Giovedì 25 giugno con inizio alle ore 11 in forma privata nella sede di Via IV Novembre, si terrà la 75° assemblea ordinaria di Confindustria Piacenza. Nel corso dell’annuale incontro il presidente Alberto Rota traccerà il bilancio dei suoi 5 anni di mandato e si procederà con la elezione del Presidente per il quadriennio 2020-2024. Il candidato unico è Francesco Rolleri, designato dal Consiglio al termine della consultazione degli associati. Rolleri si presenterà con la squadra dei Vice Presidenti. Rolleri, che ha tenuto per sé le deleghe sul Marketing Territoriale, Internazionalizzazione, Sinergie per lo sviluppo, Credito e finanza, nei prossimi quattro anni sarà affiancato da Valter Alberici (Ricerca Innovazione e capitale umano); Claudio BassanettiI (Progetti speciali di valorizzazione del patrimonio pubblico, di contrasto agli effetti dell’emergenza Coronavirus (tavolo provinciale COvid) e finanza di progetto); Antonio Cogni (Pianificazione strategia infrastrutture e smart city); Erika Colla (Agroalimentare - Made in Piacenza – Alta Gamma); Nicola Parenti (Energia, Transizione energetica e sostenibilità) . Alle ore 15 è prevista la proclamazione degli eletti che potrà essere seguita in diretta sulla nostra pagina Facebook.
Conoscenza e innovazione, competitività, sostenibilità ambientale e sviluppo del territorio. La Regione si muove in sintonia rispetto ai pilastri del Psr, Piano di sviluppo rurale 2014-2020 con un investimento complessivo di 1 miliardo e 13 milioni di euro in ambito agricolo. Una capacità di erogare i contributi che conferisce all’Emilia-Romagna un primato in ambito nazionale. Dagli inizi della programmazione a oggi i pagamenti erogati in termini di spesa pubblica hanno portato a un totale di contributi pari a 648,12 milioni, mentre dall’inizio dell’anno sono stati liquidati 71,1 milioni di euro. In Regione a beneficiare dei fondi previsti dal Psr sono soprattutto i territori montani, con fondi per oltre 386 milioni di euro e un’incidenza del 38% delle risorse concesse. “E’ un risultato di grande valore – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi – tanto più perché ottenuto in un momento molto difficile come quello dell’emergenza coronavirus e del lockdown. Si conferma la capacità amministrativa della nostra Regione di saper distribuire risorse al comparto agricolo, dalle singole imprese alle organizzazioni, dagli agriturismi alle piccole realtà del biologico locale. Un mondo che costituisce un’importante ricchezza economica, sociale e ambientale per tutto il nostro territorio e che va preservato e tutelato”. “Continueremo nell’opera di distribuzione tramite bandi sulle singole misure del Piano di sviluppo rurale- conclude Mammi-, perché investire e stimolare la competitività del nostro settore agroalimentare incide in maniera vitale e positiva sull’economia rurale della nostra regione”. Approvato dalla commissione europea, il Psr definisce la strategia regionale per lo sviluppo del sistema agroalimentare, investe fondi che provengono da Ue, Stato e Regione (pari all’ 86,3% delle risorse disponibili) e che interessano oltre 23mila beneficiari, di cui oltre 2800 giovani e 4500 donne. Il programma inoltre riconosce i contributi comunitari solo ai paesi che sono in grado di impegnarli e l’Emilia-Romagna, al 5 giugno scorso e con sei mesi di anticipo rispetto a quanto previsto dalle norme comunitarie, aveva già raggiunto il valore target necessario a evitare il disimpegno dei fondi non utilizzati, facendo così notare una capacità di erogazione di risorse comunitarie tra le migliori in Italia.
Emanuela Marinelli, curatrice del saggio "Nuova luce sulla Sindone".
"Nuova luce sulla Sindone", in uscita per le Edizioni Ares, è l’indagine storico-scientifica coordinata dalla prof.ssa Emanuela Marinelli che aggiorna sugli studi compiuti fino a oggi, offrendo gli argomenti necessari per stabilire una coincidenza fra il Lenzuolo conservato a Torino e il Sacro Lino che avvolse il corpo di Gesù nel Sepolcro di Gerusalemme.
Una straordinaria presenza ammantata di mistero: così si pone la Sindone sul cammino dell’umanità desiderosa di dare risposta ai quesiti che coinvolgono il senso più profondo della sua esistenza. Quell’antico telo ha avvolto davvero Gesù? L’immagine che vediamo ci parla della sua risurrezione? Com’è arrivato fino a noi quel fragile lenzuolo? Per far luce su questi enigmi sono scese in campo le discipline storiche e quelle scientifiche. Nuovi risultati sono così emersi dagli archivi e dai laboratori, componendo un mosaico avvincente di indizi e di prove. A questo punto il cammino va oltre: davanti alla Sindone - ha ricordato papa Francesco il 30 marzo 2013 - "il nostro non è un semplice osservare, ma è un venerare, è uno sguardo di preghiera. Direi di più: è un lasciarsi guardare".
Nelle prime duecento pagine il libro – curato e in parte scritto direttamente da Emanuela Marinelli – aggiorna sulle più importanti indagini storico-scientifiche compiute fino a oggi sul sacro Lino. Offrono qui il loro contributo altri sette esperti: Alfonso Caccese, Andrea Di Genua, Michele Filippi, Bartolomeo Pirone, Ivan Polverari, Laura Provera, Domenico Repice. Nella sezione conclusiva, invece, le intramontabili riflessioni di Orazio Petrosillo (1947-2007) aprono alla contemplazione dell’Uomo della Sindone.
Emanuela Marinelli è laureata in Scienze Naturali e Geologiche. Ha tenuto lezioni sull’Iconografia Cristiana alla LUMSA e sulla Sindone e l’Iconografia di Cristo all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. Autrice di numerosi libri sulla Sindone, è Medaglia d’Oro al merito della Cultura Cattolica e Cavaliere della Repubblica Italiana.
Emanuela Marinelli, curatrice del saggio "Nuova luce sulla Sindone".
"Nuova luce sulla Sindone", in uscita per le Edizioni Ares, è l’indagine storico-scientifica coordinata dalla prof.ssa Emanuela Marinelli che aggiorna sugli studi compiuti fino a oggi, offrendo gli argomenti necessari per stabilire una coincidenza fra il Lenzuolo conservato a Torino e il Sacro Lino che avvolse il corpo di Gesù nel Sepolcro di Gerusalemme.
Una straordinaria presenza ammantata di mistero: così si pone la Sindone sul cammino dell’umanità desiderosa di dare risposta ai quesiti che coinvolgono il senso più profondo della sua esistenza. Quell’antico telo ha avvolto davvero Gesù? L’immagine che vediamo ci parla della sua risurrezione? Com’è arrivato fino a noi quel fragile lenzuolo? Per far luce su questi enigmi sono scese in campo le discipline storiche e quelle scientifiche. Nuovi risultati sono così emersi dagli archivi e dai laboratori, componendo un mosaico avvincente di indizi e di prove. A questo punto il cammino va oltre: davanti alla Sindone - ha ricordato papa Francesco il 30 marzo 2013 - "il nostro non è un semplice osservare, ma è un venerare, è uno sguardo di preghiera. Direi di più: è un lasciarsi guardare".
Nelle prime duecento pagine il libro – curato e in parte scritto direttamente da Emanuela Marinelli – aggiorna sulle più importanti indagini storico-scientifiche compiute fino a oggi sul sacro Lino. Offrono qui il loro contributo altri sette esperti: Alfonso Caccese, Andrea Di Genua, Michele Filippi, Bartolomeo Pirone, Ivan Polverari, Laura Provera, Domenico Repice. Nella sezione conclusiva, invece, le intramontabili riflessioni di Orazio Petrosillo (1947-2007) aprono alla contemplazione dell’Uomo della Sindone.
Emanuela Marinelli è laureata in Scienze Naturali e Geologiche. Ha tenuto lezioni sull’Iconografia Cristiana alla LUMSA e sulla Sindone e l’Iconografia di Cristo all’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. Autrice di numerosi libri sulla Sindone, è Medaglia d’Oro al merito della Cultura Cattolica e Cavaliere della Repubblica Italiana.
Al termine del primo trimestre del 2020 gli occupati scendono a 2.014.175 (in calo dello 0,1 per cento) sullo stesso periodo dell’anno precedente, mentre nella media degli ultimi dodici mesi prosegue ancora la tendenza positiva (+0,7 per cento). Nel trimestre, la disoccupazione è scesa al 5,5 per cento, la tendenza positiva appare ancora se si considera che nella media del periodo da aprile 2019 a marzo 2020 il tasso di disoccupazione è stato pari al 5,4 per cento, un valore non raggiunto dal quarto trimestre 2011. In crescita l’occupazione in agricoltura, in calo nell’industria.
I dati Istat sull'occupazione Si intravedono i primi segnali dal mercato del lavoro nel periodo che comprende il mese di marzo. Come emerge dall’elaborazione dei dati Istat realizzata dall’ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna, in regione al termine del primo trimestre 2020 gli occupati sono risultati poco più di 2 milioni e 15mila con una lievissima flessione (-0,1 per cento) sullo stesso trimestre dell’anno precedente. Nello stesso tempo, i disoccupati sono scesi a quota 117.936 (-10,2 per cento), con una riduzione del tasso di disoccupazione dal 6,1 al 5,5 per cento. Un primo riscontro dell’effetto della pandemia sul mercato del lavoro è la riduzione delle forze di lavoro (-0,7 per cento) e dall’aumento delle non forze di lavoro (+0,9 per cento). Questi movimenti vanno in senso opposto alla tendenza dominante in precedenza e colgono l’uscita dal mercato del lavoro imposta dal lock-down ad alcune categorie di lavoratori, che nelle non forze di lavoro risultano non disponibili a lavorare.
Risultati altalenanti L’andamento dell’occupazione è assai differenziato nei principali settori economici. Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, l’occupazione in agricoltura è schizzata all’insù del 22,7 per cento e ha toccato quota 83 mila. Invece, nell’industria ha fatto un deciso passo indietro a quota 524.486 (-4,6 per cento), interrompendo una serie positiva in corso da otto trimestri. Dopo due ampi contraccolpi negativi, l’occupazione delle costruzioni è risalita a quota 116.698 (+3,4 per cento). Nell’insieme dei servizi l’occupazione ha continuato a fare registrare una serie di risultati positivi e negativi, con una tendenza complessiva moderatamente positiva e nel trimestre è aumentata dello 0,3 per cento e ha raggiunto 1.289.912 unità. Ma nei settori del commercio e dell’alberghiero e ristorazione è proseguita una tendenza negativa da cinque trimestri che nei primi tre mesi del 2020 è stata del -6,4 per cento con una riduzione degli occupati a 360.927 addetti, che è stata più che controbilanciata da un aumento del 3,2 per cento dell’occupazione negli altri settori dei servizi, ove operano 928.985 persone.
L'occupazione in agricoltura è salita Nel trimestre, prosegue la discesa del tasso di disoccupazione che si è ridotto dal 6,1 per cento del primo trimestre 2019 al 5,5 per cento dello stesso trimestre del 2020. Al di là delle ampie oscillazioni stagionali, accentuate dalla pandemia, da aprile 2019 a marzo 2020, l’occupazione è aumentata, nonostante tutto, salendo a 2milioni 32mila unità, con un incremento dello 0,7 per cento rispetto alla media dello stesso periodo precedente. Le dinamiche appaiono fortemente differenziate tra i settori. L’occupazione in agricoltura è salita dell’8,4 per cento e nella media degli ultimi dodici mesi ammonta a 76.109 unità, nell’industria ha raggiunto quota 546.888 (+0,9 per cento), nelle costruzioni è scesa (-3,4 per cento) a quota 105.575. Nel complesso dei servizi l’occupazione è aumentata dello 0,6 per cento e ha raggiunto 1.303.536 unità. Questo risultato è però effetto della compensazione tra una pesante riduzione nei settori del commercio e dell’alberghiero e ristorazione (-5,5 per cento), che occupano 376.339 addetti, più che controbilanciata da un aumento del 3,4 per cento negli altri settori dei servizi, ove operano 927.197 persone. Sempre considerando gli ultimi dodici mesi, il tasso di disoccupazione prosegue la discesa riavviata dal primo trimestre 2018 e si è ridotto al 5,4 per cento alla fine dello scorso marzo, il minimo rilevato dal primo trimestre 2012.
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