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Notizie Varie

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Passeggiata d'autunno tra i colori della Val Tidone

paesaggiotidone

Il foliage della Val Tidone è il protagonista assoluto della prossima iniziativa di "Val Tidone Lentamente", circuito di escursioni organizzate da guide escursionistiche ambientali con il supporto dell'associazione "Sentiero del Tidone APS”, che si svolgerà sabato  22 ottobre nel comune di Alta Val Tidone.
Una passeggiata pomeridiana, adatta a tutti compresi i bambini, accompagnati dalla guida AIGAE Annalisa Guaraldo, che prevede il ritrovo a Nibbiano alle ore 14.45 con partenza alle ore 15.00.
Durante l'escursione, i partecipanti potranno godere di magnifiche vedute dell'intera vallata che in questa stagione si veste di colori spettacolari: partendo da Trebecco di Alta Val Tidone, i partecipanti arriveranno fino al monte Roccone immergendosi nei boschi e potendo godere di panorami splendidi da Zavattarello alla Diga del Molato.
La camminata prevede un percorso ad anello di circa 7,5 chilometri con un dislivello in salita di circa 340 metri e una durata di circa 3 ore e mezza al netto delle soste.

La quota di partecipazione è di € 10 per gli adulti, € 5 per i minori, € 8 per i soci dell'associazione 'Sentiero del Tidone APS': l'iscrizione obbligatoria deve pervenire entro Venerdì 21 ottobre e l'escursione si svolgerà con un numero limitato di partecipanti. Tutte le informazioni dettagliate si trovano sull'evento Facebook oppure contattando direttamente la guida escursionista ambientale AIGAE Annalisa Guaraldo tramite i seguenti riferimenti: telefono 3298507198 (anche WhatsApp) oppure tramite email a [DOT] guaraldo [AT] icalcaterragae [DOT] com .
Tutte le escursioni di "Val Tidone Lentamente" sono a numero chiuso e rispetteranno le normative anti-assembramento: il calendario aggiornato ed ufficiale è presente sul nuovo sito web www.sentierodeltidone.eu.

Pubblicato il 18 ottobre 2022

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Castello ha accolto don Campisi. Il Vescovo: «che sia un percorso spedito e perseverante»

campisi

Con un gruppo di ragazzi scout e Giovanissimi, la comunità di Castel San Giovanni ha accolto il suo nuovo parroco don Andrea Campisi e si è messa in cammino insieme a lui: nel primo pomeriggio dello scorso sabato 15 ottobre, il corso della città si è colorato è animato grazie al piccolo corteo che ha accompagnato don Andrea verso la Collegiata. Dopo un saluto della sindaca Lucia Fontana, sul sagrato della chiesa dedicata al patrono San Giovanni Battista, i ragazzi dell’ACR di Castello hanno dato il loro benvenuto al parroco, per poi partecipare alla messa, presieduta dal vescovo mons. Adriano Cevolotto.
A concelebrare, erano presenti anche molti dei sacerdoti con cui don Andrea ha tessuto relazioni nel corso degli anni e che lo hanno preceduto o seguito nelle parrocchie che via via gli sono state affidate, mentre nella folla dei fedeli erano numerosi i volti dei parrocchiani di Gragnano, venuti lì per salutare il loro ex-parroco: “Siamo tutti frutto delle nostre relazioni e dei servizi che ci sono affidati – ha esordito il Vescovo durante l’omelia –: è bella, quest’assemblea composita e ricca di storie diverse. Non è un caso che don Andrea faccia il suo ingresso qui oggi, illuminato da questa Parola che, nelle tre letture, affida a lui e ricorda alla comunità tre priorità fondamentali per un parroco.
La prima, essere un ministro orante: la vita cristiana è una battaglia quotidiana, una lotta fatta di sofferenza, fedeltà e impegno che molti fedeli vivono ogni giorno. A te, don Andrea, è chiesto di pregare per loro.
La seconda priorità è rimanere radicato e saldo nella storia che ti ha formato e che trova significato nella Parola: essere ministro della Parola è il primo passo per un parroco.
Infine, sosterrai con la tua fede quella di chi è più debole e, preso dalla sfiducia, rischia di abbandonarla. Sarai custode della fede e della preghiera di chi ti è affidato”. Il vescovo mons. Cevolotto ha poi concluso, rivolgendosi all’intera comunità: “Buon cammino: che sia un percorso sempre spedito e perseverante, sostenuto dalla fede”.

