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Notizie Varie

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Rigenerazione e riuso dell’esistente: entra nel vivo la nuova legge urbanistica

Pug 

Ripensare il futuro delle città e del territorio, riducendo in modo significativo il consumo di suolo, attraverso un unico, innovativo strumento di pianificazione, il Piano urbanistico generale (Pug), che prende il posto dei tre precedenti: il Piano strutturale comunale, il Piano operativo comunale e il Regolamento urbanistico. Entra nel vivo la seconda fase per la piena attuazione della nuova legge urbanistica regionale. Un cambio di prospettiva – e un processo di semplificazione - che la Regione vuole accompagnare, sostenendo i Comuni che avvieranno la stesura dei nuovi Piani. A disposizione 600 mila euro per contribuire alle spese tecniche di predisposizione dei documenti, alla formazione del personale dell’Ufficio di Piano, al conferimento di incarichi professionali, all’organizzazione dei processi di partecipazione e di consultazione della cittadinanza.
“La Regione sostiene l’avvio dell’elaborazione dei nuovi Piani mettendosi al fianco dei Comuni, a partire dai più piccoli, favorendo quelli che saranno capaci di lavorare insieme in una logica di piena collaborazione – spiega l’assessora regionale alla Programmazione territoriale Barbara Lori - E’ innanzi tutto un sostegno economico, con questa prima tranche di 600mila euro cui si aggiungeranno nel 2021 ulteriori 400 mila euro, perché siamo consapevoli delle difficoltà finanziarie che in questa difficile congiuntura si trovano a fronteggiare molte amministrazioni locali. Ma non solo. Considero molto utili anche gli incontri sul territorio che stiamo realizzando ormai da questa estate con amministratori, tecnici ed operatori del settore per approfondire i contenuti della nuova legge. Un impegno su più fronti, dunque per dare un nuovo, forte, impulso ad una piena applicazione di questa legge innovativa”. Rigenerazione e qualificazione dell’esistente. Ma non solo. La nuova pianificazione dovrà mettere al centro temi quali la vivibilità dei sistemi urbani, la loro sostenibilità da un punto di vista ambientale e sociale, l’attenzione agli spazi pubblici. Città più resilienti dunque, più vicine ai mutati bisogni dei cittadini. Il tutto in una scala che va necessariamente al di là di quella del singolo Comune. Per questo i contributi in arrivo - fino ad un massimo del 70% delle spese sostenute e non oltre il limite massimo di 100mila euro - si rivolgono in via prioritaria ai piani intercomunali presentati da Unioni di Comuni e a quelli di Comuni nati in seguito a processi di fusione. In caso di Piani presentati da Comuni singoli avranno la precedenza quelli proposti da amministrazioni che hanno sottoscritto forme di collaborazione con la Provincia e la Città Metropolitana. Il termine per presentare la domanda è prorogato dal 31 dicembre 2020 al 31 gennaio 2021. Il nuovo bando segue uno del 2018 con cui sono state finanziati 125 Comuni – 8 nuovi Comuni nati da processi di fusione, gli altri riuniti in 22 Unioni - per una somma complessiva di 1,94 milioni di euro. La nuova legge urbanistica – entrata in vigore l’1 gennaio del 2018 - prevede un periodo transitorio di tre anni, che è stato prorogato di un anno a causa delle difficoltà legate all’emergenza Coronavirus. Pertanto l’avvio del processo di elaborazione del nuovo Piano deve avvenire entro l’1 gennaio 2022 per concludersi entro l’1 gennaio 2024.

Pubblicato il 14 dicembre 2020

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Energia pulita, tutela delle acque e biodiversità: approvata la nuova legge sulle derivazioni idroelettriche

