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Notizie Varie

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«Andiamo a cercare i giovani»

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Da sempre la linea che accompagna la Fondazione La Ricerca ETS nella relazione con le nuove generazioni. L’attività dell’Area Consulenza e Ascolto

“I giovani hanno bisogno di essere ascoltati. Andiamoli a cercare, dialoghiamo con loro, impegniamoci a capire”. È un mantra che accompagna la storia de “La Ricerca” fin dalla sua costituzione, 44 anni fa. E che trova concretezza in tanti sguardi, tanti volti, tante braccia, professionalità e sensibilità: operatori, educatori, counselor, psicoterapeuti e psicologi in forze a questa Fondazione si prendono cura di ragazzi, ragazze (ma anche giovani adulti, intere famiglie), li accolgono facendo cerchio intorno, cioè squadra tra “specialisti dell’ascolto”, con lo sforzo di fornire risposte a tutto tondo, guardando alla persona nella sua interezza.

Una solitudine diffusa

Ogni richiesta di aiuto che è pervenuta (e perviene) nella storica sede, al numero civico 96 dello Stradone Farnese, ha generato (e genera) una diversificazione di servizi e progetti che da alcuni anni sono stati convogliati in un settore operativo denominato AR.C.A. che sta per Area Consulenza e Ascolto.
L’attuale responsabile e coordinatrice è la psicoterapeuta e psicologa sistemica relazionale Lucia Catino, la specialista - per intenderci - che in questi ultimi mesi ha lanciato le “provocazioni” di speed-date e social-date per favorire l’incontro tra i giovani adulti che hanno bisogno di una spinta in più per relazionarsi con gli altri. Provocazioni riuscite: hanno aderito in tantissimi.
“Perché è anche di questo, di relazionarsi con gli altri, che c’è bisogno per contrastare una crescente tendenza all’isolamento più o meno cercato e non solo fra ragazzi e ragazze”, sostengono gli operatori che “La Ricerca” mette in campo sul fronte giovani. Al di là delle problematiche legate a forme di dipendenza vecchie e nuove (sostanze, psicofarmaci, alcol, gioco d’azzardo, internet e social...) viene riscontrato un diffuso mal di solitudine: gli operatori parlano di mali dell’indifferenza, nel senso di mancanza di attenzione - “quasi che la vita degli altri non ci riguardi” -, di incapacità a relazionarsi - “Tra noi, figuriamoci i nostri figli” - e dell’urgenza di “una comunità che sia educante”.

Investire sulla prevenzione

Premesso - anche se scontato - che i ragazzi problematici non rappresentano certo la maggioranza della Generazione Z, resta un dato di fatto: le richieste di aiuto sono in costante aumento. “Noi lo leggiamo anche come un dato positivo almeno per quel che riguarda gli sportelli d’ascolto nelle scuole: significa che non si sono ancora arresi all’isolamento. Cercare aiuto significa cercare qualcuno”. Lo sguardo copre un’utenza che supera il migliaio di persone, compresi anche insegnanti e genitori sia nelle medie sia nelle superiori.
“Stiamo vivendo una situazione di fragilità diffusa, con genitori in crisi e di conseguenza adolescenti e preadolescenti confusi. Questa è una generazione che non urla più la propria rabbia come invece avveniva in passato, tacciono fino ad implodere, spesso la loro preoccupazione diventa quella di rendere felici i genitori o comunque di non creare loro problemi, si sentono inadeguati, incapaci di rispondere alle aspettative del mondo adulto. Di qui le manifestazioni di violenza, l’autoisolamento, il ritiro sociale. Bisogna investire di più nella prevenzione, partendo da noi adulti, dobbiamo porci delle domande, ad esempio, sul modo di crescere i nostri figli, su questo nostro pretendere un’accelerazione della loro crescita: se non rispettiamo le tappe evolutive necessarie al loro sviluppo, li cresciamo con l’illusione che possono avere tutto, non li educhiamo al fallimento, allo stare nel conflitto”.

