L'arte di insegnare un mestiere
L’esperienza del laboratorio di falegnameria della Caritas diocesana di Piacenza. Parla il responsabile del settore, Michele Napoli: “lavoriamo per la formazione”
“Il compito di dare il via alla formazione, all'interno del laboratorio di falegnameria, mi ha portato a riflettere sull’importanza di insegnare un mestiere”: con queste parole Michele Napoli, responsabile del Servizio mobili della Caritas diocesana spiega l’impegno per la formazione professionale.
Molteplici corsi
“Dopo aver sistemato il laboratorio di falegnameria, predisponendo sei banchi, quindi una postazione per due alunni, in previsione di dodici iscrizioni per volta, in questi ultimi anni abbiamo proposto diversi corsi per molteplici categorie di persone”.
“Ci sono stati dei PCTO (alternanza scuola/lavoro) come quello siglato con l’Istituto Tramello-Cassinari di Piacenza per gli studenti di quarta e quinta, con un obiettivo specifico sulla progettazione e lavorazione del legno. Poi abbiamo partecipato - aggiunge Michele - al bando «A cosa serve avere le mani pulite se poi le tieni in tasca», un progetto del Comune di Piacenza, sostenuto dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, nell’ambito del Fondo nazionale per le politiche migratorie, con cui abbiamo offerto percorsi di orientamento al lavoro e formazione professionale, a minori non accompagnati, entrati in Italia dall’estero. Con Kairos Piacenza - Comunità e servizi educativi per minori e giovani adulti abbiamo collaborato ad un progetto per disabilità che si chiamava «Partecipi»”.
Imparare a restaurare
“Inoltre, abbiamo realizzato - prosegue il responsabile del Servizio mobili della Caritas diocesana - un corso tutto nostro, gratuito, per dodici persone in cerca di lavoro, dedicato al restauro. Creando una classe mista, si è cercato di mettere insieme dei giovani italiani con sette migranti, provenienti da esperienze umane difficili, che hanno trovato un primo contatto con il nostro Paese qui da noi, e sono sono riusciti, nel corso del nostro laboratorio, a formarsi a una professione. In questo corso avevamo un docente universitario di restauro dell’Università di Rio de Janeiro, con dieci anni di esperienza come falegname. È stata un’esperienza pilota, - ha rimarcato Napoli - che ci è servito per prendere le misure e capire come sviluppare in futuro un corso più strutturato. Il nostro sogno è di realizzare un centro unico di formazione, dividendo i vari indirizzi di corso che sarebbero: montaggio mobili, falegnameria, restauro e design del prodotto”.
È attivo anche un progetto di liuteria, che avrà luogo nel laboratorio di Caritas tra la fine di novembre e la prima metà di gennaio, con l’intento di insegnare ai bambini del Quarto Circolo scolastico di Piacenza, a eseguire dei piccoli lavori di liuteria.
Il rapporto con le imprese
“Abbiamo sperimentato - conclude Michele - l’efficacia di questi corsi che ci ha dato grande soddisfazione da un punto di vista umano, ma anche pratico. L’obiettivo che ci poniamo è quello di creare rete attraverso il contatto con le aziende e fare una formazione specifica per garantire un inserimento lavorativo a tante persone che oggi hanno bisogno”.
Il laboratorio Caritas ha assunto un ruolo di prestigio nella formazione e nell’insegnamento di mestieri a persone provenienti da vari contesti, anche i più svantaggiati. Grazie all’esperienza e alla dedizione dei suoi operatori, il laboratorio è diventato un punto di riferimento per coloro che desiderano imparare un nuovo mestiere e reinventarsi professionalmente.
Un’arte che richiede passione
Ma cosa significa davvero insegnare un mestiere? È molto più di trasmettere conoscenze tecniche e abilità pratiche; è un’arte che richiede passione, dedizione e soprattutto empatia. Gli insegnanti del laboratorio della Caritas di Piacenza cercano di incarnare appieno queste qualità, ponendo al centro del loro lavoro la persona e le sue esigenze.
Quindi insegnare un mestiere è un’arte che va ben oltre la mera comunicazione di nozioni tecniche. Richiede pazienza, empatia e creatività. Solo con queste qualità è possibile guidare gli studenti verso una realizzazione professionale. Il laboratorio della Caritas rappresenta un esempio eccellente di come l’impegno e la dedizione possano fare la differenza nella vita di coloro che desiderano imparare un nuovo mestiere e costruirsi un futuro migliore.
Riccardo Tonna
“L’obiettivo che ci poniamo
è quello di creare rete
attraverso il contatto con le aziende
e fare una formazione specifica
per garantire un inserimento lavorativo
a tante persone
che oggi hanno bisogno”
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