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Notizie Varie

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Cadeo, al via «Le cose che abbiamo in comune»

locandina iniziativa a cadeo per famiglie 

 

Dopo il successo raccolto nelle passate edizioni a Cadeo ritorna "Le cose che abbiamo in comune", il ciclo di incontri dedicati alle famiglie con bambini dai 0 ai 6 anni.
Nove appuntamenti, dal 25 settembre al 14 novembre, resi possibili grazie al lavoro di squadra tra Comune di Cadeo, Istituto Comprensivo di Cadeo e Pontenure, associazione GenitorInsieme e – per il primo anno- il Centro Famiglie del Distretto di Levante.
“Questo progetto per il quinto anno successivo punta a far sentire le neo-famiglie mai sole e concretamente supportate dall'intera comunità - spiega il primo cittadino Avv. Marco Bricconi -. In questi anni sono state proposte molteplici attività, dai laboratori all’educazione motoria, ma tutte con il medesimo obiettivo: preparare il miglior terreno possibile per far crescere i nostri bambini, in una comunità accogliente ed arricchente”.
Un progetto ideato già per lo scorso febbraio ma bloccato causa emergenza sanitaria, come sottolineano gli operatori del Centro Famiglie del Distretto di Levante: “Dopo un primo incontro dedicato alla lettura siamo stati costretti ad arrestare tutto, ora si riprende sempre con l’obiettivo di far dialogare le famiglie in contesti nuovi e stimolanti. Attività e laboratori li stiamo promuovendo in tutti i Comuni e Cadeo è il primo ad aver risposto”.

Gli incontri
A partire dal 26 settembre prende il via il corso Yoga baby: “Sono incontri di yoga ma in modalità ludica, guidati dalla dott.ssa Cinzia Cavallo e dalla dott.ssa Michela Gualazzi, da fare in coppia con mamma o papà – aggiunge Toma – e che facilitano rilassamento e concentrazione nel bambino”. Gli incontri di yoga baby si terranno il sabato mattina dalle ore 10 alle ore 11.30, sempre presso il parco giochi “T. Provini”: due appuntamenti dedicati ai bambini 3-6 anni (26 settembre e 3 ottobre), 3 ai piccoli 0-12 mesi (10,17 e 24 ottobre) e tre sabati alla fascia 1-3 anni (31 ottobre, 7 e 14 novembre). “In caso di maltempo le attività si svolgeranno nella palestrina adiacente palazzetto dello sport. Tutte le iniziative sono gratuite ma occorre prenotarsi: i posti sono limitati per attenersi alle disposizioni anti-covid vigenti”, conclude la vicesindaca.

Pubblicato il 26 settembre 2020

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È nelle fondamenta il segreto di tutto

radici


“Non vi è albero buono che produca un frutto cattivo, né vi è d’altronde albero cattivo che produca un frutto buono. Ogni albero, infatti, si riconosce dal suo frutto: non si raccolgono fichi dagli spini, né si vendemmia uva da un rovo. Perché m’invocate: “Signore, Signore!” e non fate quello che dico?”

Il Signore ci parla, ci manda dei segni, lui è il Vivente.
Invece quante volte lo accusiamo di non rispondere alle nostre invocazioni?
Il fatto è che o non ascoltiamo bene, o non comprendiamo quello che non vogliamo sentire e accettare.
La parabola dell’albero buono ci ricorda che “appartenere a qualcuno” è una postura del cuore che si manifesta nel nostro atteggiamento. Ci sono tante persone semplicissime che apparentemente non hanno fatto grandiose opere, ma quotidianamente sono rimasti fedeli all’essenziale.


Noi guardiamo l’albero ma dobbiamo chiederci dove affondano le radici.
Un albero con sole foglie e senza frutti è come “partorire vento” senza generare nulla.
Le radici devono essere profonde e ben irrorate, poste in un terreno di umiltà e preghiera che sono humus per la terra che le avvolge. Vale per gli alberi, vale per le persone.
Molto spesso l’apparenza inganna, come si usa dire.
Ci sono due alberi, due tesori, due case, nel vangelo di oggi; esteriormente possono sembrare tutti ugualmente belli, preziosi, solidi. Per comprendere la verità, occorre però andare ben oltre le apparenze: bisogna assaggiare i frutti, estrarre i beni dal tesoro, verificare se la casa regge alle intemperie.

La domanda fondamentale allora è chiedersi dove affondano le nostre radici e come le alimentiamo.
Non possiamo nutrire le nostre radici con acqua e veleno, non possiamo mantenere atteggiamenti non coerenti alla parola di Gesù e nel contempo a quella dei demoni. Bisogna scegliere.
Possiamo invocare aiuto quando non ci sentiamo degni, ma se la fede resta sempre e solo alla superficie, se non incide talvolta dolorosamente nelle cose che facciamo e diciamo, a cosa ci serve?
Il criterio stabilito dal Signore, anche se scomodo, è pieno di verità.
Rischiamo la vita per quello che è necessario: per alimentare l’albero che cresce dentro di noi e porta frutto e che Cristo irrora con la sua vita.
Alberi e vite possono essere sradicati da grandi tempeste e se noi in passato siamo stati salvati, abbiamo oggi una grande responsabilità da onorare.

Estratto dalla Lectio mattutina
di madre Maria Emmanuel Corradini,
abbadessa del Monastero benedettino di San Raimondo,
del 12 settembre 2020, Vangelo secondo Luca 6,43-49

a cura di
Gaia Leonardi


Pubblicato il 24 settembre 2020

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La cooperativa San Martino riceve il premio Index 2020

Mario spezia presidente cooperativa san martino 

La Cooperativa San Martino è stata premiata come la migliore azienda italiana nel settore di Movimentazione Merci. La realtà piacentina, guidata da Mario Spezia, ha infatti ottenuto il Premio Index 2020 della Fondazione Scuola Nazionale Servizi che a Bologna ha presentato “La Galassia dei Servizi FM”, il suo studio periodico sull’andamento del mercato del Facility Management in Italia. Nel corso della presentazione della ricerca, che analizza nel dettaglio le performance di circa 15 mila imprese dei nove settori in cui è stata suddivisa la galassia del Facility Management studiandone i bilanci ufficiali, sono state premiate quelle che hanno primeggiato per dati oggettivi: la Cooperativa San Martino di Piacenza si è quindi aggiudicata il Premio Index 2020 nel settore Movimentazione Merci.
“È la seconda volta che la nostra cooperativa viene premiata - fa notare il presidente Spezia che ha partecipato alla premiazione a Bologna - avevamo infatti già ottenuto il premio Index 2017 riguardante il periodo 2015/2016 quale migliore impresa italiana nel settore Logistica. Stavolta invece siamo premiati come migliore impresa italiana nel settore Movimentazione Merci (ex settore Logistica). Ho ritirato il premio con grande soddisfazione a nome di tutti i nostri soci lavoratori e di tutte le cooperative del nostro gruppo: lo ritengo uno straordinario riconoscimento che pone la nostra cooperativa ai vertici delle ditte italiane del settore. A tutti i soci vanno i complimenti e un grazie di cuore per la passione e la professionalità con cui svolgono il proprio lavoro”.
Come si diceva, quest’ultima edizione dello studio ha preso in considerazione i dati riferiti al biennio 2017/2018, gli ultimi di cui si dispone una adeguata mole di informazioni: i settori presi in considerazione sono stati quelli dei servizi ambientali, servizi culturali, energia e manutenzioni, lavanolo, movimentazione merci, servizi alla persona, pulizie professionali, ristorazione collettiva e servizi di vigilanza. Complessivamente il 2018 ha registrato un aumento dei fatturati in tutti i settori, segnando un record di oltre 67 miliardi di euro: 15 mila sono state le imprese censite, di cui quasi i due terzi impegnate nei settori dei servizi alla persona (6.100) e delle pulizie professionali (4.600). Questi sono anche i settori che occupano il maggior numero di dipendenti, essendo infatti servizi ad alta intensità di manodopera, con oltre 320mila unità ciascuno.
Al termine della presentazione dello studio sono state premiate le imprese italiane di Facility Management più performanti: il premio viene assegnato in base ad una serie di parametri economico finanziari (incremento fatturato, rapporto utile/fatturato, patrimonio/fatturato) e su un’analisi delle attività di formazione e ricerca che le imprese hanno realizzato negli ultimi anni. Il campione di 168 imprese è stato desunto da quelle che negli anni presi in considerazione hanno avuto un fatturato annuo superiore ai 30 milioni di euro.

Pubblicato il 23 settembre 2020

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Una donazione dell’OMI Academy di Pontenure all'Ausl

donazione omy accademy all'ausl

Un paese intero mobilitato per la sanità piacentina. Nei giorni scorsi l’OMI Academy di Pontenure ha formalizzato una donazione di oltre 11mila euro all’Ausl. I fondi raccolti sono stati subito impiegati per acquistare vari strumenti, tra cui tre laringoscopi portatili, utilizzabili sui mezzi di soccorso del 118, un elettrocardiografo (anch’esso mobile) e dieci tablet. La consegna di materiali è avvenuta alla presenza di Andrea Ciscato, referente dell’OMI Academy, e del sindaco di Pontenure Manola Gruppi, nonché del direttore generale Luca Baldino e del direttore dell’Emergenza Urgenza Enrica Rossi.
“Durante il lockdown – ha spiegato l’educatore professionale – il nostro doposcuola è virtualmente proseguito, per quanto possibile, via web. Abbiamo cercato di adattare alcune attività musicali ed espressive proponendo al nostro target (bambini e ragazzi dai 5 agli 11 anni) challange, giochi e piccoli concorsi”. In questo modo l’OMI Academy, promossa dalla nostra parrocchia in stretta collaborazione con il Comune di Pontenure, ha cercato di portare avanti anche durante l’emergenza il proprio servizio alla comunità: sostenere le famiglie nel proprio compito educativo in relazione alla gestione del tempo pomeridiano dei figli al termine delle attività scolastiche.
“Durante i nostri incontri on line – ha raccontato Ciscato – abbiamo raccolto l’esigenza di tutti, adulti e ragazzi, di poter aiutare la sanità piacentina, impegnata ad affrontare l’emergenza. Abbiamo quindi attivato una raccolta fondi attraverso una piattaforma on line e, in due settimane, abbiamo messo insieme 10mila euro. Hanno contribuito in tantissime, aziende, associazioni e semplici cittadini, di Pontenure ma anche di Olkusz, il paese polacco gemellato con il nostro. Per noi è stata una soddisfazione grande vedere trasformati i nostri fondi in strumenti che serviranno al personale sanitario”. Molti hanno contattato direttamente anche il parroco e hanno così contribuito alla cordata di solidarietà attivata.
“Siamo davvero grati a OMI Academy, al Comune di Pontenure e a tutti i volontari – ha evidenziato il direttore Baldino – perché questi gesti ci fanno capire quanto la cittadinanza ci sia vicina: la gente comprende il grande sforzo quotidiano dei nostri operatori e ci ringrazia in modo davvero sentito. Stiamo facendo azioni importanti per mantenere alta la guardia e questi strumenti donati sono per noi utilissimi”.
“Anche Pontenure – ha aggiunto il sindaco Gruppi - non ha voluto far mancare il proprio sostegno alla sanità piacentina. C’è chi lo fatto con l’iniziativa dell’OMI Academy, c’è chi ha donato direttamente, chi aderendo ad altre iniziative di raccolta fondi. Tutti uniti per lo stesso scopo, sostenere e aiutare il nostro ospedale e tutti sanitari che stavano lottando in prima linea. Un ringraziamento particolare al direttore generale, che da quando è iniziata l’emergenza ha lavorato instancabilmente, senza mai fermarsi un attimo, nella gestione di una delle emergenze più gravi, che non solo il nostro Paese, ma tutto il mondo ha dovuto affrontare e che sta affrontando ancora oggi. Voglio inoltre ringraziare di cuore tutti i medici e infermieri e tutti gli operatori sanitari che con grande senso di responsabilità e abnegazione hanno messo a rischio la propria vita e quella dei propri familiari per prestare assistenza ai tantissimi malati di questa emergenza”.

Pubblicato il 24 settembre 2020

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Secondo trimestre economico in Regione, gli effetti della pandemia

 occupazione in emilia romaga, dati istat

Al termine del secondo trimestre la pandemia ha prodotto l’attesa e brusca riduzione degli occupati (-3,3 per cento) che scendono a 1.988.372. Il colpo inverte la tendenza per la media degli ultimi 12 mesi (-0,4 per cento). Ma nel trimestre la disoccupazione è scesa al 4,6 per cento e la tendenza positiva si conferma per la media del periodo da luglio 2019 a giugno 2020 (5,3 per cento) un valore non raggiunto dal quarto trimestre 2011. L’apparente contraddizione si spiega nelle variazioni contrarie delle forze di lavoro (-3,5 per cento) e delle non forze di lavoro (+3,6 per cento) indotte dalla pandemia, che ha prodotto un’ampia fuoriuscita dal mercato del lavoro con l’aumento di chi non cerca e non è disponibile a lavorare.

 I dati di Unioncamnere

Unioncamere Emilia-Romagna ha elaborato i dati Istat relativi al mercato del lavoro. L’effetto della pandemia si è manifestato interrompendo la tendenza positiva dell’occupazione e determinando una consistente uscita dal mercato del lavoro. Al termine del secondo trimestre 2020 gli occupati in Emilia-Romagna sono scesi a poco più di 1 milione e 988 mila con una brusca, ma attesa, riduzione di 68 mila unità (-3,3 per cento) sullo stesso trimestre dell’anno precedente. Nello stesso tempo, i disoccupati sono scesi a quota 95.552 (-7,9 per cento), con una forte riduzione del tasso di disoccupazione al 4,6 dal 5,5 per cento, il minimo rilevato dal terzo trimestre 2011. La spiegazione di questo movimento apparentemente contraddittorio e il segnale forte dell’effetto della pandemia sul mercato del lavoro appare dato dalla riduzione delle forze di lavoro (-3,5 per cento) e dall’aumento delle non forze di lavoro (+3,6 per cento). Questi movimenti, appena accennati nel trimestre precedente, colgono l’uscita dal mercato del lavoro imposta dal lockdown ad alcune categorie di lavoratori, non protetti dalle misure adottate a salvaguardia dell’occupazione. Costoro vanno ad accrescere il numero di chi, nella speranza di riprendere la propria attività, viene collocato nelle non forze di lavoro in età lavorativa tra coloro che non cercano e non sono disponibili a lavorare determinandone un aumento di quasi 66mila unità (-11,0 per cento).

L'occupazione in agricoltura sale

L’andamento dell’occupazione è estremamente differenziato nei principali settori economici. Rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, l’occupazione in agricoltura continua a salire con un ritmo a due cifre (+17,9 per cento) e ha toccato quota 77mila. Invece, nell’industria fa un notevole passo indietro scendendo a quota 516 mila (-8,1 per cento), raddoppiando la velocità della discesa del trimestre precedente. Al contrario l’occupazione delle costruzioni conferma la ripresa, come solitamente avviene all’avvio di una crisi, salendo a quota 104 mila (+6,2 per cento), anche in questo caso con una notevole accelerazione. Si interrompe la serie oscillante di risultati positivi e negativi, ma con una tendenza complessiva moderatamente positiva dell’occupazione nell’insieme dei servizi, che nel trimestre è arretrata del 3,0 per cento e si è assestata a 1.291.308 unità. A determinarne il movimento è stata l’inversione in negativo della tendenza dell’occupazione negli altri settori dei servizi, risultata pari a 926.167 persone con un calo del 2,1 per cento, mentre nei settori del commercio e dell’alberghiero e ristorazione prosegue da 18 mesi la tendenza negativa che nel secondo trimestre 2020 ha ridotto gli addetti a 365.142 (-6,4 per cento).

Pubblicato il 23 settembre 2020

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