Al termine della celebrazione, appena prima di affidarsi a Maria, don Andrea Campisi ha preso la parola: “So di non essere straniero qui a Castello perché noi cristiani, dovunque andiamo, troviamo un luogo in cui ci sentiamo a casa, troviamo relazioni che nascono nella comune appartenenza a Cristo: anche se non ci conosciamo ancora, ci riconosciamo subito, perché tutti siamo stati salvati e perdonati. Mi rendo conto sempre più che ciò che ho lasciato io è nulla rispetto a quello che Cristo mi ha donato: il Signore esagera sempre. Forse ha un po’ esagerato anche affidandomi questa nuova parrocchia, ma in realtà è un segno della Sua generosità. Non ricordo cosa avessi in mente quando, quasi venticinque anni fa, venivo ordinato presbitero dall’allora vescovo Monari; di una cosa però sono sicuro: non avrei mai immaginato tutto quello che ho potuto vivere in questi anni. Mi sono trovato a fare cose che non avrei mai pensato, ma sono contento di averle vissute. Il segreto è lasciarsi salvare, lasciarsi condurre nelle opere buone che Dio ha preparato per noi e in cui ci invita a camminare umilmente”. E infine, chiudendo la celebrazione: “È stata un’estate travagliata, con tanti pensieri e preoccupazioni, ma sono sicuramente felice di aver detto di sì al Signore. Ci saranno problemi e difficoltà da affrontare, ma questo sì è ciò che mi dà coraggio e mi aiuta a iniziare con voi questo cammino”.

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Paolo Prazzoli

Nelle foto: in alto, l'ingresso di don Andrea Campisi accompagnato dagli Scout e dal gruppo dei Giovanissimi della parrocchia di Castel San Giovanni (foto Bersani); sopra, la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Cevolotto.

Pubblicato il 17 ottobre 2022

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Medici specializzandi, 1475 i posti in tutta l’Emilia-Romagna

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Ortopedici, pediatri e psichiatri. E ancora neurologi, specialisti di radiodiagnostica, chirurghi e infettivologi. La Regione Emilia-Romagna rinnova anche quest’anno l’impegno per i medici specializzandi, incrementando grazie allo stanziamento di risorse proprie il numero di contratti di formazione specialistica: con 1 milione e 800mila euro vengono finanziati 72 contratti, che aggiunti ai 1.393 finanziati dallo Stato e ai 10 dalle Aziende sanitarie regionali portano a 1.475 i posti disponibili su tutto il territorio per i medici che devono specializzarsi. Dei 72 contratti finanziati dalla Regione, 28 sono destinati all’Università di Bologna, per una spesa relativa al primo anno di 700mila euro; 18 all’Università degli Studi di Modena-Reggio Emilia, per 450mila euro; 14 all’Università degli Studi di Parma, per 350mila euro, e 12 all’Università degli Studi di Ferrara, per 300mila euro.

Le specializzazioni per Ateneo

Dei 28 contratti di formazione specialistica destinati all’Università di Bologna, 1 riguarda Anatomia Patologica, 1 Chirurgia generale, 1 Chirurgia vascolare, 1 Geriatria, 1 Malattie dell’apparato respiratorio, 1 Malattie infettive e tropicali, 1 Medicina del lavoro, 1 Medicina Fisica e Riabilitativa, 1 Nefrologia, 2 Neurologia, 1 Neuropsichiatria infantile, 1 Oncologia medica, 4 Ortopedia e traumatologia, 1 Otorinolaringoiatria, 4 Pediatria, 1 Psichiatria, 4 Radiodiagnostica e 1 Urologia. Dei 18 contratti di formazione specialistica all’Università degli Studi di Modena - Reggio Emilia, 1 è in Chirurgia Maxillo-facciale, 1 in Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, 1 in Malattie dell’apparato digerente, 1 in Oftalmologia, 4 in Ortopedia e Traumatologia, 1 in Pediatria, 5 in Psichiatria, 4 in Radiodiagnostica. I 14 contratti per l’Università degli Studi di Parma sono così suddivisi: 1 Geriatria, 1 Malattie dell’apparato cardiovascolare, 1 Malattie dell’apparato digerente, 1 Malattie infettive e tropicali, 1 Medicina fisica e riabilitativa, 1 Ortopedia e traumatologia, 5 Pediatria e 3 Psichiatria. Infine, i 12 contratti per l’Università degli Studi di Ferrara sono: 1 per Chirurgia vascolare, 2 Dermatologia e Venereologia, 2 Endocrinologia e Malattie del metabolismo, 1 Malattie dell’apparato cardiovascolare, 1 Medicina dello sport e dell’Esercizio fisico, 1 Neurochirurgia, 1 Neurologia, 1 Oftalmologia, 1 Oncologia medica e 1 Radiodiagnostica.

Pubblicato il 17 ottobre 2022

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È aperto il bando per andare a vivere in montagna

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Andare a vivere in montagna. Entra nel vivo il secondo bando della Regione rivolto alle giovani coppie e famiglie che vogliono acquistare una casa in uno dei 121 comuni dell’Appennino emiliano-romagnolo. Dal 12 ottobre e fino al 10 novembre sarà infatti possibile presentare domanda per ottenere un contributo a fondo perduto fino a 30mila euro. A disposizione cinque milioni di euro, una dotazione che porta a 25 milioni i finanziamenti complessivi messi a disposizione per un’iniziativa innovativa, che punta a contrastare spopolamento, invecchiamento e a favorire nuove opportunità di sviluppo e di valorizzazione dei territori appenninici. Un’iniziativa che ha incontrato subito un grande successo come dimostrano le quasi 700 domande finanziate con il primo bando del 2020 con il quale erano stati stanziati 10 milioni di euro, poi raddoppiati a 20.

