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Notizie Varie

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Mascherine trasparenti per superare le barriere di comunicazione delle persone sorde

mascherina trasparente

L’appello della campionessa paralimpica di scherma Ilaria Muresu (nata con una grave forma di neuropatia sensitiva) ha fatto da cassa di risonanza di un disagio sentito a livello nazionale e non è caduto nel vuoto anche quello di tanti piacentini sordi.
Il Consorzio Sol.Co. Piacenza, che dal 2015 gestisce gli sportelli InformaSociale dei Servizi Sociali del Comune di Piacenza e il Polo disabilità
Caad, ha acquistato un lotto di mascherine trasparenti per i propri operatori di sportello, per permettere loro di interagire e comunicare al meglio con le persone affette da deficit uditivo. In città se ne contano circa 160 di cui un centinaio iscritte all’ENS, la sezione locale dell’Ente Nazionale Sordi, che di recente ha avviato, per la prima volta a Piacenza, un corso di lingua dei segni.
Durante questo lungo periodo caratterizzato da ingressi contingentati, accessi su appuntamento,
chiusure forzate e riaperture parziali, l’accesso agli uffici pubblici, e di conseguenza alle informazioni, per i cittadini non udenti è stato alquanto problematico se non alle volte impossibile. Basti pensare, ad esempio, alle persone sorde più anziane che non utilizzano strumenti tecnologici per la comunicazione. In un dispositivo come la mascherina, che è ormai parte della nostra quotidianità, rendere possibile la lettura del labiale è diventato indispensabile per gli utenti con questa disabilità sensoriale.
“Come Consorzio Sol.Co. Piacenza
- ha spiegato il presidente Pier Angelo Solenghi - abbiamo pensato di fare qualcosa di ancora più concreto e tangibile, decidendo di acquistare a nostro carico le mascherine trasparenti ideate e prodotte dall’azienda DENPI Srl di San Benedetto del Tronto, le uniche di questa tipologia autorizzate dall’Istituto Superiore di Sanità. Allo stesso tempo – ha continuato Solenghi - i nostri operatori hanno aperto un canale di comunicazione più strutturato con la segreteria ENS di Piacenza che si è posta come trait d’union tra il nostro Sportello e il cittadino non udente. Riteniamo che questo gesto, seppur piccolo, meriti di essere condiviso e presentato come un lavoro di squadra, grazie al supporto di ENS”.

 L’InformaSociale - che conta dieci operatori con diverse professionalità che circuitano sulle due sedi di via Taverna e via XXIV Maggio - è arrivato ad erogare nel 2020, ovvero durante il primo anno della pandemia, 11.582 prestazioni. I numeri sono progressivamente aumentati nel corso degli anni, con la proposta di un servizio attento alle esigenze delle persone e accessibile a tutti.

Pubblicato il 26 maggio 2021

Ekoclub riprende la sua attività con gli studenti a favore dell’ambiente

bambini

“La vicinanza del Parco del Trebbia è un valore aggiunto del nostro territorio che bisogna imparare ad apprezzare e a valorizzare, cominciando dalle più giovani generazioni che, a differenza delle persone più anziane che, nei tempi della loro infanzia e adolescenza, vivevano più da vicino e profondamente il loro territorio, oggi, al contrario, rischiano di non conoscerlo e apprezzarlo. Per questo – fa sapere il sindaco di Gragnano Patrizia Calza - è davvero preziosa l’attività che ogni anno «Ekoclub» per l’ambiente svolge in collaborazione anche con le scuole del nostro Comune grazie ai suoi volontari. Un ringraziamento particolare, a nome di tutta l’Amministrazione comunale, va alla presidente Romina Cattivelli (anche membro del Direttivo Nazionale) e ai gragnanesi Giuseppe Ferri e Angelo Vignola che hanno curato lo svolgimento delle attività presso i vari Circoli Didattici”.

Dopo il lungo periodo di pandemia che ha forzatamente bloccato tante iniziative scolastiche, finalmente è ripreso il progetto ambientale svolto dall’Associazione Ekoclub. I percorsi ambientali di Ekoclub sono rivolti ai ragazzi delle scuole primarie e secondarie al fine di sensibilizzarli alla tutela e alla salvaguardia dell’ambiente e portarli a conoscenza della fauna presente sul territorio.

