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Notizie Varie

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Ogni sabato e domenica, dall’1 al 29 dicembre, l’Atelier delle candele al Castello di Gropparello

candele

È una tradizione antica che si ripete da sempre, ogni volta che il nuovo anno si lascia il vecchio alle spalle, rischiarando la strada verso il futuro con la fioca luce di una candela. Non è complicato ma farlo bene e farlo insieme è la cosa più importante, perché un rito al Castello di Gropparello (PC) è un’esperienza da condividere, sia per gli adulti che per i bambini, impegnati nello specifico in un’attività dal sapore invernale.
Tutti i sabati e le domeniche di dicembre, su prenotazione, è possibile partecipare al laboratorio L’Atelier delle Candele, per apprendere l’arte della manipolazione e della scultura della cera, riflettendo sullo scorrere del tempo e sognando che la fiamma sullo stoppino alla mezzanotte dell’1 gennaio sia una luce capace di favorire l’ingresso di grandi novità.
A questo, si aggiunge l’opportunità di visitare il Castello di Gropparello addobbato per Natale e prenotare il pranzo alla Taverna Medievale con menu à la carte con piatti tipici piacentini e vini locali.
Della durata di circa un’ora e 30 minuti e aperto sia ai bambini tra i 3 e i 10 anni accompagnati sia agli adulti, il laboratorio si propone di insegnare a realizzare orare una candela manipolando la cera secondo i gusti individuali e comprende, al prezzo di 15 euro a persona, la lezione nella Sala Fratina con la decoratrice del castello e il materiale per creare la candela, che poi rimarrà ai partecipanti.
Il costo della Visita guidata al Castello Incantato è di 10 euro a persona.
Per informazioni: Castello di Gropparello
Via Roma 84, 20025 – Gropparello (PC)
Tel. 0523855814
Email: info [AT] castellodigropparello [DOT] com
Sito web: www.castellodigropparello.it
www.castellodigropparelloeventi.it

Pubblicato il 21 novembre 2019

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Il meteorologo Mercalli: «Adesso è il momento di agire, altrimenti le conseguenze saranno catastrofiche»

mercalli

“Laudato si’, mi Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa”. Cita più volte il Cantico delle Creature di San Francesco d’Assisi, Luca Mercalli, quando parla di futuro del pianeta e di emergenza climatica. Meteorologo e volto noto della televisione, è stato ospite nella serata del 20 novembre alla Galleria Alberoni di Piacenza, in un incontro partecipatissimo e che rientra nel ricco calendario di appuntamenti della mostra “L’ultimo Albero”, percorso artistico-culturale alla scoperta dei segreti della natura, dei cambiamenti climatici e delle responsabilità dell’uomo, promosso dall’Opera Pia Alberoni insieme a Biffi Arte, Comune di Piacenza, Musei in Rete di Piacenza e Società Meteorologica Italiana, con il sostegno e la collaborazione di numerosi partner del territorio. “San Francesco fu in un certo senso il padre dell’ecologia - ha evidenziato il meteorologo, per l’occasione introdotto al pubblico da Giorgio Braghieri, presidente dell’Opera Pia Alberoni e dal professore Adriano Marocco, della facoltà di Scienze Agrarie dell’Università Cattolica di Piacenza -: nonostante non avesse infatti nessuno strumento per comprendere le leggi fisiche, disse che l’uomo è governato dalla natura. Un’intuizione simile la ebbero anche i greci antichi, un popolo per cui il senso della misura era un concetto fondamentale. Dobbiamo - ha proseguito Mercalli - renderci conto che noi viviamo su un pianeta che ha una dimensione limitata. Si parla spesso della necessità di avere più crescita, ma questo non è possibile; continuando in questa direzione si va verso un’inevitabile debacle, in cui a farne le maggiori spese sarà la specie umana. Al contrario – ha spiegato -, la terra si riprenderà, dato che davanti a sé ha ancora 5 miliardi di anni di vita. La grande scelta che possiamo fare è quindi il riconoscimento del limite”.