Isola Serafini 

L’Emilia-Romagna ha una nuova legge sulle grandi derivazioni a scopo idroelettrico. Mette al centro la sostenibilità ambientale, la tutela e il miglioramento dell’ecosistema e della biodiversità lungo i corsi d’acqua interessati, l’incremento della produzione di energia verde a parità di risorsa idrica utilizzata e la sicurezza delle operazioni di gestione delle dighe. È stato approvato dall’Assemblea legislativa il testo, proposto dalla Giunta, che fissa modalità e procedure di assegnazione delle concessioni e il canone annuo che i gestori sono chiamati a versare alla Regione. In tutta l’Emilia-Romagna se ne contano nove, gestite dal Gruppo Enel. “Come previsto dalla delega dello Stato, entro l’anno ogni Regione doveva approvare una disciplina di dettaglio in tema di grandi derivazioni - afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo -. L’Emilia-Romagna ha saputo fare di quest’obbligo normativo un’occasione per fare un ulteriore balzo in avanti per la cura del territorio, la transizione ecologica e lo sviluppo sostenibile”. “Sono soddisfatta- prosegue l’assessore- perché questa scelta è stata assunta con l’assenza di voti contrari, un risultato particolarmente importante e significativo frutto dell’interesse collettivo che tutti i gruppi in Aula hanno saputo dimostrare, anche grazie al lavoro svolto dal relatore di maggioranza della Legge Igor Taruffi e dalla collaborazione del relatore di minoranza Marco Mastacchi”.

 Tutte le novità

Tra le novità in arrivo, particolarmente rilevante l’aggiornamento dell’importo dovuto da parte dei concessionari attualmente fissato in circa 14 euro a kilowatt. In linea con quanto disposto anche da altre Regioni, sarà sostituito da un canone a doppia composizione: una quota fissa di 40 euro per ogni kilowatt di potenza nominale media annua – rispetto al minimo di 30 euro definito dalla legge nazionale è di 30 euro – e una quota variabile, calcolata sulla percentuale dei ricavi ottenuti dal concessionario. Si prevede inoltre l’obbligo di fornire annualmente e gratuitamente alla Regione una quantità di energia di 220 chilowattora per ogni chilowatt di potenza nominale media di concessione che sarà destinata al 100% a servizi pubblici e categorie di utenti dei territori provinciali interessati dalle derivazioni. È ammessa la monetizzazione del valore dell’energia. “Almeno il 40% delle risorse incassate sarà destinato a finanziare azioni di tutela e ripristino ambientale dei corsi d’acqua interessati dalla derivazione- sottolinea Priolo-. Nella nostra regione tutte le concessioni di grandi derivazioni a scopo idroelettrico hanno scadenza il 1 aprile 2029. Già da ora- conclude- si sono però fissate regole chiare e trasparenti per garantire da subito risorse aggiuntive e maggiore attenzione alla sostenibilità degli impianti, oltre che per farci trovare pronti a quella data, con un percorso di avvicinamento con un programma annuale di controlli periodici sullo stato di efficienza, conservazione e funzionamento delle dighe che partirà già nel 2021”.
Il decreto legislativo 79/1999 assegna alle Regioni il compito di disciplinare, entro il 2020, le modalità di attribuzione delle concessioni di grandi derivazioni d’acqua a scopo idroelettrico, quindi gli impianti con potenza nominale media di concessione superiore o uguale a 3.000 kilowatt. La nuova legge regionale prevede che al termine delle attuali concessioni, il 1 aprile 2029, tutte le opere “bagnate” delle dighe - infrastrutture di raccolta, regolazione e derivazione dell’acqua, i canali di adduzione, le condotte forzate e i canali di scarico – passeranno in proprietà alla Regione e dovranno essere consegnate da Enel in stato di regolare funzionamento. La Regione, con un’analisi caso per caso, potrà inoltre procedere a nuove assegnazioni attraverso gara pubblica ammettendo, in via secondaria, anche assegnazioni a società a capitale misto pubblico-privato oppure mediante forme di partenariato pubblico-privato. Il bando di gara definirà obblighi e limitazioni gestionali con particolare riguardo alla previsione dell’utilizzo delle acque invasate per usi diversi, come potabile e irriguo, e per fronteggiare situazioni di emergenza idrica, calamità, incendi e necessità di protezione civile. Regolerà inoltre il mantenimento della capacità utile di invaso, anche attraverso una adeguata gestione dei sedimenti, e i vincoli inerenti alla sicurezza delle persone e del territorio; gli obiettivi minimi da raggiungere mediante opere di manutenzione straordinaria e modifica degli impianti, ai fini di migliorarli dal punto di vista energetico e i livelli minimi da conseguire con interventi di conservazione, miglioramento e risanamento ambientale del bacino idrografico di pertinenza, finalizzati alla tutela dei corpi idrici e alla mitigazione degli impatti sull’ambiente. Le nuove concessioni avranno scadenza compresa tra venti e quarant’anni, in casi di proposte particolarmente complesse estendibili di dieci anni. Due sono le grandi derivazioni nel piacentino: lo sbarramento sul Po ad Isola Serafini, in comune di Monticelli d'Ongina e l'impianto di Salsominore sul torrente Aveto, a Ferriere. Altre due si trovano nel parmense: una afferisce al bacino dell'Enza e comprende le centrali di Rigoso, Selvanizza, Palanzano e Rimagna; la seconda riguarda il bacino del Parma e comprende gli impianti di Bosco di Corniglio e Marra di Corniglio. Una grande derivazione si trova a Ligonchio, nel reggiano, e comprende il sistema idroelettrico afferente alle tre centrali di Ligonchio Ozola, Ligonchio Rossendola, Predare. Due le derivazioni nel modenese: una nei territori di Frassinoro e Montefiorino, con le centrali di Farneta e Muschioso; l’altra a Riolunato, sul torrente Scoltenna. In provincia di Bologna sono 5 gli impianti che afferiscono a un’unica grande derivazione che ricomprende gli impianti di Pavana, Suviana, Bargi, Santa Maria e Le Piane. Nel forlivese-cesenate c'è la centrale di Isola, sul Bidente, in comune di Santa Sofia.

