Sarà il coro Vox Silvae Ensemble diretto dal maestro Federico Perotti il protagonista del Concerto di Santo Stefano nella chiesa di San Raimondo (Piacenza, corso Vittorio Emanuele II, 154), annessa al monastero delle benedettine. Giovedì 26 dicembre dalle ore 18.30 nel tempio risuoneranno le note del "Magnificat" a 4 voci miste di Domenico Scarlatti e di alcuni canti del periodo natalizio e tradizionali carols. Il gruppo vocale sarà accompagnato all'organo dal maestro Mattia Marelli. L'ingresso è libero.
Vox Silvae Ensemble è una formazione corale composta da un giovani accomunati dalla passione per la musica ed il canto. I Il repertorio del coro spazia dalla musica più antica, come il canto gregoriano, passando per il barocco, il periodo classico e il romantico, fino ad arrivare alle composizioni contemporanee, tra cui alcune del maestro Federico Perotti, che dirige la formazione.
Si stanno concludendo alcuni lavori di manutenzione degli edifici scolastici del comune di Gragnano Trebbiense. Il sindaco Patrizia Calza e l'assessore ai lavori pubblici Cristiano Schiavi fanno sapere che gli interventi hanno riguardato le strutture della scuola materna, la primaria e la secondaria di primo grado. In particolare si è intervenuti sulle coperture al fine di migliorarne la protezione e l'impermeabilizzazione rimuovendo così alcune infiltrazioni d'acqua che si erano evidenziate in occasione delle recenti abbondanti e continue precipitazioni. I lavori sono stati svolti dall'impresa “Timoni Fernando” per un importo di 16.800 mila euro (Iva compresa). Nel contempo, sempre nell'ottica della sicurezza, si è provveduto a sostituire i copri termosifoni della scuola materna per un importo di 2195 euro. L'assessore Alessandra Tirelli ricorda che come ad ogni inizio di anno scolastico l’Amministrazione ha provveduto anche quest'anno a stanziare risorse per arredi e cancelleria. Per l’anno scolastico 2019/2020 l'importo è pari complessivamente a 6383,18 euro.
L’Associazione Culturale Terre Piacentine ha organizzato a Castell'Arquato una serata presentando il video della canzone "alla mia Castello" di Luigi Illica in occasione dei festeggiamenti legati al centenario di Illica. Un concerto che ha avuto come programma, nella prima parte brani di carattere religioso mentre nella seconda parte canti appartenenti al repertorio regionale. Sono stati proposti alcuni brani con testi composti da Illica, l’ultimo in programma è stato “Alla mia Castello”, in prima esecuzione assoluta in versione corale. Alla fine del concerto il Gruppo Alpini di Castell’Arquato ha riscaldato la serata con un ottimo Vin Brulè sotto i portici della Collegiata. Erano presenti da Lugagnano: il sindaco Antonio Vincini, la Prof.ssa Ass. cultura Sandra Gatti, il Dott.Claudio Marchetti, l'assessore Leppini Ivan e il consigliere Gruppi Manuela; per Castell’Arquato c'erano il Sindaco Giuseppe Bersani, il Vice Sindaco Giuseppe Dovani, l'assessore Giuseppe Freppoli e il Consigliere con delega Luciana Toscanini. Per Castell’Arquato è ormai consuetudine commemorare la figura del conterraneo poeta Luigi Illica con eventi musicali. Tra le opere poetiche di Illica è da annoverare la sua lirica “Alla mia Castello”. Questa lirica è stata orchestrata dal Maestro arquatese Luigi Nicelli ed eseguita dall’orchestra sinfonica Rai di Milano nell’ambito del concorso Illica del 1966, recentemente è stata rielaborata ed adattata per coro a voci miste dal Maestro Paolo Burzoni, docente presso il Conservatorio “Nicolini” di Piacenza, maestro collaboratore presso il Teatro Municipale di Piacenza e direttore del Coro Montegiogo di Lugagnano Val D’Arda. Il Coro Montegiogo è diretto dal Maestro Paolo Burzoni ed accompagnato al pianoforte dal Maestro Roberto Sidoli. Il coro si esibirà domenica 5 a Vigolo Marchese al pomeriggio e parteciperà il 6 gennaio a Rustigazzo nell'ambito del Premio Bontà, sempre al pomeriggio.
