A Bobbio proseguono di spettacoli dedicati al teatro di strada, al circo e al clown. Domenica 9 giugno, “CLOWN SPAVENTATI PANETTIERI” con Collettivo Clown, giovane compagnia da anni protagonista della clowneria milanese. Due eccentrici panettieri con velleità circensi iniziano a far lievitare dall'impasto del pane scherzi e giochi di ogni sorta. Tra acrobazie pericolanti e giocoleria con gli strumenti del fornaio e nuvole di farina magica, i due interpreti creano un mondo dove ingenuità, divertimento e poesia sono perfetti ingredienti di uno spettacolo da non perdere. La compagnia è reduce da una lunga tournee in Cina. A chiudere la rassegna il “I POPOLLI UNPLUGGED” liberamente ispirato a Roald Dahl, spettacolo storico di Manicomics Teatro con Mauro Mozzani (in partenza per il Cirque du Soleil) al clown e Elena Castagnola al violoncello. Inizio degli spettacoli alle ore 17 con gli artisti che si esibiranno nella cornice della splendida Piazza Duomo, in caso di maltempo gli spettacoli si terranno ugualmente, spostandosi presso l’Auditorio Santa Chiara a pochi metri dalla piazza. In caso di brutto tempo gli spettacoli si terrano all’auditorio Santa Chiara in piazzetta S.Chiara a Bobbio.
Week-end ricco di iniziative per Coldiretti Piacenza, protagonista sul territorio con il tradizionale trofeo di golf Terranostra-Campagna Amica che si terrà sabato primo giugno al Club di Croara e con la partecipazione – domenica 2 giugno - a “Chef to Chef” a Borgonovo. Sabato primo giugno sarà una giornata importante anche per la Coldiretti di Lugagnano, protagonista dell’evento “Un Paese che canta” organizzato dal Coro Montegiogo con gli alunni delle scuole alle 21 davanti al palazzo comunale. Al termine dell’esibizione è previsto un rinfresco con prodotti di Campagna Amica. Sempre nella serata del primo giugno, l’agriturismo “Cascina Moffelona” parteciperà alla “Notte d’Estate” di Gragnano. Nel finesettimana che va dal 7 al 9 giugno è in programma un altro grande appuntamento al quale Coldiretti Piacenza non mancherà, vale a dire l’edizione 2019 del “Gola Gola”. Per la prima volta la manifestazione si svolgerà a Piacenza e in piazzetta Mercanti - a pochi passi da piazza Cavalli - saranno presenti le aziende di Campagna Amica con i loro prodotti e gli agriturismi di Terranostra. Molte le iniziative istituzionali e di intrattenimento previste per tutta la durata della manifestazione.
I bambini della scuola dell'infanzia "Monsignor Torta" hanno acccolto in modo festoso, nei giorni scorsi, il sindaco di Piacenza Patrizia Barbieri e l’assessore ai Servizi sociali Federica Sgorbati, che aderendo all’invito di suor Albina Dal Passo, madre generale delle Suore della Provvidenza per l’Infanzia abbandonata, hanno fatto visita alla struttura.
“L’incontro con la spontaneità e la sincerità dei bambini – ha affermato il Sindaco – è sempre emozionante; ci ha colpito il loro entusiasmo e l’attenzione che è emersa, dalle loro domande, nei confronti della città e dell’ambiente". "Abbiamo anche potuto apprezzare i servizi e gli spazi di cui l’asilo intitolato a monsignor Torta dispone - ha proseguito -, in particolare l’area esterna completamente riqualificata e rivestita in materiale antiurto, che consente ai bimbi di giocare in sicurezza, con grande libertà”.
Il Sindaco e l'Assessore hanno lasciato in dono alla Scuola lo stemma comunale. Hanno poi partecipato a un momento conviviale che è stato occasione per approfondire, tra i tanti progetti didattici in cui i circa 100 alunni sono coinvolti, l’attiva partecipazione dei bambini anche a molte iniziative, tra le quali la preparazione delle torte per la festa di fine anno: “Un modo semplice e diretto per rafforzare la condivisione e l’inclusione – hanno spiegato suor Albina e le insegnanti – come princìpi fondamentali del nostro percorso educativo”.
La Scuola dell'infanzia "Monsignor Torta" è una scuola paritaria con sede a Piacenza in via Torta 63/67 (tel. 0523.320722).
È stato presentato a Palazzo Galli il Dvd dedicato alla Galleria d’arte nata dall’amicizia tra Giuseppe Ricci Oddi e Giulio Ulisse Arata
Un filmato dedicato alla Galleria Ricci Oddi che non vuole essere una visita guidata virtuale, ma uno stimolo a recarsi di persona ad ammirare le circa 250 opere esposte in via San Siro per raccontare l’arte ottocentesca e di inizio ’900: alla presenza di un pubblico numeroso è stato presentato a Palazzo Galli (in Sala Panini e in Sala Verdi, videocollegata) a Piacenza, il documentario realizzato dal Cineclub Piacenza “Giulio Cattivelli” con il patrocinio del Comune e in collaborazione con la Banca di Piacenza.