EMERGENZA CLIMATICA, UNA RESPONSABILITÀ MORALE - Supportato da dati e report prodotti negli anni dalla comunità scientifica, Mercalli ha quindi illustrato ai presenti i danni tangibili compiuti dall’uomo sulla Terra, a cui si accompagnano previsioni tutt’altro che rosee per il futuro del pianeta. “In un solo secolo – ha sottolineato – siamo arrivati a mettere sotto stress tutti i meccanismi planetari, i numeri ci dicono che non ha mai fatto così caldo come nel ‘900. I mesi di giugno, luglio, settembre e ottobre del 2019 sono stati i più caldi di sempre, i ghiacciai si sciolgono, il livello dei mari si alza. In virtù di ciò ci si presentano due scenari per i prossimi cento anni: se non facciamo niente, le temperature aumenteranno di cinque gradi entro fine secolo, con conseguenze catastrofiche e non completamente immaginabili. Se invece iniziamo ad agire, rispettando l’Accordo di Parigi del 2015 sul clima, si verificherà comunque un aumento, ma in questo caso accettabile e stimato entro i due gradi. Bisogna però muoversi adesso, al massimo nei prossimi 10-15 anni, solo così potremo consegnare ai giovani un mondo vivibile”. Il nome di Mercalli compare tra gli oltre undicimila firmatari – provenienti da tutto il mondo – del recente articolo World Scientists’ Warning of a Climate Emergency, pubblicato il 5 novembre scorso sulla rivista BioScience. “In questo documento – ha spiegato - viene detto che noi scienziati abbiamo un obbligo morale, quasi militare, di far conoscere alla società le minacce che questa emergenza climatica comporta per la società. Adesso è il momento di iniziare la cura – ha ribadito – andando oltre a qualsiasi negazionismo, una piaga che attecchisce perché ci toglie un’ansia, ci sgrava di una responsabilità. Ognuno di noi – il suo appello finale -, ce lo ricorda anche Papa Francesco nell’enciclica “Laudato si’”, ha il dovere di prendersi cura della nostra casa, del nostro pianeta”.

Federico Tanzi

Pubblicato il 21 novembre 2019

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A Ottone anche una panchina rossa per dire “basta” alla violenza contro le donne

panchina rossa

Nonostante la neve avesse imbiancato il paese, a Ottone, nella sala del Consiglio Comunale, insieme a Claudia Gnocchi, Responsabile Coordinamento Donne Parma e Piacenza, il vicesindaco Maria Lucia Girometta ha inaugurato una mostra fotografica dell’artista Dario Fava, per celebrare la giornata contro la violenza sulle donne. Il vicesindaco ha sottolineato che il Comune di Ottone, sempre sensibile alla problematica, si è fatto promotore dell’evento per ribadire l'importanza civile e politica di questa ricorrenza, per dire “basta”, per dimostrare il dissenso “contro ogni forma di abuso e sopraffazione” e per sostenere azioni a sostegno della libertà di azione, di pensiero e di genere. E ancora che “Solo la comunione di intenti e la sinergia fra tutte le forze politiche, civili e sociali può combattere questo fenomeno e vedere finalmente le donne libere e padrone di se stesse”.
Gnocchi ha ricordato che questa giornata fu istituita per la prima volta il 17 dicembre 1999 dall’Assemblea generale degli Stati Uniti e che in seguito fu scelta la data del 25 novembre perché nel 1960 in quel giorno furono uccise nella Repubblica Domenicana le tre sorelle Mirabal, attiviste politiche. Ha poi ribadito che la violenza può essere fisica, sessuale e psicologica e può accadere ovunque, dentro le mura domestiche, sul lavoro e ovunque. Ha anche comunicato l’esistenza di un bando per la presentazione di progetti rivolti al contrasto delle discriminazioni e della violenza di genere. Erano presenti uomini e donne del territorio, che hanno apprezzato non solo l’iniziativa ma quanto esternato da Girometta e Gnocchi ma soprattutto le foto dell’artista fotografo. In esse si colgono espressioni e sentimenti legati a forme di violenza, soprattutto psicologica, ma anche una rinascita interiore. E’ stata anche inaugurata “la panchina rossa” che, passata la nevicata, verrà posizionata nei giardini “Caproni” del paese.

Pubblicato il 21 novembre 2019

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A Cerignale il primo nuovo Atm Postamat per i piccoli Comuni

