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Castello ha accolto don Campisi. Il Vescovo: «che sia un percorso spedito e perseverante»

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Con un gruppo di ragazzi scout e Giovanissimi, la comunità di Castel San Giovanni ha accolto il suo nuovo parroco don Andrea Campisi e si è messa in cammino insieme a lui: nel primo pomeriggio dello scorso sabato 15 ottobre, il corso della città si è colorato è animato grazie al piccolo corteo che ha accompagnato don Andrea verso la Collegiata. Dopo un saluto della sindaca Lucia Fontana, sul sagrato della chiesa dedicata al patrono San Giovanni Battista, i ragazzi dell’ACR di Castello hanno dato il loro benvenuto al parroco, per poi partecipare alla messa, presieduta dal vescovo mons. Adriano Cevolotto.
A concelebrare, erano presenti anche molti dei sacerdoti con cui don Andrea ha tessuto relazioni nel corso degli anni e che lo hanno preceduto o seguito nelle parrocchie che via via gli sono state affidate, mentre nella folla dei fedeli erano numerosi i volti dei parrocchiani di Gragnano, venuti lì per salutare il loro ex-parroco: “Siamo tutti frutto delle nostre relazioni e dei servizi che ci sono affidati – ha esordito il Vescovo durante l’omelia –: è bella, quest’assemblea composita e ricca di storie diverse. Non è un caso che don Andrea faccia il suo ingresso qui oggi, illuminato da questa Parola che, nelle tre letture, affida a lui e ricorda alla comunità tre priorità fondamentali per un parroco.
La prima, essere un ministro orante: la vita cristiana è una battaglia quotidiana, una lotta fatta di sofferenza, fedeltà e impegno che molti fedeli vivono ogni giorno. A te, don Andrea, è chiesto di pregare per loro.
La seconda priorità è rimanere radicato e saldo nella storia che ti ha formato e che trova significato nella Parola: essere ministro della Parola è il primo passo per un parroco.
Infine, sosterrai con la tua fede quella di chi è più debole e, preso dalla sfiducia, rischia di abbandonarla. Sarai custode della fede e della preghiera di chi ti è affidato”. Il vescovo mons. Cevolotto ha poi concluso, rivolgendosi all’intera comunità: “Buon cammino: che sia un percorso sempre spedito e perseverante, sostenuto dalla fede”.

Al termine della celebrazione, appena prima di affidarsi a Maria, don Andrea Campisi ha preso la parola: “So di non essere straniero qui a Castello perché noi cristiani, dovunque andiamo, troviamo un luogo in cui ci sentiamo a casa, troviamo relazioni che nascono nella comune appartenenza a Cristo: anche se non ci conosciamo ancora, ci riconosciamo subito, perché tutti siamo stati salvati e perdonati. Mi rendo conto sempre più che ciò che ho lasciato io è nulla rispetto a quello che Cristo mi ha donato: il Signore esagera sempre. Forse ha un po’ esagerato anche affidandomi questa nuova parrocchia, ma in realtà è un segno della Sua generosità. Non ricordo cosa avessi in mente quando, quasi venticinque anni fa, venivo ordinato presbitero dall’allora vescovo Monari; di una cosa però sono sicuro: non avrei mai immaginato tutto quello che ho potuto vivere in questi anni. Mi sono trovato a fare cose che non avrei mai pensato, ma sono contento di averle vissute. Il segreto è lasciarsi salvare, lasciarsi condurre nelle opere buone che Dio ha preparato per noi e in cui ci invita a camminare umilmente”. E infine, chiudendo la celebrazione: “È stata un’estate travagliata, con tanti pensieri e preoccupazioni, ma sono sicuramente felice di aver detto di sì al Signore. Ci saranno problemi e difficoltà da affrontare, ma questo sì è ciò che mi dà coraggio e mi aiuta a iniziare con voi questo cammino”.

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Paolo Prazzoli

Nelle foto: in alto, l'ingresso di don Andrea Campisi accompagnato dagli Scout e dal gruppo dei Giovanissimi della parrocchia di Castel San Giovanni (foto Bersani); sopra, la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo Cevolotto.

Pubblicato il 17 ottobre 2022

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