L’Associazione negli ultimi 12 anni ha sviluppato il progetto in varie scuole del territorio: oltre a Gragnano Trebbiense, Rivergaro, Gazzola, Calendasco, Rottofreno, Borgonovo Val Tidone. Le lezioni si svolgono in due fasi: la prima consiste in una lezione teorica di due ore, in cui si illustra la popolazione animale che vive sul nostro territorio, tramite la proiezione di alcune slides. La seconda fase, invece, è una lezione pratica di due ore in cui gli studenti sono accompagnati dagli insegnanti e dai responsabili di Ekoclub sul greto del fiume più vicino, per toccare con mano quanto è stato loro illustrato in classe. Il progetto, che si svolge in forma totalmente gratuita, viene proposto annualmente alle scuole: il riscontro, in questi anni, è stato molto positivo poiché i ragazzi mostrano interesse e curiosità, pongono domande pertinenti agli argomenti affrontati e si appassionano alla varietà dei temi proposti.

Quest’anno a Gragnano il progetto presso le Scuole Elementari e Medie ha coinvolto complessivamente 6 classi. L’associazione si propone, per il futuro, l’ampliamento del progetto con un arricchimento degli argomenti, soprattutto riguardo le problematiche ambientali, tema di grande attualità.

Pubblicato il 25 maggio 2021

Un progetto in aiuto alle famiglie

 aiutofami


A San Martino in Strada, in provincia di Lodi, sarà presentato sabato 29 maggio alle ore 16, il progetto “Famiglia d’appoggio: una famiglia per le famiglia”, nato da un’idea della piacentina Veronica Budano, insegnante, impegnata nel sociale che dal 2003 presta il suo servizio in territorio lombardo. Con lei anche la collega pedagogista Greta Borsani. Appuntamento all’area feste San Martino in Strada in via Carlo Alberto Dalla Chiesa.
“Oggi io e Greta - spiega la Budano - abbiamo scelto nel nostro lavoro di rischiare e di credere nella famiglia per sostenerla, per farla crescere, per farla restare unita coinvolgendo tutti coloro che nel cuore sentiranno il desiderio di essere realmente parte di una comunità in grado di donare”.
“Il Comune di San Martino in Strada - aggiunge - ha creduto nel nostro intento e ci ha offerto uno spazio di confronto. Sarebbe bello che le persone potessero donare un po’ del loro tempo da dedicare alle famiglie fragili colpite dal Covid e dai tanti risvolti della «pandemia sociale» nelle povertà non solo economiche ma anche emotive, relazionali ed educative. Basta qualche ora alla settimana in aiuto ai bambini per sostenerli nella loro crescita”.
“Sempre ho creduto nel mio lavoro e nella famiglia - prosegue la Budano -, per questo con la collega Greta Borsani abbiamo deciso di far nascere «Ohana», uno studio professionale socio pedagogico. «Ohana», termine preso dalla lingua hawaiana, indica la famiglia in senso esteso del termine; include la relazione stretta, adottiva o intenzionale. Enfatizza l’idea che famiglia e amici sono uniti assieme e che devono cooperare gli uni per gli altri”.

Pubblicato il 25 maggio 2021

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I centri estivi ripartono il 7 giugno, pronto il protocollo operativo

centri estivi

In Emilia-Romagna si conferma per il prossimo 7 giugno la riapertura dei Centri estivi. Già annunciato nelle scorse settimane, il via libera ufficiale all’inizio delle attività, contenuto in una nuova ordinanza della Regione, arriva a seguito dell’approvazione da parte del Governo delle Linee guida nazionali, allegate all'ordinanza dei ministri della Salute e delle Pari opportunità firmata il 21 maggio scorso. Si tratta dell’ultimo passaggio formale necessario per la ripresa delle attività estive per bambini e ragazzi tra i 3 e i 17 anni di età. Viale Aldo Moro, infatti, aveva già provveduto ad aggiornare e condividere con il tavolo regionale, composto da enti locali, enti gestori, coordinamenti pedagogici territoriali, organizzazioni sindacali e sanità regionale, il Protocollo regionale per i centri estivi nelle strutture, che ora andrà ad integrare le Linee guida nazionali. “Abbiamo lavorato tutti insieme per conciliare il diritto all’educazione e alla socialità di bambine e bambini che hanno sofferto molto le misure restrittive, con la massima tutela della sicurezza loro, delle loro famiglie e del personale che lavora nei Centri estivi - sottolinea la vicepresidente con delega al Welfare, Elly Schlein -. E ora che anche le Linee guida nazionali sono state emanate, tutto è pronto per ripartire con un servizio fondamentale per i bisogni dei più giovani e per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per le famiglie”. Le norme regionali riguardano i requisiti di accessibilità, i requisiti per il personale e per i volontari e la formazione sulle misure anti-Covid, le modalità di svolgimento in sicurezza delle attività e dei giochi, le misure precauzionali da rispettare per prevenire la diffusione del virus, le regole per l’accompagnamento e il ritiro degli iscritti, le procedure da seguire in presenza di casi positivi sospetti. Alla base del Protocollo regionale ci sono sempre il distanziamento e l’uso delle mascherine e dei dispositivi di protezione per il personale, attività da svolgere il più possibile all’aperto, pulizia e sanificazione delle superfici e degli oggetti, oltre all’aerazione costante degli ambienti in caso di permanenza in spazi chiusi. Tra gli altri provvedimenti indicati per garantire la sicurezza a bambini, ragazzi ed educatori, lo svolgimento delle attività in gruppi stabili di massimo 25 iscritti con adeguati rapporti numerici tra educatori e bambini/ragazzi. La disponibilità di diversi spazi per lo svolgimento delle attività programmate, attenzione ai contatti, pulizia e disinfezione dei materiali e areazione costante degli ambienti. Attenzione particolare all’inclusione di bambini con disabilità o in condizioni di fragilità o vulnerabilità; accompagnamenti ed entrate scaglionati.