“L’esito del primo bando conferma che abbiamo intercettato un’esigenza reale. Da qui la scelta di replicare con questo secondo avviso con il quale confermiamo e rilanciamo un impegno per la montagna, che ha visto solo in questa legislatura assegnare ai territori appenninici risorse per 750 milioni di euro, che salgono a 2 miliardi dal 2016. Investimenti pubblici di cui circa la metà direttamente dal bilancio regionale. Senza dimenticare le opportunità offerte anche dalle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e dalla nuova programmazione dei Fondi europei- hanno sottolineato il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l’assessora alla Montagna, Barbara Lori-. Un impegno che vogliamo portare avanti insieme ai territori, in stretta collaborazione con gli Enti locali e le comunità che in montagna vivono e lavorano. E che deve vedere protagoniste le giovani generazioni, per uno sviluppo di qualità e duraturo”. Rispetto al bando precedente che finanziava sia interventi per l’acquisto che per la ristrutturazione, questo sostiene i soli interventi per l’acquisto di una casa da adibire a residenza principale - l’opzione che peraltro era risultata già la preferita - per evitare che i contributi regionali vengano sommati e sovrapposti alle agevolazioni nazionali esistenti sulla riqualificazione di immobili, a partire dal superbonus 110%.

IL BANDO IN SINTESI

Il bando è rivolto a giovani coppie e nuclei familiari, anche composti di una sola persona. Il richiedente dovrà essere nato dopo il 1 gennaio 1982, non dovrà cioè avere più di quarant’anni; essere residente in Emilia-Romagna, o svolgere un’attività lavorativa esclusiva o prevalente in regione. L’Isee del nucleo familiare non deve essere superiore a 50mila euro. Il contributo è indirizzato all’acquisto di un alloggio da adibire a propria residenza abituale per almeno cinque anni. L’acquisto deve essere fatto in data successiva all’approvazione del bando, limitatamente ad alloggi già esistenti. I contributi sono compresi tra un minimo di 10mila e un massimo di 30mila euro e comunque non potranno superare il 50% delle spese sostenute per l’acquisto dell’immobile. Sono previsti punteggi aggiuntivi per chi ha uno o più figli conviventi; per chi ha meno di 30 anni; per chi ha già un’attività lavorativa in un comune appenninico; per chi abita in un Comune non montano e trasferisce la residenza in un comune montano. Tra i requisiti premianti anche quelli riferiti ad alloggi localizzati in comuni più svantaggiati per indici di decremento demografico, vecchiaia e reddito. La graduatoria rimarrà valida per 12 mesi.

Pubblicato il 17 ottobre 2022

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Giuristi cattolici, in un volume la storia della dedicazione all'Assunta della Cattedrale

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In un incontro tenutosi presso la Curia vescovile nel giorno della memoria della Dedicazione della Cattedrale piacentina alla Assunta (avvenuta venerdì 14 ottobre 1132), al termine dell’Anno Giubilare indetto dalla Chiesa Piacentina per i 900 anni della Cattedrale, i Giuristi Cattolici di Piacenza hanno consegnato al vescovo mons. Cevolotto un testo, redatto dal Vice Presidente della UGCI Piacenza avv. Manuel Sartori, dal titolo “La Dedicazione alla Assunta della Cattedrale di Piacenza”.
Ricordando che il dogma della Assunzione di Maria in Cielo fu proclamato da Papa Pio XII il 1° novembre 1950, i giuristi cattolici piacentini hanno così voluto offrire, come contributo al Giubileo della Cattedrale, quella parte della storia, ripercorsa da Manuel Sartori, della nostra Chiesa locale che si riferisce al simbolico affidamento a Maria Assunta in Cielo, con la Cattedrale.

La pubblicazione, stampata su pergamena, consta di ventidue facciate, ed è preceduta dalla presentazione del presidente UGCI avv. Livio Podrecca e dalla prefazione dell’assistente spirituale don Andrea Campisi.
La copertina è in pelle e reca sul frontespizio una icona di Maria con il Bambino ed il logo della UGCI, entrambe in argento. Nello scritto, ricordando le apparizioni di Amsterdam del 1951, i giuristi cattolici chiedono che la diocesi di Piacenza valuti, anche in vista del Giubileo Straordinario della Redenzione del 2033, se farsi promotrice della richiesta di proclamazione del quinto ed ultimo dogma mariano, controverso nella Chiesa, di Maria Corredentrice.
All’incontro erano presenti, con il Vescovo, l'avv. Podrecca, il consigliere avv. Alfonso D’Antuono e don Andrea Campisi.
Assente, purtroppo, l’Autore Avv. Sartori, in quarantena da Covid.
Il volumetto è stato confezionato in copia unica come gli antichi codici medievali. Il testo sarà oggetto di una prossima pubblicazione che la UGCI di Piacenza si impegna ad offire alla diocesi ed alla Città.

Nella foto, la consegna del volume  al vescovo Cevolotto.

Pubblicato il 15 ottobre 2022

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