I progetti

“Tre i nuovi percorsi che stiamo sperimentando, due in progetti del Comune di Piacenza: Progetto Exit (di contrasto al fenomeno degli Hikikomori, giovani autoreclusi) che ci vede impegnati da due anni in tandem con la cooperativa educativa «L’Arco», e Progetto A-Tempo (in affiancamento a giovani fragili a rischio di inattività) avviato in squadra con cooperativa «L’Arco», Officine Gutenberg, Consorzio Sol.Co Piacenza, Associazione culturale Crisalidi, Giano APS, Cosmonauti APS, Pc Network APS, CSV Emilia”.
“E, legato alla nostra quarantennale esperienza dell’Auto-Mutuo-Aiuto, due nuovi percorsi di Gruppi di Parola rivolti ai giovani tra i14 ai 18 anni e un gruppo per giovani adulti dai 24 ai 30 anni. Il confronto, il rispecchiarsi negli altri, li aiuta a conoscere meglio se stessi e ad accettarsi di più, a ragionare su di sé e sulle proprie problematiche e di conseguenza anche a relazionarsi”.

Tiziana Pisati

Come e dove AR.C.A. entra in azione tra i giovani

AR.C.A. entra in azione tra i giovani attraverso sportelli scolastici; colloqui individuali e familiari; gruppi AMA di auto aiuto (genitori con figli adolescenti, caregiver, lutto, genitori con figli tossicodipendenti); “Spazio per dirlo” (gruppo rivolto ai ragazzi tra i 14 e i 18 anni e gruppi di parola psico-educativo con momenti di incontro e riflessione uniti a momenti di aggregazione); Open Wor(l)d, gruppo per giovani adulti 24-30 anni, in cui conoscersi anche attraverso il racconto e la storia dell’altro; #Orizzonti, contest fotografico in cui i ragazzi dovranno esprimere come percepiscono il futuro; laboratorio di scrittura creativa autobiografica, Exit (progetto di contrasto al fenomeno del ritiro sociale (in rete con cooperativa Ar.co e Comune di Piacenza); “A-Tempo”, progetto di rete con vari partner rivolto ai “neet”, giovani inattivi o a rischio inattività (in rete con varie partner e Comune di Piacenza); Evento escape Wor(l)d per giovani adulti 24-30 anni (per sperimentare il corpo e l’imbarazzo e connettersi agli altri attraverso noi stessi).
Per contatti e informazioni: 346.6747670.

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Pubblicato il 19 dicembre 2024

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Coldiretti e Confartigianato, donata al Vescovo una nuova statuina del presepe

 Consegna al Vescovo

Anche quest’anno Coldiretti e Confartigianato consegnano alle Diocesi un personaggio del presepe con l’obiettivo di aggiungere figure che ci parlino del presente ma anche del futuro, diffondendo la straordinaria attualità e forza di questa narrazione gentile.

Alla consegna al Vescovo di Piacenza monsignor Adriano Cevolotto erano presenti Roberto Gallizioli, direttore della Coldiretti di Piacenza e per Upa Federimpresa di Confartigianato il vicepresidente Giancarlo Gerosa.
In questa edizione dell’iniziativa, condivisa da Symbola, Confartigianato e Coldiretti,vengono messi in evidenza i valori rappresentati dalle imprese del territorio e dell’artigianato strettamente collegati a quelli della tradizione più consolidata del Presepe.
Ed in linea con questi principi alla base della scelta
, il tema rappresentato è quello della qualità delle nostre produzioni fiore all’occhiello del Made in Italy che incarnano la ricerca della materia prima, la cura particolare all’interno delle filiere, la certificazione e tracciabilità dei prodotti, il riconoscimento di un valore aggiunto che l’artigianalità esprime convintamente.
Il Presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni per rappresentare la multiforme dimensione del Creato e della Natura che parte proprio dalla terra che ci ospita e della quale dobbiamo prenderci cura. Quest’anno, la realizzazione del manufatto che rappresenta una giovane casara, esperta nella lavorazione del latte alla base delle filiere di indiscusso pregio e tradizione, è stata affidata al Maestro artigiano leccese Claudio Riso, un’eccellenza nella produzione artistica in cartapesta.

