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Notizie Varie

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I 100 anni di Rodari con il Gruppo Quarta Parete

un viaggio da favola

Il Gruppo Teatrale Quarta Parete di Piacenza, presieduto da Tino Rossi, ha promosso lo spettacolo “Un viaggio da Favola” dedicato a Gianni Rodari, in occasione del centenario della sua nascita.
L’evento vede la partecipazione del maestro Roberto Lovattini.

Quattro gli appuntamenti in programma.
Mercoledì 8 luglio a Boscone Cusani, nel cortile delle scuole.

Giovedì 9 luglio a Rottofreno, nell’area sportiva di via Tobagi.

Venerdì 10 luglio presso Villa Raggio di Pontenure.

Mercoledì 15 luglio a Calendasco presso il parco gioco del palazzetto.

Tutti gli appuntamenti iniziano alle ore 21.15.

Gianni Rodari fu Giornalista, scrittore, ma soprattutto insegnante: è un indiscusso riferimento per il mondo dell'infanzia di ieri e di oggi e i valori trasmessi attraverso la favola sono senza tempo. Nato a Omegna il 23 ottobre del 1920, Gianni Rodari fu pedagogista e maestro di scuola elementare, oltre che uomo politicamente attivo, presente nella scena politica ed educativa.

Pubblicato il 7 luglio 2020

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Lorenzo Marchi presidente dei Giovani industriali

lorenzo marchi nuovo presidente giovani industriali

Lorenzo Marchi è stato eletto presidente dei Giovani industriali.
Amministratore delegato di Fornaroli Polymers, Marchi  è entrato in azienda nel 2000 e rappresenta la terza generazione dell’azienda di famiglia operante nel settore chimico.
Succede a Filippo Colla che lascia la presidenza del Gruppo Giovani dopo 4 anni e di cui è stato vice presidente negli ultimi due anni.
Marchi è molto conosciuto sul territorio anche per aver acquisito nel 2017 il Tennis Club di Borgotrebbia, diventando così l’unico investitore privato nel tennis piacentino.


Il nuovo Consiglio Direttivo risulta così composto:


Alberici Greta Allied Group
Belloni Brando – Gruppo Belloni
Cogni Carla – Impresa Cogni
Dallagiovanna Sabrina – Molino Dallagiovanna
Fiorani Pietro – Fiorani & C.
Follini Marco - Vaportris
Giglio Giovanni - Antas
Molinari Paolo - TMV
Rebecchi Rossella – Rebecchi Group
Rovellini Paola - MAE
Scianò Marco – Piacenza Calcio
Sclavi Gianluca - Meba
Soressi Serena Luca – Giada Group
Tatano Elisa – Tatano F.lli
Villa Davide – Casella Autogru
Zaffignani Marco - Sercom
Zambianchi Nicolò - Agesco

Pubblicato il 7 luglio 2020

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Teatro per famiglie, apre il "Piccolo Asmodeo"

