Sarà il 18 ottobre la prima domenica ecologica in calendario a Piacenza, nell'ambito del Piano Aria integrato regionale. Resta confermato il successivo appuntamento del mese, già fissato per il 25 ottobre, quando si riproporranno, nella giornata festiva, le stesse limitazioni al traffico in vigore dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30. Lo slittamento della prima domenica ecologica al 18, rispetto all’originaria data dell’11 ottobre, è stato deciso per agevolare l'afflusso dei fedeli verso i luoghi in cui si svolgeranno, domenica 11 ottobre, le celebrazioni per l'ingresso ufficiale di monsignor Adriano Cevolotto, nuovo vescovo di Piacenza – Bobbio, alla guida della Diocesi. Tutte le informazioni relative alle misure di contrasto all'inquinamento atmosferico si possono consultare sul sito www.comune.piacenza.it, in home page e nella sezione “Liberiamo l'aria”.
Nell'ambito di PHOTO '20, a Fiorenzuola nel pomeriggio di sabato 17 e nella mattina di domenica 18 ottobre saranno inaugurate tre mostre fotografiche: presso la Galleria/Atelier SMART, presso la Chiesa della Buona Morte e presso la sede del CCF.
L'ombra è un architetto di Franco Nazzani Inaugurazione sabato 17 ottobre alle ore 17:00 presso l'Atelier/galleria SMART, via Liberazione 12 a Fiorenzuola d'Arda Franco Nazzani, noto al grande pubblico come regista teatrale, è da sempre appassionato di fotografia e, dopo la sua mostra del 2016 al CCF con la quale si è cimentato con successo con il controluce, si ripropone analizzando ora l'ombra nel contesto urbano della nostra città. Nazzani, che nelle sue immagini coglie le ombre come elemento grafico su edifici, vie e piazze, presenta sinteticamente così la sua mostra: "Ho sempre cercato di guardar mondo come volevo che mi vedessero: con ATTENZIONE e un poco di... amore.." Orari mostra: Domenica 18 ottobre: 9:30-12 ; Mattina: Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì e Sabato: 9:30-12; Pomeriggio: Martedì, Mercoledì 16 -19 ; Anche su appuntamento (escluso festivi): tel. +39 347 4517087 INGRESSO LIBERO; Chiusura 1° novembre
Ugo Borlenghi: un Artista di Mariella Rosi Inaugurazione Domenica 18 ottobre alle ore 10 presso la Chiesa della Buona Morte, via Liberazione a Fiorenzuola d'Arda. Il Circolo Cine-Fotografico di Fiorenzuola, nell’ambito delle iniziative promosse ogni anno in occasione della festa del Santo Patrono San Fiorenzo, dedica una mostra all’artista fiorenzuolano Ugo Borlenghi recentemente scomparso. La mostra realizzata nella splendida cornice della chiesa della Buona Morte, si divide in tre sezioni; alcune opere tracciano l’importante momento culturale raggiunto da Borlenghi nella scultura, acclamato anche da meritati consensi internazionali, alcune fotografie eseguite dall’autore nella sua prima fase artistica, mai banale, sempre con una visione d’avanguardia, ed infine una breve panoramica di immagini di Mariella Rosi, esponente di spicco del CCF, dedicate all’amico Ugo, scattate durante alcune fasi del suo lavoro. La mostra è un meritato tributo ad Ugo Borlenghi, vero artista fiorenzuolano che fin dalla gioventù ha vissuto e praticato il richiamo dell’arte nelle sue varie espressioni: fotografia, pittura, scultura, poesia, ottenendo nel corso degli anni brillanti risultati. Non amava l’improvvisazione: i suoi lavori erano il frutto di un costante impegno e di una ricerca indefessa e approfondita. E’ stato fotografo professionista e ancora oggi tante coppie ne conservano la memoria sfogliando il loro album di nozze; Ugo era un perfezionista, trascorreva lunghe ore nella sua “camera oscura” dove sviluppava e stampava lui stesso le foto in bianco e nero, che dovevano essere perfette. Con l’avvento del digitale ha accantonato le sue macchine a telemetro e a reflex e si è dedicato alle riprese fotografiche a livello amatoriale, ma anche qui elaborava al computer le sue foto, che erano il prodotto di una sintesi tra strumentazione, conoscenze tecniche e sensibilità artistica. Nel 1995 con la collaborazione di molti artisti piacentini (tra i quali Stefano Sichel, Viviana Faiola, Massimo Meucci e altri valenti nomi della