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La musica incontra il cinema e la letteratura: dal 9 al 17 settembre il Festival del Conservatorio Nicolini

trespidi



Il Conservatorio Nicolini apre le porte ai piacentini per il Festival Piacenza Musica. Una settimana di concerti, seminari, masterclass, presentazioni di libri e proiezioni che si terranno dal 9 al 17 settembre.
“È il contributo che il Conservatorio dà allo sviluppo della cultura di Piacenza, proiettandosi all’interno della città”, commenta il neopresidente Massimo Trespidi. L’inaugurazione si svolgerà sabato 9 settembre alle 21 con l’esecuzione della Sinfonia n.3 op.55 di Beethoven nella trascrizione per due pianoforti a otto mani. La kermesse, giunta alla sua quarta edizione, vedrà alternarsi sul palco del salone del Conservatorio diverse esibizioni a cura di studenti e professori, che spazieranno dal Barocco al jazz, dal Cinquecento al Novecento, attraversando più generi. Uno spazio sarà riservato alla riflessione teorica e verranno ricordati protagonisti indiscussi della vita musicale nazionale e piacentina, così come si potranno esperire nuovi approcci alla didattica della musica.
Gli eventi, a ingresso libero, saranno variamente distribuiti nell’arco delle giornate, per cui si invitano gli interessati a prendere dettagliata visione del programma di seguito riportato e presente sul sito www.conservatorionicolini.com e sui social del Conservatorio. Per la sola masterclass è necessaria la preventiva iscrizione (anche in qualità di uditori, in modo gratuito), da effettuarsi contattando la Segreteria del Conservatorio.

Un Festival all'insegna della partecipazione

“Siamo lieti, attraverso questo festival, di trasmettere tutto il nostro rinnovato entusiasmo alla cittadinanza e di aprire la nuova stagione con una serie di incontri pensati per soddisfare i più ampi interessi, nell’ottica della straordinaria vivacità culturale che caratterizza Piacenza”. Sono le parole della direttrice Maria Grazia Petrali, che aggiunge: “I nostri ragazzi hanno trascorso l’estate lavorando con passione e non vedono l’ora di condividere con il pubblico le proprie emozioni, nell'immediato e nel corso del prossimo anno accademico. Sarà un festival all'insegna della partecipazione, sia di studenti che di docenti”.
Con la proiezione del film-documentario su Claudio Abbado di lunedì 11 settembre, il Conservatorio "si trasformerà per la prima volta in una sorta di cinema d'essai - annuncia Petrali - per raccontare la vita di un uomo che ha saputo coniugare la musica con l'impegno sociale". E poi la masterclass di Maria Vittoria Baggio, attraverso cui "la musica di Broadway e del West End entrerà al Conservatorio: non ci sarà solo prestazione vocale ma anche recitazione e danza". Con la professoressa Patrizia Florio il Conservatorio ricorderà la figura del musicista e didatta piacentino Camillo Borea. Per ultimi, i concerti di studenti e docenti, che "faranno da filo conduttore a tutta la settimana: dal Barocco al Jazz, tre secoli di musica con particolare attenzione all'Ottocento. Ci sarà tanto Beethoven, Mendelssohn e la musica romantica con un omaggio a Sergei Rachmaninov". Nel sottolineare l'internazionalità del cartellone, Petrali ha ricordato che "la musica è un linguaggio, così come il tedesco, l'italiano o il francese. La musica si sposa con l’idioma in modo specifico. Gli elementi culturali sono alla base del nostro impegno. Ci auguriamo una società migliore, in un periodo non roseo per il mondo della musica". Il festival finirà il 17 settembre ma, ha ricordato la direttrice, "non mancheranno gli appuntamenti, a partire dai concerti della domenica che continueranno fino a tutto il mese di ottobre".

Trespidi, far crescere il legame tra il Conservatorio e la città

Massimo Trespidi, alla sua prima uscita pubblica da presidente del Conservatorio Nicolini, ha sottolineato come il Festival sia un evento che mette in vetrina il patrimonio importante del Conservatorio di Piacenza. “Il Nicolini – afferma – è l’unica università autenticamente piacentina. Credo che questo sia un aspetto che non vada trascurato, per esprimere non solo la passione del Conservatorio nei confronti di Piacenza, bensì per ricevere l'affetto e la passione dei piacentini che più volte ci hanno dimostrato. Il festival è il contributo che il Conservatorio dà allo sviluppo della cultura di Piacenza, proiettandosi all’interno della città. È un legame che vorremmo far conoscere attraverso l’apertura del Conservatorio ai piacentini e alle partnership con altri Conservatori al fine di una crescita sia dei giovani sia di tutte le altre generazioni”.
“Il rapporto che lega il Nicolini alla storia di Piacenza ci fa capire che non è solo un’università della musica e per la musica – afferma Trespidi – ma un luogo di educazione alla musica nei suoi diversi aspetti. La musica ci consente di entrare negli spazi più reconditi dell’animo umano: aiuta i giovani a conoscere meglio sé stessi, la realtà e il mondo. I giovani rivelano sé stessi con un linguaggio che trovano più consono alla loro vita al loro aspetto più umano. Il festival esprime questo patrimonio, fatto di lavoro didattico professionale severo ma appassionato, espresso dai ragazzi ma anche dai docenti. Con la città vorremmo far crescere ancora di più questo legame forte e quest'affetto reciproco. Il festival è il primo passo in questa direzione”.

