I giorni della libertà (Mondadori, 2023) del noto giornalista di Radio24 Alessandro Milan è un appassionante racconto collettivo che permette di conoscere le storie di uomini e donne che, pur restando nell'oblio, in una Milano ridotta in macerie dalla guerra sono stati protagonisti attivi nella Resistenza. Il libro sarà presentato dall’autore giovedì 25 luglio a Travo nell’ambito delle Serate letterarie Giana Anguissola. L’incontro, che è organizzato in collaborazione con la sezione ANPI Eligio Everri di Travo, vedrà anche la partecipazione del Vicepresidente provinciale ANPI Enrico Battini. L’appuntamento è alle ore 21,15 nella piazzetta dell’asilo ed è a ingresso libero. L’idea del libro è nata per caso: durante una passeggiata in viale Monza a Milano, l’autore si imbatte nella pietra d’inciampo dedicata ad Angelo Aglieri, sul quale sente il dovere di sapere di più. La ricerca su documenti conservati in tanti archivi diversi e le interviste ai pochi testimoni sopravvissuti permettono a Milan di ricostruire la storia di questo impiegato del «Corriere della Sera», arrestato nel maggio 1944 con l’accusa di aver introdotto nella redazione del giornale una bomba a mano, poi condotto al carcere di San Vittore e da qui deportato al campo di Fossoli.
La sua vicenda si intreccia con quella di tante altre persone comuni che si sono opposte al regime fascista e all’occupazione nazista, per regalare a sé stessi e alle generazioni future un mondo libero. Come Sergio Temolo, bambino all’epoca dei fatti, che perde il padre per mano fascista il 10 agosto 1944 nell’eccidio di piazzale Loreto, o la staffetta partigiana Carmela Fiorili, portinaia del “Casermone” di viale Monza 23, che insieme alla figlia Francesca è per mesi un punto di riferimento sicuro per la resistenza meneghina.Sono loro, insieme a tanti altri, i protagonisti di questo commovente racconto che, con accuratezza e rigore storico, ricostruisce non solo una pagina della Resistenza milanese, ma ci restituisce un pezzo dimenticato della storia del nostro Pese.
L’AUTORE
Alessandro Milan (Sesto San Giovanni, 1970) da oltre vent’anni lavora come giornalista a Radio24, dove conduce programmi di approfondimento. È presidente dell’associazione Wondy Sono Io (wondysonoio.it), impegnata nella diffusione della cultura della resilienza. Autore di Mi vivi dentro (DeA Planeta, 2018) e Due milioni di baci (DeA Planeta, 2019), con Mondadori ha pubblicato Un giorno lo dirò al mondo (2021) e I giorni della libertà (2023). Le Serate letterarie sono promosse dal Comune di Travo, patrocinate dal Ministero dei Beni culturali e dalla Regione Emilia-Romagna e sostenute dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano. Partner organizzativi: cooperativa Educarte e Travolibri. INFO e AGGIORNAMENTI: www.gianaanguissolatravo.it.
Nuovi giochi sono stati posizionati in alcuni spazi pubblici del comune di Gragnano in via Rosselli in paese, Gragnanino e Campremoldo Sopra. “Purtroppo l'importo a disposizione non era molto elevato, circa 23 mila euro, per cui si è provveduto a posizionare un gioco più articolato a Gragnanino sostituendo quello esistente particolarmente vetusto e ammalorato e sostituendo altri giochi più piccoli nelle altre aree. L'intenzione è quella di procedere a nuove sostituzioni, là dove necessario, non appena si potranno recuperare le risorse”, commenta il sindaco Patrizia Calza. “In particolare - spiega l'assessore Alessandro Cavanna - la volontà dell'Amministrazione è quella di impegnarsi in una riqualificazione del campo giochi posizionato in via Rosselli che è una delle aree più utilizzate dalle famiglie. La necessità di ripristinare il manto verde richiederà la chiusura del campo per diversi mesi pertanto l'amministrazione ha deciso di posticipare l'intervento al periodo autunnale”.
L’assorbimento di anidride carbonica e la regolazione del clima, la protezione del suolo dall’erosione e dal dissesto idrogeologico, la qualità dell’habitat, la fornitura idrica, i servizi ricreativi offerti a residenti e turisti e naturalmente la produzione di legno e prodotti del sottobosco. Sono i servizi, tangibili e intangibili, a favore di tutta la collettività, garantiti da boschi e foreste. E di cui la Regione punta a riconoscere il valore non solo ambientale, ma anche economico attraverso l’istituzione del Registro regionale dei servizi ecosistemici. Il Registro ha appena ricevuto il via libera della Giunta e pone l’Emilia-Romagna, dove la superficie boscata vale un terzo del totale, all’avanguardia nel panorama nazionale ed europeo. L’obiettivo è di dare maggiore visibilità e incentivare la gestione attiva e le buone pratiche, sostenibili e responsabili di boschi e foreste, spesso scarsamente o per nulla remunerate. Creando le condizioni affinché i progetti più significativi possano anche essere valorizzati economicamente sui mercati volontari dei servizi ecosistemici. “È importante che il nostri patrimonio forestale sia gestito di più e meglio. La nascita del Registro regionale dei servizi ecosistemici permetterà di dare un riconoscimento ai progetti più efficaci a beneficio della collettività, ma anche di tutti gli operatori della filiera del legno, a partire dai Consorzi forestali. Con questo progetto - ha sottolineato l’assessore regionale alla forestazione, Parchi e Biodiversità, Barbara Lori -, l’Emilia-Romagna ancora una volta si conferma in prima linea nella valorizzazione del proprio patrimonio forestale e boschivo sia sotto il profilo ambientale che economico”.
COME FUNZIONA IL REGISTRO REGIONALE
Lo scopo è quello di mettere a valore il patrimonio forestale dell’Emilia-Romagna, riconoscendo il ruolo fondamentale di una gestione attenta e responsabile. A partire da una pianificazione condivisa da pare di proprietari e gestori di aree spesso molto piccole, che spesso sono lasciate in stato di sostanziale abbandono. Con questo auspicio, il registro regionale raccoglierà i progetti forestali più significativi, dopo la valutazione di una Commissione interdisciplinare, che ne assicurerà la credibilità ed efficacia nel tempo. In questo modo chiunque abbia intenzione di contribuire attivamente alla gestione, tutela e salvaguardia del patrimonio forestale regionale e diventare così protagonista dei processi globali di transizione ecologica, potrà scegliere di sostenere un progetto forestale locale in grado di tutelare ed incrementare i servizi ecosistemici generabili sul territorio.
“Qualche mese fa – informa Andrea Arfani, sindaco di Carpaneto - era partito un progetto dedicato al sostegno alle famiglie e agli adolescenti, nell'ottica di una corretta crescita comune. Spesso, con l'arrivo dell'età giovanile, i ragazzi affrontano una fase delicata della propria vita, e hanno bisogno di essere accompagnati. Allo stesso tempo, le loro famiglie si trovano a dover affrontare situazioni nuove, per le quali necessitano consigli e sostegno. Per questo – prosegue il comunicato – abbiamo avviato il progetto "Educatori di strada", con un ciclo di incontri rivolti alle famiglie e a chi si interfaccia con i ragazzi, per capirne le esigenze, e adottare le migliori soluzioni educative. Ora, l'attività si rivolge ai ragazzi: dal 12 luglio, soo iniziate una serie di serate, dove gli educatori saranno presenti nei punti di ritrovo dei ragazzi, per mettere a disposizione il loro tempo, per momenti di aggregazione e formazione. Saranno occasioni innanzitutto per stare insieme, nei posti preferiti dai ragazzi e con le attività più adatte a loro, ma allo stesso tempo una proposta per affrontare i temi più importanti, e aiutarli a crescere insieme. Anche grazie alla collaborazione delle Forze dell'ordine, vogliamo fare sì che il progetto si accompagni a una finalità di prevenzione e sicurezza”. “Se vogliamo offrire un concreto aiuto ai ragazzi per la loro educazione dobbiamo andare da loro. Hanno bisogno di essere ascoltati e seguiti - afferma l’assessore alle politiche per le famiglie Silvia Rapaccioli . Il progetto va in questa direzione, per stare con i ragazzi, e sentire i loro bisogni, e su questi costruire consigli. La fragilità giovanile è spesso fonte di problemi, personali e sociali, che talvolta si ripercuotono su tutta la collettività, come è accaduto. Arriviamo da loro, per far stare meglio i ragazzi, e costruire cittadini futuri più consapevoli”.
La messa a bando di tutti i fondi Fsc (Fondo per lo Sviluppo e Coesione), pari a quasi 500 milioni di euro; portare avanti la riforma dell’emergenza e urgenza con l’apertura di nuovi Cau e l’attivazione del numero unico per le prese in carico di urgenze a bassa complessità; il perfezionamento del rinnovato sistema di accreditamento delle strutture sociosanitarie e del nuovo meccanismo che fissa tariffe e costi. E il capitolo post alluvione, con, da un lato il confronto col Governo per ottenere i rimborsi al 100% per famiglie e imprese e, dall’altro, l’attività quotidiana con la Struttura commissariale per la messa a terra dei Piani speciali per la ricostruzione. Sono le priorità da qui a fine mandato, messe in fila da presidente facente funzioni della Regione, Irene Priolo, dopo le dimissioni di Stefano Bonaccini in seguito all’elezione al Parlamento Europeo. “Il lavoro della giunta e delle strutture regionali non si ferma, tutt’altro- assicura la presidente-. E’ stato lo stesso Bonaccini a chiederci di proseguire con quanto impostato in questi quattro anni e mezzo ed è un impegno che intendiamo onorare fino all’ultimo giorno, garantendo continuità a beneficio di cittadini, imprese, comunità. Ci sono riforme importantissime, come quella sull’emergenza urgenza, che stanno dando ottimi risultati e vanno accompagnate al loro completamento, confermando la caratteristica di una regione all’avanguardia in Italia, come dimostra l’apprezzamento verso i Cau espresso dalla stessa Agenas, l’Agenza governativa per i servizi sanitari regionali”.
Priolo ribadisce anche che non ci saranno rallentamenti nei bandi per i fondi europei: “Ne sono già previsti per quasi 500 milioni di euro, fondi a disposizione dei Comuni e degli enti locali, un’importante iniezione di investimenti per l’intero sistema regionale, per una crescita sostenibile e buona occupazione. Così come prosegue la procedura di accreditamento per le strutture sociosanitarie che prevede modifiche strutturali condivise con le realtà del settore e i sindacati: parliamo della cura e dell’assistenza delle persone più fragili e degli anziani, e quindi di attività fondamentali”. Infine, l’alluvione: “Il nostro impegno per ottenere rimborsi al 100% per imprese e famiglie non calerà di un millimetro, torneremo a far sentire la nostra voce col Governo affinché quella promessa venga onorata. Così come, in stretta collaborazione con il Commissario Figliuolo stiamo lavorando per mettere a terra i piani speciali della ricostruzione, decisivi per la messa in sicurezza del territorio, d’accordo con i comuni e le realtà istituzionali locali”. Nelle prossime settimane è previsto un incontro proprio con il commissario alla ricostruzione per fare il punto sulla situazione.
FONDO PER LO SVILUPPO E LA COESIONE 2021-2027
La dotazione assegnata all’Emilia-Romagna ammonta a 588 milioni di euro. L’Accordo per la coesione che ne dettaglia e pianifica l’utilizzo è stato sottoscritto con la Presidenza del Consiglio dei ministri il 17 gennaio 2024 alla presenza della premier Meloni. Di questi, 107,7 sono già stati assegnati a titolo di anticipazione a fine 2021 e destinati al finanziamento di interventi per l’ammodernamento della rete ferroviaria regionale, la manutenzione della rete stradale provinciale e il contrasto al dissesto idrogeologico. Queste risorse, attraverso il meccanismo del cofinanziamento, hanno già attivato investimenti complessivi pari a oltre 195 milioni. I restanti 480,6 milioni di euro sono destinati a interventi sul fronte del contrasto e della prevenzione del dissesto idrogeologico, per il potenziamento delle infrastrutture viarie, il rafforzamento dell’edilizia universitaria, la realizzazione di spazi per la formazione terziaria, la qualificazione degli impianti sportivi, la rigenerazione urbana, lo sviluppo sostenibile delle città e delle aree montane e interne.
SANITÀ: CAU E RIFORMA EMERGENZA URGENZA
Altro tema prioritario del lavoro della Giunta dei prossimi mesi sarà quello della riorganizzazione dell’emergenza urgenza: la riforma, che ha già portato importanti risultati, prosegue da un lato con il rafforzamento capillare dei Centri di assistenza urgenza sul territorio (oggi sono già 42 i Cau e saliranno a 50 entro il 2024), dall’altro con l’attivazione da fine anno del 116117, il numero unico europeo che prenderà in carico il cittadino con urgenze a bassa complessità per indirizzarlo direttamente ai Cau. Da gennaio a maggio 2024, secondo i dati elaborati dalla Regione per valutare l’andamento dell’attività dei Cau, i 42 Centri di assistenza urgenza attivi hanno ridotto la pressione degli accessi in Pronto soccorso del 15,5% per i codici bianchi e del 9% per i codici verdi. Per il 2024 si prevedono 400mila accessi ai Cau, su un totale di 1,8/2 milioni al Pronto soccorso + Cau. Positiva la valutazione che fino ad ora hanno dato i cittadini sui Cau: per l’83% l’esperienza è positiva o molto positiva, sia in termini di accoglienza, sia di cura. I dati emergono dal questionario che la Regione ha proposto in collaborazione con le Aziende sanitarie a partire dal 29 gennaio, già 4.400 i questionari compilati su base volontaria e anonima. L'83,5% ritiene che il tempo di attesa, che sono mediamente pari a 45 minuti, sia stato “adeguato” o “ottimale”.
ACCREDITAMENTO WELFARE
Entro il 31 dicembre si concluderà la procedura degli accrediti delle strutture sociosanitarie della Regione. L'obiettivo è aggiornare la risposta ai nuovi bisogni di sostegno, cura e assistenza delle persone, a fronte dei cambiamenti della struttura sociale, in particolare legati all’invecchiamento e alla composizione dei nuclei famigliari. Un maggiore sostegno di politiche per la prossimità e alla domiciliarità, qualificando il lavoro degli operatori e rafforzando i rapporti numerici tra operatori e assistiti. Il nuovo sistema tiene conto dei costi aggiuntivi cui sono soggetti i gestori. Per venire incontro agli aumenti delle rette, la Regione, d'accordo con i sindacati, ha stanziato 10 milioni di euro aggiuntivi sul Fondo sociale regionale che saranno trasferiti ai comuni per sostenere le famiglie con redditi bassi e medio bassi nel pagamento delle rette. Inoltre, da gennaio, verrà introdotto l'Isee nel calcolo delle rette a carico degli utenti.
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