Nella foto, il vescovo Adriano Cevolotto con Roberto Gallizioli e Giancarlo Gerosa.

Pubblicato il 18 dicembre 2024

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Le Dogane a Confindustria per fare chiarezza sull’export

Dogane a Confindustria

Presso la sede di Confidustria Piacenza l’Ufficio delle Dogane di Piacenza, in collaborazione con l’associazione degli industriali, ha tenuto un seminario di approfondimento rivolto alle imprese del territorio che operano con i mercati extra-Ue, con lo scopo di esaminare le novità legislative di maggior rilievo introdotte dalla “disposizioni complementari nazionali al codice doganale dell’Unione”, entrate in vigore il 4 ottobre. Le nuove disposizioni, allegate al d.lgs. n. 141/2024, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 3 ottobre 2014, disciplinano in modo innovativo taluni istituti, le procedure dei controlli e le violazioni doganali rimesse dal codice doganale dell’Unione alla disciplina nazionale, con effetti rilevanti sull’attività di import-export. Il nuovo quadro normativo e i temi di maggiore rilievo cui fare riferimento nelle attività doganali sono stati illustrati dalla dirigente dell’Ufficio delle Dogane di Piacenza, Maria Concetta Tribuzio, da Alessio Fionda, Responsabile del Reparto Antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Piacenza e da Simone del Nevo, titolare dello Studio Del Nevo di Parma. Sono stati affrontati, tra gli altri argomenti, l’inclusione dell’Iva fra i diritti di confine, la semplificazione delle procedure di controllo, il diritto al contradditorio del contribuente, le principali sanzioni applicabili nei casi di dichiarazioni doganali infedeli e omesse. L’incontro ha riscontrato particolare interesse e richieste di approfondimenti tra gli intervenuti, a dimostrazione del grande interesse suscitato e della proficua collaborazione. Il seminario s’inserisce nell’alveo del protocollo d’intesa tra l’Ufficio delle Dogane di Piacenza e Confindustria Piacenza siglato nel 2019 e rinnovato nel 2024, che rappresenta un importante strumento di collaborazione fra i due enti, volto a supportare la crescita economica e la competitività delle imprese piacentine.

Pubblicato il 18 dicembre 2024

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Il progetto «Fata» cresce e ora coinvolge 800 studenti

Progetto Fata

La scuola non è solo a scuola. Ed è davvero emozionante vedere le bambine e i bambini muoversi tra le opere d’arte, nei luoghi espositivi, nei teatri, con la curiosità e l’entusiasmo che contraddistingue quella meravigliosa fase della vita”. Commenta così l’assessore comunale alla Scuola Mario Dadati che l’altro giorno ci ha tenuto ad essere presente di persona durante una delle mattinate di lezione che le ragazze e i ragazzi delle primarie e delle secondarie di secondo grado di Piacenza svolgono in luoghi diversi dalle rispettive classi. Parliamo della Galleria d’arte Ricci Oddi, dello spazio espositivo Xnl, del Teatro Manicomics e del Teatro Trieste 34. Luoghi d’arte, di cultura, di creatività che hanno aderito al Progetto "Fata - Scuola diffusa" promosso dal Comune di Piacenza e attuato "sul campo" dai professionisti di Coopselios. Il progetto, alla sua seconda edizione piacentina, si ispira all’esperienza di "Scuola diffusa" messa in atto dal Comune di Reggio Emilia nel periodo Covid: per dare la possibilità agli studenti di essere a lezione in presenza, erano state coinvolte realtà che mettessero a disposizione luoghi in grado di rispettare le disposizioni sul distanziamento e al contempo stimolassero l’apprendimento. A Piacenza il progetto Fata - che sta per Formazione, Aria, Terra, Acqua - si svolge da novembre ad aprile e coinvolge circa 800 studenti di 32 classi tra primarie (terze, quarte e quinte) e secondarie di secondo grado.

