Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Notizie Varie

Notizie Varie

La grave situazione di Haiti nel racconto di Arkangj

 Arcangelo

Alto, slanciato, fisico asciutto, capelli rasta, Arcangelo è un giovane di Haiti ospite del progetto “Casa tra le Case” della Caritas diocesana di Piacenza-Bobbio. Il progetto, avviato nel giugno 2016, sostenuto anche dall’8xmille, si rivolge a famiglie e a singoli in situazioni di disagio abitativo.

Una vita difficile

“Ricordo nella mia infanzia, quando ad Haiti, mia madre lasciava soli noi tre fratelli, fino a notte tarda, per guadagnare qualcosa con il lavoro nei campi ed aiutando altre famiglie. Sono stati momenti tristi e drammatici…”. Così si racconta Sainvilus Saintfleur, fin da piccolo chiamato Arkangj, Arcangelo in italiano, 38 anni, che fin da 15 anni si è messo a lavorare per aiutare la famiglia. “Sono cresciuto senza papà, che ha lasciato da sola mia madre, quindi, fin da giovanissimo, ho cercato di guadagnare qualcosa per i miei. Sono riuscito ad andare - aggiunge - a Santo Domingo, che confina con Haiti. I primi tempi facevo avanti indietro poi, dal 2003, sono riuscito ad avere lì la residenza. Ho cominciato a lavorare come muratore, poi sono entrato, come operatore, nel mondo turistico nella penisola di Samanà, che si protende dalla costa nord-orientale della Repubblica Dominicana. Nel 2015, ho conosciuto una donna italiana, mi sono sposato con lei a Santo Domingo e nel 2018 sono venuto in Italia. Purtroppo nel 2020 ci siamo separati. È stato un momento difficile e qui, non avendo nessun parente, mi sono trovato da solo, senza casa e grazie ai servizi del Comune e della Caritas sono stato inserito nel progetto Casa tra le case”. Arcangelo ha sempre cercato di essere autonomo, di andare avanti da solo e finora ha lavorato con contratti parziali di qualche mese in diverse aziende: alla Steriltom, all’Unieuro, ad Amazon, adesso è in attesa di occupazione e riprenderà, nei prossimi giorni, la campagna dei pomodori. Il giovane haitiano spera tanto in un lavoro con contratto a tempo indeterminato.

Haiti nel caos

“La situazione di Haiti è veramente problematica - ci spiega Arcangelo- è un paese che non si rialza, anzi va sempre indietro”. È uno degli Stati più poveri delle Americhe, la popolazione è in mano ad una classe politica corrotta e mancano i diritti fondamentali, come l’accesso alle cure. Ad undici anni dal sisma che ha distrutto il paese, il sistema sanitario è al collasso, mentre il 59% della popolazione vive al di sotto della soglia di povertà. “Se vuoi andare ad Haiti - mi dice Arcangelo - devi conoscere qualcuno che sia fidato perché tutti cercano di approfittarsene. Pensare che potrebbe essere un paese stupendo con spiagge incantevoli, ma non c’è turismo. Ora le gang di malviventi si dedicano al rapimento delle persone. Recentemente alcuni preti e suore sono stati rapiti in cambio di denaro”.

Un popolo di grande fede

La religione più diffusa ad Haiti è il cristianesimo con cattolici ed evangelisti.
“Sin da piccolo, con mia mamma e i miei fratelli, ho frequentato la chiesa evangelica - racconta Arcangelo - ho una grande fede come tutto il mio popolo. Noi chiamiamo Dio papà e lo sentiamo vicino, anche se di fronte alla totale disperazione verrebbe da chiedersi dov’è, noi lo sentiamo presente nella nostra vita e confidiamo solo in Lui”.

Un futuro migliore

“Da giovane ho avuto una relazione con una ragazza haitiana e nel 2006 è nata la mia splendida figlia che ora abita con la zia. È stato un grande dono di Dio, cerco di stare, per quanto mi è possibile, in contatto e farle sentire la mia vicinanza. Ormai è una signorina, è molto intelligente e gli piacerebbe approfondire gli studi. Il mio sogno è quello di portarla qui con me per darle un futuro migliore”.        