cultura nazionale) forma il gruppo denominato TRANSVISIONISMO, gruppo d’avanguardia artistica incentrato sull’astrattismo. Vastissima è la documentazione relativa alle mostre d’arte a cui partecipava e alquanto ricco è anche l’archivio delle foto delle sue opere di pittura e scultura. A Fiorenzuola molti lo ricordano e lo stimano per aver promosso l’arte nella nostra città (con il patrocinio del Comune) attraverso le mostre di quadri e sculture di pittori e scultori provenienti da tutt’Italia, prima nel foyer del Teatro Verdi e poi, quando sono iniziati i lavori di ristrutturazione, nell’atelier d’arte “I sassi” in via Carducci. Persona cordiale e disponibile, ma umile e silente come le sue sculture denominate “Forme silenti”, definite da un critico d’arte “forme solidificate della spiritualità”, ha affidato le sue riflessioni sull’uomo, sull’arte e sulle sue opere a un libro “Tra sguardi e pensieri” passeggiata contemplativa nella poetica delle forme silenti. Orari mostra:Tutti i giorni dalle 9:30 alle 12 e dalle 16 alle 19 ; INGRESSO LIBERO; Chiusura 1° novembre
Un bosco per amico di Luigi Peveri Inaugurazione Domenica 18 ottobre alle ore 10:30 presso la sede CCF in piazza Caduti 1 a Fiorenzuola d'Arda. Il mondo di Luigi Peveri in questa mostra è la natura. Le sue foto sono una forma di devozione alle forme del reale, non splendidi e asettici panorami, ma malinconiche e misteriose elegie che immortalano lo splendore infinito e mai replicabile delle diversità della terra. Il fotografo percorre il mondo con molta umiltà nello sguardo e scandaglia l'esistente per scandire l'esistenza. Nei suoi impeccabili bianchi e neri traduce gli elementi naturali in segni, arrivando ad una scrittura di ideogrammi che esalta e compone armoniosamente le tante qualità formali del paesaggio. E' evidente un preciso richiamo al pittorealismo di A. Stieglitz secondo cui la pratica artistica raggiunge il suo culmine quando trova "una identificazione spirituale con il mondo". Luigi Peveri è profondamente consapevole dell'importanza fondamentale della tecnica, di quanto essa sia determinante per adoperare al meglio lo strumento macchina e sfruttarne le infinite possibilità per dar vita a immagini che riflettano ciò che proviamo di fronte all'infinito e magnifico spettacolo della natura. Peveri segue una pratica ormai antica: con la sua Leica impressiona la pellicola e in laboratorio stampa personalmente i suoi scatti. Se il negativo è il risultato tangibile di questa arte che chiamiamo fotografia, la stampa corrisponde alla performance artistica a pieno titolo. L'opera di Peveri è molto vicina a quella di Ansel Adams che sosteneva che "una fotografia è fatta e non presa" in questo senso l'esercizio della performance è per Peveri soprattutto un felice esempio di scrittura e composizione, di controllo razionale di sensibilità e sapienze artigianali. I bianchi e neri eleganti e calibratissimi delle foto di Peveri sono l'equivalente del terzo grado supremo della pittura cinese shen pin, quella più vicina allo spirito divino. Peveri rappresenta l'intesa innata uomo natura: dominando perfettamente l'invadenza e l'eloquenza della luce cattura l'istante in cui la luce con grande saggezza "dice" ciò che noi avvertiamo dentro. Vero e proprio grande maestro della composizione, e della stampa Peveri applica alla pratica fotografica una severa disciplina dello sguardo e dell'attesa affinché la percezione della natura avvenga su di noi attraverso ritmi mai banali e aggressivi, in tranquillità e con una buona dose di solitudine e lentezza. Nei suoi scatti la natura diventa protagonista assoluta che non ci stanchiamo mai di ammirare. Uno sguardo, il suo, severo, ordinato ed esclusivo, verso una sorta di simbiosi arcaica e arcana con la natura, che esclude ogni forma di ridondanza, ma che cerca il meraviglioso. No ad una visione turistica e dunque aggressiva del paesaggio: la sensibilità di Peveri abita il pittoresco con estrema e controllata distintività ed eleganza e volge a celebrare la bellezza: Le foto di L. Peveri ci fanno percorrere gli orizzonti invisibili e profondi dell'essere e del sentire.
Eles lotti Storica dell'Arte
Orario mostra: Lunedì, Mercoledì, Venerdì, dalle 21. 30 alle 23; Festivi dalle 10 alle 12 - dalle 17 alle 19; INGRESSO LIBERO; Chiusura 1° novembre
Nella foto, l'artista fiorenzuolano Ugo Borlenghi nella mostra di Mariella Rosi
Il Consiglio camerale ha eletto Filippo Cella quale nuovo Presidente della Camera di commercio. Già Vice Presidente della Giunta camerale dal 30 marzo 2016, succede ora ad Alfredo Parietti alla guida dell’Ente in questa delicata fase di riforma. Una elezione avvenuta per acclamazione, incontrando il pieno consenso dei Consiglieri presenti che hanno evidenziato come Filippo Cella, in questi anni, abbia saputo dialogare con tutte le categorie economiche operanti sul territorio. Filippo Cella, laureato in Giurisprudenza, è Direttore Generale di una nota azienda piacentina, Consigliere d’amministrazione in varie società private e consorzi operanti prevalentemente nei settori dell’edilizia, dell’energia rinnovabile e dei servizi. E’ componente del Consiglio Direttivo di Confindustria Piacenza e Vice Presidente di ANCE Piacenza. E’ stato Presidente del Gruppo Giovani Industriali Confindustria Piacenza dal 2004 al 2008 e Componente del Consiglio Direttivo del Gruppo Giovani Industriali Emilia Romagna dal 2005 al 2009. Ha inoltre ricoperto il ruolo di Presidente dell’Ente Scuola Edile di Piacenza tra il 2012 ed il 2018. Il neo Presidente ha subito evidenziato la necessità di fare acquisire una posizione di centralità alla Camera di commercio, come fulcro di progetti e percorsi condivisi dall’intero sistema economico del territorio. Ha parlato di “Casa delle Associazioni” dove potere convogliare gli interessi comuni dell’intero sistema economico del territorio, dove poter operare in maniera coesa e secondo sinergie funzionali e rivolte sempre alla tutela, alla valorizzazione ed al sostegno del territorio e delle realtà della nostra provincia, in modo tale che Piacenza possa essere sempre più competitiva verso l’esterno ed in grado di fronteggiare le sfide importanti che ci attendono nel prossimo periodo. Sempre percorrendo questa linea, ha ribadito l’importanza di impiegare le risorse economiche disponibili, secondo corretti criteri di equilibrio economico-finanziario dell’Ente, indirizzandole verso progetti trasversali e incidenti a 360° gradi sul territorio. Ora occorre solo auspicare che permanga una piena legittimazione degli Organi camerali a poter operare ed agire in questa direzione e, a tal proposito, si attende pertanto la sorte degli auspicati emendamenti legati all’accorpamento ed alla funzionalità delle CCIAA. Nella stessa seduta del Consiglio sono stati accolti per la prima volta i due neo Consiglieri Giovanni Rivaroli e Gianluca Zambianchi. Quest’ultimo è anche stato nominato, nel corso della medesima seduta, quale nuovo componente della Giunta camerale.
Tutto esaurito per la visita in quota agli affreschi della cupola di S. Maria di Campagna Buona affluenza anche per le visite guidate a Palazzo Galli con la prof. Valeria Poli
Gli affreschi del Pordenone nella basilica di Santa Maria di Campagna hanno ancora una volta catturato l’interesse di piacentini e non (sono arrivati visitatori, per esempio, da Milano) in occasione dell’apertura straordinaria della Salita proposta dalla Banca di Piacenza nell’ambito della manifestazione“Invito a Palazzo”, giornata promossa dall’ABI - Associazione bancaria italiana, giunta alla XIX edizione, per dare la possibilità al pubblico di vedere opere d’arte e capolavori conservati nelle sedi storiche di banche e fondazioni. Quest’anno la maggior parte degli Istituti che hanno aderito all’iniziativa, in considerazione dell’emergenza sanitaria, hanno proposto visite digitali, disponibili fino al 10 ottobre sui portali della Banca d’Italia e delle banche-fondazioni che non hanno aperto fisicamente i loro palazzi, sul sito della manifestazione (www.palazzi.abi.it) e su Muvir.eu (www.muvir.eu), il museo digitale delle banche in Italia. Nel rispetto delle misure di contenimento del contagio Covid-19, le visite sia alla Salita al Pordenone (a piccoli gruppi), sia a Palazzo Galli sono invece state organizzate in presenza. Già sold out fin dal giorno precedente l’evento, la Salita è stata molto apprezzata da coloro che non avevano ancora avuto occasione di ammirare - in quota - la cupola di Santa Maria di Campagna, ma anche da chi è voluto tornare a percorrere il “camminamento degli artisti” memore delle positive emozioni provate la prima volta. La giornata particolarmente limpida ha permesso, inoltre, di godere appieno della vista panoramica a 360 gradi della città dalla galleria circolare in cupola. Emergenza sanitaria permettendo, per venire incontro alle tante richieste ricevute, si sta valutando di proporre- oltre a quella del 31 dicembre - nuove aperture straordinarie e gratuite. Buona affluenza anche per le due visite guidate a Palazzo Galli, una al mattino e una al pomeriggio, a cura della prof. Valeria Poli (il Palazzo della Banca di Piacenza era aperto al pubblico dalle 10 alle 16.30, sempre nell’ambito della manifestazione “Invito a Palazzo”). La prof. Poli ha condotto i visitatori nelle accoglienti sale spiegando la storia di quella che fu l’abitazione del Governatore ducale, prima di diventare sede della Federazione italiana dei Consorzi agrari, della Banca Popolare Piacentina (1867) e da ultimo della Banca di Piacenza, che lo ha acquistato nel 1997. Molto ammirate le opere “Aminta baciato da Silvia” del Piccio, il quadro di Ricchetti “In ascolto” (ricomposizione con parte autentica), l’edizione originale dell’Atlas Maior. Ultima tappa della visita, la “Galleria della Banca-Spazio Arisi”, con i bandi originali della duchessa Maria Luigia datati Piacenza e memorie dell’ultra ottantennale attività della Banca.
Una pesante conseguenza degli incidenti stradali è il costante aumento dei disabili, temporanei e permanenti, circa 25.000 l’ultimo dato disponibile. Anche nel mondo della scuola continua a crescere il numero di alunni disabili, nell’anno scolastico appena iniziato in Emilia-Romagna, i posti di insegnati di sostegno sfiorano le 11mila unità: per l'esattezza 10.997 contro i 10.732 dell'anno precedente. Nel dettaglio, a livello provinciale sono nel complesso: 2.191 a Bologna (895 in deroga); 2.043 a Modena (964); 1.530 a Reggio Emilia (698); 980 a Parma (454); 943 a Ravenna (444); 899 a Ferrara (401); 844 a Rimini (815); 806 a Forlì-Cesena (393); 761 a Piacenza (398). L’osservatorio regionale per la sicurezza stradale segnala che “persiste lo scarso rispetto civico che porta ad occupare gli stalli dei disabili da persone che non lo sono minimamente e questo è ancora più grave quando avviene all’ingresso e all’uscita delle scuole”. “In occasione della diciannovesima edizione della settimana europea della mobilità che si chiude oggi, abbiamo voluto approfondire il tema della mobilità dei disabili, chiedendo ad alcune associazioni di monitorare e segnalarci le criticità rilevate in ambito stradale. In primis ci siamo chiesto se tutte le amministrazioni locali comunali hanno predisposto il P.E.B.A. (Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche), considerato le criticità che ci hanno segnalato: marciapiedi senza rampe di salita e/o discesa (anche in corrispondenza di attraversamenti pedonali). Il problema si risolverebbe eliminando il gradino.
Alcune soluzioni Marciapiedi occupati (da merce o biciclette parcheggiate selvaggiamente, ora si comincia a vedere anche qualche monopattino). Occorrerebbe sensibilizzare i negozianti, la cittadinanza tutta e collocare, senza intralcio delle rastrelliere. Piste ciclabili o promiscue con aumento della paura specialmente da parte dei disabili che le percorrono visto la maleducazione ed arroganza di monopattini e bici. Marciapiedi stretti perché occupati da alberi o lampioni. Dalle criticità summenzionate, deriva che si è costretti a circolare assieme ai veicoli, con tutti i rischi che ne conseguono, ovvero percorrere tratti di scomodissimo ciottolato, lastricato, o “San Pietrini”. Esercizi commerciali, anche nuovi o ristrutturati, con uno o più gradini, per i quali non è prevista alcuna soluzione di abbattimento o di entrata alternativa. Si potrebbe ovviare posizionando una rampa, anche mobile. Strade fessurate nelle quali si possono incastrare le ruotine anteriori della carrozzina. Sarebbe sufficiente asfaltare nuovamente. Percorsi pedonali sconnessi e nei quali, per evitare il transito dei motocicli, sono collocati fittoni che non consentono nemmeno il passaggio delle sedie a rotelle. Occorrerebbe posizionare i fittoni più distanziati. Parcheggi per i disabili collocati nelle vicinanze di muri che non consentono l’apertura della portiera lato passeggero (il disabile non è solo chi guida). Parcheggi per diversamente abili stretti nei quali non vi è sufficiente spazio per il carico o lo scarico del disabile o collocati in pendenza. Sarebbe necessario fare parcheggi più larghi, lontano da ostacoli e su terreno piano. Nell’eventualità vi sia molta richiesta di parcheggi “speciali” si potrebbe limitare ad una solo macchina per la quale è consentito l’accesso alla zona Ztl. Sottopassi molto ripidi. Si potrebbe ovviare mettendo «un pianerottolo» per fermarsi un attimo. Quest’ultimi sono, inoltre pericolosi perché sono percorsi da ciclisti, i quali non conducono il velocipede a mano, come dovrebbero. Il problema potrebbe essere risolto mettendo delle barre antirumore, che obbligano a moderare la velocità. Il tema della mobilità stradale delle persone diversamente abili è ancora troppo critico. Richiede una maggiore visibilità mediatica per sensibilizzare la cittadinanza e tutti coloro che a vario titolo hanno il potere di migliorare la situazione e per superare i disagi che quotidianamente limitano il legittimo diritto di muoversi senza incontrare intralci o pericoli alla loro incolumità”.
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