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Il progetto MyMentor alla «Cattolica» di Piacenza

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Sentirsi disorientati durante gli ultimi anni di Università. Una sensazione che molti studenti hanno sperimentato sulla propria pelle perché viene loro chiesto tanto dalla società o perché la congiuntura economica non aiuta i giovani che vogliono entrare nel mondo del lavoro o per altre mille ragioni, anche più personali.
Nato all’interno della laurea in Gestione d’Azienda grazie alle docenti Elena Zuffada e Franca Cantoni, MyMentor, progetto dell’Università Cattolica, si propone di essere un supporto agli studenti, offrendo l’esperienza di un “mentor” a 76 “mentee” che partecipano quest’anno, e l’abbinamento è sempre un momento particolare, come l’assegnazione dei banchi scolastici.
Teatro quest’anno la Sala Piana dell’Ateneo di via Emilia Parmense. Anche gli altri corsi di laurea sono rappresentati, con Scienze e Tecnologie Alimentari al secondo posto con 10 mentee.
Nel complesso sono coinvolti studenti delle seguenti lauree: laurea magistrale in Gestione d’Azienda, laurea Magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza, laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie Agrarie, laurea Magistrale in Scienze e Tecnologie Alimentari, laurea Magistrale in Agricultural and food economics.

mentor8085Il mentor ha dunque il compito di supportare gli studenti degli ultimi anni di corso (Mentee) svolgendo il ruolo di consigliere, guida e precettore.
Parola chiave è sempre, in modo incontrastato, la relazione, che ricorre spesso nei discorsi di presentazione del progetto, da Anna Maria Fellegara, preside di Economia e Giurisprudenza, fino a Max Traversone e Fabrizio Caposale, che hanno ribadito, in sintesi, come “professionisti e studenti abbiano generato legami solidi e duraturi nel tempo, sfociati in stage, garantendo una solida crescita personale del mentee”.

“Teniamo particolarmente – ha sottolineato il direttore della sede piacentina Mauro Balordi - che ci sia un network attraverso il quale si arriva a capire come si stanno muovendo i mentor. Ai mentee chiedo di non sprecare questa occasione, perché siete stati selezionati per le motivazioni che avete esposto. Serve da parte vostra determinazione e forza di volontà”.
Aspetto fondamentale ovviamente è poi l’esperienza aziendale, una best practice consigliata.

Il lavoro di conoscenza (nella foto a lato) è cominciato immediatamente dopo l’abbinamento, Mentor e mentee si sono recati nella sala convegni Mazzocchi per un primo scambio di battute, che si auspica sia solo l’inizio di una proficua collaborazione.

Pubblicato il 4 novembre 2019

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