L’organizzazione del Festival Piacenza Musica è affidata al professor Antonio Tarallo, direttore dell'Ufficio di produzione del Conservatorio Nicolini, che commenta il lavoro fatto sulla terza sinfonia di Beethoven, che aprirà il Festival con due appuntamenti. “Siamo andati a vedere le costruzioni ritmiche, armoniche e le abbiamo semplificate. Si diventa più esigenti nei confronti delle sinfonie di Beethoven dopo averle lavorate in questo modo”. Tarallo gestisce la mailing list, a cui tutti possono iscriversi per essere aggiornati sulle ultime novità culturali del Conservatorio. “Già seicento persone ricevono le comunicazioni, l'utenza arriva da tutta la provincia ma anche da luoghi più lontani”, commenta. Per iscriversi basta inviare la richiesta all'indirizzo .

Francesco Petronzio

IL PROGRAMMA

Sabato 9 settembre
- ore 21.00
Sinfonia nº 3, op. 55 per due pianoforti a 8 mani di L. van Beethoven
Trascrizione di Theodor Kirchner
Pietro Miragoli, Antonio Tarallo, Giuseppe Merli, Guido Pagani

Domenica 10 settembre
- ore 10.00
Seminario di Giuseppe Silvi: "Verso il pensiero tetraedrico"
- ore 18.00
Trio Mendelssohn, composto da Ivano Rondoni (corno di bassetto), Pietro Tagliaferri (clarinetto), Marcello Mazzoni (pianoforte), esegue Trio op 113 , Variations Se Sonata per clarinetto e pianoforte MVV Q 15, Trio op. 114 di
Felix Mendelssohn Bartholdy
- ore 21.00
Sinfonia nº 6, op. 68 per due pianoforti a 8 mani di L.van Beethoven
Elisa Romersi, Antonio Tarallo, Sabrina Ceppi, Maria Sofie Ferrari

Lunedi 11 settembre
- ore 18.00
Concerto degli studenti
- ore 21.00
Film-documento "Claudio Abbado, a portrait. The Silence That Follows the Music" di Paur Smaczy

Martedì 12 settembre
- ore 18.00
Concerto degli studenti
- ore 21.00
Der Tafelmusik: Ottetto di strumenti a fiato, con musiche di Mozart e Beethoven, composto da Paolo Pinferetti-Luca Etzi (oboi) Ivano Rondoni-Pietro Tagliaferri (clarinetti), Fausto Polloni-Enrico Bertoli (fagotti), Alfredo Pedretti-Tommaso Perotti (corni).

Mercoledì 13 settembre
- ore 18.00
Subconscious-Lee del Nicolini Jazz Quartett composto da Mattia Cigalini (alto sax), Lucio Ferrara (guitar), Massimiliano Rolff (bass), Tony Arco (drums).
- ore 21.00
La Trio Sonata tra Italia e Germania. Musiche di Georg Philipp Telemann, Antonio Lotti, Johann Joachim Quartz, Carl Philipp Emanuel Bach.
Elena Cecconi (flauto), Paolo Pinferetti (oboe),
Paola Poncet (basso continuo).

Giovedì 14 settembre
- ore 18.00
Musica per due viole nell'Europa tra la fine del '700 e i primi anni dell'800. Musiche di J. F. X. Sterkel, W. F. Bach, C Stumpf. G. Cambini, A Rolla, K. Staritz.
Luciano Cavalli-lakov Zats (viole)
- ore 21.00
Duo pianistico a quattro mani. Musiche di A. Dvorak, C. Saint-Saens.
Patrizia Bernelich - Dorella Sarlo

Venerdì 15 settembre
- ore 10.00
Masterclass di Maria Vittoria Baggio "Incontrando il Musical"
- ore 18.00
Duo viola pianoforte. Musiche di F Schubert, M. Ginka, F. Mendelssohn
lakov Zats-Antonio Tarallo
- ore 21.00
Incontri in Bibliotec@ a cura di Patrizia Florio
Ricordo di Camillo Borea a 100 anni dalla nascita: presentazione del libro "La Musica. Corso di educazione musicale" con la partecipazione di Giuseppe Borea.
Robert Schumann, 'Diari (1828-1830)': presentazione del volume a cura di Nicoletta Lagna.
Interventi musical Woori Bae-Hyeyeon Kim (soprano) e Daeun Kim (pianoforte).

Sabato 16 settembre
- ore 10.00
Masterclass di Maria Vittoria Baggio "Incontrando il Musical"
- ore 18.00
Concerto degli studenti. Musiche di Sergei Rachmaninov, nel 150° della nascita
- ore 21.00
Duo Violoncello-Pianoforte. Musiche di Di Shostakovich, S. Rachmaninov
Luca De Muro (violoncello), Maria Grazia Petrali (pianoforte).

Domenica 17 settembre
- ore 10.45
Concerto degli studenti partecipanti alla Masterclass "Incontrando il Musical".

Nella foto, da sinistra Massimo Trespidi, Maria Grazia Petrali e Antonio Tarallo.

Pubblicato il 5 settembre 2023

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  • Un libro per capire le differenze tra cristianesimo e islam e costruire il dialogo

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    “La grande sfida che deve affrontare il cristianesimo oggi è di coniugare la più leale e condivisa partecipazione al dialogo interreligioso con una fede indiscussa sul significato salvifico universale di Gesù Cristo”. Con questa citazione del cardinale Raniero Cantalamessa si potrebbe cercare di riassumere il senso e lo scopo del libro “Verità e dialogo: contributo per un discernimento cristiano sul fenomeno dell’Islam”, scritto dal prof. Roberto Caprini e presentato di recente al Seminario vescovile di via Scalabrini a Piacenza grazie alle associazioni Confederex (Confederazione italiana ex alunni di scuole cattoliche) e Gebetsliga (Unione di preghiera per il beato Carlo d’Asburgo).

    Conoscere l’altro

    L’autore, introdotto dal prof. Maurizio Dossena, ha raccontato come questa ricerca sia nata da un interesse personale che l’ha portato a leggere il Corano per capire meglio la spiritualità e la religione islamica, sia da un punto di vista storico sia contenutistico. La conoscenza dell’altro - sintetizziamo il suo pensiero - è un fattore fondamentale per poter dialogare, e per conoscere il mondo islamico risulta di straordinaria importanza la conoscenza del Corano, che non è solo il testo sacro di riferimento per i musulmani ma è la base, il pilastro portante del modus operandi e vivendi dei fedeli islamici, un insieme di versi da recitare a memoria (Corano dall’arabo Quran significa proprio “la recitazione”) senza l’interpretazione o la mediazione di un sacerdote. Nel libro sono spiegati numerosi passi del Corano che mettono in luce le grandi differenze tra l’islam e la religione cristiana, ma non è questo il motivo per cui far cessare il dialogo, che secondo Roberto Caprini “parte proprio dal riconoscere la Verità che è Cristo. Questo punto fermo rende possibile un dialogo solo sul piano umano che ovviamente è estremamente utile per una convivenza civile, ma tenendo sempre che è nella Chiesa e in Cristo che risiede la Verità”.

    Le differenze tra le due religioni

    Anche il cardinal Giacomo Biffi, in un’intervista nel 2004, spiegò come il dovere della carità e del dialogo si attui proprio nel non nascondere la verità, anche quando questo può creare incomprensioni. Partendo da questo il prof. Caprini ha messo in luce la presenza di Cristo e dei cristiani nel Corano, in cui sono accusati di aver creato un culto politeista (la Santissima Trinità), nonché la negazione della divinità di Gesù, descritto sempre e solo come “figlio di Maria”. Queste divergenze teologiche per Caprini non sono le uniche differenze che allontanano il mondo giudaico-cristiano da quello islamico: il concetto di sharia, il ruolo della donna e la guerra di religione sono aspetti inconciliabili con le democrazie occidentali, ma che non precludono la possibilità di vivere in pace e in armonia con persone di fede islamica. Sono chiare ed ampie le differenze religiose ma è altrettanto chiara la necessità di dover convivere con persone islamiche e proprio su questo punto Caprini ricorda un tassello fondamentale: siamo tutti uomini, tutti figli di Dio. E su questo, sull’umanità, possiamo fondare il rispetto reciproco e possiamo costruire un mondo dove, nonostante le divergenze, si può convivere guardando, però, sempre con certezza e sicurezza alla luce che proviene dalla Verità che è Gesù Cristo.

                                                                                                   Francesco Archilli

     
    Nella foto, l’autore del libro, prof. Roberto Caprini, accanto al prof. Maurizio Dossena.

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