Il presidente del Comitato esecutivo Corrado Sforza Fogliani (che fa parte del Consiglio della Galleria in rappresentanza dell’Accademia di San Luca) ha portato i saluti dell’Istituto di credito di via Mazzini, definendo la Ricci Oddi «preziosa, ma non sufficientemente valorizzata» e rammaricandosi «per l’occasione persa di poter avere nuovi spazi espositivi nell’adiacente palazzo di via Santa Franca, che altri hanno deciso di destinare a differenti attività». Il presidente del Cineclub Giuseppe Curallo ha ricordato il ruolo del “Cattivelli” come custode e divulgatore delle memorie piacentine e ringraziato la Banca «per il sostegno e la sensibilità che sempre dimostra nella valorizzazione del territorio». Ringraziamenti (all’Istituto locale e al Cineclub) anche da parte del vicepresidente della Galleria d’arte Laura Bonfanti, che ha letto alcuni passaggi di una corrispondenza del 1956 tra Giuseppe Ricci Oddi (il fondatore) e Giulio Ulisse Arata (il progettista) che testimonia il rapporto di stima e amicizia tra due importanti figure che hanno dato lustro alla nostra città.
Il rapporto tra Ricci Oddi e Arata è stato ripreso da Marcello Spigaroli, consulente per la parte architettonica nella realizzazione del Dvd. «Tutto partì agli inizi degli Anni Venti - ha spiegato l’Architetto - quando il facoltoso imprenditore iniziò a coltivare il sogno, che diventò poi ossessione, di dare una dimensione pubblica alla sua raccolta di opere che ormai non stava più nel suo pur ampio appartamento. Arata aderì con entusiasmo al progetto, tanto da non pretendere nessun compenso. C’era l’esigenza di dare molta luce alle opere, quindi un palazzo storico non era adatto. Ecco dunque l’idea di una costruzione su un unico piano, con lucernari che danno luminosità dall’alto, realizzata nell’area già del monastero di San Siro, acquistata dal Comune e donata a Ricci Oddi». L’arch. Spigaroli ha concluso il suo intervento dedicando il video a Ferdinando Arisi e Stefano Fugazza, che tanto hanno amato la Galleria.
Prima della visione del documentario, della durata di 30 minuti, il regista Rodolfo Villaggi ne ha illustrato le caratteristiche: voci narranti di Aldo Verrone e Giovanni Palisto; parte illustrativa delle opere a cura della gallerista Cinzia Sangalli; traduzione in inglese di Laura Bensi (con voce narrante di Michael Larsen); e i soci del Cineclub a fare le comparse, presidente Curallo compreso. Ai relatori è stato fatto dono del volume “Capolavori della Galleria Ricci Oddi di Piacenza”, edito dalla Banca di Piacenza.
Il dott. Gotti Tedeschi è intervenuto all’Anspi Domus
È possibile conciliare economia, scienza e fede? Su questo interrogativo si è incentrata la conferenza del dott. Ettore Gotti Tedeschi, economista e banchiere piacentino, il 23 maggio nella Sala delle Colonne del Palazzo vescovile di Piacenza, organizzata da Anspi Domus (nella foto, il dott. Gotti Tedeschi con il presidente dell’Anspi Domus dott. Michele Argenti).
Dovrebbe essere la morale che ispira i comportamenti, però è subito emerso, dalle parole dell’economista, come oggi purtroppo sono la scienza e l’economia che determinano una propria morale avendo acquistato sempre più una loro autonomia. Ciò significa che strumenti in mano dell’uomo, come scienza ed economia, non fanno più riferimento ad un principio etico morale che dica loro dov’è il bene e dov’è il male. Scienza ed economia assumono autonomia morale in modo totalmente diverso - ha continuato il prof. Gotti Tedeschi -. Per la scienza una causa determina l’effetto e la comunità scientifica ne fa una legge.
La scienza ha verità - ha aggiunto l’economista - che diventano l’unico approccio alla realtà; per cui se un evento non rientra in questi termini non è accettato, come alcuni dogmi religiosi: la resurrezione dei corpi, la verginità di Maria... Nell’economia invece la causa non determina mai l’effetto voluto perché di mezzo c’è il comportamento umano che può modificare completamente una cosa. L’economia - secondo il dott. Gotti Tedeschi - per giustificare l’esigenza di un’autonomia morale, ha creato l’utopia economica che trae la sua origine dalla riforma protestante che ha di fatto separato la fede dalle opere con il rischio che, in questa impostazione, le opere diventano sterili e la fede un’illusione.
Benedetto XVI ha espresso molto bene la situazione attuale nell’introduzione all’enciclica “Caritas in veritate” dove ha affermato che ci troviamo in un mondo impregnato di cultura nichilista, cioè con nessun valore di riferimento. “Se non ho valori di riferimento allora – si è interrogato Gotti Tedeschi - su che base prendo le decisioni? Quali obiettivi riesco a raggiungere?”. L’economista ha poi aggiunto, come oggi si dice, che la miseria materiale porta alla miseria morale e l’inequità, cioè la cattiva ripartizione dei beni, è la causa di tutti i mali sociali. Ma - si è chiesto l’economista - non dovrebbe essere il contrario? Che la miseria morale porta a quella materiale? Infatti è dal proprio comportamento morale che emergono egoismo, indifferenza al prossimo e avidità.
Il pensiero del prof. Gotti Tedeschi ha evidenziato, nel complesso, la difficoltà di conciliare economia, scienza e fede. L’unica strada è quella di riconoscere Dio come creatore che ha dato all’uomo il mandato di dominare la terra con rispetto, ma senza falsi complessi di inferiorità.
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