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Notizie Varie

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Assistenza ai centri vaccinali, in campo 267 scout di Agesci Emilia-Romagna

agesci

Da marzo 2021 a oggi sono stati 331 gli scout di AGESCI Emilia-Romagna impegnati in servizi legati alla pandemia da coronavirus in tutto il territorio regionale. I servizi vengono svolti dai volontari scout all’interno dell’Attivazione regionale di Protezione Civile.
In particolare, 267 volontari hanno svolto servizi di supporto presso i centri vaccinali, aiutando nella fase di verifica degli appuntamenti dei cittadini e di accesso alle strutture dedicate alla somministrazione dei sieri. Le province interessate da questo servizio sono Reggio Emilia (47 volontari), Parma (26) , Modena (49), Ferrara (49), Forlì-Cesena (39) e Ravenna (57).
Gli scout sono però presenti in servizio in tutte le province dell’Emilia-Romagna, con costanza e grande impegno, da oltre un anno. A livello regionale, per l’assistenza alla popolazione sono stati impiegati in questi ultimi mesi 24 volontari, a cui se ne aggiungono 16 coinvolti in progetti di Emergenza freddo, 4 presso empori di solidarietà e 14 nel progetto bolognese di aiuto agli studenti in Didattica a distanza. Infine, 6 volontari hanno svolto compiti di segreteria per coordinare tutte le attività all’interno dell’Attivazione regionale di Protezione civile. In totale gli scout impegnati in servizi di Protezione civile diversi da quelli ai centri vaccinali sono stati 64.
Sette volontari su 10 hanno meno di 30 anni. Infatti, il 19% dei volontari in servizio sono rover e scolte, cioè ragazzi e ragazze tra i 18 e i 20 anni, e il 53% ha tra 21 e 30 anni. Il 21% ha da 31 a 50 anni, gli altri sono over 50. Il 52% dei volontari sono femmine e il 48% maschi.
“La pandemia non è ancora finita e il anche nostro impegno non si ferma – affermano Responsabili e Assistente Ecclesiastico regionali - L’attività scout non ha visto lockdown in questi mesi, quando non era in presenza si è trasferita online, così come non si è mai fermato il servizio nelle nostre comunità cittadine e questo ci riempie di soddisfazione. Ringraziamo tutte le capo e i capi, le scolte e i rover che in queste settimane hanno dedicato un po’ del loro tempo per dare continuità nell’assistenza alla popolazione, dimostrando che sui di noi si può sempre contare”.
Come già avvenuto durante il primo lockdown del 2020 il Settore Protezione civile di AGESCI Emilia-Romagna anche quest'anno ha organizzato alcuni corsi di formazione in materia di sicurezza, come previsto per i volontari dalla nostra associazione per le attività di Protezione civile, che a oggi hanno coinvolto 90 persone.

Pubblicato il 21 maggio 2021

Cultura della Pace e diritti umani, un bando da 180mila euro per progetti di enti e associazioni

 Gru pace

Iniziative culturali, educative e di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza per accrescere la consapevolezza su pace, intercultura, diritti, dialogo interreligioso e cittadinanza globale. La Regione mette a disposizione, con un bando, 180mila euro per progetti di Enti e associazioni con sede in Emilia-Romagna. “Rimettere al centro dell’agenda politica il tema pace e dei diritti umani - afferma l’assessore regionale alla Cultura e Paesaggio, Mauro Felicori -, è oggi più che mai attuale, come ci ricordano quotidianamente i conflitti e le guerre che affliggono il mondo, non ultimo quanto sta avvenendo nei territori palestinesi. Sostenendo queste iniziative vogliamo evidenziare come la pace si costruisca anche grazie ad azioni quotidiane e politiche locali, sostenendo un processo culturale, educativo e di consapevolezza su questi temi. Come l’Unesco ci ricorda, le guerre iniziano infatti nelle menti degli uomini”. “È per questo- conclude l’assessore - che abbiamo accelerato l’uscita del bando, prima della definizione del nuovo documento di indirizzo previsto dalla Legge, perché riteniamo importante sostenere progetti di qualità che possano essere realizzati già entro l’anno”. Gli interventi, stanziati dalla Giunta nell’ambito della legge regionale “per la cooperazione con i Paesi in via di sviluppo e di transizione, la solidarietà internazionale e la promozione di una cultura di pace”, sono in coerenza col Patto per il lavoro e per il Clima e la strategia regionale per lo sviluppo sostenibile. Le domande di contributo devono essere presentate dalle ore 14 di giovedì 3 giugno alle ore 16 di venerdì 25 giugno, esclusivamente via web sulla piattaforma “Sfinge2020”.