“Questa è una sfida vinta da tutta la città, di chi amministrava prima e di chi ha proseguito. Il futuro di questi spazi è l’innovazione e la tecnologia. Oggi abbiamo una meraviglia: la sfida passa ora in mano a chi gestirà l’immobile, che ha un passato di bellezza, cultura e fede e da adesso in poi un futuro di tecnologia”. Così il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri ha salutato l’inaugurazione dell’ex chiesa del Carmine, l’edificio trecentesco tra piazza Casali e vi Borghetto, da tempo abbandonato e recuperato dal cantiere avviato nel 2017. “Ringrazio la Soprintendenza – ha detto Barbieri, che ha ricevuto il cantiere in eredità dall’Amministrazione Dosi - che ci ha sempre seguito passo a passo in questo percorso di recupero”. La Chiesa di Santa Maria del Carmine è stata fondata a Piacenza nel 1334 dai Padri Carmelitani. L’impianto originario ha subito nel tempo numerose trasformazioni. Tra il XIV e XVI secolo nella navata di sinistra vengono aggiunte altre cappelle oltre a quelle medioevali, mentre nel XVII secolo furono apportati numerosi interventi decorativi, sulla base della volontà di adeguare la chiesa dal nuovo gusto barocco. Nel 1805, in seguito alla soppressione degli ordini, la chiesa viene prima adibita ad ospedale e poi a magazzino, mentre il vicino convento diventa prima caserma e, dal 1807, Pubblico Macello. Dal 1923 il convento diviene sede dell’organizzazione del Partito nazionale fascista e a partire dagli anni ’50 ospita uffici statali. Nel 2006 l’intero complesso è stato abbandonato. L’ex chiesa è stata restaurata (costo dei lavori, oltre cinque milioni e 600mila euro) e ora data in gestione. È diventata un “Laboratorio Aperto”, un nuovo spazio fruibile dai cittadini e dalle imprese che ospita e promuove al suo interno attività di formazione, eventi a tema, spazi attrezzati con tecnologie all’avanguardia e tanto altro. Scopo del progetto, quello di promuovere iniziative che possano apportare un tangibile cambiamento favorendo l’incontro tra domanda e offerta di soluzioni innovative, in particolare nell’ambito della mobilità sostenibile e della logistica, ma anche dell’ambiente, della cultura, del turismo e tanto altro. Il Laboratorio Aperto Piacenza è inserito nel prestigioso contesto dell’ex Chiesa del Carmine, il cui recupero rientra nel percorso di attivazione del concetto di Smart City e fa parte integrante del network di Laboratori Aperti della Regione Emilia Romagna che collaborano in materia di innovazione su tutto il territorio. Il Laboratorio Aperto di Piacenza è un progetto nato grazie al Fondo Europeo per lo Sviluppo regionale Por FESR 2014-2020, al Comune di Piacenza e all’Unione di “Fondazione Giacomo Brodolini” e “Mbs”, i soggetti gestori dello spazio. La Fondazione Giacomo Brodolini è un “Think and Do Tank” che opera dal 1971 a livello europeo, nazionale e locale nel campo delle politiche di sviluppo e del lavoro. Si tratta di un’organizzazione non profit con sede a Roma e con uffici a Milano, Torino, Bruxelles, Barcellona, e Ankara. Con uno staff di 50 persone e con più di 100 esperti e consulenti, si occupa di ricerca, consulenza, formazione e assistenza tecnica. “Mbs” è attiva nel mondo della consulenza direzionale, della formazione e della ricerca, integra esperienze e competenze diverse per supportare lo sviluppo delle organizzazioni. In particolare, oltre che a imprese e organizzazioni non profit, presta i propri servizi soprattutto alle pubbliche amministrazioni, attraverso interventi di progettazione, realizzazione, monitoraggio, valutazione e controllo delle politiche di sviluppo realizzate attraverso la gestione di progetti e programmi comunitari.