asmodeo teatro per famiglie

Una favola sul bene e sul male di Ulf Stark, uno dei più affermati scrittori contemporanei per ragazzi. Uno spettacolo di Teatro Gioco Vita nato nel 2012 che in questi anni ha sempre ottenuto successi e riconoscimenti, tra cui il premio Eolo Awards 2013 assegnato alla miglior produzione italiana di teatro ragazzi. Si tratta di “Piccolo Asmodeo”, con Tiziano Ferrari, regia e scene di Fabrizio Montecchi. Ritorna a Piacenza il teatro per le famiglie e lo fa nella cornice inedita del Cortile di Palazzo Farnese con “R-ESTATE a Teatro”, la rassegna estiva 2020 di Teatro Gioco Vita con Fondazione Teatri e Comune di Piacenza e il sostegno di Fondazione di Piacenza e Vigevano e Iren. Appuntamento giovedì 9 luglio alle ore 21.45 (ingresso gratuito con prenotazione). A tutti i bambini sarà distribuita una “Carta d’identità” da compilare con disegni e parole e da restituire poi agli organizzatori: un modo divertente e creativo per conoscere i pensieri e le aspettative dei più piccoli. Si potrà disegnare il proprio autoritratto e descriversi attraverso l’analogia con i fiori, i giochi, gli animali, i colori. Da fare da soli o insieme a un adulto.
Lo svedese Ulf Stark in “Lilla Asmodeus”, il cui adattamento teatrale è stato curato da Nicola Lusuardi e Fabrizio Montecchi, con sottile ironia ma anche con delicata poesia, con momenti di sana comicità ma anche con acuta problematicità, ci racconta, senza mai cadere in facili moralismi, di un novello Mefistofele alla ricerca del suo Faust.
I disegni dello spettacolo sono di Nicoletta Garioni, che ha curato anche le sagome insieme a Federica Ferrari, le musiche di Michele Fedrigotti, il disegno luci di Davide Rigodanza, con Alberto Marvisi alle luci e fonica, realizzazione scene di Sergio Bernasani, realizzazione costumi di Tania Fedeli, traduzione del testo dallo svedese di Helena Tirén.
Sotto sotto, nelle viscere della terra, dove la luce del sole non arriva mai e dove i merli non cantano sugli alberi, abita Piccolo Asmodeo. Asmodeo è buono, troppo buono per poter vivere tranquillamente nel mondo dei Fuochi e dei Sospiri. Essere cattivo proprio non gli riesce e nemmeno gli interessa e questo, per la sua famiglia, è un grande problema. Così Asmodeo viene sottoposto a una vera prova e mandato nel mondo della Luce e della Terra con una missione: “Dovrai convincere, entro questa sera, almeno una persona a darmi la sua anima!”, gli dice il padre, “Solo così dimostrerai di essere mio figlio”.
Ignaro dell’uomo e delle sue abitudini, assolutamente inconsapevole di quello che lo aspetta, Asmodeo inizia con timore, ma anche curiosità, il suo strampalato viaggio sulla terra. Da quel momento Asmodeo si trova coinvolto in una girandola d’incontri di ogni tipo: una mucca, un prete, un maestro di scuola, un gregge di pecore, un gruppo di bambini, un panettiere. A ognuno di loro, con grande semplicità, Asmodeo ripete quanto insegnato dal padre: “Io posso offrirti qualunque cosa. Basta che tu mi prometti di dare via la tua anima”. Alla fine della sconvolgente giornata però, Asmodeo, incompreso, dileggiato, quando non addirittura maltrattato, si convince che non riuscirà mai in un compito che non sente per niente suo. Ed è in quel momento di grande solitudine e tristezza che incontra Kristina...
«Quello che ho capito - sono le parole del regista Fabrizio Montecchi - è che ai bambini interessa che si parli di cose serie, di temi importanti. Magari con leggerezza, o ironia, o con comicità, ma di cose serie. “Piccolo Asmodeo” è una storia così. Che fa ridere, pensare e forse anche commuovere».

INFORMAZIONI
SPETTACOLO A INGRESSO GRATUITO SU PRENOTAZIONE
La prenotazione potrà essere effettuata telefonando alla biglietteria di Teatro Gioco Vita dal martedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 12 (tel. 0523.315578), via e-mail (), whatsapp (tel. 334.6700321), Facebook o Messenger indicando i nominativi di chi assisterà allo spettacolo.
I posti non sono numerati, l’assegnazione sarà effettuata dal personale di sala in base all’ordine di arrivo.
Chi non ha prenotato potrà accedere allo spazio unicamente previa verifica della disponibilità di posti. La sera dello spettacolo sarà attiva una postazione per informazioni/registrazioni all’ingresso di Palazzo Farnese a partire dalle ore 19 (tel. 334.6700321).
Per evitare assembramenti e ulteriori rallentamenti all’accesso, si consiglia comunque di prenotare in anticipo.
Sono previsti due ingressi allo spazio dello spettacolo: da Largo Brigata Piacenza per chi ha prenotato, da Piazza Cittadella per chi deve passare al punto informativo per la verifica della disponibilità di posti e la registrazione.
Accesso del pubblico scaglionato a partire dalle ore 20.45. Si prega di accedere per tempo allo spazio allo scopo di evitare assembramenti e ritardi negli ingressi. È fatto obbligo di indossare i dispositivi di protezione individuale.

GLI ALTRI APPUNTAMENTI

Martedì 8 settembre sarà la volta di “MOUN” portata dalla schiuma e dalle onde, da “Moun” di Rascal, spettacolo prodotto in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione e che ha ottenuto nel 2016 il premio Festebà di Ferrara. In scena Deniz Azhar Azari, diretta da Fabrizio Montecchi che ha curato anche le scene. Le sagome sono di Nicoletta Garioni (dai disegni di Sophie), le musiche di Paolo Codognola, le coreografie di Valerio Longo, i costumi di Tania Fedeli e le luci di Anna Adorno. “Moun” è una storia che nonostante tratti temi forti come l’abbandono, l’adozione, la nostalgia e la costruzione di sé, trasmette un senso di grande serenità. La sua forza consiste proprio nel contrasto tra la gravità dei temi trattati e la grande leggerezza con cui sono enunciati. Ai genitori di Moun il loro paese, in preda alla follia della guerra, sembra ormai non offrire nessun futuro. Con un atto disperato decidono di abbandonare al mare l’unica figlia, nella speranza che, lontano dalla guerra, avrà una possibilità di salvezza. Moun attraversa l’oceano dentro una scatola di bambù e arriva “al di là” del mare, dove su una spiaggia un’altra coppia la trova, la porta in salvo e l’adotta. Moun cresce così in una famiglia che la ama, circondata da fratelli e sorelle. Arriva però il giorno in cui le sono rivelate le sue vere origini e Moun si trova a fare i conti con la propria storia.

Chiude “R-ESTATE A TEATRO” 2020 giovedì 10 settembre “IL PIÙ FURBO” disavventure di un incorreggibile lupo dall’opera di Mario Ramos. In scena un solo attore/danzatore, Andrea Coppone. Regia e scene sono di Fabrizio Montecchi (che ha curato anche l’adattamento teatrale con Enrica Carini), le sagome di Nicoletta Garioni e Federica Ferrari (dai disegni di Mario Ramos), le musiche di Paolo Codognola, i costumi di Tania Fedeli e le luci di Anna Adorno. Nel folto del bosco un grande e cattivo Lupo incontra la piccola Cappuccetto Rosso e subito elabora (dopotutto lui è il più furbo) un diabolico piano per mangiarsela e, senza esitazioni, corre alla casa della nonna... Sembra l’inizio della favola che tutti conosciamo, almeno finché il Lupo no infila la camicia da notte della nonna ed esce di casa... rimanendo chiuso fuori! “Il più furbo” è un concentrato di leggerezza e d’ironia che fa ridere e pensare. Il lupo di questa storia suscita simpatia perché, a fronte della sua declamata presunzione “io sono il più forte, il più bello e il più furbo”, si dimostra sgraziato e goffo. Ridere di lui è ridere di noi, e questo ci fa sentire più umani.

Pubblicato il 6 luglio 2020

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Si riapre il Centro diurno per anziani

levante centro diurno anziani cadeo 

Il Centro Diurno di Roveleto ha riaperto le porte agli anziani, dopo ben 5 lunghi mesi di chiusura. “Con grande soddisfazione ripartiamo con un servizio essenziale per il nostro territorio – spiega Marco Bricconi, primo cittadino di Cadeo -; un servizio riavviato solo ora perché fosse adeguato agli standard regionali delle misure anti Covid e si potesse operare in sicurezza a tutela di operatori e ospiti”.
“L’apertura del Centro diurno per anziani è l’esito di un lavoro distrettuale che ha visto il coinvolgimento di più soggetti istituzionali - spiega Sabina Dordoni, responsabile del Distretto di Levante-. All’interno del Distretto abbiamo calendarizzato le varie attività di coprogettazione e di riavvio graduale dei servizi nel territorio di Levante. Grazie alla proficua collaborazione del Comune di Cadeo, comune capofila di Fiorenzuola, Azienda Usl e gestore è stato possibile raggiungere questo obiettivo, nel rispetto di tutte le misure di sicurezza sia per gli operatori che per gli anziani”.
“L’Ordinanza Regionale ci ha permesso di riprendere le attività che tornano a svolgersi dal lunedì al venerdì dalle 7:45 alle 12:45 – illustra Maria Teresa Agnelli, coordinatrice del Servizio per Aurora Domus -. Ogni mattina gli ospiti vengono accolti da un OSS che esegue il triage e successivamente vengono presi in carico dall' operatore assistenziale che li segue nelle ore di apertura sul servizio”.
Al momento sono inseriti 17 utenti -residenti nel Distretto di Levante- divisi in tre gruppi, dove ciascuno è seguito sempre dallo stesso operatore e risiede in un locale attrezzato dedicato.
“Per poter rispondere alle nuove disposizioni è stata modificata la disposizione dei locali interni nel rispetto delle disposizioni di stanziamento e sicurezza. Ogni locale è stato attrezzato con tavolo e poltrone ed è stata mantenuta l'area per la fisioterapia che potrà essere svolta sia all'interno che nell’area verde circostante”, ricorda la coordinatrice.
“Gli ospiti godranno sempre dei servizi precedenti: infermiere, animatore e fisioterapista. – ricorda il vicesindaco Marica Toma -. La cooperativa Aurora Domus, gestore del Servizio, ha predisposto il rispetto delle disposizioni vigenti e ha operato la sanificazione di tutti i locali del centro, mentre Ausl ha realizzato lo screening con tampone per gli operatori presenti sul servizio e per gli ospiti, che sono risultati tutti negativi”.
Grande l’impegno dell’ente gestore quanto dell’Amministrazione Comunale che garantisce trasporto ospiti e un contributo economico per coprire i costi aumentati per il minor rapporto numerico, operatore-ospiti.
“Nonostante le difficoltà del momento a partire da oggi siamo riusciti a garantire il trasporto degli ospiti sia in entrata che in uscita, per tutte quelle famiglie che ne hanno fatto richiesta – puntualizza il sindaco Bricconi – inoltre forniremo un contributo economico di 4 mila euro per ogni mese in cui vi sarà l’emergenza, sperando che al più presto si possa tornare alla normalità della gestione e dell’orario, per ora ridotto per attenersi alle linee guida. Ringrazio Ausl, AVTC, Aurora Domus e Distretto di Levante: senza un coordinato lavoro di rete sarebbe stato difficile riaprire il Servizio”.

Pubblicato  il 7 luglio 2020

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«La crisi economica rischia di ampliare le disuguaglianze sul lavoro tra donne e uomini»

 presidente petitti in assemblea

È notizia di questi giorni che, nel 2019, si sono dimesse dal lavoro, in Italia, 37 mila neo mamme. "Ancora una volta un dato preoccupante, come accede ormai quasi sempre quando escono analisi statistiche relative alla situazione donne e lavoro, che fanno suonare più campanelli d'allarme". Questo il commento di Emma Petitti, presidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna. "Una tendenza dalle dimensioni già di per sé preoccupanti- prosegue la presidente- che con la crisi socio-economica legata al coronavirus rischia di aggravarsi enormemente. Perché, a differenza di una prima lettura semplicistica circolata all'inizio della pandemia, sappiamo bene una cosa: con le crisi a rimetterci sono sempre le persone già più in difficoltà, a partire in questo caso dalle donne lavoratrici, per non parlare poi delle madri che lavorano".
"Viviamo in un Paese per molti aspetti ancora arretrato per quanto riguarda la cultura e le misure che rendono effettiva la parità di genere, in tutti gli ambiti, da quello lavorativo, familiare e sociale. Riconoscere l'esistenza di questa ferita, di questa profonda diseguaglianza in termini di opportunità tra donne e uomini, è il primo passo da compiere per combatterla. Differenze di salario rispetto ai colleghi uomini, maggiori ostacoli nel far carriera e ricoprire ruoli di vertice, più difficoltà nel far conciliare la vita lavorativa con quella familiare, un tasso di disoccupazione ancora troppo elevata se paragonato a quello maschile. Una oggettiva discriminazione nell’accesso al mondo produttivo confermata puntualmente, come un orologio svizzero, da dati pochi rosei che fanno emergere un contesto in cui purtroppo le Pari opportunità hanno ancora molta strada da fare", commenta la presidente del Parlamento regionale.

La Regione Emilia Romagna ha investiro su smart working


"In Emilia-Romagna possiamo dire di trovarci in un’isola felice con un’occupazione femminile di oltre 10 punti superiore alla media nazionale e oltre 85 mila imprese femminili. Si tratta di un risultato frutto di una grande attenzione sul tema e di un corollario di misure e interventi volti a favorire l’ingresso e la permanenza femminile nel mercato del lavoro, su cui però, anche nella nostra regione, bisogna continuare a insistere. Il percorso, di certo, non si può dire concluso. Quando parliamo di donne e lavoro non possiamo non parlare di smart working, su cui come Emilia-Romagna abbiamo sempre creduto investito. Quando ero assessora alle risorse umane siamo stati la prima Regione a sperimentarlo sugli impiegati dell’ente per poi farlo entrare a pieno regime già l’anno scorso. Questa pandemia ha rappresentato un grande laboratorio per testare la sua reale efficacia e le sue potenzialità".
"Parliamo di una forma di lavoro - evidenzia Petitti - che non guarda alle scadenza e alle timbrature, ma agli obiettivi, ai progetti. Non importa il "dove", se a casa o in un altro luogo, ma il "come".
Tra i molteplici vantaggi ha quello di rispondere, per la sua flessibilità negli orari, al grande tema della conciliazione vita e lavoro, che come sappiamo riguarda soprattutto le donne, sui cui ancora nella maggior parte dei casi grava il lavoro di cura. Uno strumento a mio avviso molto utile, su cui però c'è un "ma". Serve infatti un intervento complessivo perché in assenza di regolamentazioni a rimetterci sono sempre i lavoratori meno tutelati, ovvero coloro ad esempio che non hanno la possibilità di esercitare il “diritto alla disconnessione" e quindi lavorano molto di più, o chi al contrario non può avvalersi del "diritto alla connessione" perché non è in possesso degli strumenti tecnologici adeguati o vive in una zona in cui persistono maggiori difficoltà di connessione". "Quello del rapporto tra donne e lavoro è un tema da cui partire, con ancora più convinzione oggi. Un Paese diseguale è un Paese più povero, più debole. Soprattutto quando si parla di un Paese in cui una buona parte della popolazione (le donne) non lavora ed è vittima di ingiuste discriminazioni", conclude la presidente dell'Assemblea legislativa.

Pubblicato il 5 luglio 2020

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