Le modalità di accesso e di utilizzo della piattaforma (Manuale per la compilazione e la trasmissione online delle domande di contributo) e il bando saranno resi disponibili sul sito: https://bandi.regione.emilia-romagna.it/search_bandi_form, dalla data di apertura del bando e sul portale regionale: https://fondieuropei.regione.emilia-romagna.it/bandi/tutti-i-bandi. I progetti dovranno concludersi entro il 31/12/2021. L’importo minimo del contributo regionale è di euro 5.000 euro, mentre quello massimo non potrà superare i 20 mila (percentuale di cofinanziamento massima: 70% del costo complessivo approvato).

Pubblicato il 20 maggio 2021

Numero verde antiviolenza, boom di chiamate nel 2020

numero verde

“Il boom di chiamate al numero verde antiviolenza registrate nel 2020 conferma purtroppo quanto la pandemia abbia inciso sulla già difficile condizione di molte donne. Anche in Emilia-Romagna nel periodo marzo-giugno 2020 le telefonate per chiedere aiuto, protezione o consulenza sono state più del doppio di quelle registrate nello stesso periodo del 2019. Rafforziamo l’impegno per ridurre ritardi non più accettabili. Un impegno che ci chiede anche l’Europa e dal quale passa la possibilità di una vera e solida ripartenza per il nostro Paese”. Così l’assessora regionale alle Pari Opportunità Barbara Lori commenta i dati diffusi da Istat sulle telefonate al 1522, il numero di pubblica utilità contro la violenza e lo stalking.

Tra le misure avviate dalla Regione Emilia-Romagna ultima in ordine di tempo quella che stanzia oltre 2milioni per finanziare iniziative di sensibilizzazione e comunicazione con le scuole e con la cittadinanza, ma anche progetti di prevenzione e protezione per le donne vittime di violenza o a rischio di emarginazione e discriminazione. Il bando è rivolto a enti locali, associazioni di promozione sociale, organizzazione di volontariato, onlus e le candidature possono essere presentate entro il 4 giugno 2021. “Iniziative per promuovere un cambiamento che deve essere innanzi tutto culturale – sottolinea Lori – ma anche per intervenire laddove ci siano situazioni di particolare fragilità. In questo senso abbiamo deciso di rafforzare la nostra azione per il sostegno abitativo ed economico delle donne che escono da un percorso di violenza, stanziando 840mila euro per il biennio 2021-2022”.