L’obiettivo è stimolare l’apprendimento degli alunni portandoli per una settimana a fare lezioni speciali all’interno di luoghi altrettanto speciali. Già dallo scorso anno avevano aderito all’iniziativa la Galleria Ricci Oddi e Xnl e una ventina di classi delle scuole piacentine; quest’anno le classi sono 32 e, oltre a Ricci Oddi e Xnl, si sono aggiunti il Teatro Manicomics e il Teatro Trieste 34. Gli alunni hanno dunque la possibilità di fare scuola insieme ad atelieriesti e operatori teatrali esplorandone gli specifici linguaggi e collegandoli alle varie materie. La settimana si articola in un primo momento in classe di conoscenza e "attivazione" durante il quale gli studenti sono chiamati a interrogarsi sul significato di fare scuola fuori da scuola e iniziano a costruire il loro strumento, il taccuino, che servirà ad annotare con le parole o con il disegno tutto ciò che stimola la loro curiosità e che desiderano approfondire. Dal martedì al venerdì le classi sono ospitate nei luoghi specifici e “possono esplorarli – come spiega Claudia Molinaroli di Coopselios – immergendovisi e godendo di un tempo lento che rispetta e dà spazio anche alle individualità di ogni alunno. Inoltre – prosegue Molinaroli – le insegnanti seguono il percorso passo per passo avendo così l’opportunità di vivere l’esperienza con i propri studenti e conoscerli anche sotto una nuova luce”.

Pubblicato il 18 dicembre 2024

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Metronotte: oltre 46mila interventi in più in un anno, crescono fatturato e dipendenti

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Fatturato in salita, così come dipendenti e numero di interventi. La crescita di Metronotte Vigilanza Piacenza è certificata dai numeri: 105mila 120 situazioni gestite (tra allarmi e altri servizi offerti), il 19% in più del 2023 e 46mila 720 interventi, con un incremento del 18% nell’ultimo anno. Sono i dati presentati nel corso della conferenza stampa di fine anno, martedì 17 dicembre, presso la sede di via Caorsana, dal responsabile Giampaolo Zilocchi insieme al presidente Pietro Ercini, al CFO Giovanni Maini, al direttore commerciale Massimiliano Bengalli e al responsabile risorse umane Gianluigi Tedesco.

Crescono fatturato, dipendenti e interventi

È in costante crescita il numero dei dipendenti. Tra guardie giurate, personale amministrativo e di centrale operativa, le risorse umane di Metronotte Piacenza – la società di vigilanza che opera su tutto il territorio piacentino e si espande anche nel basso lodigiano, nel pavese, nel parmense e nel cremonese – sono cresciute di 60 unità in due anni, di cui 47 solo nei dodici mesi da novembre 2023 a novembre 2024, fino ad arrivare alle 454 attuali. Il fatturato, che nel 2021 era di 14,8 milioni, è arrivato a 22 milioni nel 2024. Di questi, 1,2 milioni sono destinati agli investimenti per aggiornare il parco auto – che attualmente conta 109 veicoli – e acquistare nuove strumentazioni tecnologiche.

Furti e rapine: i ladri preferiscono la notte

È la notte il momento preferito dai ladri. Nelle abitazioni, i casi di furto (compiuto o tentato), rapina (compiuta o tentata) e scippo si sono concentrati nel 58,82% dei casi nella fascia oraria dalle 20 alle 6. Percentuale più marcata per quanto riguarda gli esercizi commerciali (76,33%). Al pomeriggio (dalle 13 alle 20) sono avvenuti il 35,29% dei reati in abitazione e il 14,79% di quelli negli esercizi commerciali. Meno “gettonata” dai ladri la mattina (dalle 6 alle 13), momento della giornata in cui sono avvenuti solo il 5,88% dei furti in abitazione e l'8,88% nei negozi. Può sembrare ovvio che di notte avvengano la maggior parte dei furti ma, come ha sottolineato Zilocchi, “c’è stato un anno, prima del Covid, in cui le ore pomeridiane avevano superato quelle notturne per numero di furti”. In generale, di tutti gli interventi del personale di Metronotte, il 73,4% si concentra nelle ore notturne, il 18,23% in quelle pomeridiane e l'8,37% al mattino. Il mese con la maggior concentrazione di reati è stato agosto (più del 15%), marzo e aprile i più "tranquilli" (poco più del 5%).