Publicato il 14 dicembre 2020

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Arrivano i tamponi rapidi gratuiti in farmacia per gli studenti e i loro familiari

farmacie

Un’altra massiccia campagna di screening, su base volontaria e gratuita per i cittadini, per testare sempre più persone, intercettare il più rapidamente possibile i nuovi positivi asintomatici e spegnere sul nascere eventuali focolai, a partire da quelli in famiglia o a scuola. L’Emilia-Romagna raddoppia: dopo i test sierologici rapidi destinati al mondo della scuola - dal personale agli studenti, con relativi familiari - arrivano in farmacia anche i test nasali per la rilevazione dell’antigene del Coronavirus, noti come tamponi rapidi, con esito in soli 15 minuti. Grazie al secondo accordo che la Regione ha siglato con le associazioni di categoria territoriali delle farmacie convenzionate, pubbliche e private, da lunedì 21 dicembre e fino al 30 giugno 2021 (eventualmente prorogabile) prenderà il via su tutto il territorio, da Piacenza a Rimini, questa nuova indagine epidemiologica, rivolta potenzialmente a oltre 2 milioni di cittadini, circa un residente su due. Durante i lavori preparatori del documento condiviso, si è ritenuto utile raccogliere sia il parere positivo degli Ordini dei farmacisti della nostra regione sia le osservazioni delle Organizzazioni sindacali - Filcams e Fisascat - in tema di rafforzamento delle misure organizzative e tutela della salute e sicurezza delle farmaciste e dei farmacisti. La novità è stata illustrata oggi in videoconferenza stampa dal presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dall’assessore alle Politiche per la salute, Raffale Donini, e dai rappresentanti delle associazioni di categoria delle farmacie convenzionate.
Destinatari, oltre ai farmacisti che partecipano al progetto, sono gli stessi cittadini dello screening avviato lo scorso 19 ottobre, il primo di questo tipo in Italia, che ha consentito di testare (con l’adesione di 939 farmacie convenzionate, il 70% di quelle presenti in regione) già 309.000 persone, di cui soltanto lo 0,2% risultate positive al Coronavirus dopo tampone molecolare di conferma. L’invito a partecipare, valido per i cittadini che hanno assistenza sanitaria in regione, è dunque a tutti gli scolari e gli studenti da 0 a 18 anni e i maggiorenni che frequentano la scuola secondaria superiore, con i loro genitori (anche se separati e/o non conviventi e tutori/affidatari), fratelli e sorelle ed altri familiari conviventi, nonché i nonni non conviventi; gli studenti universitari che hanno il medico di medicina generale in Emilia-Romagna e quelli che, benché qui assistiti, frequentano Università fuori regione. E ancora: il personale dei servizi educativi 0-3 anni e quello scolastico di ogni ordine e grado, compresi gli Enti di formazione che erogano i Percorsi di Istruzione e formazione professionale (IeFP) e gli studenti che li frequentano. Per tutti, ci sarà la possibilità di effettuare il test una volta al mese. Un’operazione ancora una volta gratuita per i cittadini grazie all’investimento della Regione, che rimborserà alle farmacie 16,76 euro per ogni test, tra approvvigionamento del materiale, dispositivi di protezione individuale e remunerazione del servizio.
“Un altro, prezioso strumento, veloce e senza costi per i cittadini, per individuare i nuovi positivi asintomatici, circoscrivere e spegnere sul nascere eventuali focolai- affermano il presidente Bonaccini e l’assessore Donini-. Non lasciamo nulla di intentato per combattere il virus e prevenirne la diffusione, a partire dai nuclei familiari e dalla scuola, che peraltro monitoriamo da tempo con i test sierologici tradizionali e, da metà ottobre, anche con quelli rapidi. Ringraziamo le associazioni di categoria dei farmacisti e le organizzazioni sindacali per la grande disponibilità dimostrata: abbiamo fatto squadra offrendo ai cittadini un’ulteriore possibilità di sapere, in totale sicurezza, se sono entrati in contatto con il virus Sars-CoV-2, per la tranquillità e la tutela della propria salute, dei propri cari e dell’intera comunità”.
“Parliamo- aggiungono presidente e assessore- di un ulteriore sforzo, economico e organizzativo, davvero consistente, anche perché diamo la possibilità di effettuare il test rapido in farmacia una volta al mese. Confidiamo che la risposta sia molto alta: la battaglia contro il virus possiamo vincerla solo insieme, con la massima responsabilità di tutti e di ognuno”.

