Il Conservatorio "Nicolini" di Piacenza ha un nuovo presidente. È il docente Massimo Trespidi, già presidente della Provincia e attualmente consigliere comunale cittadino. La nomina è arrivata dal ministero dell'università e della ricerca scientifica, guidato da Anna Maria Bernini.
Il Presidente di Confindustria Piacenza, Francesco Rolleri, e il Direttore Luca Groppi hanno presentato il 2 agosto, i risultati dell'Indagine Congiunturale Semestrale condotta sulla situazione economica delle imprese associate nella provincia di Piacenza. L'indagine fornisce una panoramica dettagliata delle attività economiche nel territorio e offre preziose informazioni per orientare le strategie e le politiche aziendali.
Dati positivi: fatturato e occupazione in crescita
Una delle principali notizie positive emerse dall'indagine è la crescita del fatturato nelle imprese associate. Le aziende hanno visto aumentare i propri ricavi, segnalando una tendenza positiva nel periodo di riferimento. Questo dato è di grande rilevanza, poiché indica una sostanziale ripresa delle attività economiche, dopo un periodo di rallentamento dovuto alla pandemia o a altre cause congiunturali. Un altro segnale positivo è l'aumento dell'occupazione nelle imprese analizzate. Con un incremento del +2.02% nel numero di posti di lavoro, si evidenzia un miglioramento del mercato del lavoro nella provincia di Piacenza. Questo dato è particolarmente incoraggiante, poiché l'occupazione rappresenta un importante indicatore della salute economica di una zona e del benessere della sua popolazione.
Per il futuro qualche incertezza
Nonostante i dati attuali siano positivi, le prospettive future delineate dagli imprenditori intervistati sono meno entusiasmanti rispetto a quelle formulate sei mesi fa. Infatti, gli imprenditori esprimono qualche preoccupazione riferita ai prossimi mesi. Questa minore fiducia nelle prospettive potrebbe essere influenzata da diversi fattori, tra cui la crescente incertezza economica globale, i cambiamenti nelle dinamiche del mercato e le tensioni geopolitiche che possono creare un ambiente imprevedibile, rendendo difficile per le imprese programmare investimenti futuri e prendere decisioni strategiche a lungo termine.
In conclusione, l'Indagine Congiunturale Semestrale presentata da Francesco Rolleri e Luca Groppi, ha offerto una visione ottimista pur nella complessità della situazione odierna, sempre molto dinamica che richiede una gestione attenta e strategica da parte degli imprenditori.
Sostenibilità: autoprodurre energia
Dopo questa presentazione abbiamo rivolto a presidente e direttore di Confindustria Piacenza questa domanda: “Nel contesto odierno dell’andamento dell’industria si sono presentate le sfide legate alla sostenibilità e alla transizione ecologica. Come state reagendo per affrontare queste tematiche?” “Come Confindustria Piacenza - ha sottolineato Rolleri - abbiamo fatto nascere il Consorzio, Piacenza Energia, che via via è cresciuto sempre più, diventando un punto di riferimento del nostro territorio. Abbiamo poi l’ambizione di autoprodurre una parte dell’energia che per noi è indispensabile per andare oltre la logica dell’emergenza e rendere strutturale una necessità che riguarda il futuro. Confindustria Piacenza - ha aggiunto Rolleri -, attenta alle nuove normative, ha l’obiettivo di costituire sul territorio tante comunità energetiche. Nello specifico abbiamo un paio di progetti, che ci vedono già presenti come attori importanti, per realizzare due impianti fotovoltaici per le nostre aziende”.
Economia circolare
“Vogliamo essere a fianco delle imprese - ha poi evidenziato Groppi - sui temi di energia, economia circolare e sostenibilità. Nell’ultima assemblea la parola chiave è stata innovazione che significa digitalizzazione e anche sostenibilità. La nuova sfida arriverà molto velocemente non solo sul ciclo produttivo, ma anche su quello documentale, pensiamo ai rating di sostenibilità che già stanno chiedendo oggi le banche”. Infatti come si evince dai recenti studi la sostenibilità è entrata a far parte anche del mondo della finanza: i prodotti ed i servizi finanziari "green", non si limitano ad avere un impatto positivo sull'ambiente, ma sono sempre più efficaci sul mercato. Oltre che innovativi e tecnologici rappresentano oramai il futuro nel rapporto banca/azienda. D’altro canto il valore economico dell’impresa dipende sempre più da come vengono affrontate e coordinate tutte le componenti riferibili alla sostenibilità. In quest’ambito i fattori ESG (Environmental, Social and Governance, cioè ambientale, sociale nella direzione d’impresa) hanno effetto su ciascuna delle singole variabili del calcolo del valore di un’azienda, di conseguenza, nell’opportunità di ottimizzare le condizioni di accesso al credito. Inoltre per il futuro Groppi ha evidenziato come le imprese avranno bisogno di informazione e formazione: “Da settembre - ha affermato il direttore - metteremo a disposizione gratuitamente per gli associati un sistema di auto-rating e di autovalutazione del proprio grado di sostenibilità aziendale che di fatto sarà in grado poi di restituire un report riconosciuto dal sistema bancario. Quindi il mondo economico finanziario sarà sempre più legato a quello della sostenibilità”.
Spazio ai giovani
Infine Rolleri ha espresso grande fiducia nei giovani: “Cerchiamo di dare tutto il sostegno possibile in modo che gli studenti vengano accolti al meglio nella nostra città”. Nei confronti delle nuove generazioni c’è bisogno per Rolleri di un’attenzione particolare, come si è potuto sperimentare nell’ultima assemblea di Confindustria dove i giovani sono stati protagonisti. “Dobbiamo dare - ha sottolineato Rolleri - spazio ai giovani, molto più ricettivi di noi a cogliere le novità in un mondo che cambia velocemente. Loro sanno adeguarsi subito” (vedi video).
Africa, America Latina, Asia ed Europa: arrivano da 22 paesi diversi i 46 studenti del percorso AFEPA (Agricultural, Food and Environmental Policy Analysis) di doppia laurea in Politiche agricole alimentari e ambientali che nasce da un consorzio di quattro Università Europee di cui anche l’Università Cattolica è parte con la laurea magistrale in Agricultural and food Economics organizzata da SMEA. Il percorso conferisce un doppio titolo universitario, quello italiano e quello di una delle università partners (University of Bonn, Germany, the Swedish University of Agricultural Sciences in Uppsala, Sweden, the Université Catholique de Louvain in Louvain-la-neuve, Belgium) e che prevede nel corso del biennio un momento comune, la Summer School di una settimana, che quest’anno si tiene in Italia, a Piacenza. «Ogni anno la Summer School affronta un contenuto che non è parte del programma del percorso di studi standard: quest’anno insegneremo a simulare, attraverso modelli matematici, l’impatto delle politiche pubbliche nel settore agricolo, alimentare e ambientale e di un loro eventuale cambiamento su un determinato territorio» spiega il professor Paolo Sckokai, direttore del Dipartimento di Economia Agro-alimentare dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. «Parola chiave è sostenibilità, da sviluppare e concretizzare nelle sue dimensioni economiche, ambientali e sociali, attraverso una visione olistica dello sviluppo sostenibile dei territori». Sostenibilità e internazionalizzazione viaggiano sullo stesso binario in questo progetto che vede anche il sostengo del programma Erasmus, e che ambisce a favorire il confronto tra culture e competenze diverse, su tematiche strategiche per il pianeta. Lo racconta con chiarezza l’entusiasmo di Ekaterina Polkarpova, che è volata da San Pietroburgo in Russia, alla Cattolica, per il suo primo anno di studi e che ha scelto il Belgio per il suo secondo anno: «In questo percorso ho ricevuto stimoli molto interessanti, che hanno arricchito in maniera profonda le mie competenze: ho scelto l’Italia per l’eccellenza della proposta formativa e per il Paese, meraviglioso, unico. Andrò in Belgio per imparare anche il francese. Spero di poter lavorare presto nel settore dell’agrifood che mi appassiona e in cui c’è molto da fare. Il plus di questo viaggio formativo? Le relazioni con le persone, la rete che ho potuto creare. Un’occasione unica». Viene invece dalla Germania Fabian Grirner, dopo le scuole superiori a Bonn, ha trascorso il primo anno della doppia laurea in Belgio e ha scelto la Cattolica per il suo secondo anno; secondo Fabian, il vero valore aggiunto del programma è la capacità di «parlare di economia e sostenibilità nello stesso corso. Un percorso in cui incontri persone che vengono da tutto il mondo, che portano esperienze completamente diverse. Una chance straordinaria: adesso partirà il mio anno in Italia, e ne sono entusiasta» Si laureerà in ottobre dopo un percorso dal sapore internazionale vissuto tra Piacenza, dove la piacentinaSara Barbieri ha frequentato la laurea triennale in lingua inglese in Food production management e Cremona, dove ha trascorso il primo anno della doppia laurea magistrale, prima di volare a Bonn per il secondo anno: «Sto scrivendo la tesi sulla psicologia dei consumi nel settore food e ora sono in stage da Mars: ho ricevuto una preparazione robusta e l’anno all’estero ha allargato i miei interessi. Ma il mio cuore mi riporterà in Italia, dove spero di poter dare il mio contributo».
È entrato a far parte della rete YouthBank International il progetto YouthBank Piacenza, finalizzato alla costituzione di una “banca” formata da ragazze e ragazzi under 25 anni che avranno a disposizione risorse economiche della Fondazione di Piacenza e Vigevano, per sostenere progetti sociali ideati e gestiti da loro coetanei. L’iniziativa, che è stata presentata nel giugno scorso e ha come obiettivo di coinvolgere i giovani nella cura e nella promozione della comunità, ha una connotazione “glocal”: porta cioè a Piacenza un’esperienza internazionale, elaborata appunto da YouthBank International, declinandola e adattandola al territorio piacentino e ai suoi bisogni specifici.
La primissima esperienza di YouthBank risale alla fine degli anni Novanta a Belfast, nel pieno del conflitto nordirlandese, e fu pensata dal suo ideatore (Vernon Ringland) con l’intento di coinvolgere ragazze e ragazzi in un percorso di socializzazione e cura del bene comune. Nasce a seguire la rete YouthBank International, oggi attiva in trentasei paesi del mondo, comprendente oltre trecento iniziative del genere, compresa ora anche quella piacentina. Attualmente per concretizzare il progetto la Fondazione sta selezionando il gruppo di giovani (YouthBanker) che, dopo un percorso di formazione gratuito, avranno a disposizione un fondo di circa 30mila euro per mappare i bisogni del territorio e dei coetanei in ambito sociale, definire una strategia di intervento, elaborare un bando che intercetti i progetti di altri giovani (gli YouthPlanner), scegliere i progetti più meritevoli, decidere quali finanziare e infine monitorarne la realizzazione.
«L'aspetto innovativo – sottolinea il coordinatore Edoardo Favari, consigliere generale della Fondazione - è che il progetto affida alle nuove generazioni risorse reali e autonomia decisionale. Gli YouthBanker piacentini saranno chiamati a lavorare sui problemi segnalati sul nostro territorio, in modo da poter implementare soluzioni pensate e gestite direttamente da loro, senza la mediazione di persone più mature che tenderebbero a vincolarne l’azione secondo il proprio punto di vista. L’obiettivo della YouthBank è infatti contribuire alla formazione di nuovi giovani decision makernell’ambito della progettazione sociale. Sono arrivate già diverse candidature, ma il bando è ancora aperto, così come l’invito alle ragazze e ai ragazzi a farsi avanti».
Possono diventare “YouthBanker” giovani dai 16 ai 25 anni che per motivi di residenza, studio o lavoro frequentano il territorio di Piacenza e i termini per presentare la propria candidatura sono aperti fino al 22 settembre. La procedura è semplice e si assolve compilando un breve form presente sul sito https://youthbank.lafondazione.com. Una volta raccolte tutte le candidature, i giovani saranno invitati a un colloquio conoscitivo e, una volta costituito, il gruppo prenderà parte a un percorso di formazione residenziale gratuito che si terrà tra settembre e ottobre a Torrazzetta di Borgo Priolo (provincia di Pavia) e fornirà ai ragazzi gli strumenti utili a gestire la YouthBank: elementi di analisi dei bisogni locali, progettazione, project management, comunicazione, raccolta fondi. Dopo la formazione, il gruppo entrerà nel vivo del lavoro che porterà alla stesura di un bando rivolto ai gruppi di YouthPlanner e che, indicativamente, sarà aperto nella primavera del 2024. A quel punto si aprirà per altri giovani piacentini anche l’opportunità di diventare YouthPlanner, vale a dire di elaborare e proporre progetti che agiscano sul territorio e candidarli al Bando promosso da YouthBank. Il progetto dovrà essere presentato tramite un ente ammissibile al contributo secondo le regole della Fondazione di Piacenza e Vigevano (enti o associazioni accreditate). Tale ente sarà tenuto ad accompagnare il gruppo di YouthPlanner durante la progettazione, garantendo ancora una volta la piena autonomia gestionale dei ragazzi.
Il percorso di costituzione della prima YouthBank di Piacenza è affiancato dalla Fondazione Provinciale della Comunità Comasca, ente che nel 2007 realizzò la prima YouthBank italiana, e che condividerà con il gruppo piacentino il percorso di formazione, promuovendo lo scambio di esperienze fra i giovani di Como e i coetanei di Piacenza.
Per informazioni:
youthbank.lafondazione.com
Referente YouthBank Piacenza
Edoardo Favari, Consigliere generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano
La presidente del Consiglio comunale Paola Gazzolo ha rappresentato l'Amministrazione e la comunità piacentina stamani, a Bologna, nel 43° anniversario dell'attentato alla stazione ferroviaria, che causò la morte di 85 persone e 200 feriti. Anche il Gonfalone della nostra città, retto dal commissario maggiore della Polizia Locale Giuseppe Addabbo e dall'agente Nino Carota, ha sfilato tra gli stemmi e i labari che testimoniano il senso di profonda, autentica condivisione che unisce il Paese nel drammatico ricordo “di una strageche si imprime nella memoria collettiva – sottolinea Gazzolo,che ha manifestato la partecipazione di Piacenza anche al ministro dell'Interno Matteo Piantedosi e al sindaco di Bologna Matteo Lepore– come una delle pagine più buie nella storia italiana del Dopoguerra. La ricorrenza odierna è occasione non solo per onorare la memoria di chi perse la vita quel giorno, esprimendo solidarietà e vicinanza a tutti coloro che subirono, di quella tragedia, le gravissime conseguenze, ma anche per ribadire la più dura e ferma condanna nei confronti di ogni atto di terrorismo e violenza”.
“Essere qui, oggi – rimarca la presidente dell'assemblea consiliare di Piacenza – significa sostenere il diritto allapienaverità e alla giustiziadi cui l'Associazione dei familiari delle vittime si è fatta costantemente portavoce, con appassionata dignità e tenacia. Come ha ribadito,nella sua dichiarazione diffusa proprio stamani, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al di là dell'accertata matrice neofascista e dei depistaggi portati alla luce dalle indagini giudiziarie, la ricerca della verità completa non si estingue con il trascorrere del tempo. E la presenza così numerosa e sentitamente partecipe di tante istituzionie cittadiniè il simbolo di principi, ideali e valori di democrazia e civiltà che siamo sempre chiamati a proteggere. Anche e soprattutto nel nome di chi oggi non può farlo insieme a noi”.
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