La salute e lo sport

La provincia di Piacenza “pesa” per l’80% sul bilancio delle attività di Metronotte, mentre la restante parte si divide nel resto del bacino. Nel 2024 sono stati ritrovati dieci veicoli rubati ed effettuati 42 soccorsi a persona, di cui 25 in occasione di incidenti stradali. Le pattuglie di Metronotte, 27 delle quali dotate di defibrillatore semiautomatico, sono intervenute 22 volte per recapitare medicinali d’urgenza. Il personale di vigilanza, nel 2024, ha ritrovato e soccorso 15 animali e ha prestato servizio in 16 incendi e 9 allagamenti. Un’attenzione particolare Metronotte Piacenza la riserva al mondo dello sport: di recente la società ha ricevuto dal Coni il premio “Domenico Mazzoni”. Sono 111 le realtà sportive sostenute, di cui 36 associazioni sportive, 17 organizzazioni di volontariato, 8 associazioni culturali, 5 istituti religiosi, 8 progetti di salvaguardia e 37 eventi e manifestazioni sul territorio.

Chiavi dimenticate nella serratura e cancelli lasciati aperti

Le pattuglie di Metronotte non intervengono solo su segnalazione. Durante le “ronde”, alle guardie giurate capita di imbattersi in situazioni impreviste e di segnalarle. Nel 2024 le segnalazioni sono state 5mila 914, il 9,1% in più rispetto all’anno precedente. Si registra un aumento notevole (+23,8%) di segnalazioni di cancelli o porte lasciati aperti per sbaglio o chiavi dimenticate nella serratura (2.348 casi nel 2024). Col passare degli anni, i passi avanti della tecnologia hanno permesso alla vigilanza di perfezionarsi. “L'intelligenza artificiale è entrata a pié pari nel nostro settore”, afferma il responsabile di Metronotte Piacenza Giampaolo Zilocchi. “Ad oggi, non c’è un’azienda che non abbia un sistema video, che, aiutato da una connessione veloce, è molto più efficace poiché permette di rilevare i corpi in movimento e distinguere tra bipedi e quadrupedi. La videosorveglianza ci permette di eseguire interventi di security più approfonditi e di effettuare statistiche. Con la videoanalisi è cambiato il nostro settore”.

La parità di genere

“Abbiamo la più alta incidenza di donne a livello nazionale nel nostro settore”, dice Zilocchi. Nonostante ciò, tra i 492 dipendenti ci sono "solo" 71 donne. Fra queste, c'è la responsabile operativa Monica De Luca. Nell'ufficio comando ci sono 4 donne e 3 uomini, in centrale operativa la distribuzione è cinquanta e cinquanta. A determinare lo squilibrio è il personale in strada, che vede la presenza di alcune figure femminili ma è composto prevalentemente da uomini. Metronotte Piacenza ha ottenuto la certificazione Uni Pdr 125 per la parità di genere e da tre anni redige e deposita in maniera volontaria il bilancio di sostenibilità secondo i fattori esg (environmental, social e governance). Il parco auto di Metronotte conta 109 veicoli, nel 2024 ne sono stati acquistati 25. "Una parte del nostro fatturato lo investiamo sul territorio, ad esempio le auto le acquistiamo sempre dai concessionari locali", ha precisato Zilocchi. Tutte le vetture, dichiara la società, sono a basso impatto: in particolare, Metronotte dispone di quattro auto full electric, sei ibride e 39 a gpl.

Francesco Petronzio

Nella foto, da sinistra, Giampaolo Zilocchi (responsabile Metronotte Piacenza), Pietro Ercini (presidente), Giovanni Maini (CFO), Massimiliano Bengalli (direttore commerciale), Gianluigi Tedesco (responsabile risorse umane).

Pubblicato il 18 dicembre 2024

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