Come effettuare il test

Per effettuare il test è sufficiente prendere appuntamento con il farmacista, consultando l’elenco degli aderenti su un sito che nei prossimi giorni sarà reso disponibile e costantemente aggiornato. Il farmacista avrà cura, in fase di prenotazione, di informare il cittadino che l’attività verrà eseguita in autotest. In caso di minori, un genitore o tutore deve dare il proprio consenso ed essere presente, per eseguire lui stesso il test al minore. L’attività sarà sempre svolta nel rispetto di tutte le misure di sicurezza, dall’uso obbligatorio e corretto della mascherina, che sarà abbassata solo nel momento del campionamento e poi riposizionata correttamente, all’igienizzazione delle mani, dal controllo della temperatura corporea al distanziamento. Proprio perché si tratta di uno screening rivolto unicamente a persone prive di sintomi, per la sicurezza di cittadini e farmacisti non si può effettuare il test se negli ultimi 10 giorni si sono avuti contatti stretti con persone affette da Covid-19, se si ha febbre superiore a 37,5° C o sintomatologia respiratoria. Per i cittadini che si trovano in queste condizioni sono infatti attivi altri percorsi. Il farmacista registrerà sul Portale regionale delle Farmacie i dati della persona che si sottopone al test; l’esito viene trasmesso al medico di sanità pubblica dell’Azienda Usl di assistenza e a quello di medicina generale. In caso di positività, il cittadino dovrà restare in isolamento presso il proprio domicilio evitando i contatti con altre persone, in attesa di essere contattato telefonicamente dai Servizi di santità pubblica della propria Ausl per eseguire il tampone molecolare nasofaringeo, che potrà confermare o meno la presenza del virus.

Pubblicato il 12 dicembre 2020

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Istituto Sant'Eufemia, aperte le iscrizioni

Un percorso qualificato di continuità nido, scuola infanzia e scuola primaria

santEufemia


La scuola Sant'Eufemia di Piacenza in questi giorni ha aperto le iscrizioni per l’anno scolastico 2021-22.
“Le misure di contenimento dell’emergenza sanitaria quest’anno non consentono di organizzare giornate a porte aperte. È tuttavia importante che le famiglie possano scegliere in piena consapevolezza la scuola per i propri figli. In questi giorni la scuola sta fissando i primi appuntamenti in orario extra-scolastico con le persone interessate a conoscere l’offerta educativo-formativa, gli ambienti e il Piano scuola per la gestione in sicurezza dell’emergenza sanitaria Covid-19.

santEufemiaIMG 3384Sono state inoltre organizzate riunioni “a distanza” con le insegnanti che il prossimo anno accoglieranno i nuovi iscritti, per approfondire metodologie, attività, organizzazione e peculiarità della nostra offerta: martedì 15 dicembre per gli interessati alla futura classe Prima, giovedì 17 per la sezione “tre anni” alla scuola dell’infanzia.
I link per le riunioni si trovano sull'home page del sito della scuola: www.istitutosanteufemia.it/

“L’aspetto cui teniamo maggiormente nel nostro istituto - riferisce la dirigente scolastica, dott.ssa Simona Fornasari - credo sia la costruzione di un clima sereno, in cui le relazioni crescano, la comunicazione sia chiara ed efficace e in cui ciascuno trovi il proprio posto per contribuire alla crescita e al continuo miglioramento di una realtà educativa che giudichiamo preziosa per il nostro territorio. In pieno centro storico, infatti, stiamo dando continuità ai valori di una scuola cattolica che accoglie ogni anno circa 200 bambini inseriti in un sistema integrato di educazione e istruzione da uno a undici anni".
"Offriamo inoltre una proposta educativo-formativa che utilizza varie metodologie di didattica attiva e un percorso completo di apprendimento della lingua Inglese con docenti madrelingua British Institutes - prosegue la Dirigente -. Indispensabili per la realizzazione di questo obiettivo sono il legame e la collaborazione con le famiglie che credono nella nostra proposta e ci affidano i loro bambini. Ci prepariamo ad accogliere i nuovi iscritti senza avere alcuna certezza rispetto alle condizioni in cui si ripartirà il prossimo settembre, ma anche senza alcun timore. La nostra offerta formativa ha subìto purtroppo la temporanea sospensione di alcune attività a causa delle disposizioni governative e per la maggior tutela della salute di tutti, ma certamente i bambini non sono stati privati di alcuna opportunità: tutti, dai più grandi ai più piccoli, hanno collaborato responsabilmente per rispettare le nuove regole e allo stesso modo i docenti si sono impegnati, senza risparmiarsi, per evitare ai bambini ogni disagio".
santEufemiamagnolia"Mi piace inoltre ricordare - conclude la dott.ssa Fornasari - che come Istituto abbiamo la fortuna di poter disporre di un immobile dotato di ampi spazi, finestre diffuse per un ricambio d’aria frequente e diversi accessi che hanno permesso di evitare agevolmente gli assembramenti e rendere più semplici gli spostamenti di bambini e famiglie.”

Pubblicato il 14 dicembre 2020

Superiori, il trasporto pubblico si prepara al ritorno alla didattica in presenza al 75%

 Trasporto

L’Emilia-Romagna si sta preparando a rendere possibile alle ragazze ed i ragazzi delle scuole superiori, dal prossimo 7 gennaio, la didattica in presenza al 75%, così come previsto dall’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) dello scorso 3 dicembre. E questo grazie anche, ma non solo, ad un potenziamento dell’offerta del trasporto pubblico locale. È questa la sintesi di quanto emerso durante il tavolo tecnico convocato dall’assessorato regionale alla Mobilità e Trasporti della Regione con le agenzie e le aziende del trasporto pubblico locale da Piacenza a Rimini, per ascoltare le esigenze dei singoli bacini e trovare soluzioni operative che permetteranno alle studentesse e agli studenti delle scuole superiori di tornare in classe dal 7 gennaio. Per parte propria, la Regione è pronta a potenziare ulteriormente il servizio, incrementando sia il “pacchetto” di chilometri/bus messi a disposizione, sia fornendo nuovi autobus. E questo su tutto il territorio regionale. Un altro importante investimento, quindi, ma che deve poter contare -come è stato spiegato nel corso dell’incontro- sulla piena collaborazione di scuola e prefettura, cui il Dpcm affida il ruolo di coordinamento e attuazione del piano operativo. Da questo punto di vista, si è condiviso che servono quindi mezzi e chilometri in più, ma anche orari di ingresso e di uscita da scuola diversificati, oltre al potenziamento dei controlli alle fermate per evitare assembramenti.
“Raccogliamo anche questa sfida - sottolinea l’assessore Corsini -. E lo facciamo integrando il «pacchetto chilometri» dei mezzi pubblici e mettendone a disposizione altri. Ma, considerando anche la capienza dei veicoli ridotta al 50%, il nostro investimento ha bisogno di andare di pari passo con la differenziazione degli orari di entrata ed uscita in classe e con un controllo ben organizzato alle fermate, in modo tale da evitare flussi eccessivi di studenti”. “Confermiamo quindi - chiude Corsini - il nostro impegno per investimenti sempre maggiori sul sistema del trasporto pubblico, per sostenere gli effetti della pandemia anche su questo versante. E lo facciamo sul serio: da settembre abbiamo investito oltre 20 milioni per mettere in strada 350 bus aggiuntivi e grazie agli investimenti messi in campo in occasione della gara di aggiudicazione del servizio ferroviario, voluta dalla Regione, l’Emilia-Romagna può contare sulla flotta di treni più giovane d’Italia”.

Pubblicato il 12 dicembre 2020

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