Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Notizie Varie

Notizie Varie

Il Centro estivo Caritas: un momento di gioia per i bambini e un sostegno per le famiglie

centro


Il Centro Estivo della Caritas Diocesana di Piacenza-Bobbio è stato uno spazio vivace e colorato, dove i bambini hanno potuto giocare, imparare e divertirsi insieme. Questa iniziativa, promossa dalla Caritas, si è rivelata un vero e proprio strumento di sollievo per le famiglie seguite dall’organizzazione diocesana che partecipano ai progetti di sostegno come "Casa tra le case" e "Destinazione casa".
Rita Casalini, rappresentante della Caritas, ha sottolineato l'importanza di questo centro estivo come momento di supporto per le famiglie, offrendo loro la possibilità di lasciare i propri figli due mattine alla settimana in un ambiente sicuro e accogliente. Grazie a questa iniziativa, i genitori hanno potuto contare su un aiuto prezioso mentre i loro bambini hanno potuto trascorrere momenti felici e costruttivi insieme ai loro coetanei.
A garantire il buon funzionamento del Centro Estivo, numerosi giovani volontari, due dei quali impegnati nel servizio civile, si sono messi a disposizione con entusiasmo e dedizione. Grazie alla loro presenza e al loro impegno, i bambini hanno potuto godere di un'assistenza attenta e affettuosa, contribuendo a rendere l'esperienza estiva ancora più positiva.
Il Centro Estivo, che ha preso il via a metà giugno e si è concluso il 12 luglio, ha proposto una vasta gamma di attività ludiche, educative e ricreative per intrattenere i piccoli partecipanti. Oltre ai giochi all'aria aperta e alle attività manuali, è stato dato spazio anche allo studio delle materie scolastiche, permettendo ai bambini di continuare a esercitarsi e approfondire le proprie conoscenze in modo divertente e stimolante.
Tutto questo si è svolto presso il centro "Il Samaritano" della Caritas di Piacenza-Bobbio, di via Giordani, un luogo accogliente, dove la Caritas svolge i suoi principali servizi. In questo contesto di sapore evangelico, i ragazzi hanno potuto vivere esperienze di condivisione, di amicizia e formazione in un clima spensierato e gioioso.



Riccardo Tonna

Pubblicato il 13 luglio 2024

Ascolta l'audio

Fondo sociale per lo sport, 35mila euro per pagare la quota ai ragazzi con difficoltà economica

DADATI GIONELLI BOSELLI

Aumenta a 35mila euro il budget del bando “Fondo sociale per lo sport”, promosso da Fondazione di Piacenza e Vigevano, Banca di Piacenza e, da quest’anno, anche dal Comune di Piacenza. Un contributo – che si alza di 10mila euro rispetto alla scorsa edizione – che consentirà a 110-120 famiglie in difficoltà economica di sostenere la spesa sportiva per i propri figli. A fare domanda – dal 15 luglio al 2 settembre – dovranno essere le associazioni sportive dilettantistiche iscritte al Coni, a beneficiare del contributo i ragazzi e le ragazze sotto i 18 anni della provincia di Piacenza e del territorio comunale di Vigevano. I dettagli sono stati presentati mercoledì 10 luglio in conferenza stampa da Robert Gionelli, consigliere d’amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano, Pietro Boselli, vicedirettore generale della Banca di Piacenza, e Mario Dadati, assessore allo sport del Comune di Piacenza.

Da quando è stato avviato, il bando ha già supportato il diritto alla pratica sportiva di oltre centotrenta giovani tesserati di associazioni sportive dilettantistiche attivi in diverse discipline: calcio, volley, basket, ciclismo, scherma, canottaggio, tennis e pallamano. Fino al 2 settembre, le associazioni sportive dilettantistiche potranno partecipare all'assegnazione delle risorse segnalando particolari situazioni di fragilità. La spesa di tesseramento per gli associati varia in genere dai 300 ai 500 euro l'anno, cifra troppo alta da sostenere per i nuclei famigliari in difficoltà economica: per questo il Fondo si sostituisce alle famiglie nel pagamento delle quote. "L'adesione crescente che il nostro bando ha registrato dal suo avvio trova quest'anno una importante risposta grazie all'ingresso del Comune di Piacenza e all'aumento del plafond a disposizione, che ci consentirà di aiutare un numero ancora maggiore di giovani sportivi - sottolinea Robert Gionelli - Torniamo ad affermare così il diritto inalienabile allo sport sancito anche dalla Costituzione, contribuendo per quanto ci è possibile ad attenuare gli effetti delle disuguaglianze sociali e ad aiutare i nostri ragazzi. La pratica sportiva, oltre a promuovere un sano stile di vita, valori e spirito di sacrificio, è uno straordinario strumento di contrasto alle forme di disagio giovanile".

"Per il terzo anno consecutivo Banca di Piacenza, Fondazione di Piacenza e Vigevano, e da quest'anno anche il Comune di Piacenza, operano unite per un aiuto concreto a favore delle famiglie in difficoltà per l'attuale situazione economica - è il commento di Pietro Boselli - Praticare un'attività sportiva è un diritto inviolabile dei ragazzi e questa iniziativa consente di attenuare le disparità". "Il Comune di Piacenza - sottolinea Mario Dadati - è orgoglioso di annunciare la propria adesione al "Fondo sociale per lo sport", un progetto che promuove l'accesso allo sport come strumento di crescita, di solidarietà e di inclusione sociale. Crediamo fermamente che lo sport sia un diritto fondamentale per tutti i giovani, indipendentemente dalle loro condizioni economiche, perché offre l'opportunità di crescere in un ambiente sano e di imparare valori essenziali come il rispetto, la disciplina e il lavoro di squadra. Aderendo a questo progetto, la nostra Amministrazione comunale intende fare la propria parte nel dare un aiuto concreto alle famiglie che si trovano in situazioni di difficoltà economica, offrendo ai loro figli la possibilità di partecipare a diverse attività sportive senza gravare sul bilancio familiare. Desidero quindi ringraziare la Fondazione di Piacenza e Vigevano e la Banca di Piacenza per aver dato vita, due anni fa, a questa iniziativa, dimostrando grande lungimiranza, senso di responsabilità e impegno verso la nostra comunità".

L'avvio del bando avverrà ufficialmente il 15 luglio. Le domande potranno essere presentate fino alle ore 18 del 2 settembre 2024. Per formalizzare la propria candidatura, le Associazioni sportive dilettantistiche potranno utilizzare esclusivamente il Portare Richieste Online presente sul sito www.fondazionepiacenzavigevano.it, accedendo all'apposita modulistica. Le richieste potranno essere presentate da società iscritte al Coni, con sede legale e operativa in provincia di Piacenza e nel comune di Vigevano. La valutazione qualitativa e quantitativa sarà effettuata da un'apposita Commissione costituita dai tre promotori. L'assegnazione dei contributi sarà deliberata in modo condiviso dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano, dall'Assessorato allo Sport del Comune di Piacenza e dal Comitato Esecutivo della Banca di Piacenza sulla base delle valutazioni della Commissione. Esigenze di chiarimento, domande tecniche sulla procedura di compilazione on-line e ogni altra richiesta relativa al Bando possono essere comunicate via mail a info [AT] fondazionepiacenzavigevano [DOT] it o chiamando il numero 0523.311111.

Francesco Petronzio

BANDO “FONDO SOCIALE PER LO SPORT”

Progetto annuale

Terza edizione

Budget complessivo: 35.000 euro

Presentazione domande: 15 luglio - 2 settembre 2024

Premessa

Negli ultimi anni, e ancora più nel recente passato con l'emergenza sanitaria, sono aumentate anche nel nostro Paese (e nelle province di Piacenza e Vigevano) le cosiddette "nuove povertà". Lo sport è un diritto inalienabile di ogni individuo, in particolare per i giovani che proprio grazie alla pratica sportiva possono arricchire il proprio percorso di crescita con valori sociali, culturali ed educativi, come il rispetto delle regole e dell'avversario, la lealtà, la condivisione, lo spirito di sacrificio, la capacità di accettare il verdetto del campo. I giovani che praticano sport, oltre a giovarsi di tutti i benefici già evidenziati, studiano con maggiore profitto, ottengono migliori risultati in ambito scolastico e incrementano le proprie capacità relazionali sia con coetanei che con adulti, anche di lingua e nazionalità diversa (ricerca Coni-Università Cattolica del Sacro Cuore - anno 2007). In questo nuovo contesto sociale, lo sport giovanile viene spesso eliminato, purtroppo, dai bilanci delle famiglie appartenenti alle fasce più fragili della popolazione. Una rinuncia che rappresenta un autentico paradosso, dopo che lo sport è stato inserito all'interno della Costituzione Italiana: l'articolo 33 riconosce e tutela "il valore educativo, sociale e di promozione del benessere psico-fisico dell'attività sportiva in tutte le sue forme".

Obiettivi

Attraverso il Fondo Sociale per lo Sport Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune di Piacenza e Banca di Piacenza intendono consentire ai giovani di famiglie con difficoltà economiche e con prole numerosa di esercitare un diritto inalienabile come la pratica sportiva, di fondamentale importanza per il percorso di crescita, formazione e maturazione delle nuove generazioni. Il Fondo Sociale per lo Sport contribuisce ad attenuare gli effetti delle disuguaglianze sociali, favorisce e promuove la pratica e l'associazionismo sportivo e consente anche di dare vita a una rete collaborativa tra i suoi soggetti promotori e le Istituzioni sportive, le Federazioni sportive, gli Enti di promozione sportiva, le associazioni sportive dilettantistiche (Asd) del territorio e i Servizi sociali.

Soggetti beneficiari

I beneficiari del progetto sono i giovani, fino ai 18 anni di età, appartenenti a nuclei familiari residenti in provincia di Piacenza e nel comune di Vigevano.

Contenuti del progetto

Le famiglie spendono mediamente dai 300 ai 500 euro all'anno, per permettere a un figlio di praticare sport nell'ambito di un'Associazione Sportiva Dilettantistica. Mediante questa iniziativa le ASD, che sopravvivono proprio grazie alle quote contributive versate dalle famiglie, possono segnalare tali particolari situazioni di fragilità presentando richiesta di partecipazione al Bando. Il Fondo Sociale per lo Sport si sostituisce alle famiglie nel pagamento della quota. Con una dotazione annua di 35mila euro, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune di Piacenza e Banca di Piacenza, attraverso il Fondo, possono garantire il diritto allo sport a giovani appartenenti a famiglie in condizioni disagiate (in maniera proporzionale nei territori di Piacenza e di Vigevano) che, diversamente, sarebbero costretti a rinunciare alla pratica sportiva.

Presentazione dei progetti

Per presentare la candidatura al Bando è necessario utilizzare il portale di richieste on line, disponibile sul sito della Fondazione di Piacenza e Vigevano www.fondazionepiacenzavigevano.it, accedendo all'apposita modulistica. Affinché la richiesta venga considerata valida il modulo dovrà essere compilato esclusivamente on line e trasmesso entro i termini indicati nell'apposita sezione. La partecipazione al Bando comporta automaticamente l'accettazione delle procedure, dei criteri e delle indicazioni ad esso riferiti. La mancanza dei requisiti e l'inosservanza delle condizioni e delle procedure previste comporterà l'esclusione della richiesta di partecipazione.

Soggetti ammessi

Fermo restando le regole generali previste dal Regolamento per lo svolgimento dell'attività istituzionale e dei disciplinari adottati dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, i progetti potranno essere presentati esclusivamente da Associazioni sportive dilettantistiche iscritte al Coni, con sede legale e operativa in provincia di Piacenza e nel comune di Vigevano.

Scadenza

Le proposte dovranno essere presentate entro le ore 18 del 2 settembre 2024.

Budget disponibile

Il budget a disposizione del presente bando è pari a complessivi 35.000 euro.

Iter di valutazione

La valutazione qualitativa e quantitativa delle proposte sarà effettuata da un'apposita Commissione costituita da Fondazione di Piacenza e Vigevano, Comune di Piacenza e Banca di Piacenza. L'assegnazione dei contributi sarà deliberata in modo condiviso dal Consiglio di Amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano, dall'Assessorato allo Sport del Comune di Piacenza e dal Comitato Esecutivo della Banca di Piacenza sulla base delle valutazioni della Commissione.

Informazioni e help desk

Per ulteriori informazioni è possibile contattare gli uffici dell’Area Istituzionale: tel. 0523.311111 - info [AT] fondazionepiacenzavigevano [DOT] it

Nella foto, da sinistra Mario Dadati, Robert Gionelli e Pietro Boselli.

Pubblicato l'11 luglio 2024

Ascolta l'audio

Antonio Patuelli, rieletto presidente dell’Abi

 Antonio Patuelli e Corrado Sforza Fogliani

 

«Permettetemi di ricordare con forte emozione un amico che era il nostro decano fino a un anno e mezzo fa», ha affermato Antonio Patuelli ai banchieri riuniti al Consiglio dell’Associazione bancaria italiana nella giornata di martedì 9 luglio, che lo ha rieletto presidente per acclamazione, accogliendo l’indicazione unanime formulata dal Comitato esecutivo.
«Ci ha lasciati
- ha aggiunto il presidente dell’Abi Patuelli - nella persona ma non nello spirito, nell’esperienza, nell’amicizia e nei consigli. Ricordo Corrado Sforza Fogliani con emozione e con commozione, fonte di grandi ispirazioni ideali. Quando oggi ho concluso la Relazione citando il centocinquantenario di Luigi Einaudi, Corrado Sforza Fogliani avrà certo sorriso, avendo avuto lui il privilegio, da ventenne, di conoscerlo di persona e ne ha interpretato per tutta la vita, con rigore, i princìpi ideali».

Corrado Sforza Fogliani, presidente esecutivo della Banca di Piacenza, è mancato dopo breve malattia nel dicembre del 2022 lasciando un grande vuoto non solo nell’Istituto di credito che per tanti anni aveva guidato, ma anche nelle tante associazioni che ha presieduto (dalla Confedilizia, all’Assopopolari) e nella stessa Abi, di cui è stato più volte vicepresidente.

Pubblicato il 10 luglio 2024

Ascolta l'audio

Katia Tarasconi e Paola Gazzolo incontrano i rappresentanti di «Europe for Peace Piacenza»

 pace

La sindaca Katia Tarasconi e la presidente del Consiglio Paola Gazzolo hanno incontrato nel pomeriggio del 10 luglio i rappresentanti della rete di 32 associazioni locali impegnate per la promozione e la tutela della pace e dei diritti umani “Europe for Peace Piacenza”, il cui appello “contro tutte le guerre e perché vengano avviate dagli organismi internazionali autorevoli trattative che impongano un cessate il fuoco immediato e negoziati di pace” è stato sottoscritto da oltre 5mila cittadini e cittadine di Piacenza e provincia (le 5135 firme sono state recentemente consegnate nelle mani del Prefetto di Piacenza, Paolo Ponta).

Durante l'incontro, la sindaca ha sottolineato l'importanza di iniziative come quelle portate avanti da Europe for Peace Piacenza, che mirano a rafforzare i legami tra i popoli e a costruire un futuro più pacifico e solidale: “L’Amministrazione comunale è convintamente al fianco di tutte le realtà che promuovono la pace e la collaborazione internazionale. Crediamo fermamente che solo attraverso il dialogo e la cooperazione sia possibile mettere a tacere le armi e costruire una società migliore per tutti”. Paola Gazzolo ha sottolineato “l’impegno e il grande lavoro che Europe for Peace Piacenza sta svolgendo nel nostro territorio per sensibilizzare la cittadinanza sui temi della pace. Come presidente del Consiglio comunale – ha aggiunto – non mancherò di informare i consiglieri su tutte le iniziative messe in campo dall’associazione”. I rappresentanti locali di Europe for Peace hanno ricordato la recente iniziativa di raccolta firme all’appello contro tutte le guerre, per il cessate il fuoco e per la pace, che “ha dato voce a un numero significativo di persone e a un diffuso sentimento popolare”.

Il portavoce Roberto Lovattini ha sottolineato che “nel 2023 la spesa militare mondiale ha raggiunto il record storico di 2443 miliardi di dollari con una crescita del 6,8% rispetto all’anno precedente. A fronte di questi dati allarmanti – ha proseguito - Europe for Peace chiede la riduzione delle spese militari, la rimozione delle armi nucleari e l’adesione dell’Italia al Trattato che le proibisce, nonché il mantenimento della legge 185/90 che il governo sta cercando di smantellare per impedire il monitoraggio del commercio degli armamenti. Fondamentali inoltre – ha concluso - sono la promozione della cultura della pace presso le scuole e l’abolizione della pubblicità delle aziende che producono armi”.

L'incontro si è concluso con un impegno reciproco a lavorare insieme su iniziative concrete che possano contribuire alla diffusione dei valori di pace, tolleranza e cooperazione internazionale. Per la rete Europe for Peace, oltre a Lovattini, erano presenti: Adriana Gatti e Gabriella Barbieri per Legambiente, don Giancarlo Dall’Ospedale responsabile del Centro Missionario della Diocesi di Piacenza-Bobbio, il presidente regionale del Movimento Cristiano Lavoratori Umberto Morelli, Maria Grazia Dodici della Caritas, Maristella Borlenghi e per il comitato “Donna Vita Libertà”, Tiziana Ferrari.

Pubblicato l'11 luglio 2024

Ascolta l'audio

L’effetto dei Cau nei Ps: -15,5% di codici bianchi e -9% di verdi

Gli effetti dei Cau a meta 24

In Emilia-Romagna, da gennaio a maggio 2024, i 42 Centri di assistenza urgenza attivi hanno ridotto la pressione degli accessi in Pronto soccorso del 15,5% per i codici bianchi e del 9% per i codici verdi. Una costante riduzione della pressione sui Ps, dato che solo due mesi fa le stesse percentuali, con un numero inferiore di Cau sul territorio, erano di circa la metà. E ancora: per il 2024 si prevedono 400mila accessi ai Cau, su un totale di 1,8/2 milioni al Pronto soccorso + Cau. Se si confrontano i dati gennaio-maggio di quest’anno con quelli dello stesso periodo del 2019 (ultimo anno utile considerato che dal 2020 fino ai primi mesi del 2023 i Ps hanno affrontato l’emergenza Covid), il calo è ancora più consistente: gli accessi di codici bianchi e verdi in Pronto soccorso sono passati, infatti, da 142 a 97 per 1.000 abitanti (-32%). Complessivamente, considerando tutti i codici, gli accessi in Ps da gennaio a maggio 2019 erano stati 180 per 1.000 abitanti, contro i 159 dello stesso periodo 2024 (-21%). E le previsioni sono altrettanto buone, considerando che stanno aumentando i Cau attivi su tutto il territorio regionale: ad oggi sono 42 e saliranno a 50 entro il 2024. Questo il quadro che emerge dai dati elaborati dalla Regione per valutare l’andamento dell’attività dei Cau, pensati e realizzati per rispondere alla gran parte dei bisogni e delle urgenze a bassa complessità clinica e assistenziale dei cittadini. Il bilancio è stato presentato oggi in conferenza stampa a Bologna dall’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini. “La riorganizzazione dell’emergenza urgenza - sottolinea Donini - sta dando i suoi frutti. Nei primi cinque mesi di quest’anno è evidente il calo di accessi in Pronto soccorso a favore, invece, dei Cau, che capillarmente coprono il territorio regionale. Il sistema sta funzionando, grazie anche al lavoro del personale sanitario e ai cittadini che hanno compreso quanto sia importante accedervi in modo appropriato. Per l’Emilia-Romagna è una sfida, un modello innovativo di sanità che vuole continuare a erogare cure e servizi di qualità e ad essere pubblica ed universalistica. Un modello che può diventare punto di riferimento a livello nazionale”.

L’EFFETTO CAU SUGLI ACCESSI IN PRONTO SOCCORSO

Secondo i dati elaborati dalla Regione che ha messo a confronto il periodo gennaio-maggio 2024 con lo stesso periodo del 2019, grazie ai Centri assistenza urgenza gli accessi di codici bianchi e verdi in Pronto soccorso sono diminuiti in tutta l’Emilia-Romagna, in particolare: in provincia di Piacenza sono calati del 45% (da 149 accessi per 1.000 abitanti nel periodo gennaio-maggio 2019 a 82 nello stesso periodo del 2024), in quella di Parma del 52% (da 111 a 53), in quella di Bologna del 33% (da 168 a 113). E ancora in provincia di Ferrara del 37% (da 140 a 88), a Imola del 34% (da 119 a 78), in Romagna del 27% (da 139 a 102), in provincia di Reggio Emilia del 29% (da 117 a 83) e in quella Modena del 19% (da 153 a 124).

I DATI

Da novembre 2023 a giugno 2024, sono stati rilevati 230mila accessi nei 42 Cau attivi in Emilia-Romagna. Nei primi sei mesi di quest’anno, anche per effetto del costante aumento dell’offerta di strutture, l’incremento di accessi tra un mese e l’altro è stato mediamente pari al 23%. Stabile all’83% la percentuale di persone che trovano assistenza e cura direttamente all’interno della struttura. I tempi di attesa sono mediamente pari a 45 minuti, con accessi prevalentemente in orario diurno (82%). Nel 68% dei casi sono persone tra i 18 e i 64 anni. Per quanto riguarda il personale medico impiegato nelle strutture, nei Centri di assistenza urgenza lavorano circa 480 medici, dei quali il 61% ha meno di 35 anni e il 50% è specializzando.

LE PRIME OTTO CAUSE DI ACCESSO AI CAU

I Cau sono stati istituiti dalla Regione per gestire le urgenze a bassa complessità, continuando a mantenere in capo ai Pronto soccorso le emergenze. Queste le prime otto cause per cui i cittadini in questi primi cinque mesi del 2024 si sono rivolti ai Centri di assistenza urgenza: 22,18% lesione o dolore agli arti e contusioni; 10,96% tosse, congestione, mal di gola o febbre; 5,71% dolore addominale; 4,6% eritema/problemi cutanei; 3,7% lombalgia; 3,05% otalgia; 2,22% richiesta di prescrizione; 1,52% cefalea/emicrania.

Pubblicato il 10 luglio 2024

Ascolta l'audio

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente