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Notizie Varie

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La giornata dei mulini storici a Borgo Lentino in Alta Val Tidone

mulino tidone

Domenica 19 maggio torna la tradizionale manifestazione "Giornata europea dei mulini storici" a Borgo Mulino Lentino di Alta Val Tidone.
La manifestazione, creata e da sempre organizzata dall'associazione "La Strada dei Mulini", porta anche quest'anno una serie di importanti novità e conferme: tra tutte, la collaborazione con l'associazione "Sentiero del Tidone APS" e con la rassegna "Val Tidone Lentamente - Edizione 2024" che prevede un'escursione a piedi sul tema dell'acqua, e il collegamento con l'iniziativa "Borgo in fiore" che si svolgerà a Caminata, sempre nel comune di Alta Val Tidone.
La "Giornata europea dei mulini storici" rientra a pieno titolo nel calendario dell'AIAMS, l'Associazione Italiana Amici dei Mulini Storici di cui fa parte anche l'associazione organizzatrice e si svolgerà durante tutta la giornata dalle 10 alle 18 e prevede la presenza di espositori con prodotti gastronomici, di artigianato e di antiquariato. Sarà possibile partecipare a visite guidate all'antico mulino ad acqua e al museo dell'arte molitoria, unica nel panorama provinciale piacentino.
Ricca, come da tradizione, l'offerta enogastronomica che i volontari dell'associazione organizzatrice proporranno sotto forma di degustazione ai partecipanti: batarö, prodotto De.Co. di Alta Val Tidone, olio della Val Tidone, le eccellenze enoiche (vini DOC) della vallata servite direttamente dai produttori, salumi DOP piacentini e la "pasta al torchio" preparata sul momento.
Per la sezione "artisti e antichi mestieri" saranno presenti, tra gli altri, l'associazione "Pe 'd Fer" che con il suo presidente Renato Girometta illustrerà la costruzione di antichi cestini di salice, e Sandro Cremona che, con il suo "Mulino in casa", farà dimostrazioni di macina con mulini domestici.
Alle ore 15.30 il parroco di Trevozzo don Gianni Quartiroli impartirà la benedizione del pane e dei prodotti del mugnaio.
L'evento è patrocinato dal comune di Alta Val Tidone ed è "collegato" all'iniziativa "Borgo in Fiore" che si svolgerà a Caminata di Alta Val Tidone e che prevede una serie di momenti e appuntamenti sulla tematica dei fiori nel bellissimo e caratteristico borgo dell'alta Val Tidone.
Per informazioni contattare il numero 3494661152 oppure inviare e-mail a .

La manifestazione prevede la collaborazione con l'associazione "Sentiero del Tidone APS" che, nell'occasione, promuove l'escursione "La STORIA DELL'ACQUA TRA IL MULINO DEL LENTINO E LA DIGA DEL MOLATO" organizzata dalla guida escursionistica ambientale AIGAE Nadia Mantovani del gruppo "I Calcaterra": i partecipanti partiranno proprio dal Borgo Mulino Lentino con ritrovo alle ore 9.00 e visita gratuita inziale al Mulino con il proprietario Fausto Borghi e successivo spostamento a Caminata lungo il Sentiero del Tidone e sosta per l'evento "Borgo in Fiore"; successivo e ultimo spostamento alla Diga del Molato con inclusa visita guidata gratuita a questa imponente opera di ingegneria realizzata tra il 1921 e il 1928. L'itinerario, complessivamente di circa 10 chilometri e di tipo escursionistico, permetterà di vedere tutte queste realtà "legate" tra loro dal tema dell'acqua e di scoprire profumi e colori della Val Tidone in questo periodo primaverile. Tassativo indossare scarpe da trekking, l'escursione prevede il pranzo al sacco e si svolgerà nel rispetto delle regole di prevenzione della PSA e in regola con le norme vigenti in ambito sanitario.
Quota di partecipazione € 10 adulti, € 5 per i minori, € 8 associati al "Sentiero del Tidone APS" e comprende, come di consueto, la completa organizzazione e la parte assicurativa. € 1 della quota verrà devoluto all'associazione "Sentiero del Tidone APS". L'escursione, grazie alla collaborazione con "Progetto Vita Piacenza" sarà cardio-protetta.
L'iscrizione obbligatoria deve pervenire entro venerdì 17 maggio e l'escursione si svolgerà con un numero limitato di partecipanti. Tutte le informazioni dettagliate si trovano sull'evento Facebook oppure contattando direttamente la guida escursionista ambientale AIGAE Nadia Mantovani tramite i seguenti riferimenti: telefono 3397845381 (anche WhatsApp) oppure tramite email .

Pubblicato il 15 maggio 2024

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Una ricerca sulla tutela dei minori nello sport: più salvaguardia per i giovani atleti

tutela csi

Si è tenuto mercoledì 8 maggio, nella sede piacentina dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il seminario di studi “La policy di tutela dei minori nello sport. Un primo sguardo a partire dalle società CSI Piacenza” promosso dal corso di Diritto e gestione degli enti religiosi e del terzo settore, dal Servizio diocesano tutela minori e adulti vulnerabili e dal Comitato Provinciale di Piacenza del Centro Sportivo Italiano.
Dopo i saluti introduttivi del direttore di sede dell’Università dott. Angelo Manfredini, del vicario generale don Giuseppe Basini e del Viceprefetto aggiunto dott. Claudio Giordano, le studentesse Delia Botta, Francesca Divina Campostrini e Roberta Maria Farina hanno presentato il progetto svolto negli scorsi mesi dagli studenti del corso (coordinati dalla prof.ssa Anna Gianfreda), incaricati di una mappatura delle realtà sportive affiliate al CSI e/o operanti nelle realtà parrocchiali piacentine.

I risultati della ricerca

L’indagine si è sviluppata in tre fasi: ad una prima analisi del profilo generale delle società partecipanti sono seguiti uno studio del rapporto staff/atleti (in termini di genere, età, criteri di selezione e formazione) ed una verifica dello stato dell’arte circa l’adozione, da parte delle società, della politica per la tutela dei minori, prescritta dalla recente riforma dello sport.
La ricerca - che ha consentito agli studenti di applicare le nozioni giuridiche apprese in aula alla realtà del territorio e di porre le proprie competenze al servizio della comunità ecclesiale - ha evidenziato il dato positivo circa l’adozione di una policy di tutela da parte di oltre il 70% delle realtà sportive (segnale di una crescente sensibilità sul tema) e ha fornito elementi interessanti circa i bisogni formativi emergenti dal mondo sportivo.

La cura delle relazioni

È quindi intervenuta, in dialogo con la referente del Servizio Diocesano Chiara Griffini, la dott.ssa Alessandra Pietrini, referente Policy CSI nazionale, la quale ha illustrato come le recenti modifiche normative abbiano imposto un’accelerazione nel cammino già in atto nel mondo dello sport verso una sempre maggiore sensibilizzazione, formazione e sensibilizzazione sul tema della salvaguardia dei giovani atleti. È necessario, tuttavia, non limitarsi ad adempimenti amministrativi, ma “puntare al coraggio”, saper mettere in discussione codici di comportamento consolidati e crescere nella cura delle relazioni.
La strada è appena iniziata, ha sottolineato il Presidente del CSI Piacenza APS Stefano Magnaschi, che a chiusura dei lavori ha ricordato la particolare attenzione educativa dell’ente (nato 80 anni fa per aiutare i bambini a superare con il gioco gli orrori della guerra), che oggi si manifesta anche attraverso il lavoro di rete con le altre agenzie educative per la tutela dei minori da ogni forma di abuso.
In conclusione, proprio nell’ottica di una collaborazione tra diverse realtà per promuovere la crescita integrale dei ragazzi, è stato annunciato per il 18 settembre prossimo un evento formativo dal titolo “Giocare Crescere Educare” organizzato dalla Diocesi e dal CSI, aperto a tutti gli allenatori e dirigenti dello sport piacentino.

Nella foto, l'incontro nella sede dell'Univesità Cattolica promosso dal corso di Diritto e gestione degli enti religiosi e del terzo settore, dal Servizio diocesano tutela minori e adulti vulnerabili e dal Comitato Provinciale di Piacenza del Centro Sportivo Italiano.

Pubblicato il 14 maggio 2024

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Rotary Fiorenzuola. Consegnato il «Premio di Laurea Roberta Solari»

ARDUINI SOLARI VINCITRICI TIMPANO

Il Rotary Club Fiorenzuola d’Arda, sempre supportato dal corrispondente Rotaract, ha voluto promuovere, per la terza annualità, il  “Premio di Laurea Roberta Solari”, incentrato sul tema delle pari opportunità di genere, del valore di mille euro. La serata di consegna dei premi è stata organizzata il 9 maggio, presso  “La tavola rotonda” di Chiavenna Landi.
Il premio è stato istituito  per onorare la memoria Roberta Solari, funzionaria della Provincia di Piacenza e della Regione Emilia-Romagna, cultrice ed interprete nel territorio piacentino di iniziative tese a sostenere le pari opportunità di genere e la valorizzazione del ruolo femminile, prematuramente scomparsa.
Il tavolo di presidenza ha visto la presenza  della presidente del sodalizio Federica Arduini, della presidente del Rotaract Clara Alfano, dell’assistente del Governatore Tiziana Meneghelli, del presidente del comitato promotore del premio Francesco Timpano e della Consigliera Provinciale di Parità Venera Tomarchio.

La Presidente del Rotary Fiorenzuola, in apertura di serata, ha voluto sottolineare  come il  “mondo” Rotary ispiri la propria  azione tenendo conto  dei principi dell’ Obiettivo 5 dell’ “Agenda 2030” (Raggiungere l’uguaglianza di genere e l’autodeterminazione di tutte le donne e ragazze).
La finalità è ricondotta ad importanti ideali: ottenere  parità di opportunità nello sviluppo economico, operare per promuovere l’eliminazione di forme di violenza nei confronti di donne , contribuire ad affermare l’uguaglianza di diritti  nella partecipazione in ambito politico, economico e nella vita pubblica. Lo sguardo rivolto ai neolaureati si lega poi, coerentemente,  alle numerose iniziative che il Club sta sviluppando a sostegno dei giovani. Sentito il ringraziamento che Arduini ha voluto rivolgere ad Emilbanca e al suo “Comitato Soci Val d'Arda",  che  hanno apprezzato le finalità del progetto e hanno deliberato il sostegno dell'iniziativa, facendosi carico dei mille euro stanziati per il premio. Analogo ringraziamento   è stato rivolto al socio Antonio Giustiniani, promotore del contatto e della condivisione del progetto  con Emilbanca, e ai soci che hanno lavorato nell’ambito della Commissione che ha valutato le tesi.
La parola è quindi passata a Francesco Timpano, che ha illustrato le caratteristiche del premio, soffermandosi in riflessioni legate al significato del tema della parità di genere da un punto di vista sociale, ma mettendo in luce le ripercussioni  della materia in campo economico. La sezione  introduttiva della serata è stata chiusa da Venera Tomarchio,  che ha espresso il suo plauso per l’iniziativa, descrivendo poi ruolo ed ambiti di azione della Consigliera Provinciale  di Parità.

Le premiazioni

Il momento centrale della serata  è stata la proclamazione delle vincitrici del premio. Si sono alternati nelle spiegazioni sulle motivazioni sottese alla scelta Claudio Mazzari, presidente della commissione appositamente formata, unitamente a Silvia Romanini  e a Clara Alfano.  Mazzari, dopo un ringraziamento a Silvia e Clara per il lavoro di analisi svolto e alle candidate per gli ottimi elaborati presentati, ha  formalizzato la decisione di assegnare il premio a pari merito alle due candidate, laureate magistrali in “Gestione d’Azienda” dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza (Facoltà di Economia e Giurisprudenza):
•    Francesca Pilato che ha presentato la tesi  "Inclusione e Coesione sociale in Italia: il contributo del PNRR";
•    Eleonora Zanichelli che ha presentato la tesi “Gender pay gap: studio sulle cause del divario retributivo di genere nell’industria manifatturiera del territorio di Parma”.
L’elaborato di Francesca è dedicato all’analisi del  Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiano, con particolare attenzione alle misure delle politiche attive del lavoro previste dalla Missione 5, tese a ridurre le disuguaglianze generazionali, di genere e geografiche, che si sono accentuate a causa della Pandemia. La tesi ha approfondito le principali questioni sociali che ruotano attorno alla governance della Missione 5 del PNRR, con l’intento di evidenziare le potenziali criticità di carattere istituzionale, amministrativo e gestionale. Particolare rilievo è stato dedicato ai temi dell’imprenditoria femminile e della certificazione della parità di genere.
L’obiettivo dell’elaborato di Eleonora  è  invece quello di  indagare il fenomeno del gender pay gap circoscrivendo il bacino di ricerca all’industria manufatturiera della zona di Parma e provincia. In particolare sono stati esaminati i fattori che più incidono sul divario salariale di genere, ponendo principalmente l’attenzione sugli elementi che tradizionalmente influenzano le politiche retributive e i percorsi di carriera, sul livello di work life balance concesso ai lavoratori, e sull’incidenza della maternità.  Si è cercato di comprendere quanto del divario salariale di genere sia  da attribuire a fattori oggettivi o non gender-specific  e quanto sia invece determinato da pregiudizi o, a livello più generale, sia dettato da norme sociali.

Le due laureate, dopo aver ringraziato il  Rotary fiorenzuolano, hanno descritto il significato e le finalità delle rispettive tesi, ricevendo  quindi l’attestato relativo al loro premio da Federica Arduini e Claudio Mazzari.
Davide Solari di Emilbanca è stato quindi chiamato al tavolo di presidenza. A nome del citato “Comitato soci” Solari ha ribadito la comunanza di interesse  di Rotary ed istituto di credito sul tema della parità di genere , argomento coerente con le policy in tema di sostenibilità enunciate da Emilbanca stessa.  E’ appena il caso di sottolineare  che Emilbanca ha ottenuto il Certificato di conformità alla Norma  UNI PdR 125:2022, rispetto al sistema di gestione per la parità di genere.
E’ seguito quindi un simpatico scambio di “assegni simbolici” : da Davide Solari a Federica Arduini  per un valore di mille euro da Francesco Timpano alle due vincitrici per un valore di 500  euro a testa.

Un progetto di scambio

La serata  è stata chiusa dall’intervento di Lira Hoffmann, giovane laureata brasiliana di 22 anni, ospite del sodalizio per un progetto di scambio (Programma NGSE), proposto dal Club fiorenzuolano ed accolto dal network internazionale del Rotary.  Lira, accolta  con la consueta amicizia rotariana su  proposta del Club di Porto Alegre,  ha purtroppo vissuto dall’Italia il dramma dell’alluvione che ha colpito la sua zona di provenienza. 
Pesante il bilancio  di vittime, dispersi, sfollati,  danni materiali derivanti gli eventi che hanno devastato lo stato brasiliano di Rio Grande do Sul. Lisa si è presentata ai rotariani ed ha mostrato un filmato che illustrava la pesante situazione.
Il Rotary  Fiorenzuola si è già fatto  promotore di una raccolta fondi  da inviare al Rotary brasiliano di corrispondenza.
La presenza di tre giovani donne ( Lira, Eleonora, Francesca) , sostenute in modi diversi dal Rotary Fiorenzuola,  ha rappresentato  plasticamente  il significato  della frase di Kofi Annan che i rotariani avevano trovato nello scritto posizionato ai tavoli : “L’empowerment delle donne è la chiave per il progresso e la giustizia sociale “.
Arduini  ha concluso dando appuntamento ai soci per il tradizionale “scambio” con il Rotary Club di Marignane ( Marsiglia) di fine maggio, che vedrà i Club incontrarsi per tre giorni quest’anno in Italia.

Nella foto, la consegna del “premio di Laurea Roberta Solari”.

Pubblicato il 14 maggio 2024

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A Borgonovo è stato ricordato San Luigi Orione

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Borgonovo ha celebrato, a pochi giorni dalla sua memoria liturgica, San Luigi Orione, patrono della media Valtidone, e a cui sono intitolati l’Istituto scolastico professionale, la Banda e le altre opere da lui rilevate oltre novant’anni fa.
Il primo momento, organizzato dal Movimento Laicale Orionino, è stata una serata di formazione dal titolo “Don Orione e Maria” che ha avuto come relatore don Renzo Vanoi, Rettore del Santuario Madonna della Guardia di Tortona. In un tema vastissimo, si è soffermato sulla devozione che il Santo di Pontecurone aveva per la Santa Vergine: “Maria è il grande amore di don Orione – ha spiegato -: prima di diventare sacerdote sceglie di abbandonare il mondo e il passato e di cominciare una vita nuova, proprio come fece Maria con il suo “Sì” all’Annunciazione. Lui aveva una profonda devozione a Maria che trasmise alla sua Congregazione e un po’ ovunque nel mondo, affidandosi in ogni cosa a lei, riscoprendo antiche tradizioni o creandone di nuove. Quando comincia la sua opera il Vescovo di Tortona, Mons. Bandi, cerca di bloccarlo: nel ’900 aveva già cinque centri in Italia, Mons. Bandi, invece, voleva che don Orione si dedicasse esclusivamente al territorio e pretendeva anche di imporre stretti controlli sulla fomrazione dei suoi seminaristi. Nell’ottobre del ‘900 don Orione va a Bettole di Pozzolo in occasione della Madonna di Pompei e le chiede la grazia di risolvere positivamente la vertenza col Vescovo. L’8 maggio successivo, festa della Madonna di Pompei, il Vescovo cambia inspiegabilmente idea e permette a don Orione di proseguire senza ostacoli le sue attività. In onore di Maria fondò il Santuario di Tortona che voleva fosse un luogo ricco e bello, in cui i fedeli, non solo chiedessero le grazie, ma avessero modo di toccare il piede della statua della Madonna della Guardia, avendo un contatto fisico con lei. Inoltre riaprì il Santuario di Casei Gerola, che era ridotto ad un fienile. Nel 1924 volle che l’immagine della “Mater Dei” fosse inviata in tutte le case della Congregazione, per questo il 2024 è l’Anno mariano orionino. Il motto che sempre usava nelle difficoltà era “Ave Maria e avanti!”, che aveva preso dal Beato Bartolo Longo, fondatore del Santuario di Pompei.
Anche l’autenticità nei rapporti umani, fossero con persone lontane dalla fede, come Ignazio Silone, gente del popolo o grandi della Chiesa, come il Patriarca di Venezia Card. Pietro La Fontaine o il Papa S. Pio X, erano tutti ispirati all’atteggiamento accogliente di Maria”.
“Tutti i valori orionini, carità, povertà, pace, armonia, - ha concluso - trovano sempre in Maria il fulcro e nella sua devozione il fondamento, una devozione che, però, non è bigotteria o abitudine ma è un modo per far fare l’esperienza della fede”.

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Don Orione, un modello per tutta la Chiesa

I festeggiamenti hanno avuto il loro culmine con la messa solenne celebrata nella Collegiata dal sacerdote orionino don Alessio Capelli che, nell’omelia, ha ricordato i vent’anni della Canonizzazione di don Orione, avvenuta il 16 maggio 2004. “In quell’occasione – ha detto – fu additato come modello per tutta la Chiesa, perché fondò la sua fede su due saldi pilastri, la Parola e l’Eucaristia: la sua grandezza, infatti, non sono state le opere che ha fatto, ma l’aver posto al centro della sua vita il Signore.
Ricordare don Orione è ribadire l’importanza di questi due pilastri, ma anche attingere ai suoi insegnamenti, in particolare la fiducia nella Divina Provvidenza, che è amore verso Dio, ma anche verso chi ci sta attorno attraverso la carità”.
“Per festeggiare in modo concreto – ha chiosato - è necessario farsi avanti e mettersi in gioco in prima persona per vivere Gesù, senza porre limiti e con piena fiducia nell’amore di Maria e della Divina Provvidenza... Dio ha bisogno di noi!”

La funzione è stata  concelebrata dal parroco don Gianni Bergomi e animata dal coro della parrocchia assieme ad alcuni elementi del Gruppo Musicale Don Orione. Al termine, prima del pranzo all’Oratorio, i rappresentati degli Ex Allievi hanno letto la preghiera a Maria Mater Dei composta proprio da don Orione, e distribuita a tutti i fedeli per ricordare il gesto che fu fatto cent’anni dal Santo.

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Nelle foto, l'incontro a Borgonovo del Movimento Laicale Orionino.

Pubblicato il 14 maggio 2024

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Inaugurata Casa Lilla, il centro per i disturbi della nutrizione e alimentazione

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Taglio del nastro ufficiale per Casa Lilla. Il centro dedicato all’assistenza e la cura di persone affette da disturbi della nutrizione e alimentazione (DNA) è stato inaugurato alla presenza del direttore generale Paola Bardasi, dell'assessore comunale Nicoletta Corvi, che ha portato i saluti del sindaco di Piacenza Katia Tarasconi, del prefetto Paolo Giuseppe Alfredo Ponta, del direttore del dipartimento di Salute mentale e dipendenze patologiche Massimo Rossetti affiancato dalla coordinatrice Alessandra Squicciarini e dagli altri professionisti che lavorano nella struttura, nonché del presidente eletto del Rotary Club Piacenza Pierluigi Petrini in rappresentanza del presidente Luigi Swich, e della presidente dell’associazione Puntoeacapo Mara Negrati.

“I disturbi alimentari e nutrizionali – ha ricordato il direttore Bardasi - sono un fenomeno in crescita con un preoccupante abbassamento dell’età d’esordio che può arrivare a scendere sotto gli 11 anni. Sono disturbi psichiatrici complessi dell’area psicosomatica che possono portare a gravi conseguenze fino alla morte nei casi più gravi. Si tratta di una condizione che colpisce per lo più il mondo femminile, ma che si sta diffondendo anche nel panorama maschile. I disturbi dell’alimentazione e della nutrizione colpiscono un soggetto, ma coinvolgono tutto il suo nucleo familiare e sociale. Uscire dal tunnel è possibile, a patto che tutte le tessere del mosaico prendano il loro posto e facciano la loro parte dalla sanità fino alla famiglia e alla scuola. L’Azienda Usl di Piacenza è da sempre impegnata su questo delicato tema con un percorso dedicato e iniziative di supporto a pazienti e famiglie: un percorso integrato e multidisciplinare guidato dal direttore del dipartimento di Salute mentale e dipendenze patologiche, Massimo Rossetti, dove lavorano insieme equipe ospedaliere e territoriali per curare sia il corpo sia la psiche”.

“La struttura di Casa Lilla – ha aggiunto il direttore - è collocata in una porzione dell’area monumentale del nucleo antico dell’ospedale di Piacenza che l’Azienda ha riqualificato grazie al supporto dal Rotary Club Piacenza il cui presidente Luigi Swich, oggi, è purtroppo assente a causa di impegni istituzionali ed è rappresentato dal presidente eletto Pierluigi Petrini, a entrambi porgo i nostri ringraziamenti. Il Rotary Club Piacenza ha operato in stretta collaborazione con l’associazione Puntoeacapo diretto da Mara Negrati, per anni responsabile di Nutrizione clinica dell’ospedale di Piacenza, che, a sua volta, ha lavorato con il dottor Augusto Pagani, past president del Rotary e già presidente dell’Ordine provinciale dei Medici; con Marco Rovellini, presidente della società MAE e con l’architetto Carlo Ponzini. Per la sede di Casa Lilla è stato prescelto il prezioso appartamento dell’abate dei monaci benedettini olivetani del Santo Sepolcro, opera dell’architetto rinascimentale Alessio Tramello”.
Casa Lilla è pensata, come ben indica la denominazione stessa, come un luogo familiare e confortevole: una casa in cui si svolge tutta l’attività di riabilitazione psiconutrizionale delle persone affette da anoressia, bulimia o altri disturbi della nutrizione e alimentazione e in cui hanno trovato sede ambulatori e servizi dedicati, ma anche una zona soggiorno e una cucina. Pur essendo collocata all’interno dell’ospedale di Piacenza, è dotata di un accesso indipendente da via Campagna e di spazi esterni con aree verdi e uno spazio con porticato riservato alle persone che frequentano il centro.

La struttura fa capo al dipartimento di Salute mentale e dipendenza patologiche diretto da Massimo Rossetti e, come ha ricordato il professionista, "ha come mission porre in atto programmi terapeutici, assistenziali e riabilitativi per pazienti affetti da disturbi della nutrizione e alimentazione quali anoressia, bulimia o alimentazione incontrollata portando la persona a un grado di relazione con il cibo, con se stesso e i familiari il più possibile vicina alla normalità. Per fare questo Casa Lilla si avvale di un’equipe multiprofessionale composta da medici nutrizionisti, psicologi, dietiste, un coordinatore infermieristico e le staff di infermieri che collaborano, all’interno del percorso diagnostico terapeutico assistenziale (PDTA) con altre figure professionali: psichiatra, neuropsichiatra infantile, medici di famiglia e psicologi dei servizi territoriali. Oggi per tutti noi - ha concluso Rossetti - è un giorno speciale, a cui siamo arrivati grazie al lavoro di tutti: il mio ringraziamento va a chi ha contribuito a realizzare questo giorno, in primis il Rotary club Piacenza, i professionisti che lavorano quotidianamente e hanno lavorato in passato, il dottor Lucio Luchetti, direttore di Geriatria e lungodegenza, che ci ha ospitato tutti questi anni".

Come accedere  ai servizi

L’accesso ai servizi di Casa Lilla può avvenire in diversi modi:
attraverso il pronto soccorso quando viene riscontrato un sospetto caso di disturbi della nutrizione e alimentazione o tramite una consulenza richiesta da altri reparti che attiva il medico dell’ambulatorio Dna adulti.
tramite il medico di famiglia che sospetta la presenza di un disturbo può contattare l’ambulatorio e prenotare una visita di valutazione che viene garantita entro una settimana.
attraverso la chiamata diretta da parte del paziente che può contattare l’ambulatorio inviando una email all’indirizzo oppure tramite prenotazione CUP.

L’equipe segue i pazienti dai 18 anni in su. I minori di 18 anni sono presi in carico da Pediatria e Neonatologia diretta dal professor Giacomo Biasucci del dipartimento Materno infantile. Quella piacentina è l’unica realtà pediatrica in Regione che si è dedicata da oltre 20 anni alla cura dei pazienti con Dna in età evolutiva ed è riconosciuta come Centro di riferimento regionale, in particolare per l’Area Vasta Emilia Nord, per la riabilitazione organica dei pazienti affetti da grave malnutrizione per la fascia di età 0-18 anni. Il team medico è composto da un medico pediatra nutrizionista, da uno psicologo psicoterapeuta e da una dietista, oltre che da un team di infermiere specificamente formate sui Dna.

Nella foto, l'inaugurazione di casa Lila.

Pubblicato l'11 maggio 2024

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