Riccardo Tonna

Ecco come sarà il nuovo ospedale di Piacenza da 601 posti letto

nuovo ospedale copia

Un edificio centrale e sei torri: un ospedale che richiama il disegno radiale delle valli appenniniche e quello cartesiano della città, nel quale saranno potenziate e riorganizzate tutte le attività sanitarie attualmente presenti al Guglielmo da Saliceto. Il volto del nuovo ospedale di Piacenza è stato presentato il 20 luglio nell’ex chiesa del Carmine di Piacenza, alla presenza delle massime autorità locali e regionali. Lo studio di fattibilità ha raccolto la lezione della pandemia e ha orientato le scelte dei tecnici (Società di progettazione Policreo di Parma) verso una struttura ad altissima innovazione, adeguata alle più moderne esigenze della sanità, soprattutto flessibile, che consentirà di ampliare il numero di posti letto in caso di necessità, com’è stata appunto la diffusione del virus Sars-CoV-2.
Il nuovo ospedale di Piacenza è il primo presidio ospedaliero in Italia a essere progettato secondo questa nuova logica, che permetterà di incrementare fino al 16% i posti letto disponibili in caso di bisogno, arrivando a garantirne fino a 601. Grande attenzione, nel progetto, è stata riservata anche al comfort degli utenti (una stanza su tre sarà a un solo letto; gli spazi comuni, gli accessi e i percorsi saranno tutti orientati alla sicurezza, all’accoglienza e al benessere di pazienti e accompagnatori) e del personale sanitario. Nel complesso ospedaliero, che si svilupperà su una superficie complessiva di 272.000 metri quadrati, troveranno spazio non solo una nuova pista per l’atterraggio dell’elisoccorso, ma anche elementi di attenzione all’utenza e al personale interno: grandi spazi verdi, strade di collegamento, un percorso ciclo pedonale, aree attrezzate per la sosta e 1200 parcheggi.

Pres Nuovo Ospedale con bonacini

Sopra, la presentazione con Stefano Bonaccini del nuovo ospedale nella chiesa dell'ex Carmine (foto Pagani).

Sarà un ospedale del futuro

Alla presentazione alla stampa (cui seguiranno altri incontri istituzionali) nell’ex chiesa del Carmine erano presenti il sindaco e presidente della Provincia Patrizia Barbieri, il direttore generale Ausl Luca Baldino e il presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini. Lo studio di fattibilità della nuova struttura è stato affidato all’architetto Sergio Beccarelli, della Società di progettazione Policreo di Parma. L’illustrazione odierna è stata curata dal manager Baldino, dopo i saluti del primo cittadino. “Il nuovo ospedale di Piacenza - ha dichiarato il presidente Bonaccini, al termine della presentazione – sarà un ospedale del futuro, costruito sulle esigenze di chi viene curato e su quelle di chi cura e assiste, per assicurare il massimo livello di qualità, sotto tutti gli aspetti. Sarà un punto di riferimento per la città e l’intero territorio piacentino che, con l’ospedale di Fiorenzuola e il Centro paralimpico nazionale di Villanova, contribuisce a rafforzare la qualità dei servizi, la capillarità territoriale e l’attrattività della sanità emiliano-romagnola”.

 Le principali aree

I contenuti del nuovo ospedale ricalcano e potenziano quelli presenti nell’attuale: tutte le funzioni troveranno miglior collocazione, attraverso la disponibilità di spazi più razionali e la valorizzazione e il potenziamento delle principali aree:

- l’area interventistica con 14 sale operatorie, un blocco endoscopico con 10 sale, 8 sale parto e 4 sale di interventistica cardiologica e di emodinamica. Il progetto prevede anche il potenziamento dell’area day surgery, della chirurgia di emergenza urgenza, e della chirurgia specialistica.

- il blocco tecnologico, con il potenziamento della medicina nucleare, della radiologia e della radioterapia

- l’area degenze: il 35% delle stanze sarà a un posto letto, con la possibilità di inserirne un secondo per l’accompagnatore o di raddoppiare la ricettività in caso di bisogno (per esempio, per picchi pandemici)

- l’area dell’emergenza urgenza, con il potenziamento del Pronto soccorso e dell’area dedicata alle terapie intensive e semintensive

- l’area materno infantile, con la valorizzazione e il potenziamento della patologia neonatale e dell’assistenza ostetrico-ginecologica e pediatrica

- l’area oncologica

- l’area di specialistica medica di secondo livello. La costruzione della nuova struttura cancellerà le pesanti diseconomie derivanti dall’organizzazione a padiglioni, ormai superata ma ancora presente al Guglielmo da Saliceto, e consentirà di investire in tecnologia e competenze.

La recente pandemia ha guidato le scelte organizzative e strutturali per il nuovo ospedale, in particolare riferite a: potenziamento dei posti letto intensivi e semi intensivi; separazione dei percorsi e assicurazione di adeguati spazi d’attesa per consentire il distanziamento fisico preventivo in Pronto soccorso e nelle aree dedicate alla diagnostica e alle attività ambulatoriali; previsione di un adeguato numero di stanze singole, con la possibilità di accogliere un accompagnatore o un secondo paziente, rendendo facilmente attuabile anche l’eventuale esigenza di isolamento; potenziamento dell’impiantistica per garantire l’isolamento dei pazienti nei vari gradi di rischio (malattie infettive, medicina d’urgenza, terapia intensiva e semi intensiva, unità di terapia intensiva respiratoria e pneumologia). Serviranno però otto anni di attesa prima di veder entrare in funzione l’ospedale: 10 mesi per affidare la progettazione, 30 mesi per la progettazione e ottenere i permessi, 12 mesi per affidare i lavori e 44 mesi per la costruzione dell’ospedale.

Pubblicato il 20 luglio 2021

Nordmeccanica apre un nuovo capannone, previste dalle 30 alle 35 assunzioni

cofapi

Un nuovo stabilimento produttivo da tremila metri quadri e dalle 30 alle 35 assunzioni. Sono questi i numeri del nuovo investimento da circa 3 milioni di euro di Nordmeccanica, primo produttore mondiale di macchine per gli imballaggi flessibili per alimenti e farmaci.
Ad annunciarlo, nella sede di Confapi Industria Piacenza alla presenza del presidente Giacomo Ponginibbi e del direttore Andrea Paparo, è stato proprio il vicepresidente di Nordmeccanica Vincenzo Cerciello, che è fra l’altro anche il vicepresidente dell’associazione imprenditoriale: “In questi mesi partiremo con la costruzione di un capannone da tremila metri quadri in via Ranza, dove già ne abbiamo uno da seimila metri quadri - spiega - per giugno o luglio del 2022 dovrebbe essere completato, poi chiaramente avremo bisogno di aumentare la capacità produttiva e di assumere dai 30 ai 35 tecnici specializzati per iniziare. In un momento in cui molte aziende stanno chiudendo dall’oggi al domani, pensiamo che possa essere di aiuto”.
220 dipendenti, una sede centrale a Piacenza, una produttiva in Cina e altre negli Stati Uniti, a Buenos Aires e a Bombay, Nordmeccanica è presente in più di 80 Paesi del mondo: “Veniamo da oltre un anno di contrazione del mercato - fa notare Paparo - e anche per questo è ancora più importante vedere imprenditori che credono in quello che fanno e programmano degli investimenti”.
“Quella di Nordmeccanica è la dimostrazione di quanto la nostra associazione abbia tante realtà all’interno che continuano a investire sul territorio piacentino - spiega Ponginibbi - aumentare la forza produttiva significa anche professionalizzare al meglio il mondo dell’industria e quindi investire sulla formazione tecnica dei nostri ragazzi: un tema, questo, particolarmente caro a Confapi Industria Piacenza”.

Pubblicato il 19 luglio 2021

Don Borea e i preti della montagna nella Resistenza: evento a Groppovisdomo

don borea g

La Proloco e il Gruppo Alpini di Groppovisdomo, frazione del Comune di Gropparello, organizzano, nella serata di sabato 24 luglio alle ore 21 nella chiesa parrocchiale,  un incontro dedicato alla figura di don Giuseppe Borea. Il sacerdote verrà ricordato attraverso le testimonianze dei preti di montagna che hanno operato, durante la Resistenza, nei territori dove don Borea svolse il suo ministero in qualità di cappellano militare della 38ª Brigata della Divisione Val d'Arda.
Don Borea, ricoprì, nel 1937, anche l'incarico di parroco di Obolo che mantenne fino al 28 gennaio 1945 data del suo arresto.
Relatore della serata è Giuseppe Borea nipote di don Giuseppe; saranno presenti il sindaco Claudio Ghittoni, il vice-sindaco Graziano Stomboli e i rappresentanti delle associazioni locali.

locandina

I veri protagonisti della serata, esclusiva nel suo genere, saranno i preti e il loro ministero svolto in questo ampio territorio dell'Appennino nel periodo della Resistenza: erano sacerdoti appassionati, generosi e di grande umanità al servizio della gente.
Le testimonianze, raccontate durante la serata del 24, sono tratte dai libri: "I Cattolici e il Clero nella lotta di Liberazione nel Piacentino" di Celestina Viciguerra, "O tutti o nessuno" di Alberto Leoni e il libro di Lucia Romiti, “Giuseppe Borea quando l’amore è più forte dell’odio” (ed.Il Duomo). 

Pubblicato il 20 luglio 2021

Formazione professionale, nell’ultimo anno scolastico coinvolti 3mila ragazzi in Regione

formazione professionale

Operatore della confezione di prodotti tessili e abbigliamento, operatore della ristorazione, operatore meccatronico dell’autoriparazione, operatore edile alle strutture, operatore dei servizi estetici e dell’acconciatura. Sono solo alcuni dei 187 i percorsi di istruzione e formazione professionale che si svolgeranno in Emilia-Romagna nel prossimo anno scolastico. La Giunta regionale ha approvato il piano di attività per l’anno scolastico 2021-2022, per un costo complessivo, per una annualità, di 24,2 milioni, di euro del Fondo Sociale Europeo. I percorsi, che potranno essere frequentati da 3.300 ragazzi, costituiscono l’offerta di attività corsistiche per l’acquisizione di una qualifica professionale realizzata dagli Enti di formazione professionale accreditati, nell’ambito del sistema di competenza regionale che permette di assolvere il diritto-dovere all’istruzione e alla formazione e conseguire una qualifica professionale. Un’offerta formativa che trova completamento nei percorsi di IeFP che saranno realizzati anche dagli Istituti professionali che, in attuazione dell’Accordo tra Regione e Ufficio scolastico regionale del 2018, consente agli Istituti professionali di offrire agli studenti, in aggiunta ai percorsi quinquennali per l’acquisizione di un diploma di istruzione anche la possibilità di acquisire una qualifica professionale triennale. Un investimento, quello della Regione, per il successo formativo di tutti i giovani che potranno accedere ad un’offerta che prevede la possibilità di personalizzare il proprio percorso, anche costruendolo a partire dal primo anno realizzato in collaborazione tra tutti gli enti che insieme concorrono a realizzare l’offerta di IeFP. “Questa offerta completa il quadro delle opportunità finanziate dalla Regione per i ragazzi che devono assolvere l’obbligo di istruzione e formazione - spiega l’assessore regionale alla Formazione e al Lavoro, Vincenzo Colla -. Non ci accontentiamo del calo del tasso di dispersione, ma continuiamo ad investire affinché tutti i giovani possano conseguire una qualifica professionale e magari proseguire il loro percorso e arrivare al diploma professionale, e trovare un’occupazione qualificata nel mercato del lavoro”.

Il provvedimento, conferma un’ampia e rinnovata gamma di offerta formativa, sia per quanto riguarda le competenze trasversali che quelle digitali e quelle legate alla transizione sostenibile nella manifattura, che si aggiungono al potenziamento delle attività didattiche nei laboratori e nelle imprese ed ha a riferimento le qualifiche professionali del Repertorio regionale correlate alle qualifiche del Repertorio nazionale. Il percorso di revisione e aggiornamento del repertorio regionale delle qualifiche rafforza la spendibilità dei titoli che garantisce la possibilità di correlazione con gli standard previsti dal repertorio nazionale di IeFP e consentirà ai giovani di acquisire, anche al termine dei corsi di Istruzione e Formazione Professionale, competenze coerenti con la domanda di specializzazione del sistema economico regionale attraverso un’offerta formativa che permetta opportunità e continuità. Prenderanno avvio il prossimo 13 settembre, nel rispetto del calendario scolastico regionale. Gli enti di formazione accreditati responsabili dei percorsi che costituiscono l’offerta dovranno tenere relazioni continuative con le Istituzioni scolastiche del territorio, nonché con gli enti di formazione del sistema, per garantire a ogni studente l’accesso e la frequenza a percorsi adeguati e rispondenti alle richieste.

Pubblicato il 18 luglio 2021

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente