Menu
logo new2015 ok logo appStore logo googleStore

Risparmi, i depositi dei piacentini in lieve calo

 Risparmi dei piacentini

Sali-scendi per i prestiti, lieve flessione dei depositi, forte aumento dei titoli a custodia: l'attività bancaria della provincia di Piacenza è sostanzialmente in linea con quella manifestata a livello nazionale, con qualche scostamento rispetto alle altre province emiliane. “I prestiti bancari - interviene il sindacato First Cisl di Piacenza nell’analizzare l’ultimo rapporto diffuso dalla Banca d’Italia - sono scesi del 4% a dicembre 2023 rispetto all’anno precedente, che aveva a sua volta fatto registrare un incremento del 3,7% rispetto al 2021. Questa contrazione riflette il calo della domanda di credito (connessa con l’aumento dei tassi e il rallentamento congiunturale) e condizioni di offerta praticate dalle banche improntate a una maggiore prudenza”. I depositi bancari piacentini sono diminuiti del 1,4%, confermando sostanzialmente il trend in lieve discesa dell’anno precedente (1,2%). La riallocazione del risparmio a favore di strumenti finanziari meno liquidi, ma più remunerativi, ha determinato un trasferimento di risorse dai depositi verso i titoli a custodia presso gli istituti di credito, aumentati del 23,6% nel 2023, rispetto al 2022.

“Sono dati che non destano grande sorpresa - commenta Giorgio Camoni, segretario generale First Cisl a Piacenza. L’economia piacentina è cresciuta, come altrove, seppur di poco, e non si è modificata la struttura della ricchezza e del risparmio, in questi due anni, ad eccezione della recente ondata di investimenti che molti operatori, anche localmente, ci segnalano a favore di scelte di obbligazioni, oltre il parcheggio della liquidità sul conto corrente: certamente la consulenza finanziaria è un comparto attualmente in espansione”. “Preoccupazione invece - prosegue la nota stampa - per gli sportelli bancari, la rete di filiali sul territorio, che continua a indebolirsi. Non sono più solo i sindacati di categoria che lamentano la scomparsa degli sportelli dai nostri paesi e dalle nostre città, ora anche le istituzioni, ai più alti livelli, affrontano il tema nei loro documenti ufficiali. Qualche giorno fa è stato il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, a parlarne: «Il ricorso alla tecnologia si sta riflettendo in una riduzione del numero di sportelli bancari che può comportare disagi per alcune fasce di cittadini. Per evitare fenomeni di esclusione dai servizi finanziari e difficoltà di accesso al contante - ha continuato - abbiamo avviato un tavolo di confronto con i ministeri competenti e i principali operatori; abbiamo inoltre rafforzato il nostro impegno nell'ambito della Cash Strategy 2030 varata dall'Eurosistema e collaborato alla definizione di misure legislative volte a consentire il prelievo di contante presso gli esercizi commerciali”».

“Parole che - sottolinea First Cisl - incontrano l’approvazione dei sindacati: «L’impatto dell'innovazione tecnologica va gestito con attenzione ai suoi riflessi economici e sociali. Servono soluzioni in grado di ridurre significativamente l’impatto che la chiusura degli sportelli produce sulle fasce più fragili della popolazione. In un paese in cui oltre 4 milioni di persone risiedono in comuni privi di filiali bancarie - sottolinea Camoni - ed in cui solo il 26% della popolazione tra i 65 e i 74 anni utilizza internet banking, non è più possibile ignorare il problema”. “Va detto che anche nel 2023 e all’inizio del 2024 - conclude il sindacato - la tendenza delle banche a ridurre la presenza sui territori della provincia di Piacenza è proseguita, ma in modo meno accentuato che altrove”.

Pubblicato il 29 giugno 2024

Ascolta l'audio

"Il Nuovo Giornale" percepisce i contributi pubblici all’editoria.
"Il Nuovo Giornale", tramite la Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici), ha aderito allo IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.

Amministrazione trasparente