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Poste Italiane ha installato, alla presenza del sindaco di Cerignale Massimo Castelli, del sindaco di Corte Brugnatella Mauro Guarnieri, della vicesindaco di Zerba Claudia Borrè e della vicesindaco di Ottone Maria Lucia Girometta e dei rappresentanti di Poste Italiane, il primo Atm Postamat per i piccoli comuni della provincia di Piacenza presso l’ufficio postale di Cerignale, comune in cui risiedono circa 120 abitanti. È il sesto intervento in Emilia-Romagna dopo quelli di Ghiare di Berceto (PR), Sant’Agata sul Santerno (RA), Dovadola (FC), Fontanelice (BO) e Pennabilli (RN).
“Salutiamo con riconoscenza l’impegno di Poste Italiane – ha detto il sindaco Castelli - con i piccoli comuni. È un’azienda che sta guardando avanti: nelle dinamiche del futuro, i piccoli borghi diventeranno luoghi sempre più attrattivi ed è importante allora dare i necessari servizi. Poste Italiane su questo percorso si sta dimostrando lungimirante e ovviamente, noi sindaci, dobbiamo sempre più mirare ad avere altri servizi: dalla sanità, per arrivare alla scuola e alla mobilità, garantendo così una rete efficace di sostegno”.
L’installazione è parte del programma di impegni per i Comuni italiani con meno di 5.000 abitanti ribadito dall’Amministratore Delegato, Matteo Del Fante, in occasione della seconda edizione dell’incontro con i “Sindaci d’Italia” del 28 ottobre 2019 a Roma, ed è coerente con la presenza capillare di Poste Italiane sul territorio e con l’attenzione che da sempre l’Azienda riserva alle comunità locali e alle aree meno densamente popolate. L’effettiva realizzazione di tali impegni è consultabile sul nuovo portale web all’indirizzo
www.posteitaliane.it/piccoli-comuni. Disponibile sette giorni su sette e in funzione 24 ore su 24, il nuovo Atm Postamat di Cerignale di ultima generazione consente di effettuare operazioni di prelievo di denaro contante, interrogazioni su saldo e lista dei movimenti, ricariche telefoniche e di carte Postepay, oltre al pagamento delle principali utenze e dei bollettini di conto corrente postale. Può essere utilizzato dai correntisti BancoPosta titolari di carta Postamat-Maestro e dai titolari di carte di credito dei maggiori circuiti internazionali, oltre che dai possessori di carte Postepay. Lo sportello è anche dotato di monitor digitale ad elevata luminosità e di dispositivi di sicurezza innovativi, tra i quali una soluzione anti-skimming capace di prevenire la clonazione di carte di credito e un sistema di macchiatura delle banconote. L'iniziativa è coerente con i principi ESG sull'ambiente, il sociale e il governo di impresa, rispettati dalle aziende socialmente responsabili, che contribuiscono allo sviluppo sostenibile del Paese.

Pubblicato il 21 novembre 2019

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In un “quaderno” della Scuola Primaria di Ferriere aspetti anche inediti della storia e del paesaggio locale


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Avvicinare gli alunni alle loro radici, alle loro origini condividendo le conoscenze sul passato con altri alunni dell’Unione Europea in un momento storico in cui i ragazzi sembrano poco legati alla realtà. Questo l’obiettivo del progetto Erasmus per il biennio 2018/2020 cui ha aderito anche l’Istituto Comprensivo Valnure.
Alla scuola di Ferriere, lo scorso anno, si sono chiesti come riuscire a migliorare le conoscenze degli scolari sul passato del territorio e sul patrimonio paesaggistico culturale locale coinvolgendoli in attività che fossero significative. Le insegnanti dopo aver approfondito i peculiari aspetti della storia e delle tradizioni di Ferriere, acquisita la collaborazione di persone appassionate di questi argomenti, hanno proposto un progetto prontamente accolto dalla referente di sede Monica Benzi
Si sono così susseguiti incontri in classe e uscite didattiche che si sono rivelate talmente interessanti e ricche di contenuti inediti da far sorgere l’idea di raccogliere i singoli contributi in un “Quaderno” a stampa dal titolo “Luoghi noti e meno noti di Ferriere” la cui disponibilità è prevista entro l’anno.
Protagonisti delle previste 136 pagine sono gli scolari della pluriclasse della scuola elementare con le insegnanti Elena Fogliazza (responsabile del Progetto), Silvana Labati, Monica Demaldè, Chiara Carbone ed Erika Cavaciuti, i “ferrieresi doc” Antonio Farinotti, Fosca Lavezzi, Dina Bergamini, Clara Mezzadri, Lorenzo Bocciarelli, Mario Opizzi, Giorgio Cavanna, Sergio Ravoni, “di affezione”: Renato Passerini, Sergio Bersani e, “arruolati per l’occasione”: Paolo Roberto Federici, Stefania Albertazzi e Luigi Ziotti. Con loro i fotografi Alessandro e Michele Daturi, Gabriele Labati, Oreste Grana, Sergio Efosi, il vignettista Renato Vermi e gli autori dei singoli contributi. Elena Barbieri ha curato il progetto grafico. Con il nuovo anno scolastico è sorto il problema della “continuità didattica” dovute al cambio di insegnanti, ma la strada è tornata di nuovo piana perché le nuove colleghe Chiara Carbone e Erika Cavaciuti , presa visione del lavoro in itinere, lo hanno prontamente condiviso.
Tra gli argomenti approfonditi le risorse idriche del territorio, i mulini dei Cerri e di Pertuso, la genesi dei laghi Moo, Nero e del semisconosciuto Sfondrò, il vallo di Colla, il presunto megalito di Cassimorenga, l’epopea delle miniere e alcune altre delle eccellenze urbanistiche e paesaggistiche del territorio.
Un saggio scientifico scritto con linguaggio divulgativo spiega le ere della glaciazione in alta val Nure; due racconti di dinastie ferrieresi raccontano originali e inediti episodi della storia del capoluogo. Il formato album di cm 31 x 22 e l’elegante veste grafica, valorizzano al meglio il ricco apparato fotografico composto di immagini d’epoca e fotografie scattate per l’occasione.

 Pubblicato il 21 novembre 2019

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