell’ultima legge di stabilità approvata dal Governo.
“E’ un’opera necessaria e importante - spiega l’assessore regionale alla Protezione civile, Irene Priolo - per garantire la sicurezza del territorio. Con questo accordo, la Regione mette in campo un aiuto concreto per realizzare interventi strutturali e aumentare la resilienza del territorio di fronte a eventi di piena eccezionali. I lavori che stanno per partire intervengono sulle criticità del torrente Tarodine riducendo il rischio di alluvioni e aumentando la sicurezza del centro abitato e di tutti i cittadini”. Soddisfazione è espressa anche dal sindaco di Borgotaro, Diego Rossi. “Si tratta di un intervento significativo al quale stiamo lavorando da tempo con la Regione per mettere in piena sicurezza tutto il quartiere San Rocco, nel centro abitato del nostro capoluogo, e l'area produttiva. La Regione- spiega Rossi- ha sostenuto l’amministrazione prima nella fase progettuale e ora in quella realizzativa, Aipo nelle fasi di gara: una filiera tecnico istituzionale che dimostra come lavorando insieme si può raggiungere un obiettivo che il territorio auspicava”.
Più in dettaglio sono previste operazioni di pulizia e raccolta del materiale inerte, oltre alla realizzazione di una soglia nell’alveo del torrente Tarodine, in località “Galoppina”, per ridurre il trasporto di materiali solidi verso valle, riducendo il rischio di esondazione nel tratto che attraversa Borgo Val di Taro. L’opera sarà realizzata con un rivestimento in pietra per inserirsi in modo armonico nel paesaggio, inoltre è previsto il riutilizzo dei materiali di scarto, depositati nel bacino, per la difesa e ripascimento del fiume Taro. L’intesa, valida fino alla conclusione dei lavori, disciplina le modalità di collaborazione e supporto tecnico tra Regione e Comune per la realizzazione degli interventi. Tra le attività di competenza dell’Agenzia di Protezione civile la progettazione esecutiva, la direzione lavori, gli interventi a garanzia della sicurezza e il collaudo delle opere. Compito del Comune di Borgo Val di Taro sarà invece garantire le attività amministrative necessarie al completamento dei lavori.

Pubblicato il 17 luglio 2020

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L'estate a Travo in Piazza Trento

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Travo, a 27 chilometri da Piacenza, nella Val Trebbia, è un borgo storico di interesse culturale e architettonico. Circondato da un ambiente naturale di grande fascino, la località offre ai suoi visitatori un borgo antico ben conservato e monumenti di epoca medievale.
Il centro del borgo è dominato dal suo castello medievale, che sorto dapprima come fortilizio della famiglia Malaspina passò poi agli Anguissola. Di rimarchevole interesse il torrione rotondo del XII secolo che conserva sulla facciata due ordini di finestre trilitiche, assai rare in questo territorio. Donato al comune dalla contessa Maria Salini nel 1978, oggi ospita anche la sede del Museo Civico Archeologico, con reperti preistorici, protostorici, romani e medievali, in parte provenienti da scavi condotti a partire dal 1981 in Val Trebbia dal gruppo di ricerca La Minerva. Dalla piazza principale, passando per la volta che attraversa la base della torre più alta, si arriva alla Chiesa di S. Antonino, eretta attorno alla metà del secolo XI e dedicata al Santo Patrono di Piacenza che in questi luoghi, secondo la tradizione, trovò il martirio.

Il programma dell'estate 2020

In questa estate, ogni giovedì, dal 9 luglio al 27 agosto a partire dalle ore 18, torna Travo Vintage”, il mercatino in Piazza Trento dove trovare l’oggettistica di ogni tipo.
Un evento da sottolineare, dell’estate travese, è quello di domenica, 19 luglio, in piazza Trento dove si esibisce il quartetto “ Musica da ripostiglio… perché da camera ci sembrava troppo”
con un programma di swing italiano e internazionale, presentato da Luca Pirozzi (chitarra, banjo e voce), Luca Giacomelli (chitarre), Raffaele Toninelli (contrabbasso) ed Emanuele Pellegrini (batteria).

Riccardo Tonna

Pubblicato il 17 luglio 2020

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Gragnano, partiranno a breve i lavori per la palestra comunale

 Gragnano, al via i lavori per la palestra

“Siamo emozionati per la nostra comunità”. Il sindaco di Gragnano Patrizia Calza, accompagnata dagli assessori Marco Caviati e Cristiano Schiavi, commenta così la firma del progetto della nuova palestra. “Sarà la più importante opera mai realizzata dall’Amministrazione Comunale. Un progetto perseguito da tempo e che si è concretizzato grazie alle risorse , pari a 1.250.000 euro - assegnate dalla Regione Emilia-Romagna nel 2018 in aggiunta ai 150.000 euro di risorse comunali. Finalmente dopo la gara svolta dalla Committenza Unica della Provincia e l’espletamento di tutti i controlli e le formalità di legge, si è potuto firmare il contratto con l’impresa appaltatrice dei lavori Edil Losa s.r.l. mandataria del Raggruppamento Temporaneo d’Imprese costituito con R.M.Elettro Service s.r.l. di Raviscioni Maurizio e C. e Crezza s.r.l”.
Ne deriverà un Palazzetto dello Sport che sarà in primis a disposizione degli studenti del plesso scolastico locale ma anche delle associazioni sportive del territorio, come tiene a sottolineare l’Assessore allo Sport Marco Caviati che ricorda che la struttura potrò ospitare gare di pallavolo e pallacanestro fino al livello regionale, essendo state rispettate le norme Coni in materia. “Avevamo in proposito di organizzare una giornata della posa della prima pietra che vedesse il coinvolgimento delle classi e di tutta la comunità gragnanese. Le norme Anticovid consigliano prudenza. Ci ripromettiamo di rinviare l’iniziativa magari in occasione della futura inaugurazione” concludono gli amministratori. Attualmente la palestra è posta all’interno dell’edificio ospitante la scuola secondaria di Primo Grado. La nuova troverà collocazione dietro agli istituti scolastici in un’area acquistata anni fa dal Comune appositamente per ospitare il nuovo impianto di riscaldamento a energia rinnovabile, funzionante con cippato di legna, (inaugurato nel novembre del 2014) e la nuova palestra. Questa avrà una superficie interna di 868 metri quadrati con annesso fabbricato mono piano destinato a spogliatoi /locali accessori disposto sui lati nord, est e sud della Palestra avente superficie coperta di circa 493 mq. Il costruendo fabbricato sarà posizionato a circa 12 metri dalla scuola esistente per facilitare il percorso d’ingresso da parte degli studenti provenienti dall’Istituto scolastico.
Il nucleo del Palazzetto sarà costituito dallo spazio dedicato al campo da gioco oltre che a quello destinato al pubblico. L’area della Palestra dedicata all’attività sportiva avrà dimensioni pari a 21,54 metri per 35,80, dimensionati per il gioco della pallacanestro e della pallavolo in particolare per la serie C. È previsto uno spazio per gli spettatori fino a 100 persone. L’illuminazione è prevista naturale. Le finestrature sono infatti state pensate e posizionate per evitare l’abbagliamento del sole durante il gioco: non vi è illuminazione diretta da sud/ovest, mentre a est i raggi solari entrano solo al mattino quando è in corso l’attività didattica. L’ingresso dedicato al pubblico si troverà sul lato sud. Negli spazi a fianco saranno collocati il deposito per le attrezzature sportive (direttamente accessibili dalla Palestra) e, tra l’altro, anche un’aula didattica ad uso delle scuole.

Pubblicato il 17 luglio 2020

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