Confermati per il quarto anno consecutivo i contributi della Regione alle famiglie per sostenere i costi delle rette di frequenza: 6 milioni di euro provenienti dal Fondo sociale europeo e assegnati a Comuni ed Unioni per finanziare il progetto di conciliazione dei tempi lavoro-famiglia, in un anno che, per le famiglie e le donne soprattutto, ha comportato su questo fronte grandi disagi e sacrifici. Il contributo massimo sarà di 336 euro a figlio, a copertura totale o parziale in funzione del costo effettivo di iscrizione e potrà permettere la partecipazione a Centri estivi anche diversi, e per settimane anche non consecutive; unico vincolo è l’importo massimo riconosciuto per ciascuna settimana di 112 euro. Requisito economico necessario per beneficiare del sostegno, riservato alle famiglie (anche affidatarie) composte da entrambi i genitori, o uno solo in caso di famiglie monogenitoriali, occupati e residenti in Emilia-Romagna: un Isee entro i 35mila euro, rispetto ai 28mila dell’anno scorso. Dunque, un allargamento della platea dei beneficiari.

Pubblicato il 25 maggio 2021

Il maestro Riccardo Muti al Teatro Municipale

Riccardo Muti foto Silvia Lelli

Un concerto all’insegna della rinascita della cultura e della musica, che segna il ritorno al Teatro Municipale di Piacenza del Maestro Riccardo Muti sul podio dell’Orchestra Giovanile Luigi Cherubini, venerdì 28 maggio alle ore 19 con replica sabato 29 maggio, sempre allo stesso orario. 
A celebrare la recente ripartenza dei teatri dopo i lunghi mesi di silenzio, verrà proposto un programma intriso di speranza, che si aprirà con la Sinfonia dal Don Pasquale di Gaetano Donizetti, opera che rappresenta il punto di arrivo della grande tradizione della Scuola napoletana e di Mozart. Una partitura a cui il Maestro Muti è particolarmente legato anche perché fu il primo titolo da lui diretto al Festival di Salisburgo nel 1971 su invito di Herbert von Karajan.
A completare il programma sarà l’ultima e la più famosa tra le Sinfonie di Antonin Dvorák, la n. 9 in mi minore op. 95 Dal nuovo mondo, composta tra il 19 dicembre 1892 e il 24 maggio 1893 a New York, quando il compositore boemo venne invitato dalla mecenate Jeanette Thurber ad assumere la carica di Direttore del Conservatorio, una delle prime scuole ad ammettere donne e afroamericani. A contatto con lo sterminato repertorio spiritual e dei nativi, Antonin Dvorák unì due patrimoni popolari, quello boemo e quello americano, nella sua Sinfonia “Dal Nuovo Mondo”: un vero e proprio sguardo sul futuro, ancora oggi profondamente attuale e ideale messaggio di fiducia e spera

Il Maestro Muti torna a dirigere i giovani della “sua” Orchestra Cherubini, da lui fondata nel 2004 e che divide la propria sede tra le città di Piacenza e Ravenna.  L'Orchestra è formata da giovani strumentisti, tutti sotto i trent'anni e provenienti da ogni regione italiana. In questi anni l'Orchestra, sotto la direzione di Riccardo Muti, si è cimentata con un repertorio che spazia dal Barocco al Novecento alternando ai concerti in moltissime città italiane importanti tournée in Europa e nel mondo nel corso delle quali è stata protagonista, tra gli altri, nei teatri di Vienna, Parigi, Mosca, Salisburgo, Colonia, San Pietroburgo, Madrid, Barcellona, Lugano, Muscat, Manama, Abu Dhabi, Buenos Aires e Tokyo.
 Biglietti: www.teatripiacenza.it – tel. 0523 385720 – 385721 –
La Biglietteria del Teatro Municipale, in ottemperanza alle norme Covid, sarà accessibile solo su appuntamento.

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