Il progetto di recupero
Il progetto di recupero e riqualificazione dell’ex Chiesa del Carmine è stato avviato nell’autunno del 2017 e concluso nella primavera del 2019. Comprende due distinti ambiti di intervento: il recupero e il consolidamento strutturale dell’edificio e il riuso funzionale. Il progetto è infatti finalizzato all’attivazione di uno spazio urbano fruibile dai cittadini e dalle imprese che promuove e ospita attività di formazione, eventi cittadini e spazi attrezzati con tecnologie all’avanguardia, nel segno dell’innovazione e della sostenibilità. Il recupero di questo prezioso patrimonio cittadino rientra inoltre nel quadro del rilancio di un’area di grande importanza strategica per la città. La zona compresa tra Piazza Cittadella e Piazza Casali infatti, per la sua valenza storica, culturale e urbanistica, giocherà un ruolo centrale per lo sviluppo della città del futuro. L’importo complessivo dell’intervento è stato finanziato in parte con contributo regionale DUP – Intesa per la Provincia di Piacenza – Obiettivo 10, in parte con fondi regionali Por Fesr 2014-2020 Asse 6 per le Città attrattive e partecipate. Durante l’inaugurazione sono intervenuti, a ricordare il lavoro svolto e le prospettive per il futuro, anche gli assessori Marco Tassi e Elena Baio. “Luoghi come questo – ha detto invece l’assessore regionale alla cultura Massimo Mezzetti - sono un laboratorio urbano che recupera la storia del passato e la mettono al servizio della contemporaneità. Credo che questo sia uno straordinario risultato per Piacenza e per la regione intera”. Dopo il taglio del nastro del 19 dicembre, sono proseguite nella mattinata del 20 dicembre le iniziative che marcano la restituzione, alla città, del complesso del Carmine. Gli spazi della ex chiesa hanno accolto anche gli studenti delle scuole superiori per un incontro che ripercorrerà le diverse fasi, dal recupero artistico e architettonico alle attività già in programma nel nuovo Laboratorio Aperto. Ad aprire la mattinata, i saluti istituzionali del vice sindaco Elena Baio, della restauratrice Valentina Arosio e dell’architetto Franz Bergonzi, che hanno richiamato il percorso di ristrutturazione dello storico edificio e il “cantiere parlante nel cuore di Piacenza” rappresentato dal Carmine. Per i giovani partecipanti, anche la possibilità di sperimentare le potenzialità delle attrezzature tecnologiche di realtà virtuale e aumentata in dotazione al Laboratorio Aperto.
È stato presentato ieri, 18 dicembre, nel salone parrocchiale di Rivergaro il libro “Maria. Non sei solo ad affrontare la vita”. Alla serata sono intervenuti gli autori don Andrea Campisi, parroco di Gragnano Trebbiense, Susanna Pighi dell’Ufficio Beni culturali ecclesiastici della diocesi, e Gaia Corrao (con un intervento video) e il direttore del settimanale diocesano don Davide Maloberti.
Il volume, di duecento pagine a colori, verrà inviato in omaggio agli abbonati 2020 del nostro settimanale.
Realizzato grazie al sostegno delle aziende Valcolatte e Veryant, il libro, nato per raccontare il ruolo di Maria nella vita di ogni uomo e di ogni donna, si compone di due parti. Lla prima è dedicata ad una rilettura, a cura di don Campisi, della preghiera della "Salve Regina" ed è illustrata dalle opere dell’artista Lucia Merli. Nella seconda parte vengono presentati i 23 santuari sparsi sul territorio della diocesi; ognuno è illustrato dalle foto di Carlo Pagani e per ciascuno vengono proposte una scheda storico-artistica a cura della studiosa Susanna Pighi e una rilettura storica della giornalista Gaia Corrao riproponendo il messaggio spirituale e profetico del santuario.
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