Pubblicato il 18 maggio 2021

Piano energetico regionale, raccolta la sfida della transizione ecologica

transizione ecologica

La transizione ecologica dell’Emilia-Romagna parte da qui. Da una rivoluzione in edilizia ma anche da una nuova mobilità. Da adeguate reti e infrastrutture per sostenere la neutralità climatica. Da una città-regione intelligente con rinnovati e crescenti saperi e competenze e, soprattutto, un rinascimento industriale per la decarbonizzazione e la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra. La transizione ecologica in Emilia-Romagna poggerà, nel concreto, sulla programmazione triennale di attuazione 2022-2024 del Piano energetico regionale. Piano attuativo che sta prendendo forma dopo un lungo percorso di confronto con la società emiliano-romagnola, il mondo della ricerca e dell’università e gli stakeholder regionali e nazionali, protagonisti della transizione energetica. Piano attuativo che si inserisce all’interno delle linee già fissate da “Goal 13” dell’Agenda 2030, dal Patto per il lavoro ed il Clima con i suoi obiettivi sfidanti sulla sostenibilità ambientale, economica e sociale - decarbonizzazione dell’economia regionale al 2050 e raggiungimento del 100% di fonti rinnovabili nel 2035 con un target di incremento dell’efficienza energetica di circa il 4% l’anno -, nonché la programmazione del Governo Draghi con la modifica del Piano nazionale integrato per l’energia e il clima (Pniec) e l’atteso Piano per la transizione energetica sostenibile delle aree idonee (Pitesai). Questo, nel quadro della Legge europea sul clima che ha alzato l’obiettivo di riduzione dei gas serra nel 2030, portandolo al -55% rispetto ai livelli del 1990. A Bologna si sono svolte le conclusioni di questo percorso di confronto verso la definizione del Piano energetico dei prossimi anni con la partecipazione del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, del ministro alla Transizione ecologica, Roberto Cingolani, della vicepresidente della Regione, Elly Schlein, e dell’assessore regionale allo sviluppo economico e alla green economy, il piacentino Vincenzo Colla. Confronto che ha tracciato la rotta su dove e come agire per una transizione ecologica possibile: dalle infrastrutture e dagli impianti di produzione, trasmissione e distribuzione di energia, alla ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica degli edifici esistenti, pubblici e privati, alla trasformazione del sistema produttivo per una economia sostenibile e circolare, alla possibilità di estensione del modello “smart city” all’intero territorio regionale, alla mobilità intelligente, ai fabbisogni di competenze per la green e blue economy. “L’energia rappresenta per Emilia-Romagna uno dei driver fondamentali per lo sviluppo dei territori e delle comunità. E gli investimenti – ha detto il presidente Bonaccini - che guardano alla transizione ecologica saranno una leva fondamentale per far ripartire il sistema socioeconomico dell’Emilia-Romagna nel segno della sostenibilità. Per questo siamo pronti ad aumentare le risorse dopo che, negli ultimi anni, con i precedenti Piani la Regione ha investito quasi mezzo miliardo di euro di risorse europee, statali e regionali. Puntiamo alla transizione del settore produttivo e di tutte le catene del valore verso un modello sostenibile di crescita inclusiva, in grado di affrontare la duplice sfida della trasformazione verde e digitale, facendo leva sui principi dell’economia circolare”. “Con il Patto per il Lavoro e il Clima - ha concluso il presidente - ci siamo impegnati in un progetto di rilancio e sviluppo dell’Emilia-Romagna, fondato appunto sulla sostenibilità, volto a generare lavoro di qualità e accompagnare la regione nella transizione ecologica, contribuendo a raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 per una società nuova, in grado di coniugare crescita intelligente, lavoro e difesa dell’ambiente”.

“La transizione verso la neutralità carbonica è un processo che investe trasversalmente tutti i settori, riguarda le tecnologie e competenze necessarie, i posti di lavoro - ha affermato la vicepresidente Schlein - ma riguarda anche le persone e la loro vita quotidiana, il modo in cui lavorano, si spostano, si alimentano e vivono insieme. Le scelte che improntano il nostro stile di vita possono fare la differenza, migliorando contemporaneamente la qualità della vita del Pianeta. L’energia ha un ruolo fondamentale nella transizione: nel Patto per il Lavoro e il Clima abbiamo condiviso con tutto il sistema regionale obiettivi ambiziosi, come il raggiungimento del 100% di energie pulite e rinnovabili al 2035. Siamo impegnati a orientare politiche ed investimenti in questa direzione, e ad accompagnare nella transizione l’intera società, comprese le fasce più fragili, contrastando la povertà energetica”. “Se c’è un modello che l’Emilia-Romagna può rappresentare, è quello della condivisione a monte delle scelte strategiche per l’intero territorio. Dal percorso di confronto – ha ricordato l’assessore regionale Colla - di cui la giornata di oggi ne è la sintesi, è emerso con forza l’esigenza di una maggiore innovazione tecnologica, di una digitalizzazione diffusa, di nuove competenze, con la richiesta di puntare in modo deciso sulla rigenerazione urbana, sull’uso integrato di tutte le fonti rinnovabili, compresi biogas, biometano e idrogeno, e di sostenere lo sviluppo delle comunità energetiche. Questa è la direzione che vogliamo seguire, gestendo al meglio la transizione verso uno sviluppo futuro sostenibile per i nostri territori. Intendiamo utilizzare in modo integrato e strategico le risorse che arriveranno dalla nuova programmazione europea 2021-2027 e dal recovery fund e sollecitiamo fin d’ora il Governo a prorogare ecobonus, sismabonus e superbonus”. Il piano attuativo fissa per il prossimo triennio le nuove strategie energetiche dell’Emilia-Romagna, che si concretizzeranno già a partire dai prossimi mesi con la definizione degli investimenti puntuali e delle risorse europee, regionali e nazionali per realizzarli. Nelle prossime settimane il documento sarà oggetto di confronto con i componenti del tavolo del Patto per il Lavoro ed il Clima, poi la Giunta regionale dovrà adottare il Piano, prima del passaggio in Assemblea legislativa per il via libera definitivo.

Pubblicato il 19 maggio 2021

Alla Biblioteca della Besurica nasce lo «Scaffale della legalità»

besurica

Sabato 22 maggio, alle 9.30, presso la Biblioteca della Besurica in via Perfetti 2, sarà inaugurato lo “Scaffale della legalità”, un'iniziativa realizzata dal Comune di Piacenza in collaborazione con le associazioni Libera e Nuovi Viaggiatori. Saranno presenti l'assessore alla Cultura Jonathan Papamarenghi, la referente del coordinamento provinciale di Libera Antonella Liotti e Adele Boncordo, presidente dell’Associazione Nuovi Viaggiatori, unitamente alla classe terza A della Scuola Calvino-Don Milani.
“Con l’inaugurazione dello scaffale – spiega l’assessore alla Cultura Papamarenghi – vogliamo portare avanti l'impegno su un tema importante e sempre attuale come la lotta alle mafie attraverso la sensibilizzazione dei giovani, per favorire una cultura della legalità che veda crescere ragazze e ragazzi informati ed educati sul valore del rispetto delle leggi. Già dalle classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado deve partire il primo segnale di attenzione verso la lotta alla criminalità organizzata, che un ruolo tanto negativo ha avuto nel nostro Paese”.
Non a caso per lo scaffale è stata scelta quale epigrafe la citazione di Giovanni Falcone “Gli uomini passano, le idee restano”.

Gli studenti della Scuola Calvino-Don Milani, accompagnati dagli insegnanti Silvia Dallavalle, Luigi Pezzella, Valentina Maccarone e Nicola Iannone, “adotteranno” simbolicamente il giardino antistante la biblioteca intitolato alle Vittime di mafia e presenteranno una mostra dei lavori da loro realizzati a conclusione di un percorso di studio durato due anni sul tema della legalità, che li ha portati ad incontrare Daniela Marcone, familiare di vittime di mafia e vicepresidente di Libera, e don Carmine Schiavone, parroco di Casal di Principe.
L’associazione Nuovi Viaggiatori poserà una casetta per il libero scambio di libri grazie alla collaborazione con il gruppo di lettura "Il giardino delle parole" e con Progetto Besurica Insieme. Inoltre è prevista la lettura da parte di volontari di brani di testi che saranno presenti nello scaffale e nella casetta per avvicinare bambini e adulti ai temi della legalità, della lotta alle mafie e al crimine, del rispetto delle regole e della collaborazione nell'ambito di una cittadinanza responsabile.

Pubblicato il 18 maggio 2021

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